Casa dolce casa!
Era un mercoledì d'estate, il sole liberava la sua luce rendendo l'atmosfera più luminosa e calda.
Le nostre gemelle si svegliarono, disturbate dai raggi solari che
penetravano dalla finestra della propria stanza, ma appena presero
lucidità e si ricordarono che quello era il giorno più
speciale della loro vita, si alzarono dal letto di botto e iniziarono a
prepararsi.
L'aereo decollava alle 14:20, mancavano due ore. Le gemelle erano
intente a girare per l'aereoporto, una per sporcare di bava le vetrine
dei negozi di vestiti e l'altra per corrompere i baristi, sperando
così di ricevere brioches e muffins gratis.
-Erza, secondo te c'è modo per cui possano maturare un pò?-
-Caro, non credo. Fine e Rein sono venute al mondo proprio per essere
così esuberanti. Sono nate con queste caratteristiche e noi non
dobbiamo farci niente. E poi...noi le vogliamo bene proprio
perchè sono uniche e speciali, non credi?-
-Si, hai ragione-
I due coniugi erano seduti sulle panchine nella sala d'aspetto, a
fissare i modi di fare delle loro bambine con una faccia divertita.
Vederle così contente ed eccitate rese il loro cuore gioioso,
non c'era cosa più importante che vedere la loro
felicità.
Appena giunse loro la notizia che Toulouse poteva ritornare in Giappone
a lavorare senza problemi, si sentirono i genitori più fortunati
del mondo e non vedevano l'ora di dare la bella novità alle
ragazze.
-Oh, caro è ora. Fine! Rein! Forza, dobbiamo imbarcarci,
andiamo!- chiamò Erza, alzandosi insieme al marito con un
piccolo bagaglietto a mano. Le gemelle presero le loro borse e
seguirono i genitori.
-Rein, sei pronta?-
-Prontissima-
Osaka, la loro amata città. La città in cui erano nate,
in cui avevano condiviso tutto, in cui avevano fatto molti amici. Dal
finestrino del largo taxy scorrevano i grandi palazzi dei centri e
boutiques costosi. La gente stava in giro spensierata con le loro
persone care, i bambini erano intenti a giocare a rincorrersi, altri a
piangere perchè sono caduti e si sono sbucciati il ginocchio
mentre le mamme cercavano di farli stare tranquilli.
Dopo mezz'ora arrivarono davanti a casa. Non era cambiata affatto dopo
due anni. L'edificio a due piani era bello grande, bianco con un tetto
grigio scuro. Il giardino pieno di rose, girasoli e iris gli dava
quell'aria da palazzo reale.
Scenderono dal taxy e presero le valigie, aiutati dal taxista,
dopodichè si avvicinarono al piccolo cancello. Toulouse prese le
chiavi e lo aprì, lasciando che le gemelle corrino davanti alla
porta di casa. Dopo essere entrati anche loro, aprirono con l'altra
chiave la porta in legno bianco e, come se avessero aperto un portale
magico, si estese loro davanti la più bella vista del mondo: la
loro casa.
-Casa dolce casa- sussurrò Fine felicissima, come sua sorella.
Si guardarono e correrono di sopra in camera propria. Avevano le stanze
uguali, anche se la tonalità di colore è ben diversa: le
pareti della camera di Fine erano viola. con uno stencil orizzontale di
fiori fucsia, mentre quella di Rein era celeste. Il letto a baldacchino
stava al centro dell'ampia stanza, ma era priva di coperte e cuscini
dato che stava a loro decidere come farlo. A destra del letto c'era una
scrivania con tanto di cassetti e scaffali spaziosi attaccati al muro,
mentre a sinistra un grande armadio beige. Per fortuna ognuno aveva il
suo bagno, sennò chissa che confusione con Rein che ci metteva
quasi due ore a stare nella vasca e Fine che giocava con l'acqua. La
grande finestra rendeva la stanza più luminosa e chiara, e la
brezza faceva muovere delicatamente le tende bianche.
Fine si buttò senza grazia sul letto, sorridendo e ridendo
felice. Finalmente poteva rivedere i suoi cari amici, soprattutto lei:
Lione. Era la sua amica d'infanzia, la migliore che abbia mai avuto. Si
preoccupava sempre per lei, la aiutava a scuola (dato che era la prima
della classe), le stava accanto nei momenti difficili...insomma, era
come una mamma/sorella. Però aveva un piccolo e innoquo difetto:
era gelosa. Chi osava toccare la sua Fine, lei non rispondeva delle sue
azioni e metteva K.O. chiunque esso sia.
Questo a Fine faceva divertire un sacco, ma un pò si scocciava
anche. Insomma! Va bene essere protettivi nei confronti di qualcuno a
cui si vuole bene, ma prenderlo a botte solo per una gelosia
incondizionata è una cosa fuori dal comune! Decise di non
pensarci su e di rilassarsi nella sua adorata e vecchia camera.
"Mmmh...chissà come saranno diventati. Mi sarò persa una
marea di cose...forse Altezza e Aurel si saranno messi già
insieme!" pensò la ragazza battendosi il dito sul mento.
Si alzò dal letto e prese i suoi bagagli, li mise sul materasso
e li aprì, per poi mettere apposto i vestiti e accessori
nell'armadio.
"E con questo abbiamo finito! Vado a vedere a che punto è Rein..." così si dileguò nella sua stanza.
-Rein, io ho finito di arredare la mia stan-...- non potè finire
che arrossì vistosamente davanti a quella scena. Rein era nuda e
bagnata...bagnata? E' probabile che abbia fatto la doccia, date le
impronte d'acqua che fuoriuscivano dal bagno aperto.
La ragazza dai capelli dell'oceano si girò e le sorrise come se
niente fosse. Un attimo. Ma che aveva da sorridere?! Fine la
guardò con occhi sgranati mentre arrossiva sempre di più.
-Si Fine?- chiese con la più naturale voce.
-S-S-Scusa...m-ma t-ti r-rendi conto d-dello s-stato in c-cui sei
o-ora?- chiese, o per lo meno, provò a chiedere la rossa
cercando di compiere una frase sciolta ma senza risultati positivi.
-Mh?...Ah! Il fatto è che siamo in estate e ho troppo caldo per
mettermi l'accappatoio...scusa ma perchè arrossisci? E' normale
vedersi nude tra sorelle- rispose lei come se fosse la cosa più
ovvia del mondo. Prese un asciugamano e se lo strofinò per bene
su tutto il corpo, dopodichè aprì l'armadio e
scelse quale vestito indossare.
Fine intanto rimaneva imbambolata come un pesce lesso. Certo! Esci da
una bella doccia senza niente addosso e lascia la porta aperta,
così potrebbe venire chiunque e guardarti tutta nuda, mentre tu
fai finta di niente! E' una cosa normalissima!
-Ma sei impazzita?! Almeno devi avere la decenza di chiudere la porta a
chiave! Pensa se fosse entrato papà! Gli avresti detto "ma
è normale che un padre veda nuda la propria figlia" ?! Ma dico,
sei scema?!- la sgridò Fine, rossa sia per l'imbarazzo che per
la rabbia.
-Uff, ma quante storie. Eh va bene, hai ragione, ti chiedo scusa. Ma
quando mi sposerò mi farò vedere sempre nuda da mio
marito, promesso!- disse Rein risoluta, con la mano chiusa in un pugno
e gli occhi infuocati. A Fine scivolò un gocciolone sulla testa.
Quandò si sposerà...certo. Se magari ne troverà
uno disposto a sposarla!
-Seh seh certo, fai quello che vuoi col tuo "marito", ma vedi di stare attenta la prossima volta!-
-D'accordo, te lo prometto- e così ognuno tornò nelle sue faccende.
Note autrice: Ciau! Lo so, lo
so, è corto il capitolo, ma ho deciso così. Non saranno
tutti corti come questo, ma voglio organizzare bene le cose. Per ora il
capitolo parla di loro che ritornano finalmente a casa e io ho voluto
rispettare il titolo u.u Spero continuiate a seguirmi :)
Baci, Luna.