From the way that we touch baby, to the way that you kiss on me di Sciao_Principesa (/viewuser.php?uid=220792)
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Il
volo durò circa tre ore ma non per questo riuscii a chiudere
occhio, Harry invece
in non si sa quale modo, si addormentò tenendomi la mano e
in
pratica restai tutto il tempo a guardarlo.
-
Harry
svegliati siamo arrivati, dobbiamo scendere -
- Di già? -
disse, ancora ad occhi chiusi
- Si amore, ci siamo. Come ti senti? -
- Bene, tu non hai la
nausea? -
- Bhe diciamo che mi sto
abituando ad averla -
- Cristo dobbiamo veramente
scendere - disse
baciandomi
- Te l'ho detto - dissi
alzandomi.
Mi prese per la mano e
alzandosi, iniziò a
guardarmi negli occhi.
- Sei pronta
Fede? -
- Per cosa? -
- Ma, vediamo: tua nonna,
Arianna.. i tre coglioni -
- Non lo so, ci provo -
- Hai dimenticato che ci
sono io allora -
- Non lo dimentico mai Harry
-
- Stringimi la mano, solo questo, al resto ci
penso io -
Disse ancora guardandomi e
sorridendomi.
- Harry, quando
mi parli così dio, non puoi
capire come mi sento -
- E' come mi sento io quando
mi addormento
abbracciandoti, fidati.. dai, usciamo da qui -
Mi
baciò, si mise gli occhiali e uscimmo dall'aereo.
Eravamo allo stesso aereoporto in cui presi il primo aereo con i miei
genitori e la prima volta che lo presi non avrei mai immaginato niente
di tutto questo. Camminavo e mi guardavo
intorno, mi sembrava quasi un sogno stringere la mano di Harry in quel
posto poi lui era
particolarmente bello cioè questo è il secondo
viaggio che facciamo
insieme, dopo quello a San Francisco. Tutti lo guardavano, davvero
tutti anzi guardavano
anche me visto che gli stavo praticamente attaccata però
dato che non c'erano
gli altri ragazzi, in pochi cercarono di avvicinarsi. Harry prese le
valigie,
io portavo solo la borsa di viaggio e la giacca di Harry. Uscimmo
dall'aereoporto e c'era un taxi ad aspettarci, come ho detto era
un uragano di emozioni, ricordavo tutto del viaggio con i miei genitori
e mi guardavo
intorno sbalordita.
*In auto*
- Federica, il tuo telefono?
- disse togliendo gli
occhiali
- E' qui Harry, a
proposito.. -
- Cosa? -
- Lou e Niall mi hanno
chiamata e ho anche un
messaggio.. -
- Di chi? -
- Non lo so non conosco
questo numero -
- Dammi il telefono -
Gli diede uno sguardo, poi
guardò me.
- Louis.. -
- Louis cosa? -
- Vedi, continua a chiamarti
-
- Ma forse ti cercava, prova
a controllare il tuo telefono -
- Ho due chiamate perse.. -
- Vedi, ma Niall non so
perchè mi abbia chiamata -
- Quando andiamo in albergo
chiamiamo -
- Albergo? -
- Si! -
- E casa mia? -
- Casa tua? - disse ridendo
- Si Harry, sono venuta per
la nonna e poi voglio
salutare i miei, non li vedo da prima di partire per l'America -
- Ah giusto hai ragione, e
casa tua dov'è? -
- Spiego io all'autista -
- E' meglio, io non capisco
quasi niente -
- Io so parlare un po'
d'italiano, mamma è italiana
-
- Ah ma tu non mi hai mai
spiegato questa cosa, sei cresciuta in italia ma parli inglese, bho -
- Non solo io Harry, devo
spiegarti adesso? -
dissi ridendo e lui si avvicinò
- Si non possiamo fare
nient'altro in un taxi! -
- Ma Harry! Allora mamma
è italiana e lo è anche papà,
però lui è cresciuto a Manchester. Mio padre ha
insegnato a mia madre tanto inglese, stanno
insieme da tempo e in pratica.. -
- Wow, papà
è un figo -
- Papà? - dissi
ridendo
- Si, è logico -
- Bene, chiamalo
così quando lo vedi che voglio vedere
la sua reazione -
- Okay, spero non mi prenda
a calci -
- Non è il tipo,
spero solo che non pianga
vedendoti -
- Io lo farei,
cioè.. -
- Lo so Harry -
- Ma anche Arianna
è inglese? -
- Si, entrambi i suoi
genitori però -
- E come si trova in Italia?
-
- Non lo so chiedilo a lei -
- E i tuoi vicini sono
italiani? -
- No, viviamo in un
quartiere in cui siamo tutti
metà inglesi, americani.. -
- Ah, quindi tu sei
metà inglese, gente la mia ragazza è
metà inglese! -
- Tu sei tutto inglese -
Avevo sempre
dimenticato di raccontargli un po' la mia vita per così dire.
L'autista, che era un
vecchietto, ci guardava e ridacchiava
a bassa voce.
- Devo parlare
all'autista, Harry. -
- Ah, giusto
vai -
Mi avvicinai al sedile
anteriore e gli indicai la
via in cui abitavo.
Stavo quasi per piangere,
davvero. Non so spiegare
il modo in cui mi sentivo, ma Harry l'aveva capito e mi stringeva la
mano come non
mai. Poco dopo arrivammo allo sbocco della via in cui ero cresciuta e
mi girai
verso Harry, tremando.
- Sto per
piangere -
- Non farlo -
- Non ce la faccio, ti
stritolo la mano -
- Me ne sono accorto, non
piangere però -
Guardava dal taxi ogni
minimo dettaglio, mi tirò a
se abbracciandomi.
L'autista ci
accompagnò proprio vicino casa mia.
Harry scese per primo, io tremavo come una foglia.
Dissi all'autista di
aspettare per prendere le
valigie. Guardai la mia casa, guardai Harry che a sua volta si guardava
intorno. Era un quartiere tranquillo, ma quel giorno era piuttosto
affollato.
C'erano tanti bambini con le proprie mamme, anche ragazze che notarono
me e Harry, ci guardavano soltanto, alcune avevano anche dei cellulari.
Harry mi
stringeva ancora la mano.
- Sei pronta? -
- Si, saliamo ma stammi
vicino -
- Sempre -
Salimmo le poche scale che
portavano alla porta.
Non era cambiato niente, sentivo anche il profumo del pranzo della mia
bellissima mamma.
- Busso io? - disse Harry,
sorridendo
- Non lo so -
- Basta che ti sbrighi, mi
sento osservato -
- Anch'io, coprimi -
Si spostò
leggermente per coprirmi e bussai alla
porta quattro volte.
Sentii qualcuno
arrivare e mamma aprì la porta.
Aveva i capelli legati, era la mia bellissima mamma e io non potevo
crederci, restò a guardarmi per qualche minuto, Harry
sorrideva e mi teneva ancora la
mano.
Mamma scoppiò a
piangere, io no, mi limitavo a
guardarla.
- Federica.. -
- Mamma. -
- Signora! -
- Harry.. -
- Si, okay ci siamo tutti. -
dissi
- Abbracciami mam..-
Mi abbracciò,
piangendo.
- Quanto sei
bella Federica. Sei cresciuta, sei
diversa -
- Davvero? -
- Si, sei bellissima e tu
Harry, fatti guardare -
Abbracciò anche
lui e ci trascinò letteralmente
dentro.
Harry arrossì, io
guardavo la mia casa non era
cambiato praticamente nulla, andai a sedermi sulle scale e contemplavo
tutto anzi correvo dovunque mentre Harry e mamma parlavano e mi
guardavano ridendo.
- Ma perchè siete
qui? -
- La lettera di nonno.. -
- Che lettera? -
- L'operazione della nonna -
- Ma quale operazione? -
disse mamma ridendo
- Cosa? - disse Harry
- Mamma, abbiamo ricevuto
una lettera a casa.. -
- Del nonno? Sicuri? -
- Si, sicurissima. -
- Ma la nonna sta benissimo -
Io e Harry ci guardavamo a
occhi spalancati.
- Mha, dopo ci
parlo io -
- Ma Federica, hai cambiato
numero? -
- Si mamma, scusa se ti ho
fatto preoccupare -
- Tranquilla, se stai con
Harry non mi preoccupo -
Harry fece uno dei suoi
grandi sorrisi.
- Oddio, il
pranzo! - disse mamma, correndo in
cucina e Harry si avvicinò a me.
- Ma casa tua è
bellissima -
- Ti piace? -
- Si, voglio vedere camera
tua -
- Aspetta, ma
papà? -
- Cristo si,
papà! -
Corsi in cucina tenendo
Harry per la mano.
- Mamma, e
papà? - dissi avvicinandomi
- E' al lavoro Federica,
torna alle 14.00 come
sempre -
- Ah si.. oddio, l'avevo
dimenticato -
Lei sorrise, Harry si
avvicinò al pranzo.
- Devo cucinare
altre cose adesso, questo non basta -
- Ma mamma, tranquilla io
non ho fame -
- DEVI MANGIARE! - dissero
lei e Harry, tutti
scoppiammo a ridere.
- Oddio, le valigie! - disse
Harry, correndo fuori
a prenderle.
Mamma si avvicinò
e mi accarezzò la guancia.
- Mi hai reso
la giornata felice, piccola -
- Mi sei mancata tanto,
mamma ma non capisco
questa cosa di nonno.. -
- Bho, nemmeno io -
- Mi chiamò anche
quando ero in Canada, bho
domani vado da lui con Harry -
- A proposito ma tutto bene
con Harry? -
- Mamma, non immagini
nemmeno -
- Poi mi racconti, stasera -
- Sicuro. La mia camera
è ancora così? -
- Si, uguale a prima -
- Perfetto, vado a chiudermi
in camera -
- E il tuo ragazzo? -
- Ah, oddio! - dissi ridendo
e correndo da lui
- Grazie eh Federica, le
valigie sono leggerissime
-
- Potevi anche chiamarmi -
- Ti ricordo che ci fissano -
- Oddio, corriamo dentro! - dissi ridendo e prendendo la mia
valigia, cristo se
era pesante.
- Mettete tutto
lì! -
- Si, mamma! -
- Posso chiamarla anch'io
mamma? - disse Harry
- Tu sei impazzito -
- Ma perchè? Sei
la mia fidanzata, viviamo insieme
e.. bho -
- Ah si, mi sembra giusto -
- Mammaaaaaaaaaaa! -
Mamma si girò e
lo guardò sorridendo, anche lui
sorrideva.
- Ma quante
cose hai Fede? - disse mamma
- Eh, mamma.. non ti
preoccupare -
- Ma sopra hai tante altre
cose! -
- Eh si. -
- Altra roba? - disse Harry
- Eh si Harry, non dirlo a
me - disse mamma
- Mamma, chiamaci quando
viene papà ed è pronto,
Harry porta le tue cose su -
Lo presi per
mano, lui prese la sua valigia e
salimmo su.
- Sai, potrei restare qui
per un bel po' -
- Anch'io, non credo
sarà facile portarmi via da
qui -
- Non abbiamo niente da fare
a Londra, possiamo
restare -
- Si certo e le interviste,
le altre cose? -
- Mi chiamano in diretta -
- No Harry, dobbiamo tornare
-
- Si, ma voglio stare almeno
due settimane -
- Dopo per me
sarà ancora più difficile.. -
- Ce la farai, pensa anche a
casa nostra -
- Ci siamo, Harry. -
Eravamo su, alla porta della
mia camera.
- Apri questa
dannata porta, Federica -
- Si, si. -
Restai
impalata, mi ricordai che in camera avevo tanti giornali e
poster dei ragazzi.
Che cosa strana, davvero
strana.
- Fede la mia valigia pesa -
- Mettila a terra -
- Spiegami perchè
sembriamo due imbecilli davanti a
una porta chiusa -
- Harry ho alcuni poster dei
One Direction -
- Che figata, entriamo! -
Aprii la porta,
mi gettai sul mio letto mettendo i
pupazzi sulla mia testa.
Harry si guardava intorno e
sorrideva, guardava le
mie foto da piccola e io ero imbarazzata.
Venne a sedersi sul letto.
- Sono sexy nei tuoi poster -
- Lasciami in pace Harry
è imbarazzante -
- Fidati, anche per me, su
fammi spazio nei
pupazzi -
Si stese accanto a me,
guardandomi.
- Smettila di
guardarmi, sono in imbarazzo -
- La tua cameretta
è dolcissima amore -
- Ma.. -
- Niente, sei perfetta togli
questi pupazzi che ho
bisogno di baciarti -
Cioè, io ero in
camera mia dove c'erano i poster
dei One Direction e Harry mi stringeva ah e non dimentichiamoci che
Harry era il mio ragazzo. Okay Federica
non svegliarti, è un sogno.
- Harry, prendo
le tue cose -
- Si, posso cambiarmi? Ho
freddo -
- Fai pure, chiudo la porta
a chiave -
Dissi, trascinando a terra
la valigia.
- Oh, chiama Niall -
- Mi vesto e lo chiamo -
Era senza maglia, non
riuscivo a guardarlo.
- Perchè non mi
guardi? -
- Mi fa strano vederti
così -
- Ehm.. Federica -
- Ci sono cresciuta in
questa camera, cerca di
capirmi -
- Ah, giusto - disse
sorridendo - Chiamo Niall -
- E Louis? -
- Forse lo chiamo dopo aver
parlato con tuo papà
-
- Perchè? -
- Niente - disse prendendo
il telefono.
Intanto andai
al bagno, finalmente il mio bagno.
Dopo tutti gli alberghi, casa di louis, casa mia cioè, che
bella sensazione.
Presi alcuni dei miei vecchi
vestiti, Harry
guardava ogni mia mossa gli dissi sottovoce che sarei andata a farmi
una
doccia e lo baciai. A quanto pare Niall non rispose. Uscii dopo nemmeno
5
minuti e trovai Harry steso sul mio piccolo lettino.
-Harry, è piccolo
il mio letto -
-In effetti, che si fa? -
- Bho -
- A me basta un angolo, se
non ti guardo dormire
non dormo nemmeno io -
Lo guardai sorridendo,
sorrise anche lui.
- Hai i capelli
bagnati amore -
- Non ho voglia di
asciugarli -
- Posso farlo io? -
- Vuoi asciugarmi i capelli
Harry? -
- Si, su prendi la spazzola
e il phon -
- Okay! - dissi saltellando
- Ah, ma Niall? -
- Non ha risposto, bho
comunque mi sa che devi
parlare con Arianna -
- Giusto, in questi giorni
andiamo da nonno e anche
da lei -
- Come sai spero di vedere
quel cretino -
- Su Harry! - dissi ridendo
- Niall la ama veramente.. -
- Lo so - dissi andando da
lui con la spazzola.
Lui era seduto
sul mio letto, io a terra e mi asciugava
i capelli tutto questo era una cosa davvero strana.
- Che ore sono Harry? -
- Le 14.00 -
- Oddio, papà!
Guarda dalla finestra -
Si alzò
velocemente e si affacciò alla mia finestra
- Ha una macchina grigia? -
- Si, oddio è
papà! Sono presentabile? -
- Sei bell.. -
- Su harry usciamo! -
Lo presi per
mano e aprii la porta, lui non so
perchè ma annusava i miei capelli.
- Devi prestarmi il tuo
shampoo -
- Harry, si. - dissi tremando
- Su Fede, stai calma
continua a tenermi la
mano, anzi facciamo una cosa vado io avanti -
- Ragazziiii! -
urlò mamma
- Andiamo amore - disse
Harry sorridendo.
Mi tremavano
veramente tanto le gambe scesi quasi
ad occhi chiusi le scale, Harry camminava avanti.
- FEDERICA! HARRY! FEDERICA!
- urlò papà, quasi con
le lacrime agli occhi
- Papà! - dissi
superando Harry e saltandogli
letteralmente addosso.
- Fede! Che ci fai qui? Stai
bene? -
- Lunga storia
papà mi manchi -
- Harry, come stai ragazzo? -
- Bene - disse sorridendo,
quasi arrossiva.
- E' pronto ragazzi! -
urlò mamma dall'altra
stanza, tutti andammo a sederci come dire, era davvero un sogno.
Papà guardava
il modo in cui Harry mi stava vicino, anche mamma. Mangiammo tutto in
fretta, Harry particolarmente.
- Signore ehm..
dovrei parlarle -
- Dimmi pure Harry -
- Non qui -
- Harry? -
- Tranquilla Fede -
- Okay, andiamo in cucina a
prendere da bere -
Si alzarono entrambi,
avviandosi in cucina e mamma
mi guardava sorridendo
- Sei proprio
diversa, Fede -
- In che senso mamma? -
- Sei cresciuta sul serio.. -
- Non immagini cos'ho
passato.. vuoi sapere
qualcosa? -
- Si, riassumi -
- Pensavo di essere incinta
e mi sono rotta una
gamba -
- COSA? - urlò
guardandomi
- Si mamma - dissi ridendo
- Ma quindi.. -
- Si mamma. -
- E.. -
- Tutto bene -
Sorridemmo entrambe, intanto
papà e Harry tornarono
con della coca-cola.
- Harry
spiegami -
- Tutto bene Fede -
- Che vi siete detti? -
- Gli ho chiesto un
consiglio riguardo Louis -
Lo guardai fisso negli occhi.
- Che
consiglio? Che gli hai detto? - dissi a bassa
voce
- Che penso che gli piaci,
di nuovo -
- Ma harry proprio al mio
papà? -
- Tranquilla Fede, sono
abbastanza moderno per
capire certe cose - disse papà ridendo
- Bene, sono in totale
imbarazzo e non ho più fame -
- Ma Federica! -
- Scusa mamma, porto un
attimo Harry di là -
Presi Harry per la mano, e
andammo in corridoio.
- Ma che figura
-
- Ma amore
perchè? -
- Gli hai detto anche il
nome? -
- No -
- Ah.. menomale - dissi
abbracciandolo
- Perchè mi
abbracci? -
- Ma, forse
perchè ti amo? -
I miei ci guardavano
sorridendo e io mi sentivo
strana.
- Mamma, noi
usciamo! -
- Ma.. -
- Tranquilla, andiamo da
Arianna -
- E dal nonno? -
- Domani, vieni Harry -
Uscimmo di
casa, erano le 15.00 più o meno. Per
fortuna, non c'era nessuno in strada e la casa di Arianna distava poco
dalla
mia, camminando in quelle strade ricordavo tutti i momenti passati con
lei
- E' questa la casa? -
- Si Harry -
- Bene, bussa -
Bussai e aprì
proprio lei che mi abbracciò senza che la
salutassi nemmeno. Harry mi tirò a se però, non
so perchè.
- Ciao Harry -
- Ciao -
- Entrate? -
- No Ari.. -
- Perchè? -
- Siamo arrivati oggi,
voglio tornare presto a casa
mia -
- Ma tutto bene? -
- Si.. vogliamo parlarti di
Niall -
Intanto corse il fratellino
di Arianna che mi saltò
addosso, era davvero cresciuto.
- Niall.. -
- Ti ama - disse Harry
- Anch'io lo amo e voglio
bene a te, Federica -
- Lo so Ari anch'io, sei la
mia migliore
amica -
- Mi manca Niall, ho bisogno
di vederlo -
- Anche tu gli manchi ma
devi assicurarmi che.. -
- Cosa Fede? -
- Che lo ami davvero - disse
Harry, prendendomi per
la mano
- Siete sempre
più belli voi comunque Fede,
guardami lo amo -
- Bene, dopo lo chiamiamo e
lo facciamo venire -
disse Harry, intanto il fratellino di Arianna scese e si
avvicinò a lei.
- Cosa? Davvero? -
- Si -
- Non so che dire.. -
- Non dire niente Fede,
andiamo -
- Harry! Ma ti vedo strano -
- Ah si, volevo ringraziarti
per aver dato il
numero di Federica a quella gente -
- Ma.. -
- Ciao Arianna - disse e ci allontanammo.
Harry come sempre mi
stava attaccato, le persone iniziavano ad avvicinarsi e ci sentivamo
entrambi
osservati. In pratica corremmo in casa passammo un altro po' di tempo
con i
miei a chiacchierare, cenammo e poi salimmo su. Papà era
alquanto preoccupato a
riguardo, mamma lo tranquillizzava. Entrammo in camera, accesi la tv e
Harry
mise il pigiama lo misi anch'io dopo di lui. Andai a sedermi sul mio
tappeto
e lo osservavo. Era tutto così incredibile, surreale. Anche
lui mi guardava
in silenzio. In tutta sincerità mi mancava anche casa
nostra, Londra poi andai
a sedermi accanto a lui e chiamai Niall raccontandogli di Arianna. Era
felicissimo, quasi non riusciva a parlare. Mi disse che sarebbe venuto
presto,
mi disse anche che già mancavamo a tutti. Harry sorrideva.
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