Nuove
conoscenze
Le
quattro ragazze giravano indisturbate, l'aria era fresca e il cielo
violaceo per il tramonto, ormai in strada non c'era quasi
nessuno. I lampioni cominciavano ad accendersi e i pochi negozi di
periferia tiravano giù le saracinesche. Ad Elena
cominciò a brontolare la pancia, guardò le altre
e capì che anche per loro la fame stava per
sopraffarle.
Si
diressero a casa con la speranza di cucinare qualcosa; mancavano pochi
isolati quando un insegna rossa catturò le loro
attenzioni, era una pizzeria. Vista la stanchezza
decisero di entrare e prendere 6 pizze; il ragazzo che le
servì era abbastanza carino, notò
Ludovica, sempre in cerca di una nuova avventura di una notte; lo
osservo in ogni minimo dettaglio, non le dava alcuna emozione a parte
una leggera eccitazione tipica di quei momenti; i muscoli
erano poco accentuati, i capelli biondi e gli occhi marroni
lo mettevano nella categoria di ragazzo normale che vive nel suo
anonimato: una famiglia per bene, amici, football, borsa di studio per
lo sport. Non che ci fosse nulla di male solo non aveva nulla di
speciale ma per una notte poteva andare bene. Così
schiuse un po' le labbra e li fece l'occhiolino nell'istante in cui le
passava i cartoni delle pizze, notò un pezzetto di
carta che spuntava tra la quarta e la quinta scatola, sapeva
perfettamente cosa c'era scritto: il suo numero.
Le
ragazze si avviarono verso l'uscita parlottando tra
di loro, Elena aprì la porta ma andò a sbattere
contro qualcuno, si allontano e si scusò
ma la persona che aveva urtato era già corsa via.
-Certo
che sono tutti strani qui!- osservò Lily.
Nello
stesso istante in cui le ragazze entravano in una pizzeria, Isabella a
casa aveva finito di sistemare le sue cose e decise di uscire
sul retro per godersi quello splendido tramonto. Si sdraiò
su una sdraio di legno e chiuse gli occhi rilassando tutto il corpo.
Quella
pace, però, vene presto interrotta dal suono
leggero di qualche nota pizzicata da una chitarra. La ragazza
spalancò gli occhi e si mise velocemente in piedi, il suono
proveniva dalla casa accanto così si avvicino allo steccato
che divideva i giardini e vide un ragazzo biondo
che strimpellava una canzone a lei sconosciuta seduto sul
prato. Rimase un po' li ad ascoltarlo finché lui non alzo lo
sguardo verso di lei.
-Scusa
non volevo disturbarti.- Si affrettò a dire lei.
-Tranquilla-
Le rispose lui.
-Sei
bravo sai-Disse lei.
-Grazie-le
sorrise -Io sono Niall-
-Isabella-
rispose al sorriso.
-Tu
sai suonarla?- Le chiese il biondo.
-Si,
ne ho anche una ma non ho potuto portarla-
-Beh
se vuoi te la presto- Si offrì Niall.
-Oh
no, ma figurati, non ti preoccupare- Rispose velocemente Bella
-Tranquilla
ne ho altre- Rispose lui porgendole il manico.
“Ne
ho altre” Bella ripeté questa frase nella sua
testa per un po' di volte. Doveva essere davvero ricco
pensò, lei per comprare la sua aveva messo da parte la
paghetta per 1 mese e fatto 2 turni extra al negozio di vestiti dove
lavorava part-time.
La
sua mano esitò a mezz'aria per un po'
finché non si decise a prenderla tra le mani. Il legno era
laccato di un nero brillante ed era perfettamente accordata, su un lato
erano incise le iniziali “N.J.H.”
La
ragazza ringraziò il biondino e si
allontanò di qualche passo dalla recinzione.
-Ora
è meglio che vada, le mie amiche staranno per tornare-
I
ragazzi si salutarono e la riccia rientrò in casa.
Poco
dopo tornarono tutte a casa e si misero a tavola a mangiare la
pizza ormai tiepida; Isabella racconto loro di Niall e della
chitarra e Ludovica dovette spiegare di quel bigliettino che il ragazzo
della pizzeria aveva fatto accidentalmente scivolare tra le loro
ordinazioni.
Infine
tutte spostarono lo sguardo sulla taciturna Sara, non aveva parlato per
tutta la serata ma di questo non si stupivano.
-Tu,
Sara, cosa hai fatto?- chiese Charlie per farla inserire nella
conversazione.
-Mah,
niente di che, ho conosciuto una ragazza al parco.- Rispose la ragazza.
-Fai
già amicizie sorellona?- Osservò Elena.
-Mi
ha chiesto solo che libro leggevo visto che non capiva il titolo
italiano e abbiamo parlato per un po'.Mi ha dato il suo numero.-
Sorrise lei.
Le
sei continuarono a parlare ancora una mezz'oretta intorno al tavolo di
vetro.
La
serata si concluse sul divano guardando un film finché,
stremate, le ragazze, non si avviarono a letto sognando la loro vacanza
appena iniziata.
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