Candles

di IKilledSiriusBlack
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La pioggia batteva delicatamente sui vetri delle finestre, accompagnata dal tamurellare impaziente delle dita scarne e pallide. Gli occhi vitrei giravano per la stanza si posavano sui mobili di prezioso legno intagliato, sulle grezze tende di stoffa, sulla candela bianca spenta, messa con cura al centro della superficie di un armadio.
Non era mai un bel giorno, quello, e l'uomo tremolante con la sua ombra spaurita non poté fare a meno di credere che le gocce d'acqua non fossero nientemeno che un segnale. Solo due anni fa un signore algido, come il ghiaccio che copriva le strade di Parigi, rispettabile e tutto ciò che la giustizia ha da rendere, si era tuffato nell'oblio più profondo, l'oscurità da dove le anime non fanno ritorno. 
L'incubo nel quale tutt'e due erano sprofondati non era solo respondabilità di Javert, ma il disgraziato pensatore sapeva che il suicidio dell'ispettare era a causa solo sua. 
Il sole, con la pioggia, tramontava oltre le strade parigine, lasciando di casa in casa piccole fiammelle di cera.
Valjean osservò la sua candela appena accesa. 
-Il sole, tramontando, perde il suo ricordo in piccoli bagliori di cera, che colando lasciano tracce della loro esistenza volta alla fine. Ma tu, Javert, cosa mi hai lasciato?-
E lasciò la stanza, sperando cupamente che lo stesso oblio di Javert avvolgesse anche lui.




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