Part Three {Q~Z}
Di
leoni forbicemuniti e chihuahua terrorizzati.
{Part Three: Q~Z}
Q ~ Quadro
La casa di Akashi era tradizionale fino in fondo. Ogni volta che Kouki
ci passava sentiva l'aria antica che ogni singola fibra della residenza
emanava.
Per questo fu sorpreso nel vedere la stanza di Akashi. O meglio,
ciò che conteneva.
Era un quadro irregolare, con colori contrastanti. Se al primo acchito
sembravano addirittura picchiarsi, guardando meglio i colori sembravano
andare quasi d'accordo. E poi cosa rappresentava? Non lo capiva.
Con rassegnazione Kouki scosse la testa. I gusti di Akashi erano
davvero troppo diversi dai suoi, un giapponese che amava le opere
tradizionali.
E disse così solo perché non sapeva che Seijuro l'aveva messo nella sua stanza proprio per sbarazzarsene.
R ~ Rosso
Solitamente, il colore rosso aveva diversi significati. Era l'energia
vitale, era lo stesso colore del sangue.
In genere Furi non era poi così romantico - cercare di
sapere i
significati dei colori era per lui una cosa da ragazze - ma per lui
quel colore aveva assunto diversi significati durante la sua vita.
Per primo, il rosso delle sue ginocchia quando cadeva da bambino. Poi
seguitava il rosso delle sue guance quando si era dichiarato alla sua
prima ragazza - quello lo aveva etichettato il colore più
imbarazzante della sua prima adolescenza.
Al liceo il rosso dei capelli di Kagami non lo turbò
più
di tanto - se inizialmente era insolito, con il tempo si era abituato
al suo compagno di squadra, perché aveva stranezze che
superavano i suoi capelli (le sopracciglia erano un esempio).
E poi era arrivato Akashi Seijuro e le sue forbici.
Da quell'incontro Kouki non la smetteva di trattenere il respiro ogni
volta che vedeva una testa di capelli rosso cremisi - salvo per poi
imporsi la calma perché Akashi era a Kyoto, almeno
a due
ore di treno da lì, e se si fosse presentato a Tokyo non
sarebbe di
certo venuto a cercare lui.
Salvo ricredersi quando un certo ragazzo si era presentato al
Seirin per chiedere di lui.
Da allora il rosso diventò così parte della sua
quotidianità che quasi non se ne rese conto.
S ~ Shoji
Nonostante ormai la generazione dei Miracoli fosse un periodo lontano
della sua vita, Seijuro non avrebbe mai rinunciato a una partita a
shoji con Shintaro - il quale non riusciva mai ad evadere le sue
richieste. E che continuava a non vincere.
Seijuro ammetteva che era piacevole intrattenersi con l'ex vice
capitano
della Teiko, anche se continuava a digerire male la sua relazione con
un certo Kazunari Takao.
Era rilassante, e dopo una partita Akashi si sentiva sempre di buon
umore. Al contrario di Kouki, che sembrava sempre sprofondare in un
umore nero come la pece. E Seijuro sapeva bene quale era il motivo, ma
continuava a non dire niente per il puro piacere di vedere l'amante
sprofondare nella gelosia. E non lo faceva nemmeno apposta.
Così, un giorno, dopo l'ennesima partita vinta, Seijuro
incontrò Kouki - ben deciso a mettergli il broncio - e non
poté trattenersi.
- Non ti offendere, Kouki, ma gioco con Shintaro perché tu a
shoji fai schifo. Se migliorassi, stai pure certo che la mia attenzione
sarebbe rivolta unicamente verso di te. <3 - gli disse,
facendolo
arrossire e lasciandolo imbambolato in mezzo al corridoio. Kouki aveva
sentito chiaramente il cuoricino in fondo alla frase.
T ~ Temporale
L'estate era una stagione imprevedibile.
Il caldo umido, sommato alle piogge, la rendeva insopportabile. I loro
piani sembravano essere stati rovinati, a parere di Kouki.
Il diciottenne osservò il cielo, seduto sulla veranda
tradizionale della casa di Akashi. Trovandosi a Kyoto, gli sembrava uno
spreco rimanere dentro la magione e non fare niente.
Il compagno era rimasto dentro, sussurrando qualcosa a proposito di
affari da sbrigare, e lui si stava annoiando a morte. All'improvviso si
sentì abbracciare per la vita, e la testa di Seijuro si
appoggiò sulla sua spalla. Furihata non ebbe nemmeno il
bisogno
di voltarsi.
- Mi sono trattenuto più di quanto dovevo, Kouki. - disse
Akashi, sussurrandogli nell'orecchio.
- Posso proporti un'attività interessante
da fare proprio quando si è a casa. - sommato alla voce nel
suo
orecchio e all'espressione che Kouki sapeva bene quale fosse, il suo
rossore peggiorò.
- C-cioè? - balbettò, temendo - no, anzi,
sperando - di raggiungere un certo tipo di finale.
- Giocare a shoji, per esempio. - la risposta di Seijuro fu come una
secchiata di acqua ghiacciata.
- Ah. - fu il suo unico commento, tutta la tensione precedente che
scompariva. Akashi sorrise, i polpastrelli delle dita che si
intrufolavano sotto la maglietta.
- O avevi in mente un'attività migliore? - rise contro il
suo collo. Furi sorrise, voltandosi e dandogli un bacio.
- In effetti, avrei in mente qualche idea. - disse, con una malizia che
con il tempo aveva acquistato. Oh sì, quella giornata non
sarebbe andata sprecata.
U ~ Università
Si incontravano alla mattina alla stazione - Akashi continuava a vivere
a Kyoto in pianta stabile, facevano colazione e andavano insieme
all'università. I loro corsi erano quasi all'opposto:
Seijuro aveva scelto economie aziendali e politiche, Kouki si era
orientato su un qualcosa come ingegneria civile. Non avevano neanche un
corso in comune, il che rendeva il loro tempo esiguo.
Poi se si mettevano in mezzo i compagni di corso - soprattutto intorno
ad Akashi, che si dimostrava per l'ennesima volta un genio - stare
insieme un po' di tempo era impossibile.
La sua frustrazione era così palpabile che anche dall'altro
capo del telefono Fukuda gli chiese se c'era qualcosa che non andava.
- Niente. - ringhiò Kouki a denti stretti. L'amico non
sembrò tanto convinto, riprendendo a parlare.
- Kouki? Perché non sei venuto in mensa? - Kouki, non
accortosi che Seijuro era arrivato a pochi passi da lui, quasi
saltò sul posto.
- Non avevo fame. - sussurrò, spostando il cellulare a
qualche centimetro da se con Fukuda che ancora parlava.
Akashi alzò un sopracciglio.
- La realtà è che sei invidioso. E geloso, tanto.
- la sua affermazione fece avvampare Kouki, che deglutì
pesantemente prima di prendere il coraggio a due mani.
- Sì, lo sono. - disse, la voce che fingeva malamente di
essere dura. - E tu non migliori la situazione circondandoti di ragazze
adoranti.
Akashi sorrise, la gelosia di Furihata era adorabile. Non fece in tempo
a rispondere che delle ragazze poco lontano lo chiamarono per attirare
la sua attenzione. Lo sguardo di Kouki fu rapido, quasi per indicargli
di andare.
V ~
Vischio
- I-insomma, Akashi! - esclamò Kouki. - Siamo in Giappone, e
poi
non è che tu sia questo... ammiratore delle usanze
occidentali!
- dannazione. Perché a lui?
Insomma, già essere a Kyoto a casa di Akashi - trascinato
lì con la
pura forza persuasiva dell'Imperatore - e proprio durante una delle
festività che in Giappone venivano considerate per coppiette.
Dopo la cena, imbastita soltanto per loro due, pensava che Akashi non
avrebbe più tirato fuori niente dalle maniche - che fossero
immaginarie o
quelle del kimono non importava.
Invece Sua Maestà aveva pianificato tutto, e quel vischio
sopra
la porta che dava sul corridoio gli sembrava una presa in giro.
- Le tradizioni vanno rispettate. - gli disse Seijuro di rimando,
facendo avvampare Kouki. - E poi sei tu che ci sei passato sotto per
primo. - sottolineò con divertimento.
Kouki avvampò - per lui fare cose simili era ancora
imbarazzante
- mentre si avvicinava a grandi falcate verso Akashi, prendendolo per
il volto e dandogli un bacio.
Z ~ Zanzibar
Un occhio
riuscì finalmente ad avere un tic.
Kouki sapeva bene che
Akashi - il suo compagno, suo novello
marito -
non aveva le mezze misure. Con tutta probabilità manco
sapeva
cosa fossero queste!
Il giovane uomo si passò una mano tra i capelli, sospirando
e cercando di sembrare per lo meno sconcertato. Peccato che la
confusione del fusorario e gli avvenimenti delle ultime ventiquattrore
rendessero impossibile un qualsiasi tipo di protesta da parte sua.
- Seijuro. - sibilò soltanto all'indirizzo di Akashi, che
gli rivolse molta più attenzione di quanta Kouki attendesse.
I suoi occhi sembravano quasi dirgli di sbrigarsi, cosa che non fece
che aumentare la stizza di Kouki.
- Spiegami. Cosa. Ci. Facciamo. Qui. - per carità, il buon
Furihata aveva una pazienza lunga abbastanza, ma era una persona
piuttosto ordinaria e non poteva reggere ulteriormente. Non dopo che
Akashi l'aveva praticamente portato di peso in America per sposarlo
legalmente. Ancora gli sfuggiva il perché di tutta quella
faccenda - comunque in Giappone quel pezzo di carta non valeva un
accidenti - e perché avevano sorvolato ulteriormente l'altro
oceano per andarsene in Africa.
- Adesso siamo sposati. - fu la semplice risposta del re
del mondo
dell'ex capitano del Rakuzan. - La luna di miele è
d'obbligo. - lo
disse con una tale semplicità che per qualche istante a
Kouki sembrò
avere tutte le risposte dell'universo. Vedendo che era riuscito a
calmare il compagno per un po', Akashi tornò a rivolgersi
alla
receptionist.
Kouki sospirò, ormai rinunciando ad averla vinta contro
Seijuro. La vera domanda era: come avrebbe fatto a spiegare ai suoi
amici che era andato in luna
di miele in un posto di cui non riusciva a pronunciare
nemmeno il nome?!
Il Giardino
Champagnesco:
Né!
...Ehm, sì. So bene che sono davvero in ritardo. Ma 1. dopo
il Teiko arc avrei volentieri spezzato il collo ad Akashi e 2. il tempo
ultimamente per me è molto esiguo se devo scrivere. Ovviamente
non sono riuscita ad evitare di inserire un po' di TakaMido. Poi, in
genere, queste flash sono tutte simil comiche senza troppe pretese.
Nonostante ciò, ringrazio chi ha letto fino a qui e mi ha
sopportato per questa crack!pair. E' stato un onore e un piacere "arrivare" qui e... shippare una cosa così!
Ovviamente non me ne vado (ci speravate, eh?) ma tornerò con
altre storie. Con tutta probabilità molto più demenziali
di questa - sono poco portata per le cose serie. E non dimentico di
ringraziare chi ha letto silenziosamente, per me sono lettori preziosi.
Piego la testa per ringraziare mughetto nella neve e Hanacchi per aver recensito, perché mi hanno dato un gran sostegno con le loro parole. Ringrazio inoltre Hanacchi, Appuru e TESTIYA_D96 per aver inserito questa storia tra le preferite/ricordate/seguite.
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