Anime & Manga > Kuroko no Basket
Segui la storia  |       
Autore: Ofeliet    21/01/2014    2 recensioni
Una relazione che di normale non ha niente. Ma che cerca di farla sembrare tale.
Almeno, questo è ciò che spera Furihata Kouki.

| A ~ Apnea |
Per Kouki il loro primo bacio fu come andare in apnea; aveva trattenuto il fiato prima, dopo e durante tutto il tempo.
Insomma, non se l'aspettava. O, almeno, se lo aspettava dopo ciò che aveva appreso ma non così in fretta, non così aspettatamente inaspettato, non da un Seijuro Akashi piuttosto spazientito.

| L ~ Lezione |
Di lezioni nella sua vita Kouki ne aveva avute. [...]
Ma niente si paragonava alle lezioni che gli dava Seijuro. Sia che si trattasse di scuola, o di basket, Akashi-kun gliele aveva sempre suonate sonoramente.

| V ~ Vischio |
- I-insomma, Akashi! - esclamò Kouki. - Siamo in Giappone, e poi non è che tu sia questo... ammiratore delle usanze occidentali! - dannazione. Perché a lui? [...]
- Le tradizioni vanno rispettate. - gli disse Seijuro di rimando, facendo avvampare Kouki. - E poi sei tu che ci sei passato sotto per primo. - sottolineò con divertimento.

{AkaFuri}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kouki Furihata, Seijuro Akashi
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Leoni e chihuahua'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Part Three {Q~Z}
Di leoni forbicemuniti e chihuahua terrorizzati.

{Part Three: Q~Z}



Q ~ Quadro

La casa di Akashi era tradizionale fino in fondo. Ogni volta che Kouki ci passava sentiva l'aria antica che ogni singola fibra della residenza emanava.
Per questo fu sorpreso nel vedere la stanza di Akashi. O meglio, ciò che conteneva.
Era un quadro irregolare, con colori contrastanti. Se al primo acchito sembravano addirittura picchiarsi, guardando meglio i colori sembravano andare quasi d'accordo. E poi cosa rappresentava? Non lo capiva.
Con rassegnazione Kouki scosse la testa. I gusti di Akashi erano davvero troppo diversi dai suoi, un giapponese che amava le opere tradizionali.
E disse così solo perché non sapeva che Seijuro l'aveva messo nella sua stanza proprio per sbarazzarsene.

R ~ Rosso

Solitamente, il colore rosso aveva diversi significati. Era l'energia vitale, era lo stesso colore del sangue.
In genere Furi non era poi così romantico - cercare di sapere i significati dei colori era per lui una cosa da ragazze - ma per lui quel colore aveva assunto diversi significati durante la sua vita.
Per primo, il rosso delle sue ginocchia quando cadeva da bambino. Poi seguitava il rosso delle sue guance quando si era dichiarato alla sua prima ragazza - quello lo aveva etichettato il colore più imbarazzante della sua prima adolescenza.
Al liceo il rosso dei capelli di Kagami non lo turbò più di tanto - se inizialmente era insolito, con il tempo si era abituato al suo compagno di squadra, perché aveva stranezze che superavano i suoi capelli (le sopracciglia erano un esempio).
E poi era arrivato Akashi Seijuro e le sue forbici.
Da quell'incontro Kouki non la smetteva di trattenere il respiro ogni volta che vedeva una testa di capelli rosso cremisi - salvo per poi imporsi  la calma perché Akashi era a Kyoto, almeno a due ore di treno da lì, e se si fosse presentato a Tokyo non sarebbe di certo venuto a cercare lui.
Salvo ricredersi quando un certo ragazzo si era presentato al Seirin per chiedere di lui.
Da allora il rosso diventò così parte della sua quotidianità che quasi non se ne rese conto.

S ~ Shoji

Nonostante ormai la generazione dei Miracoli fosse un periodo lontano della sua vita, Seijuro non avrebbe mai rinunciato a una partita a shoji con Shintaro - il quale non riusciva mai ad evadere le sue richieste. E che continuava a non vincere.
Seijuro ammetteva che era piacevole intrattenersi con l'ex vice capitano della Teiko, anche se continuava a digerire male la sua relazione con un certo Kazunari Takao.
Era rilassante, e dopo una partita Akashi si sentiva sempre di buon umore. Al contrario di Kouki, che sembrava sempre sprofondare in un umore nero come la pece. E Seijuro sapeva bene quale era il motivo, ma continuava a non dire niente per il puro piacere di vedere l'amante sprofondare nella gelosia. E non lo faceva nemmeno apposta.
Così, un giorno, dopo l'ennesima partita vinta, Seijuro incontrò Kouki - ben deciso a mettergli il broncio - e non poté trattenersi.
- Non ti offendere, Kouki, ma gioco con Shintaro perché tu a shoji fai schifo. Se migliorassi, stai pure certo che la mia attenzione sarebbe rivolta unicamente verso di te. <3 - gli disse, facendolo arrossire e lasciandolo imbambolato in mezzo al corridoio. Kouki aveva sentito chiaramente il cuoricino in fondo alla frase.

~ Temporale

L'estate era una stagione imprevedibile.
Il caldo umido, sommato alle piogge, la rendeva insopportabile. I loro piani sembravano essere stati rovinati, a parere di Kouki.
Il diciottenne osservò il cielo, seduto sulla veranda tradizionale della casa di Akashi. Trovandosi a Kyoto, gli sembrava uno spreco rimanere dentro la magione e non fare niente.
Il compagno era rimasto dentro, sussurrando qualcosa a proposito di affari da sbrigare, e lui si stava annoiando a morte. All'improvviso si sentì abbracciare per la vita, e la testa di Seijuro si appoggiò sulla sua spalla. Furihata non ebbe nemmeno il bisogno di voltarsi.
- Mi sono trattenuto più di quanto dovevo, Kouki. - disse Akashi, sussurrandogli nell'orecchio.
- Posso proporti un'attività interessante da fare proprio quando si è a casa. - sommato alla voce nel suo orecchio e all'espressione che Kouki sapeva bene quale fosse, il suo rossore peggiorò.
- C-cioè? - balbettò, temendo - no, anzi, sperando - di raggiungere un certo tipo di finale.
- Giocare a shoji, per esempio. - la risposta di Seijuro fu come una secchiata di acqua ghiacciata.
- Ah. - fu il suo unico commento, tutta la tensione precedente che scompariva. Akashi sorrise, i polpastrelli delle dita che si intrufolavano sotto la maglietta.
- O avevi in mente un'attività migliore? - rise contro il suo collo. Furi sorrise, voltandosi e dandogli un bacio.
- In effetti, avrei in mente qualche idea. - disse, con una malizia che con il tempo aveva acquistato. Oh sì, quella giornata non sarebbe andata sprecata.

U ~ Università

Si incontravano alla mattina alla stazione - Akashi continuava a vivere a Kyoto in pianta stabile, facevano colazione e andavano insieme all'università. I loro corsi erano quasi all'opposto: Seijuro aveva scelto economie aziendali e politiche, Kouki si era orientato su un qualcosa come ingegneria civile. Non avevano neanche un corso in comune, il che rendeva il loro tempo esiguo.
Poi se si mettevano in mezzo i compagni di corso - soprattutto intorno ad Akashi, che si dimostrava per l'ennesima volta un genio - stare insieme un po' di tempo era impossibile.
La sua frustrazione era così palpabile che anche dall'altro capo del telefono Fukuda gli chiese se c'era qualcosa che non andava.
- Niente. - ringhiò Kouki a denti stretti. L'amico non sembrò tanto convinto, riprendendo a parlare.
- Kouki? Perché non sei venuto in mensa? - Kouki, non accortosi che Seijuro era arrivato a pochi passi da lui, quasi saltò sul posto.
- Non avevo fame. - sussurrò, spostando il cellulare a qualche centimetro da se con Fukuda che ancora parlava. Akashi alzò un sopracciglio.
- La realtà è che sei invidioso. E geloso, tanto. - la sua affermazione fece avvampare Kouki, che deglutì pesantemente prima di prendere il coraggio a due mani.
- Sì, lo sono. - disse, la voce che fingeva malamente di essere dura. - E tu non migliori la situazione circondandoti di ragazze adoranti.
Akashi sorrise, la gelosia di Furihata era adorabile. Non fece in tempo a rispondere che delle ragazze poco lontano lo chiamarono per attirare la sua attenzione. Lo sguardo di Kouki fu rapido, quasi per indicargli di andare.

V ~ Vischio

- I-insomma, Akashi! - esclamò Kouki. - Siamo in Giappone, e poi non è che tu sia questo... ammiratore delle usanze occidentali! - dannazione. Perché a lui?
Insomma, già essere a Kyoto a casa di Akashi - trascinato lì con la pura forza persuasiva dell'Imperatore - e proprio durante una delle festività che in Giappone venivano considerate per coppiette.
Dopo la cena, imbastita soltanto per loro due, pensava che Akashi non avrebbe più tirato fuori niente dalle maniche - che fossero immaginarie o quelle del kimono non importava.
Invece Sua Maestà aveva pianificato tutto, e quel vischio sopra la porta che dava sul corridoio gli sembrava una presa in giro.
- Le tradizioni vanno rispettate. - gli disse Seijuro di rimando, facendo avvampare Kouki. - E poi sei tu che ci sei passato sotto per primo. - sottolineò con divertimento.
Kouki avvampò - per lui fare cose simili era ancora imbarazzante - mentre si avvicinava a grandi falcate verso Akashi, prendendolo per il volto e dandogli un bacio.

Z ~ Zanzibar

Un occhio riuscì finalmente ad avere un tic.
Kouki sapeva bene che Akashi - il suo compagno, suo novello marito - non aveva le mezze misure. Con tutta probabilità manco sapeva cosa fossero queste!
Il giovane uomo si passò una mano tra i capelli, sospirando e cercando di sembrare per lo meno sconcertato. Peccato che la confusione del fusorario e gli avvenimenti delle ultime ventiquattrore rendessero impossibile un qualsiasi tipo di protesta da parte sua.
- Seijuro. - sibilò soltanto all'indirizzo di Akashi, che gli rivolse molta più attenzione di quanta Kouki attendesse. I suoi occhi sembravano quasi dirgli di sbrigarsi, cosa che non fece che aumentare la stizza di Kouki.
- Spiegami. Cosa. Ci. Facciamo. Qui. - per carità, il buon Furihata aveva una pazienza lunga abbastanza, ma era una persona piuttosto ordinaria e non poteva reggere ulteriormente. Non dopo che Akashi l'aveva praticamente portato di peso in America per sposarlo legalmente. Ancora gli sfuggiva il perché di tutta quella faccenda - comunque in Giappone quel pezzo di carta non valeva un accidenti - e perché avevano sorvolato ulteriormente l'altro oceano per andarsene in Africa.
- Adesso siamo sposati. - fu la semplice risposta del re del mondo dell'ex capitano del Rakuzan. - La luna di miele è d'obbligo. - lo disse con una tale semplicità che per qualche istante a Kouki sembrò avere tutte le risposte dell'universo. Vedendo che era riuscito a calmare il compagno per un po', Akashi tornò a rivolgersi alla receptionist.
Kouki sospirò, ormai rinunciando ad averla vinta contro Seijuro. La vera domanda era: come avrebbe fatto a spiegare ai suoi amici che era andato in luna di miele in un posto di cui non riusciva a pronunciare nemmeno il nome?!


Il Giardino Champagnesco:

Né!
...Ehm, sì. So bene che sono davvero in ritardo. Ma 1. dopo il Teiko arc avrei volentieri spezzato il collo ad Akashi e 2. il tempo ultimamente per me è molto esiguo se devo scrivere. Ovviamente non sono riuscita ad evitare di inserire un po' di TakaMido. Poi, in genere, queste flash sono tutte simil comiche senza troppe pretese.
Nonostante ciò, ringrazio chi ha letto fino a qui e mi ha sopportato per questa crack!pair. E' stato un onore e un piacere "arrivare" qui e... shippare una cosa così!
Ovviamente non me ne vado (ci speravate, eh?) ma tornerò con altre storie. Con tutta probabilità molto più demenziali di questa - sono poco portata per le cose serie. E non dimentico di ringraziare chi ha letto silenziosamente, per me sono lettori preziosi.
Piego la testa per ringraziare mughetto nella neve e Hanacchi per aver recensito, perché mi hanno dato un gran sostegno con le loro parole. Ringrazio inoltre Hanacchi, Appuru e TESTIYA_D96 per aver inserito questa storia tra le preferite/ricordate/seguite. 
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroko no Basket / Vai alla pagina dell'autore: Ofeliet