Aveva continuato a piovere incessantemente su Newport, una pioggia
insolita per quelle coste così calde e soleggiate.
Era come se anche il cielo si rifiutasse di continuare ad essere se
stesso…mandando sulla terra le sue lacrime.
Eppure qualcosa si muoveva con passo lento…qualcosa,o
qualcuno che avrebbe portato una ventata d’aria
fresca…
Quella fredda mattina di settembre Julie e Katlin si trovavano
all’aeroporto, con lo sguardo disinteressato e
solcato da occhiaie,segno che neanche la notte poteva placare il loro
dolore.
Cercavano di sorridere,ma i risultati erano tutt’altro che
buoni. Non volevano che la gente provasse compassione per
loro…non avrebbero potuto sopportare i loro sguardi svilenti
che fingevano di essere addolorati.
- Mamma è arrivata!-
Lo sguardo di Julie si volse in automatico verso la zona del check-in.
Eccola.
-Zia Julie,Kat…che bello rivedervi…sono partita
il prima possibile ma non ho fatto in tempo per il funerale…-
Victoria Anne Cooper,giovane nipote di Jimmy e Julie,era appena giunta
a Newport dall’Italia, dove stava stabilizzando una carriera
da affermata stilista
Era sempre stata molto legata a Marissa,anche se Jimmy e suo padre,
Dean, avevano rotto i ponti da tempo…anche se fratelli.
Somigliava alla cugina in modo impressionante,stessi capelli biondi,ma
ricci,stessi occhi chiari stessi lineamenti aggraziati
-L’importante è averti qui adesso
tesoro…tranquilla-
Esclamò amabilmente Julie abbracciandola calorosamente.
Anche Julie era molto affezionata alla nipote e sebbene Jimmy non era
stato espressamente d’accordo,aveva deciso di ospitarla a
casa loro
Quando furono in auto il silenzio cadde pesante,gelando ogni possibile
spunto di conversazione.
- Ragazze mi fermo un secondo dai Choen
,Kirsten ha delle cose di Marissa da darmi…-
La vecchia auto di seconda mano di Julie si fermò sul
vialetto dei Choen.
I tempi erano diventanti duri…ma per Julie Cooper,il denaro
e il lusso occupavano un posto diverso adesso…
-Avanti Kat, come vanno le cose a scuola?-
Victoria timidamente si rivolse alla cugina cercando un sorriso
sostenuto.
- Non vado a scuola dalla morte di
Marissa ormai…-
Disse secca Katlin senza apparente interesse verso ciò
diceva. Victoria accusò il colpo e ritornò a
rifugiarsi nel sedile anteriore della vecchia auto.
Passò qualche istante in quel pesante silenzio che non
voleva svanire…istanti che parevano infiniti…
Dal retro della casa dei Choen uscì Rayan,portando pesanti
sacchi neri verso le campane della spazzatura.
- Chi è quello?-
Katlin alzò lo sguardo da sotto gli scuri Ray –ban
che le coprivano gli occhi
-Rayan Atwood,è stato un ragazzo di Marissa..-
Gli sguardi dei due si incrociarono per qualche eterno
secondo. Ryan la guardava come stranito,come se vedesse Marissa.. lo
sguardo di Victoria invece era più misterioso e inquisitore.
I Choen insistettero a far restare Julie e le due ragazze a pranzo e la
donna non se lo fece ripetere due volte…l’idea di
ritrovarsi a mangiare nuovamente cinese o roba surgelata non
l’allettava molto…anche la cucina di Kiki non era
certo una novelle cuisine ma aveva bisogno di stare lontano da quella
casa piena di ricordi dolorosi.
- Victoria loro sono Sandy e Kirsten Choen, due persone davvero
magnifiche su cui poter davvero contare-
Julie iniziò con le presentazioni,sfoggiando un timido
sorriso che sembrava più vero del solito
-Mentre loro sono Seth e Rayan,i loro…figli-
Gli sguardi dei due si incontrarono nuovamente,ma stavolta erano
entrambi imbarazzati e contornati da goffi sorrisi.
- Julie mi ha detto che studi da stilista
in Italia…deve essere fantastico!-
Esclamò Kirsten cercando audacemente di sciogliere quel
silenzio tombale .Victoria scostò la sua attenzione da Rayan
per concentrarsi sulla donna.
- Oh si…studio a
Milano…e collaboro già con qualche stilista..
davvero fantastico…-
Seppe fingere un entusiasmo che rassicurò i Choen e fece
spuntare un altro debole sorriso sulle labbra di Julie.
Il pranzo fu servito velocemente, ma la tensione era piuttosto alta.
Kirsten aveva nervosamente cercato un appiglio di discussione con
Victoria,mentre Seth aveva bruscamente lacerato un tovagliolo di carta.
-Io non ho fame,scusatemi..-
Rayan si alzò velocemente dal tavolo e si rifugiò
nella casetta in piscina. Era troppo per lui quello…era uno
sforzo immane.
Era stato pregato da Sandy di essere con loro a pranzo almeno per
quella occasione…ci teneva a mostrare l’unione
della famiglia…anche se forse nemmeno lui si rendeva conto
che non c’era nessuna unità in quel momento.
Victoria cercò di decifrare la sua espressione accigliata e
assente,ma era davvero così ambiguo…
-Scusatelo…la morte di Marissa l’ha davvero
distrutto…-
Esordì Sandy giustificando gli atteggiamenti del
ragazzo,così strani e scostanti.
Ripiombò il silenzio,che veniva interrotto da deboli
conversazioni,incentrati sul lavoro di Victoria o sul suo viaggio da
Milano.
Erano tutti a disagio…era palese.
-Avete una casa bellissima…complimenti!-
Si congratulò la giovane nipote dei Cooper,osservandosi
intorno quando finalmente il banchetto terminò.
Kirsten la invitò a dare un occhiata alla piscina e Victoria
non esitò a rifiutare. Accarezzò il pelo
dell’acqua in superficie e si rinfresco le gote che avevano
preso uno strano colorito rosastro che contrastava il suo colorito
pallido.
Da una finestra della casetta in piscina la ragazza riuscì a
scorgere una sagoma in movimento…Rayan
probabilmente….
Si avvicinò lentamente e con cautela. Rayan tirava
nervosamente di boxe,un occupazione abituale ormai.
Come se avesse una calamita gli occhi azzurri della ragazza non
riuscivano a staccarsi da lui. Era come ipnotizzata…rapita
da ogni suo gesto e movimento.
Si appoggiò alla porta,semi aperta e provocò un
lieve rumore ma che non sfuggì all’udito del
ragazzo
- Scusami davvero.. non volevo
disturbarti…-
Victoria mantenne lo sguardo basso,quasi impaurita di una sua reazione
negativa.
Rayan la guardò con la stessa espressione stranita e quando
gli occhi chiari di Victoria si scontrarono con i suoi ebbe un lampo.
Marissa.
Aveva notato come Victoria le somigliasse,era un particolare difficile
da tralasciare.
-Marissa?-
Disse a mezza voce il ragazzo avvicinandosi alla giovane. Le
sfiorò il viso,quasi accarezzandola,giungendo poi alla sua
chioma riccioluta e voluminosa.
Victoria scosse la testa con un cenno leggero del capo
- Rayan.. Io non sono
Marissa…Marissa è morta….-
Era come se lo implorasse di farsene una ragione,di andare
avanti…
Rayan si bloccò,come se avesse preso coscienza
solo in quel momento dell’errore.
Rimasero in silenzio.
Victoria tratteneva a stento le lacrime che cominciarono a scendere
lentamente solcando le gote.
Il ragazzo diede un altro colpo al peso della boxe con una forza
abominevole, gridando.
Sembrava che ogni volta che si parlava di Marissa gli si aprisse una
voragine dentro,una ferita che maldestramente tentava di ricucire
Si voltò di scatto verso la porta e corse via verso il suo
fuoristrada.
- Victoria stai bene?-
Erano tutti accorsi alla piscina,spaventati da quelle urla soffocate.
- Dov’è Rayan?-
Il fuoristrada di Rayan correva veloce per l’asfalto
umido dalla pioggia.
Cosa cercava? Volcek?
Voleva davvero finirlo per sempre per vendicare Marissa?
Non sapeva cosa sarebbe cambiato nella sua vita con la consapevolezza
di aver ucciso chi aveva spezzato la vita di Marissa…ma in
quel momento non pensava,la sua parte irrazionale prevaleva su quella
ragionevole…
|