cap2
Scusatemi
per questo lunghissimo ritardo!!!!!!!!! In questo periodo sono sempre
occupata e non trovo mai un po' di tempo per scrivere. Ho modificato
qualcosa nei due capitoli precedenti perché.. boh non mi
convincevano molto e poi perché mi serviva farlo per poter
continuare la storia. Spero di non fare mai più un ritardo del
genere.. scusatemi ancora!! E spero che il capitolo soddisfi le vostre
aspettative c:
Capitolo 2
Ero
appena salita in camera ed avevo chiuso la porta dietro le mie spalle,
quando un sentimento di felicità mi colse all'improvviso,
avevo voglia di
saltare sul letto e urlare dalla gioia, per la prima volta nella mia
vita mi sentivo trasgressiva perchè avevo fatto una cosa che non
dovevo fare, uscire con un amico di Woody, senza di lui, era troppo
protettivo riguardo certe cose e poi era ora che iniziassi a vivere la
mia vita, ormai avevo quasi vent'anni.
Poi iniziai a farmi delle
domande. 'Perchè sono così felice solo per un'uscita con Dan?' 'Forse perché non c'è mio fratello?'.
A queste domande non volevo rispondere ero troppo felice per farlo. Il
fusso dei miei pensieri fu interrotto da Dan che bussò alla
porta.
"Sharon?" disse picchiettando
Sobbalzai. Andai subito ad aprire, alzati gli
occhi da terra ammirai il ragazzo in tutto il suo splendore,
aveva una camicia a quadri rossa con maniche rigirate a tre quarti,
pantaloni attillati neri e converse alte rosse.
"Io esco, devo sbrigare una commissione" disse sorridendo
"Ok, ci vediamo dopo" ricambiai il sorriso
"Ciao" mi fece l'occhiolino
Finita la doccia indossai una felpa, un paio di jeans e le all star
bianche, presi la borsa ed uscii. Quella mattina stranamente non faceva
molto freddo e non c'era un filo di vento, le strade erano trafficate
come al solito e la gente correva avanti e indietro. Cinque minuti ed
arrivai a lavoro. Un piccolo bar al centro di Londra, tutte le mattine
veniva un sacco di gente che puntualmente andava di corsa, chiedevano
un caffè e mentre aspettavano o picchiettavano sul bancone o
sbuffavano e guardavano l'orologio, facendo intendere che avevano
fretta. Dopo un certo orario l'ambiente si fece più tranquillo,
vedevo le coppie di anziani che prendevano il cappuccino, seduti
ai tavolini, mi facevano tanta tenerezza, erano così carini.
"Ehi Sharon muoviti che ci sono tanti caffè da preparare" disse Mark, il mio capo, lanciandomi il grembiule.
Raggiunsi il bancone e li, un'altro noioso giorno di lavoro
iniziò. Inspiegabilmente la giornata passò abbastanza
veloce. Alle quattro finii il turno e tornai a casa.
"Ehi Dan?" non rispose, qualche attimo dopo si affacciò dalla camera
"Ehi ciao" sorrise
"Per che ora devo essere pronta?"
"Mhh.. più o meno per le nove"
"Bene"
"Com'è andata a lavoro?"
"Mh come al solito, ho fatto caffè su caffè"
Sorrise e ritornò in camera.
Erano le nove meno dieci ed io ancora non sapevo cosa mettere, aprii
l'armadio e presi la prima cosa che mi capitò sott'occhio. Un
maglioncino bianco e blu e un paio di jeans attillati a
cui abbiani il solito paio di converse bianche. Lo so, avevo dei
gusti del cavolo, ma a me piaceva vestire semplice. Misi un filo di
trucco, presi la borsa e raggiunsi Dan in salotto.
"Pronta?"
"Si" sorrisi
"Bene, andiamo."
Usciti di casa mi scortò fino alla macchina, dove aprì lo
sportello per farmi entrare. Salì e mise in moto. Inizialmente
ci fu un silenzio imbarazzante, così accesi la radio. Passavano
'Roar' di Katy Perry. Qualche minuto più tardi arrivammo.
Il locale era enorme, pieno di tavolini colmi di gente già
ubriaca alle nove di sera, la musica a palla e le luci soffuse. Dan ed
io ci avvicinammo al bancone, ordinò qualcosa da bere ma
non riuscii a sentire cosa per via del casino. Prese i due bicchieri e
ci andammo a sedere.
"Allora.. di preciso per quale motivo tuo fratello è partito?"
"Per lavoro, è trasferta, dovevano mandarci un suo collega ma ha
avuto un problema familiare e alla fine hanno deciso di
mandare lui perché ha più esperienza.. tu invece hai
trovato lavoro?"
"Mhh no, ultimamente però sto suonando in qualche locale, incrociamo le dita"
"Speriamo bene dai" dissi sorridendo
Dopo qualche altro drink iniziai a perdere la lucidità, i
pensieri scomparivano poco a poco, come le preoccupazioni. Dan mi
portò al centro della pista dove già altre persone si
stavano scatenando, e iniziò a ballare trascindandomi da una
parte all'altra del locale finchè non si ritrovò con la
schiena al muro, li cambiò le carte e fui io a ritrovarmi
addosso alla parete. Mi guardava dritta negli occhi, i suoi erano
lucidissimi per via dell'alchol, mi accarezzò la guancia con la
sua mano calda. Si avvicinò di più, sentivo il suo
respiro sulla pelle, poi posò le sue labbra sottili sulle mie.
La cuccia del gatto di Kyle
Eccomi col nuovo capitolo.. finalmente lol
scusatemi ancoraaaa c:
fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo c:
alla prossima stormers xx
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