DEFINITIVO
Ciao a tutti =D innanzitutto, scusatemi immensamente per il
ritardo, ma come vi avevo già accennato, purtroppo è un
periodo un po' "no" per me e scrivere diventa quasi un'impresa! Ma ce
la sto mettendo tutta per non deludervi =) come sempre, ringrazio
nuovamente chi ha recensito, i 21 che l'hanno messa tra i preferiti, i
4 tra le ricordate e i 47 tra le seguite =D ma ora...
Buona lettura a tutti!
Appuntamenti diversificati
Si stava fissando da un'ora allo specchio e ancora non
trovava pace. Quella sera, Hinata, era più agitata del solito e
il forte batticuore che aveva, le stava facendo venire letteralmente un
infarto. Tra un'ora si sarebbe dovuta vedere con Naruto, quel ragazzo
dagli occhi azzurri che non volevano lasciarla in pace. Era il suo
primo vero appuntamento e si sentiva come una quattordicenne in preda
ad una crisi di panico, sarebbe andato tutto bene? Quale sarebbe stato
il comportamento giusto da tenere? E se lui avesse provato a baciarla?
Arrossì di colpo al pensiero, in vita sua aveva dato solo un
misero bacio a stampo. A 13 anni. Ad un coglione che l'aveva baciata
per scommessa. Sospirò, guardandosi per l'ennesima volta allo
specchio; era davvero bellissima e se non fosse stato per Ino, si
sarebbe sicuramente mal conciata.
Non
era mai stata abituata a vestirsi così e per quanto si sentisse,
ora, a disagio, sotto sotto ringraziò mentalmente l'amica per
averla aiutata. Voleva fare un'ottima impressione a quel ragazzo,
mostrandogli tutta la femminilità che era in grado di far
uscire. Dopotutto se l'era promesso fino alla nausea: avrebbe tirato
fuori un carattere degno di nota.
"Oh
tesoro, sei divina!" esclamò Ino, congiungendo le mani
soddisfatta e squadrando la corvina, cavolo, aveva fatto davvero un
ottimo lavoro. Quel vestito nero le stava d'incanto, le fasciava
elegantemente il prosperoso seno e la morbidezza con cui cadeva sui
fianchi e le gambe, le dava un'aria ancor più femminile. La
cinta dorata in vita, completava il tutto. Stupenda.
"Tu...dici? Non sono troppo, ecco, provocante?" fece una piroetta, continuando a squadrarsi.
"Stai
scherzando spero! IO sono provocante, non tu" e indicò l'abito
leopardato che indossava, corto a tal punto da fasciarle solo il sedere
e con la schiena completamente scoperta. Era assurdo, lei si trovava
perfettamente a suo agio in vestiti striminziti e Hinata si faceva
problemi per uno che le arrivava poco più sopra del ginocchio?
Scosse la testa, sorridendo, la piccola Hyuuga era unica nel suo genere.
"Bene,
ora però devo scappare! Sai, Kiba mi sta aspettando" e le fece
l'occhiolino, pregustandosi già la serata che il ragazzo le
avrebbe preparato a sorpresa.
"Sì certo, ma non ti ha detto dove ti porta?" chiese la mora, passandosi un sottile velo di lucidalabbra alla fragola
"No,
mi ha detto solo che mi avrebbe regalato una nottata da favola! E non
vedo l'ora, ihihihih" si sistemò per l'ultima volta i capelli,
lasciandoli straordinariamente sciolti, quella sera voleva essere
più sexy possibile.
"Adesso
vado però! In bocca al lupo tesoro e..." si fermò
sull'uscio della stanza dell'amica, per poi rivolgerle uno sguardo
rassicurante
"Stai
benissimo con quella coda alta" e dopo averle sorriso, se ne
andò, lasciando nuovamente Hinata davanti allo specchio.
Sorrise, per la prima volta in vita sua, compiaciuta. Effettivamente
stava davvero bene, legando i capelli, il suo viso veniva messo
splendidamente in risalto e quelle due ciocche lasciate ai lati, le
conferivano un aspetto quasi angelico. Respirò profondamente,
era arrivato il momento di andare o avrebbe fatto ritardo. Strinse
fortemente la borsetta che aveva tra le mani, mordendosi il labbro. E
se avesse fatto qualche figuraccia? Se non gli fosse piaciuta? Mille
dubbi affollavano la sua mente, forse stava esagerando, ma cosa poteva
farci? Si era addirittura messa a fare le prove nel pomeriggio e aveva
supplicato Ino e Sakura di aiutarla a stare tranquilla.
Stramaledetti occhi azzurri
Già.
Quel colore celeste non le dava pace, ma cazzo, possibile che un
completo sconosciuto le avesse trasmesso sensazioni simili? Scosse la
testa, decisa a non farsi più filmini mentali, dopotutto non
erano certo le persone che decidevano chi farsi piacere.
Così, senza altri ripensamenti, afferrò la giacchetta ed
uscì di casa.
Arrivò
puntuale di fronte alla pizzeria, cominciando già ad agitarsi.
Perchè ancora non era arrivato? E se avesse deciso di darle
buca? Si guardava freneticamente intorno, cercando di scorgere, quantomeno, una figura che gli assomigliasse. Fece un respiro profondo. Niente panico. Niente. Panico.
"Ehilà Hinata!"
NIENTE PANICO!
"C-Ciao
Naruto" gli rispose, sorridendo dolcemente e ovviamente arrossendo.
Oddio quant'era figo. Con quei jeans chiari strappati e quel giacchetto
di pelle scuro, avrebbe risvegliato ogni fantasia femminile. Perfino la
sua. Oh, stava anche scendendo da un' Audi coupè TT nera
fiammante! Mamma mia, altro che attacco di panico, qua c'era da farsi
venire proprio una crisi isterica. Ed ora eccolo lì, davanti a
lei, a sorriderle allegramente e ad illuminarla con l'azzurro di quegli
occhi che ormai si sognava pure di notte. Il ragazzo la squadrò
con discrezione
"Sei
davvero bellissima!" e lo era davvero, quel vestito sembrava fatto
apposta per lei e per quanto sensuale potesse apparire, riusciva
comunque a non essere volgare anzi, il suo aspetto angelico e
innocente, era la cosa che più gli piaceva di lei. E quel
rossore che le imporporava le guance, dio quanto la rendeva dolce e
indifesa. Quella ragazza, riusciva a risvegliare in lui un senso di
protezione incredibile, fosse stato per lui, l'avrebbe sempre tenuta
stretta tra la sue braccia.
"Allora, vogliamo entrare?" le chiese, dolcemente e la corvina annuì.
"Buonasera e benvenu-...oh ciao ragazzi!" ad accoglierli ci fu Sakura, che si diresse verso di loro, salutandoli.
"Così è qui che lavori?" domandò lui, curioso.
"Sì!
Ma ora seguitemi, vi porterò al vostro tavolo" e fece loro
strada, facendoli accomodare ad un tavolino, coperto da una tovaglia
rossa. Era una pizzeria davvero graziosa, non era enorme, ma riusciva
comunque a regalare un'atmosfera calda ed accogliente, senza contare
che Hinata si sentiva più sicura a stare in un posto dove c'era
una persona amica. Maledetta insicurezza. Maledetta timidezza.
"S-spero
non ti dispiaccia se...se ti ho portato nel locale dove lavora
S-Sakura" abbassò lo sguardo, timidamente. Sperava solo che non
la prendesse per una povera sfigata, ma al contrario di quello che si
aspettava, lui le rivolse uno dei suoi sorrisi gioiosi e dopo aver
afferrato il menù, le disse
"Ah
non preoccuparti! E' un posto davvero carino e poi l'importante
è stare insieme no?" lei sbattè ripetutamente le
palpebre, sorpresa e poi sorrise annuendo. Cavoli, era davvero un
ragazzo carino e gentile. Prese anche lei il menù, peccato che
non aveva il minimo appettito, inutile dire che l'agitazione le aveva
chiuso lo stomaco.
"Uhm,
vediamo un po'...ooooooh! Ma qui fanno anche il ramen oltre alla
pizza!" esclamò felice come un bambino, mentre gli occhi
luccicarono. Quanto amava quella pietanza, ci avrebbe vissuto a vita e
ormai Jiraya si era rassegnato: almeno quattro volte alla settimana,
avrebbero dovuto mangiare ramen.
"T-ti
piace il ramen?" intanto le sue dita, si stringevano morbosamente su
quel benedetto menù, l'agitazione la stava divorando lentamente
e sembrava quasi impossibile arrestare o rallentare il processo. Ne era
certa. Sarebbe morta entro la prossima mezz'ora.
"Sì,
lo adoro! Per me va benissimo quello, tu invece cosa prendi?"
già, cosa si sarebbe presa? Fosse stato per lei, sarebbe rimasta
volentieri digiuna, ma alla fine optò per una margherita; poco
dopo, Sakura prese i loro ordini e i ragazzi cominciarono a parlare.
Pian piano, l'atmosfera si fece più serena e Hinata
riuscì a lasciarsi andare più del normale. E più
parlava con quel biondino, più si sentiva attratta da lui.
Riusciva a farla ridere e arrossire contemporaneamente, quasi si
dimenticò di averlo conosciuto in un raduno di corse clandestine
e le sembrava quasi assurdo che un ragazzo tanto spontaneo e carino,
facesse parte di un mondo tanto compromesso.
Lui
d'altro canto, si sentiva assolutamente a proprio agio. Gli veniva
spontaneo parlare tranquillamente con Hinata, lei lo ascoltava e con la
sua dolcezza lo incantava. Era da molto che sperava di incontrare una
ragazza così, una ragazza semplice e dolce che lo apprezzasse
per quello che era. Adorava, poi, i suoi splendidi occhi chiarissimi,
particolari e attraenti. La purezza che esprimevano, quasi lo rilassava
e dio solo sapeva quanto avrebbe voluto perdersi al loro interno.
Le ordinazioni arrivarono poco più tardi e subito il ragazzo si
fiondò sul suo piatto, divorando con gusto ogni singolo
spaghetto. Lei accennò un sorriso divertito.
"Sei davvero buffo sai?" lui biascicò qualcosa di incomprensibile, con la bocca piena. Tipico di Naruto Uzumaki.
"Ah
io quando mangio il ramen mi sento in paradiso! Lo adoro e ne mangerei
all'infinito! Non che la pizza non mi piaccia, sia chiaro, però
il sapore..." continuava a parlare, mentre Hinata lo osserava quasi
rapita. Non aveva mai incontrato un ragazzo come lui e dentro di
sè, sentiva che avrebbe perso sicuramente la testa per lui.
Ormai non ascoltava nemmeno più quello che stava dicendo, troppo
impegnata ad osservarlo mentre gesticolava, ma una frase la
ridestò completamente.
"Allora Hinata? me la vuoi dare sì o no?" SHOCK. La
corvina sbarrò gli occhi. No. Stavolta non c'erano
fraintendimenti, stavolta quel teppistello da strapazzo aveva parlato
chiaro. Fin troppo chiaro. Cioè, ma per chi diavolo l'aveva
presa? Farle una richiesta del genere in maniera tanto spudorata poi! E
quel sorriso allegro stampato in faccia era il colmo. Inaudito.
Stavolta avrebbe agito da signora. Si alzò, prendendo la
borsetta ed esordendo
"Questa
serata per me finisce qui! Insomma, io non so che idea ti sia fatto tu
su di me, ma non sono assolutamente quel tipo di ragazza" Naruto
sbattè ripetutamente le palpebre, perplesso. Ma perchè se
la stava prendendo tanto?
"Ti ho solo chiesto se potevi darmi una fetta della tua pizza, è così...grave?" OH. MIO. DIO.
Lui le aveva solo detto se poteva dargli una fetta di pizza...e lei
aveva capito che le stava facendo una richiesta sessuale? Che figura di
merda. E questo solo perchè era talmente incantata da lui, che
non lo stava ascoltando. Inutile dire che il suo viso diventò
completamente paonazzo e che andò in iperventilazione. Si rimise
seduta di scatto, con lo sguardo basso.
"S-scusami
io, io non avevo capito bene e...e ho frainteso" il biondino la
guardò un attimo interrogativo, poi comprese e arrossì
lievemente, grattandosi la nuca imbarazzato.
"M-ma
figurati, io non sono quel tipo di ragazzo" oddio, non che gli sarebbe
dispiaciuto se gli avesse detto di sì, però,
paradossalmente parlando, la sua reazione lo aveva sorpreso in
positivo. Ora era proprio sicuro. Aveva di fronte, una ragazza d'oro e
dopo essere scoppiati a ridere, continuarono a godersi felicemente la
loro serata.
Aveva
scelto davvero un posto favoloso. La stanza nella quale si trovava, era
quasi simile ad una suite. Le tonalità rosso fuoco, richiamavano
quella passione che si sarebbe scatenata di lì a poco e l'idea
di quello che sarebbe successo, la stava già mandando in estasi.
Si stava dando un'ultima specchiata nel bagno, dove vi era una
fantastica ed invitante Jacuzzi e sorrise soddisfatta di fronte alla
sua immagine riflessa. Il baby doll nero che indossava, la rendeva
terribilmente sexy ed era certa che Kiba sarebbe impazzito di
desiderio, vedendola. Decise di tenere i capelli sciolti, per darsi un
tocco di sensualità in più e dopo un paio di minuti,
uscì dal bagno, trovando Kiba seduto sul letto, che faceva
zapping sull'enorme tv al plasma.
"Eccomi"
esordì lei con voce erotica e desiderosa, poggiandosi con il
braccio, sul cornicione della porta della toilette. Il ragazzo si
girò nella sua direzione e si leccò avidamente le labbra.
Era così seducente, che l'avrebbe sbattuta direttamente sulla
parete, strappandole solo gli slip.
"Mettiamo
un po' d'atmosfera" le disse, selezionando un programma di musica alla
tv, per poi avvicinarsi a lei, mentre sentiva già l'eccitazione
crescere in lui. L'afferrò per i fianchi, tirandola di scatto a
sè, facendo dunque aderire i propri corpi. Corpi caldi,
frementi, eccitati.
D'impulso
la baciò, violando la sua bocca con la lingua, che subito
incontrò quella di Ino. Le mani di lei, afferrarono con forza i
suoi capelli, rendendo quel bacio sempre più vorace, sempre
più violento, sempre più profondo. E mentre il castano
percorreva il suo corpo con le mani, la prese d'improvviso per i polsi,
sbattendola poi sul muro con poca grazia e facendole scappare un gemito
soffocato.
Continuavano
a baciarsi con una foga infinita e mentre con una mano, portò i
polsi della ragazza sopra la testa, con l'altra si sbottonò i
jeans per poi calarli. Non resisteva, l'erotismo che richiamava quella
biondina, riusciva a far uscire tutta la sua parte animalesca.
E ora voleva farsela lì, su quella parete, con quel baby doll addosso.
Con
il ginocchio fece pressione sulle sue gambe, divaricandogliele, per poi
calarsi i boxer, facendo uscire quindi il suo membro già eretto
e pulsante.
"Sì,
sì prendimi!" esclamò Ino, ansimante. Era
incredibile quanto riuscisse a mandarla al manicomio, sentiva il suo
corpo prendere fuoco e l'unica cosa che ora desiderava, era il piacere.
E lui non se lo fece ripetere due volte. Così, dopo aver
indossato il preservativo, le alzò la gamba e le scansò
le mutandine, per poi penetrarla fortemente, facendola gemere.
Il
ragazzo prese subito a spingere freneticamente. Perchè
sì. Kiba ora voleva solo spingere. Voleva sentire quel godimento
che gli inibiva i sensi. Voleva esplodere di piacere. Immediatamente,
la stanza si riempì di gemiti sconnessi, di ansimi amplificati e
quella musica che risuonava, dava un tocco ancora più lussurioso
a quel rapporto forte, violento, quasi brutale. Ma era quella stessa
brutalità che faceva bruciare di appagamento i loro corpi.
Le
si colorarono le gote di rosso, il piacere che stava sentendo era
immenso. Stessa cosa per lui. Le sue spinte diventarono sempre
più veloci e più profonde e, quasi spinti da una forza
magnetica incontrollabile, le loro labbra si unirono in un bacio
intenso. I loro corpi si sfregavano, aumentando ancora di più la
voglia reciproca che avevano. Quei contatti così forti, li
stavano divorando, mentre Kiba spingeva ancora...ancora...e ancora.
I loro gemiti si trasformarono in grida. Stavano impazzendo. Stavano godendo. Stavano morendo.
"Ino...aaaah!"
e dopo qualche altra spinta possente, entrambi arrivarono violentemente
all'orgasmo, facendo finalmente esplodere al massimo il loro nettare.
Stanchi ed affannati, si portarono sul letto, scambiandosi di tanto in tanto qualche bacio.
Che sesso meraviglioso. Che sesso divoratore. Che sesso.
"Sei davvero fantastico, Kiba" gli disse provocante, dandogli un altro bacio.
"Anche tu, piccola" ricambiò alla stessa maniera, dopo averle rivolto uno dei suoi sorrisi maliziosi.
"Ma possiamo rimanere qui per la notte?" chiese la ragazza, sistemandosi meglio sul letto.
"Perchè, ne vuoi ancora?" le morse sensualmente un'orecchio, strappandole un impercettibile gemito.
"Come
te" rispose, passandogli lentamente il dito sul contorno labbra e,
ormai troppo vogliosi l'uno dell'altra, si riavvinghiarono, riprendendo
a baciarsi con passione. Il leggero bussare sulla porta, però,
li ridestò.
"Ma, aspettavi qualcuno?" domandò Ino
"Veramente
no, sarà la cameriera?" la ragazza fece spalluce. Dopotutto era
la prima volta che si trovava in un hotel così lussuoso.
"Mah"
Kiba si alzò e si sistemò, per poi dirigersi alla porta e
aprire. Ma l'unica cosa che vide, fu un pugno in faccia che lo fece
cadere a terra dolorante, accompagnato da un grido spaventato della
bionda.
"Allora ci sentiamo domani ok?" disse dolcemente Hinata a Sakura.
"Certo! Mi auguro che siate stati bene!" sorrise, mentre sistemava gli ultimi tavoli, sotto la severità di Tsunade.
"Assolutamente!
E poi sono sicura che con lei accanto, ogni posto diventa bellissimo"
esordì Naruto felice, facendo arrossire terribilmente la
ragazza, che abbassò lo sguardo timidamente. Prima o poi sarebbe
evaporata.
"Bene! Comunque voi andate pure, tanto io, tempo di rimettere a posto qui e vado via"
"Sicura che non ti serve un passaggio a casa?" Sakura sventolò la mano in aria.
"Oh no, sta tranquillo!" lui le sorrise
"D'accordo,
allora accompagnerò Hinata" la diretta interessata
trasalì. Ok. Niente crisi. Voleva solo accompagnarla a casa, da
bravo gentleman e ormai era chiaro che non aveva brutte intenzioni. Ma
allora perchè stava così impanicata? Ovvio, perchè
al 99% lui l'avrebbe baciata. E va bene, doveva scattare il bacio?
Benissimo, l'avrebbe baciato e fanculo tutto.
"Mi raccomando eh!" lo bacchettò scherzosamente la rosa.
"No
problem, la riporterò a casa sana e salva!" annuì e dopo
aver salutato i ragazzi, si rimise a lavoro. Era davvero felice per la
sua amica, a quanto pareva, aveva finalmente trovato un ragazzo
sinceramente interessato a lei. Certo, non bisognava fidarsi subito al
100%, in fin dei conti frequentava sempre un luogo poco raccomandabile,
però per qualche arcano motivo, quel ragazzo le trasmetteva un
sacco di posività e lo vedeva perfetto per Hinata.
Perfetto. Anche
lei si sentiva perfetta per Sasuke, ma allora perchè non aveva
funzionato? Perchè l'aveva lasciata? Perchè le aveva
rifilato quel patetico 'grazie'? Erano domande che non la lasciavano
mai in pace. E per quanto potesse ostentare indifferenza, sotto sotto
quel bastardo le faceva ancora effetto. Ma non le importava, presto o
tardi, ora che il destino lo aveva fatto reincontrare, avrebbe cercato
la risposta a quelle maledette domande.
"Signora Tsunade, io ho finito!"
"Bene,
finalmente possiamo tornarcene a casa, ho una stanchezza incredibile"
Sakura ridacchiò. Nonostante la sua severità, si trovava
bene con la sua principale. Era una splendida donna e malgrado la sua
età, aveva ancora un aspetto avvenente e un fisico prosperoso.
Dopo aver spento le luci e preso le loro cose, uscirono dalla pizzeria.
La donna si sgranchì la schiena.
"Ahi ahi, senti Haruno, ci pensi tu a chiudere la saracinesca? Io sto proprio a pezzi"
"Ma certo, non si preoccupi" le sorrise cordialmente.
"Grazie, allora ci vediamo lunedì, buonanotte"
"Certo,
buonanotte" e dopo che se ne andò, la rosa si occupò di
chiudere il ristorante come da ordine. Preparò poi le chiavi
della macchina, ma improvvisamente, una voce la fece sussultare.
"Così
è qui che lavori" sbarrò gli occhi, forse non
capacitandosi della voce che le aveva parlato e si girò di
scatto. Di fronte a lei c'era Sasuke, con le mani in tasca, che la
squadrava con la sua costante nonchalance. Sakura si guardò
intorno, erano soli e nell'aria si percepiva solo il leggero
brusìo del vento. Un brusìo che per la ragazza, risuonava
al momento come un rumore assordante e tagliente.
A far loro compagnia, solo il buio tetro di una notte senza stelle...
Continua...
Sono
vietati come sempre uccisioni, linciaggi, torture e simili u.u
dopotutto, una storia senza suspance è come una rosa senza spine
no? u.u e insomma, che ne pensate di questo cap?=D tra Hinata e Naruto
scatterà il bacio? Chi è entrato nella stanza di Ino e
Kiba dando un pugno a quest'ultimo? E cosa succederà ora tra
Sasuke e Sakura? Beh, leggete, scoprite e recensite in tantiiiiiiiiiii
=D un bacio super grandissimo dalla vostra Hannon che come sempre vi
ama da morire =D
|