Terra
Terra
Perché
i piedini dei bambini morti
non
consumano le suole.
[C'è un paio di
scarpette rosse, Joyce Lussu].
A
Bełzec era buio e luce, un confuso trambusto fatto di respiri
accelerati e mani sudate di bambino. Ogni palata era terra che riempiva
i polmoni e soffocava, oscurità che calava inesorabile e
occhi che si
chiudevano. Quando il terriccio colmava la bocca, i pianti cessavano.
Era profonda, la buca, e loro non alti abbastanza.
A
Belzec era paura e terrore, suole coperte di polvere e stralci di cielo
come ultima immagine prima del buio. E giacevano sotto, loro, mentre
sopra gli stivali lucidi degli assassini marciavano, umidi
di invisibile sangue.
A Belzec era nero
dappertutto, nessuna luce nella fossa, nessun rumore.
100 words
Precisazioni
e note
‘Il
lager di Bełżec era il campo delle sterminate fosse comuni e pur
essendo un campo assai meno noto di tanti altri, fu tra i campi
più micidiali dell'intero universo concentrazionario nazista
come numero di vittime’, campo di Belzec su wikipedia.
‘A
transport of children up to three years of age arrived. The workers
were told to dig a big hole into which the children were thrown and
buried alive. I cannot forget how the earth rose, until the children
suffocated’
questa è la raccapricciante testimonianza di un
sopravvissuto
(testimonianza di Chaim Hirszman, riportata dalla moglie di
quest'ultimo a causa della sua morte). L'attendibilità del
resoconto è incerta (essendo riportata dalla moglie Pola,
invece
che da Chaim Hirszman), ciononostante sono stata tanto colpita ― negativamente da questa frase, da
voler condividere con voi questa drabble. Ho pianto.
Spero di non
essere stata indelicata, l'orrore è grande.
Per ulteriori
informazioni (nel caso vogliate approfondire la cosa) vi consiglio di
dare un'occhiata qui, qui, qui
e qui.
Per non dimenticare.
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