epilogo
Ed eccoci finalmente giunti all'epilogo! Chissà cosa combineraano Severus e Lily, ora che si sono
incontrati? Adesso potetrete scoprirlo!
Come sempre spero vi piaccia! E mi raccomando, non esitate a recensire!!!
Buona lettura a tutti!
Epilogo
Quella
mattina, davanti al castello di Hogwarts, c’era molta gente. Adulti e ragazzi,
impegnati in svariate attività sul prato antistante la scuola. No, non era un
giorno di festa o una qualche particolare ricorrenza: era quello che succedeva
quotidianamente nel castello di Hogwarts dipinto nel quadro al terzo piano,
nella Sala dei Trofei, del vero castello. C’era chi leggeva, chi passeggiava,
chi si rincorreva e chi cantava, ma anche chi giocava a Quidditch.
Nessuno
però sembrava aver notato due figure che si erano appena addentrate nella
Foresta Proibita: una bella ragazza con dei folti capelli rossi e un giovane
uomo completamente vestito di nero e con un lungo mantello, sempre nero.
I
due giovani si tenevano per mano, e continuarono a camminare fino a quando non
trovarono una radura, ma soprattutto fino a quando Lily non sentì che Severus
aveva smesso di piangere, ed era così pronto a parlare.
Si
fermarono, uno di fronte all’altro. La ragazza mise una mano sulla spalla di
Severus, che ebbe un leggero sussulto. Mentre l’altra mano la mise nuovamente
sotto il mento e gli sollevò il viso, leggermente arrossato per le lacrime
appena versate.
«Lily,
scusami… io non volevo…» disse Severus con qualche singhiozzo.
«Va
tutto bene, tranquillo… si vedeva che avevi bisogno di sfogarti, e spero che
adesso tu stia meglio». La voce di Lily era una carezza, una poesia che fece
tremare il cuore di Severus per l’emozione. «Mi stavo solo chiedendo… è stato
Silente a dirti di questo quadro?» le sue parole erano accompagnate da un dolce
sorriso che le illuminava gli occhi verdi.
«No,
l’ho scoperto io. Di notte… mi piace andare in giro per il castello, di cornice
in cornice… mi piace sentire la pace che regna tra le sue mura, quando tutti
dormono. Così qualche sera fa ho scoperto questo quadro, e ho deciso… che avrei
voluto… riuscire a… parlarti… Solo che adesso…» Severus aveva pronunciato
quella frase tutto d’un fiato (nonostante i ritratti non abbiano il fiato, ma
se fosse stato vivo lo avrebbe avuto), timoroso di non riuscire più a proferir
parola.
«Oh
Severus…» Lily gli mise un ciuffo di capelli dietro l’orecchio, seguito da una
carezza sulla guancia. Una piccola lacrima rischiava di cadere dall’angolo
dell’occhio della ragazza, ma lei non fece nulla per fermarla.
«Lily…»
pronunciare di nuovo quel nome lo faceva fremere, sentiva i brividi che gli
correvano lungo la schiena. «Avevo paura che tu… temevo che… che tu non mi
volessi più vedere, dopo tutto il dolore che ti ho provocato. Lo capisco se ora
vuoi che me ne vada…» anche Severus rischiava di nuovo di scoppiare in lacrime,
perché la dura corazza che ricopriva il suo cuore era ormai definitivamente
andata in frantumi.
«No,
Severus, non voglio che tu te ne vada. Harry mi ha raccontato tutto. Mi ha
detto di aver visto i ricordi che tu gli hai dato poco prima di… si, insomma
di…» Lily non riuscì a finire la frase, e la lacrima scese lungo la sua
guancia.
Severus
spalancò gli occhi. Chissà cosa aveva pensato la ragazza quando aveva capito
che lui era sempre stato innamorato di lei, che era morto per lei. Sicuramente
l’avrebbe preso per un debole e per uno stupido. E lui non era sicuramente
pronto per essere considerato uno stupido, o ancora peggio un codardo, proprio
dalla persona che amava da tutta la vita, e anche oltre.
«Lily,
ascolta… quello che ha visto Pot… ehm… Harry...» la sua voce aveva iniziato a
tremare.
«No,
ti prego, fammi finire. Da quanto mi ha detto Harry, ho capito, ma troppo
tardi, che tu sei un uomo valoroso. Hai dato la tua vita per salvare mio
figlio. Il tuo cuore deve essere orgoglioso per tutto quello che hai fatto!»
anche Lily, pronunciando quelle ultime parole, aveva iniziato a piangere, ma
quelle erano lacrime di gioia. Aveva finalmente detto a Severus quello che
pensava e che non aveva mai potuto fargli sapere.
«Lily…»
Severus abbassò la voce, non sarebbe mai riuscito a dire quello che stava per
dire a voce alta, e forse in cuor suo sperava che la ragazza non lo sentisse.
«Tutto quello che ho fatto… io l’ho fatto solo per…» una nuova lacrima cadde
quando Lily gli si avvicinò. «L’ho fatto per… te!» Solo una persona vicinissima
a lui avrebbe potuto sentire quelle parole, e la ragazza le sentì. Lentamente
si avvicinò e lo abbracciò.
Dopo
quello che a Severus parve un tempo infinito i due giovani si allontanarono
leggermente e si guardarono negli occhi, e riuscì a trovare il coraggio per
parlare di nuovo.
«Io
non sono per niente orgoglioso di quello che ho fatto. È stata solo mia la
colpa per quello che ti è successo. Anzi, che vi è successo. È solo colpa mia,
per essere andato a far la spia all’Oscuro Signore, troppo codardo e pauroso di
morire invece di proteggerti. È stata colpa mia anche quando ti avevo chiamato
in quel modo orribile, e se tu non mi avessi ancora perdonato avresti tutte le
ragioni. È solo che ero invidioso, di James e di tutti quei ragazzi che ti
giravano intorno. E l’invidia è salita al punto di farmi avvicinare ai
Mangiamorte. Avevo paura di diventare come mio padre, e iniziare a bere pur di
soffocare il dolore fino a ridurmi a uno straccio. Così ho scelto di reagire,
ma ho fatto tutte le scelte sbagliate. Se quel giorno fossi venuto a chiederti
scusa e a parlarti a quest’ora saresti ancora viva, invece ti ho lasciata
andare, portandoti alla morte.»
Lily
lo guardò. Nel suo sguardo non c’era odio né compassione. Era uno sguardo
fiero. Ed era giunto a sua volta il momento di parlare.
«Io
posso solo ringraziarti invece! Anche io ho fatto delle scelte sbagliate, l’ho
capito forse solo ora. È vero che quel giorno tu non hai fatto niente per
chiedermi scusa, ma nemmeno io ho fatto qualcosa per riavvicinarti. E questa è
una cosa di cui ancora adesso, che sono solo più un ritratto, me ne pento,
credo che non riuscirò mai a perdonarmelo. Era più comodo farsi ammaliare dalle
parole di James e dall’amicizia degli altri Grifondoro, era molto più facile
che cercare di recuperare un’amicizia con un Serpeverde e tirarsi addosso le
prese in giro dei miei vecchi compagni. Così alla fine ho scelto James, ho
guardato impassibile tutte le volte che ti prendevano in giro, ma dentro il mio
cuore piangeva. Ma anche io ero troppo codarda per ritrovare la nostra
amicizia. Ma ora voglio essere sincera con te. Di una cosa sola non mi sono mai
pentita, e questa è Harry. Sono fiera di lui, perché al contrario di noi due ha
fatto quello che era giusto, non quello che era facile.»
Ora
entrambi si erano sfogati. Avevano atteso da anni, invano un’occasione simile
per riuscire a chiarire tutte quelle cose, e l’occasione era arrivata. Così si
abbracciarono di nuovo, finalmente liberi di potersi guardare negli occhi senza
provare sensi di colpa.
Si
presero per mano, senza più dire nulla, e tornarono di nuovo verso il castello.
Severus
non sapeva ancora se sarebbe di nuovo andato a trovarla. L’unica cosa certa era
il macigno che si era tolto dal cuore. E così poté finalmente avviarsi verso il
bordo del quadro. Giunto al limite della cornice si voltò un ultimo istante
indietro, per ritrovare ancora quello sguardo verde e luminoso. Lily era lì,
ferma sul limitare della foresta, che lo stava guardando. I loro sguardi si
incrociarono per un ultimo istante. Severus stava per voltare la testa, quando
vide le labbra della ragazza formulare un silenzioso “grazie”. Forse per la
prima volta in vita sua si sentì veramente felice. E sorridendo tornò nel suo
quadro nell’ufficio della Preside.
Solo
Silente parve notare l’espressione del giovane, e capì tutto senza bisogno di
farsi spiegare nulla. Finalmente anche lui aveva trovato la sua serenità.
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