Quando stiamo
per lasciarla,
della vita, ci mancano le cose più strane: aspettare
l’autobus sotto la
pioggia, osservando le gocce d’acqua tremolanti rimanere in
bilico sullo
scamosciato impermeabile delle scarpe nere; la sveglia alle sei e
ventisette
del mattino; le parigine nuove, comprate per essere abbinate al vestito
marrone
il giorno dell’anniversario; il grido disperato
dell’aspirapolvere; le pagine
del nostro libro prediletto, che un amico distratto ha
irrimediabilmente sgualcito;
l’inverno più freddo; l’estate
più calda. Da tutte queste cose prendiamo
congedo con dolore, ma soprattutto dalle scarpe: le scarpe tortora che
resteranno nella scatola, perché noi precipitiamo verso il
buio.
Note dell'autore:
È la seconda drabble che
scrivo e confesso che non è un genere che ami
molto. Ma ultimamente non sono riuscita a produrre alcunchè
per mancanza di tempo per cui ho deciso di condividere questo
piccolo lavoro scritto per il Contest "Il Buio e...le scarpe".
Il titolo è il titolo del
contest perché ho scritto la
storia aspettando l’autobus sotto la pioggia dopo averlo
letto (poi ho letto
anche il bando) per cui la storia è, almeno nel mio sentire,
così completamente
figlia di quel titolo che darne un altro per non essere
“banale” sarebbe stato
snaturarla un po’.
Spero di non essere stata troppo
astrusa nell’usare due diverse scarpe per
simboleggiare due diversi aspetti della vita (quella quotidiana e le
aspirazioni per il
futuro).