15ff
E dopo
due mesi eccomi di nuovo qui.
Grazie a chi leggerà, mi siete mancati tanto!
Capitolo
15
... Ma non mi fermo più
mentre vado a cercare quello che non c'è più
perchè il tempo ha cambiato le persone.
Sono un'altra da me stessa,
sono un vuoto a perdere ,
sono diventata questa
senza neanche accorgermene.
Non c'è cosa
più pesante di un lungo silenzio imbarazzante.
Puoi
percepirlo perchè riempie ogni particella di ossigeno che ti
circonda e ti fa rimbombare nella testa tutte quelle frasi che vorresti
pronunciare, una che si accavalla sull'altra.
Non so come, trovo il
coraggio di alzare lo sguardo e di ritrovarmi faccia a faccia con
Germana, che mi è seduta di fronte con un gigantesco punto
interrogativo stampato in faccia.
I ricordi dell'ultima
ora - io che, nel panico, dico: "Germana, appena puoi vieni da me e ti
spiego", per poi scendere di corsa le numerose rampe di scale,
rinchiudermi in auto e tornare nella casa che divido con Trudy insieme
a Lisa - si sovrappongono nella mia testa, e ciò mi rende
alquanto stordita.
"Io nelle ultime
settimane sono uscita con il professor Scott" inizia Germana, forse
comprendendo che non parlerò se non spinta in questa assurda
conversazione.
Ricordo vagamente
Marina dire che era uscita con qualcuno abbastanza spesso, ma non
pensavo fosse sempre lo stesso ragazzo.
"Tu cosa ci facevi oggi
fuori casa sua?" aggiunge, insistente.
Deglutisco, e posso
percepire quanta voglia di chiarezza sia espressa dal suo volto.
"Volevo dirgli la
verità" dico quindi, abbastanza stupidamente.
"E cioè...?".
"Germana, sono uscita
con Leo per circa un mese! Lui mi ha notata nel pub dove lavoro, ha
voluto conoscermi, ed io non gli ho mai detto di essere una sua
alunna!" vuoto il sacco, alzando la voce di parecchi toni tanto da
farmi risultare decisamente isterica.
Non oso immaginare le
condizioni e il colore del mio volto...
"Per questo non ti ho
mai visto alle sue lezioni! Che puttanella!" sbotta Germana, facendo
rapidamente due più due, battendo un pugno sul povero tavolo
della cucina.
Ignoro la sua offesa,
perchè una grande parte di me sente di meritarla pienamente,
così prendo un grande respiro e decido di continuare.
"Senti, tra di noi non c'è stato nulla di sentimentale, era
una cosa puramente fisica".
"Tu che hai fatto sesso
con Leo! Inaudito! Alla faccia della santarellina!".
"Devo ricordarti tutte
le volte in cui mi spingevi a cambiare e a darmi una mossa?" le chiedo,
basita.
Comprendendo il punto
della questione, lei annuisce e si morde il labbro, stordita dalla
rivelazione.
"Senti, prima di
partire io e lui abbiamo concordato di essere semplicemente amici,
anche perchè non ci siamo visti per tutto il periodo in cui
ho studiato per la prova di letteratura. Siamo andati a letto una,
cioè, due volte e basta, per il resto siamo usciti solamente
e abbiamo pomiciato un bel po'. Vederci mi ha aiutato a capire che
posso essere chi voglio, che anche senza il mio ex valgo qualcosa, e,
onestamente, rimpiango solo la rete di bugie che ho creato,
perchè per ora solo Trudy, il suo ragazzo e una mia amica lo
sapevano".
"Eh? E il tuo
bodyguard, Dario?".
Alzo gli occhi al cielo
spazientita, e scuoto il capo in segno negativo. E' così che
gli altri vedono Dario, come il mio bodyguard?
"Non gliel'ho detto".
"E perchè
mai...?".
"Senti, Germana, non ti
interessa. Tu, piuttosto?".
Lei si morde il labbro,
inizialmente un po' esitante, poi socchiude gli occhi e si decide ad
aprir bocca.
"Io... Beh, lo sai che
sono sempre stata la sua fan numero uno" ammette, passandosi una mano
tra i lunghi capelli biondi. "Seguivo le sue lezioni con passione,
anzi, ho anche capito delle cose di grammatica che ignoravo... Spesso
gli chiedevo dei chiarimenti a fine lezione, ero sempre l'ultima ad
andarmene, e un giorno gli ho chiesto di correggere una traduzione. Lui
mi ha sorriso - sai com'è sexy quando sorride! - e mi ha
detto che se volevo potevamo correggerla insieme quella sera, a cena.
Non ho resistito, ho accettato, e al contrario di quello che credevo si
è trattato di un vero e proprio appuntamento! Ero super
nervosa, non mi sentivo così da secoli, e la cosa assurda
è che non è successo nulla, nemmeno un bacio!
Così mi ha invitato al cinema la sera dopo, poi la sera
successiva siamo usciti ancora, ci siamo baciati e mi sono sentita
morire, è stata una cosa assurda, stupenda, e da allora si
può dire che vivo quasi a casa sua... E prima mi ha chiesto
di tornare in America con lui, tra un mese".
Assorbo tutte quelle
informazioni con una rapidità che mi sorprende e, senza
nemmeno rendermene conto, tutti i pezzi del puzzle combaciano.
Ovvio che sia lei la
sconosciuta ragazza che ha rubato il cuore di Leo! E' fuori dagli
schemi, tutto fuorchè timida, una sorta di bomba ad
orologeria che non si sa quando scoppierà... E' perfetta per
quel poco che so di lui.
"Ci andrai?" domando
semplicemente.
Germana alza gli occhi
al cielo e sbuffa, portandosi una mano alla tempia e massaggiandola.
"Sono affari miei,
Lena, e in più non capiresti".
"Certo, ovvio, non
potrei mai capire i mirabolanti pensieri di Germana De Santis, eppure
era lei quella che un paio di volte mi ha detto che alla fine,
dopotutto, siamo simili" sbotto, lanciandole un'occhiata di rimprovero.
"L'ho detto
perchè avevo capito che ci fosse qualcosa sotto, poi sentii
che alla fine ti eri fatto Matteo dopo la rottura con l'ex e...".
"Quindi puoi solo
sparare sentenze e infastidirmi? Senti, non penso che qualcuno oltre me
sappia della faccenda di Leo, quindi se ti va di parlarne sai che lo
farai con una che può capirti, altrimenti ciao".
Seria più
che mai, mi alzo per la frustrazione, senza sapere cosa fare, cosa
dire, cosa pensare: la certezza che mano a mano mi riempie ogni fibra
del mio corpo è assurda ma quanto mai veritiera. Io e
Germana, seppur per motivi diversi, ci troviamo nella stessa
situazione, ma un po' la invidio perchè lei prova dei
sentimenti per quest'uomo, mentre io mi sono cacciata in questo
reticolo di bugie per nulla.
"Non voglio diventare
come mia madre" dice all'improvviso lei, con voce atona.
La guardo senza capire,
sorpresa.
"Mia madre ha mollato
tutto per mio padre. Ha lasciato la sua città, ha litigato
con la sua famiglia che voleva farla sposare con un medico, l'ha
seguito fino in Valle d'Aosta a causa del suo lavoro - era un militare
- e poi, un bel giorno, lui la tradisce con mille donne diverse, lei lo
scopre, lo lascia, con a carico una bambina di otto anni, e non torna a
casa per il litigio con i suoi, così senza lavoro, senza un
soldo, va in una piccola città della Campania, da un'amica,
e inizia a fare lavori saltuari per dar da mangiare a sua figlia. Ecco
la storia di Germana, detta anche la Troiana. Ma perchè
fosse così, perchè odiasse legarsi per sempre
solo con un uomo e perchè, al tempo stesso, avesse bisogno
sempre e costantemente dell'affetto di un ragazzo, anche solo per una
notte, nessuno se l'è mai chiesto. E' facile giudicare, lo
sappiamo tutti, ed io mi odio perchè adorerei mollare tutti
e tutto e volare in California con Leo" spiega, con un crescendo di
emozioni che le si dipingono in volto e che danno vita ad un volto
serio, preoccupato, triste, che non le ho mai visto in faccia.
Mi porto una mano alla
bocca, sentendo quasi le lacrime agli occhi, e come una stupida non so
cosa dire.
L'ho sempre giudicata,
non mi sono limitata a difendermi quando ero vittima dei suoi attacchi,
ed ora provo una grande compassione per lei, compassione che so non
vorrà vedermi esprimermi a causa del suo essere, dopotutto,
orgogliosa. Ecco perchè non ce ne ha mai parlato, in tre
anni che la conosciamo.
"Io... Mi dispiace,
non...".
"Per favore, non voglio
la tua pietà" mi blocca, alzandosi a sua volta e
fronteggiandomi.
Annuisco, per nulla
sorpresa. "Hai tutte le ragioni del mondo, Germana, sul serio.
Potresti, non so, proporgli che lo raggiungerai in estate, dopo la
sessione e tutto il resto".
"Pensi che non ci abbia
pensato? So che se ci andrò, non tornerò
più qui".
Deglutisco, sul serio
senza sapere cosa dire. "Qualunque cosa sceglierai, sarà
quella giusta".
Germana sembra sul
punto di invocare una divinità per la disperazione,
perchè alza lo sguardo e sembra stia guardando il soffitto.
"Ecco perchè
non siamo amiche, sai solo sparare stronzate" biascica.
Non riesco a
prendermela, presa come sono dalla sua storia e dal
"Momento-confidenza" che abbiamo condiviso.
"Eppure ci siamo fatte
lo stesso ragazzo, questo non conta niente per te? Significa avere
qualcosa in comune" ironizzo, sentendomi decisamente stupida.
"Hai un senso
dell'umorismo che fa schifo. Me lo ricordi pure? Hai scopato con quello
che fino ad ora è l'unico uomo che mi abbia sul serio
ammaliato e me lo ricordi pure?!" chiede, incredula.
Imbarazzata, abbasso lo
sguardo, senza sapere cosa dire.
"Allora vattene in
California e non avrai più a che fare con questa scema" dico
semplicemente, indicandomi.
"No, direi che
è ora di andare a casa" ribatte invece, raccattando giacca e
borsa e avviandosi verso l'uscio.
"Germana!" la chiamo,
trattenendola per un braccio.
"Che c'è?".
"Per favore, acqua in
bocca. Nessuno deve sapere nulla" la prego, esasperata come non mai.
Lei annuisce, con un
sorriso mesto. "Sono obbligata, non posso smerdarti perchè
tu potresti fare lo stesso con me" mormora, aprendo la porta d'ingresso.
"Germana" ripeto.
"Che c'è?"
domanda di nuovo, esasperata.
"Io devo tornare a
Caserta, quindi probabilmente ci rivedremo tra qualche settimana...
Puoi chiamarmi quando vuoi se ti serve qualcuno con cui parlarne".
Annuisce
impercettibilmente, evidentemente colpita da quell'offerta gentile, e
poi mi saluta con un cenno, scomparendo dalla mia visuale nel giro di
pochi ma lunghi istanti.
Chiudo la porta
d'ingresso, stordita, confusa, sapendo che mai mi sarei aspettata di
condividere dei segreti con una persone come Germana da quando la
conosco.
"Ehi, tutto bene?".
Alzo lo sguardo e mi
ritrovo davanti le mie due migliori amiche che mi fissano con
apprensione.
"Lo so che avete
origliato tutto" dico solo.
"Beh, la casa
è piccola" mormora in difesa Trudy.
"Certo" rispondo,
sarcastica. "Comunque dobbiamo tornare a casa, è tardi,
domani c'è la laurea...".
"Lena, lo sappiamo che
non va niente bene, smettila di essere razionale, blocca il tuo
cervello e sfogati" sussurra Lisa, avvicinandosi e abbracciandomi con
calore, seguita da Trudy che la imita.
"Che cosa dovrei dire,
che sono un'idiota? Ho creato un casino per nulla! Un castello di bugie
inutili, che mi faranno perdere tanto quando crollerà! Non
ce la faccio, non ho le palle per affrontare tutto questo, me la sono
fatta sotto quando ho visto Germana! Sono una stupida, mi faccio pena
da sola, ho così tanto bisogno di attenzioni che ho ceduto
al fascino di uno che nemmeno m'interessa sul serio solo per uscire con
qualcuno e sentirmi meno sola... Dario mi odierà, io mi
odio, ma se lo dico ad alta voce diventerà tutto vero e... E
non sono pronta..." inizio a singhiozzare, senza riuscire a trattenermi.
Mi sento un mostro, la
solita vocina rompiscatole mi riempie la testa di considerazioni
cattive e scoraggianti, mentre l'unica cosa che mi fa sentire un po'
più al sicuro è rappresentata dall'abbraccio
caloroso delle mie amiche che, non sapendo cosa dire o fare, scelgono
il silenzio come compromesso, lasciando spazio all'affetto che provano
per me.
"Ma che ci facevate a
Napoli? Sono quasi le dieci, siete uscite cinque ore fa!" esclama mia
mamma, apprensiva come al solito, quando io e Lisa, appena tornate a
casa, le raccontiamo una parziale verità per giustificare il
nostro ritardo.
Bugie su bugie, ancora,
diamine!
"Trudy aveva bisogno di
me, ha litigato con Davide" mento, con il tono più neutro
che riesco a trovare. "E siamo passate anche da Lisa per prendere la
sua roba, stasera dorme qui...".
"Se non è
troppo disturbo" aggiunge la mia amica, timida come lo è
raramente.
"Ma certo che no, solo
che avevo preparato la cena e si è fatto tardi,
così abbiamo mangiato un'ora fa".
"Mamma, tranquilla...".
"Ho lasciato comunque
qualcosa, ora corro a riscaldare tutto!".
"Faccio io, tranquilla,
sul serio, vai a vedere la tv con papà, e dopo ti faccio
vedere il vestito" la rassicuro.
"Va bene" annuisce.
"Buon appetito, se avrete ancora fame nella dispensa ci sono...".
"Ci sazieremo,
Stefania, tranquilla" dice Lisa, sorridendole candidamente. "E
già so che sarà tutto squisito".
Soddisfatta, mamma
ricambia il sorriso ed esce dalla cucina, lasciandoci da sole e immerse
in uno strano silenzio.
La mia amica si finge
impegnata mentre mi aiuta a preparare la tavola, aggiungendo posate e
bicchieri, per poi esplodere dopo un paio di minuti, non potendone
più.
"Ho sbagliato, non
dovevo farti quella ramanzina! Ho esagerato, davvero" si scusa.
Non posso vedere il suo
volto perchè sto riscaldando le patate e la focaccia con
prosciutto e mozzarella preparata da mamma e quindi le do le spalle, ma
onestamente non mi andrebbe nemmeno di guardarla negli occhi.
"Invece hai ragione.
Poco a poco risolverò tutto, è difficile ma ce la
devo fare, devo trovare un po' di coraggio" mormoro, sentendo il peso
di quella decisione ardua direttamente sul mio stomaco, come se fosse
di piombo.
"Tutti sbagliamo prima
o poi, e alla fine tu non hai ucciso nessuno e...".
"Lisa, basta, pensiamo
alla cena, domani ci aspetta una giornata lunga" la interrompo,
riuscendo finalmente a voltarmi e a guardarla in faccia.
La vedo annuire e
accennare un discreto sorriso, per poi avvicinarsi alla padella e dire
con falsa disinvoltura: "Oh, ma che profumino!".
Così, nel
giro di dieci minuti siamo a tavola, con le mascelle al lavoro e uno
strano silenzio che viene interrotto da una risata cristallina e
un'imboscata da parte di Chiara e Dario, che entrano nella stanza.
"Ma buonasera, ce
l'avete fatta a tornare!" esclama allegramente Chiara, sorridendo come
se avesse una paresi facciale. "Noi abbiamo cenato fuori con una bella
pizza" aggiunge.
La parte meno nobile di
me vorrebbe uscirsene con un "Ti ho forse chiesto dove hai cenato?" ma
la sopprimo e mi limito a sorridere, proprio come fa Lisa.
"Noi abbiamo fatto
shopping" rispondo invece, scrollando le spalle.
"E come mai siete
tornate così tardi?" chiede il mio amico.
"Siamo andate a Napoli
a salutare Trudy, tanto non avevamo niente da fare" rispondo.
"Beata te! Io vorrei
ancora dare un'occhiata alla tesi ma ho la testa già alla
festa a casa di Susy! E' una villa lussuosa, ci divertiremo un casino!"
dice energicamente, lanciando un'occhiata ammiccante a Dario che, per
tutta risposta, evita il suo sguardo, fingendosi interessato al display
del suo cellulare.
Quando pensavo al
tirocinio, negli anni precedenti, mi immaginavo coinvolta in situazioni
lavorative interessanti, che mi avrebbero messo alla prova e insegnato
quello che i libri non dicono.
Ritrovarmi fuori ad una
lussuosa villa situata nella periferia di Caserta, alle undici di sera,
con un'eccitata Chiara alle calcagna, al contrario, non era affatto nei
miei piani.
Eppure eccomi qui, dopo
un lungo sabato trascorso tra le lezioni a scuola, il parrucchiere, la
sua seduta di laurea e la breve festa con i parenti in un ristorante in
cui si è mangiato da schifo.
La seduta di laurea
è stata noiosissima, onestamente, e Chiara è
riuscita a strappare un novantadue su centodieci, lamentandosi con i
genitori che in realtà meritava cento ma la sua relatrice le
ha dato solo un punto sulla tesi perchè è una
vecchia zitella acida invidiosa di lei.
"Ho il dolce sullo
stomaco" sussurra Dario al mio orecchio destro, approfittando della
momentanea distrazione di Chiara che è corsa ad abbracciare
la proprietaria della villa con i suoi soliti modi affettati.
"Poverino! Spero che
ciò non interferisca con i tuoi doveri da accompagnatore" lo
prendo in giro, voltandomi verso di lui e sorridendo con evidente
sarcasmo.
Elegante e affascinante
come non mai - lo ammetto, con giacca, cravatta e camicia sembra tutta
un'altra persona - lui sdrammatizza con un sorriso e sospira.
"Te la sei presa, eh?
So di non essere stato coerente...".
"Ma sei scemo? Dario,
è la tua vita, e mia cugina è una bella ragazza
e...".
"No, non c'entra,
è che...".
"Sono pronta per
ubriacarmi! Ho fatto la brava per mesi, ho dato tre esami da gennaio a
ora e devo riprendermiii!".
Il nostro breve
confronto viene interrotto da una sexy Lisa che ci raggiunge camminando
in modo tra l'elegante e l'ammaliante, con le gambe rese chilometriche
dalle scarpe con il tacco dodici e il corpo fasciato da un miniabito
azzurro chiaro e oro.
E' così che
l'unico tentativo di confronto tra me e il mio migliore amico scompare,
lasciando spazio ad una serie di risate e battutine nei confronti di
Lisa.
In effetti, a quanto
pare, io e Dario siamo bravi a non affrontare i problemi e ad ignorare
le discussioni.
Mano a mano, macchine
abbastanza costose iniziano ad arrivare nei pressi della villa,
rivelando proprietari ed ospiti eccessivamente eleganti e di sicuro
ricchi.
"Oh mio Dio, ma quella
è Vanessa MakeUp!" esclama Lisa, indicando una ragazza non
molto alta con lunghissimi capelli rosso fuoco e un trucco non proprio
sobrio che ci è appena passata davanti.
"Chi?" domando.
"Sei proprio arretrata!
E' una delle ragazze si occupano di make up più famose di
YouTube!".
"Non vedo i tutorial"
mi difendo.
"E quello è
Cristiano, il youtuber più famoso per quanto riguarda i
video degli scherzi telefonici!" aggiunge sbalordito Dario, indicando
con il mento un ragazzone scuro di capelli che sta ridendo con un
amico, appena uscito da una modesta Fiat Cinquecento.
"Ok, sono ufficialmente
un'ignorante. Non vedo la tv, figuriamoci YouTube" spiego, sentendomi
sul serio una vecchia noiosa.
"Tua cugina sa il fatto
suo" mormora Lisa, entusiasta. "Oh, ci divertiremo!".
In effetti, constato
mezz'ora dopo, il divertimento c'è, ma non per me.
La casa di Susy
è enorme e stupenda, e il cuore della festa è
rappresentato da un enorme soggiorno che dà su una spaziosa
terrazza.
L'impianto musicale sta
dando "We can't stop" di Miley Cyrus, e Dario si è dissolto
con la festeggiata e Lisa, al mio fianco, chiacchiera con la famosa
Vanessa.
Le scarpe iniziano a
farmi male, e l'istinto di gettarle per aria è molto forte,
ma cerco di trattenermi anche se non so come farò visto che
la festa finirà almeno verso l'alba.
"Ho imitato il tuo
tutorial oro e nero per il mio ventunesimo compleanno, è
piaciuto molto!" spiega la mia amica.
"Ma davvero?". Vanessa
fa un sorriso non proprio sincero e si toglie una ciocca rossa dalle
spalle, mentre si guarda attorno, forse alla ricerca di qualcuno.
"Sì!
Possiamo scattarci una foto insieme? Taggherò la tua pagina
su Facebook!".
"Va bene, ma mi
raccomando, quella ufficiale, ci sono delle pischelle idiote che
vogliono imitarmi a tutti i costi!".
"Certo, ovvio!".
Entusiasta
più che mai, Lisa estrae il cellulare dalla borsa e me lo
porge. "Ci scatti la foto?".
Annuisco pazientemente,
e dopo che Vanessa obietta di doversi mettere a destra
"Perchè quello è il suo profilo migliore" riesco
a compiere la mia missione.
"Se usi i filtri di
Instagram non usare il bianco e nero, lo odio, voglio dire, elimina il
gioco di colori dell'outfit e del trucco".
"Ovvio" sussurra Lisa,
ora un po'più scioccata.
"Oh!". Vanessa si
illumina, vedendo qualcuno oltre le mie spalle, e nel giro di tre
secondi abbassa la scollatura già bella profonda del suo
mini abito. "Gus, Gus! Ciao!". Mi oltrepassa come se fossi un fantasma
e si getta addosso ad un ragazzone affascinante che la stringe a
sè premurandosi di palparle il sedere. "Ora vado, ciao
Laura".
"Lisa!" protesta la mia
amica, ma nessuno la sente perchè ormai Vanessa e quel Gus
si sono dissolti nel nulla.
"Simpaticissima"
osservo, celando un colpo di tosse sarcastico.
"...E quindi, sai, non
è facile avere nuovi seguaci sul mio blog ma ce la metto
tutta, purtroppo devo scendere a compromessi e spesso devo parlare di
argomenti che interessano al pubblico e non a me...".
Alle tre e un quarto me
ne sto su un divano con un certo Max, che a quanto pare è un
blogger abbastanza noto e che è stato ospite in qualche
programma tv di qualche canale meno noto al pubblico.
Non è male,
è carino e simpatico, e mi si è avvicinato circa
un'ora fa, quando Lisa ha iniziato la sua eterna conversazione con un
ragazzo che frequentava l'università con Chiara e sono
rimasta da sola.
Il fatto che poi la
conversazione stia avendo luogo da seduti, in modo da far riposare i
miei poveri piedi, aumenta di più la mia buona disposizione
nei confronti di questo ragazzo.
Sono un po' brilla, e
deve essere per questo che riesco a parlare tanto senza fregarmene
delle stronzate che potrei sparare.
"Ad esempio?" domando,
poggiando la testa di lato e bevendo l'ultimo sorso di gin lemon con
avidità.
"Gossip, reality show,
queste scemenze qui. Ma almeno una volta ho avuto
l'opportunità di intervistare i giudici di X Factor".
"Wow! Wow!" ripeto, non
proprio intelligentemente.
"Vuoi che ti prenda
qualche altra cosa da bere?".
"Un po' di sangria,
gracias, chico!".
Max sorride e prende il
mio bicchiere vuoto, tornando dopo un paio di minuti con la bibita. Me
la porge e lo ringrazio, così torno a bere.
"Come conosci Chiara?"
mi domanda.
"E' mia cugina. Che
pizza, non puoi sceglierti i parenti!" rispondo, scrollando le spalle.
Davanti a noi, un
gruppo di gente ubriaca inizia a fare un ballo imbarazzante sulle note
di una canzone che ignoro.
"Oh, allora devo
chiederle di presentarmi più spesso qualcuno della sua
famiglia".
Ignorando l'ultimo
commento, ma ridendo, mi guardo intorno e vedo che la padrona di casa
ha appena preso in mano il microfono con aria altezzosa, come se fosse
la più brava delle presentatrici tv. "Gente, un po' di
attenzione, per favore!".
Come se avesse parlato
il Messia in persona, tutti, anche gli ubriachi, smettono di dedicarsi
alle loro dubbie attività, ed io, sentendo che da quel
microfono non potrà uscire nulla di buono, mi scolo l'intero
bicchiere di sangria in due sorsi.
"Vi state divertendo?
Bene, innanzitutto facciamo un'applauso alla nostra Chiara... Chiara,
dove sei?".
Un fragoroso applauso
prende vita in tutta la sala, e Chiara fa un'entrata trionfale,
sorridendo al mondo intero.
Come diamine fa ad
essere ancora perfettamente pettinata e truccata dopo ore ed ore?!
"Eccoti qui, tesoro! Ti
ricordi quando ti avevo promesso una festa VIP? Ecco, ho mantenuto la
mia promessa, e c'è qualche paparazzo in giro che ha fatto
degli scatti compromettenti! Continuate a divertirvi, gente, ma dopo
aver guardato questo!".
Susy indica il
proiettore che c'è dietro di lei, le luci si spengono e
iniziano ad essere proiettate varie foto di gente non proprio sobria
con in sottofondo una canzone dal ritmo sostenuto.
Una tizia con il
vestito bianco bagnato che mette in mostra tutta la sua trasparenza, un
ragazzo e una ragazza che ballano in maniera alquanto sconcia,
addiritura una che vomita in terrazza... Dopo una ventina di foto, il
mio cuore perde un battito, e mi chiedo se la visione che si
è parata davanti a me sia tutta colpa dell'alcool, ma a
quanto pare no visti i fischi di approvazione.
Chiara e Dario se ne
stanno avvinghiati su un divano, intenti nel baciarsi. Lei ha la
spallina dell'abito abbassata e lui ha il nodo della cravatta
allentato.
Non ricordo altri
dettagli perchè mi giro, nauseata, ma cerco di dare la colpa
ai drink bevuti.
Sento improvvisamente
caldo misto ad una sensazione di disagio e provo a respirare con
più regolarità perchè mi sembra di
essere in apnea.
"Almeno una della tua
famiglia si è data da fare" osserva Max, avvicinandosi di
più a me e facendo l'occhiolino.
"Che vuoi dire?"
sbotto, incredula, con lo stomaco che sembra si stia attorcigliando su
se stesso.
"Nulla. Se vuoi darti
da fare anche tu, tienimi presente" mormora contro il mio orecchio,
ammiccante, e sfiorandomi leggermente la gamba destra.
Lo guardo, battendo
numerose volte le palpebre, perchè sono brilla e sento la
testa che non è proprio ferma sulle mie spalle, e deve
essere questo che mi porta a fare ragionamenti assurdi.
Se c'è una
cosa peggiore per chi ragiona sempre, è il pensare sotto
l'effetto dell'alcool, che porta a ragionamenti contorti e
controproducenti.
In realtà
non so nemmeno io cosa penso, ma fatto sta che dico: "Ti tengo
presente" e, come reazione, mi ritrovo Max che mi si getta addosso,
baciandomi con un trasporto eccessivo e appoggiando entrambe le mani
sui miei fianchi, come se non stesse aspettando altro.
L'odore forte del suo
dopobarba misto a quello di rum invade le mie narici, e deve essere
questo che mi porta ad allontanarlo da me con uno scatto, facendo
sì che egli mi guardi senza capire.
"Pensavo lo volessi
anche tu" dice, sconcertato.
"Io... De...Devo...".
"Cosa?".
Ma al posto di una
risposta verbale ha una risposta concreta, visto che nel giro di un
istante si ritrova le scarpe sporche di vomito a causa mia.
Max scatta su come una
molla e mi guarda nauseato, portandosi una mano alle narici per non
sentire l'odore causato dal mio gesto.
"Hai bevuto solo tre
drink, che cazzo di reazione eccessiva!" sbotta.
"Sc-scusami, scusami,
io...".
Lui continua a fissarmi
ed io, per la vergogna, con la testa che mi gira, me ne scappo,
trovandomi nei meandri di quella lussiosa e vasta villa, senza sapere
cosa fare. Per fortuna ho ancora la mia piccola borsa con gli effetti
personali con me, e, ormai disperata, varco la prima porta bianca dalla
maniglia color oro che mi trovo davanti e scopro che, per fortuna,
è un bagno.
Mi chiudo dentro, mi
sciacquo la bocca, e quando mi guardo allo specchio vedo una Lena con
il trucco sbavato, la faccia pallida e i capelli non più
perfettamente ordinati.
La mia immagine viene
sostituita da un flash accecante che mi mostra di nuovo la foto di
Chiara e Dario, ma mi sforzo di non pensare a nulla.
Non so cosa pensare, al
riguardo, se non che tutti cambiano, io per prima se è per
questo.
Noto che non avevo mai
baciato uno appena conosciuto ad una festa senza interesse, e la mia
poco sobria conclusione è che una parte di me si stia
sforzando di regalarmi in maniera poco ortodossa l'adolescenza "pazza"
che non ho mai vissuto.
Ancora con la testa che
mi gira e alquanto stordita, prendo il cellulare e chiamo un numero che
non sono solita contattare in genere.
Dopo numerosi squilli,
finalmente, la voce mi risponde, decisamente infastidita.
"Ma che cazzo vuoi a
quest'ora? Sono quasi le quattro!".
"Oh, ho chiamato te,
haha".
"Lena, ma sei ubriaca?".
"Ho visto una foto in
cui Dario bacia quella stronza di mia cugina, la fashion blogger,
quindi devo per forza essere ubriaca, secondo me me lo sono immaginato".
"Cosa? Lena, cosa vuoi,
perchè mi hai chiamato?".
"Forse sei l'unica che
mi capisce. Ho baciato un tizio sconosciuto e gli ho vomitato sulle
scarpe, ha! Ma non fa niente, il grosso l'ho fatto con Leo, e non
capisco più nulla, sai? Voglio dire, la mia vita non mi
sembra più la mia vita, e forse nemmeno quella di Dario lo
è, mi sento una scema, non mi sentivo così scema
da tanto tempo! Sai, sono in un bagno a questa festa di merda, ci sono
tante persone famose e... E io non so più niente...".
"Lena, hai solo bevuto,
stai andando in paranoia, ora trovati un posto tranquillo...".
"La vasca!
C'è una bella vasca, ci entro subito!".
"No, Lena,
ascoltami...".
"Germana, non rompere,
sono stanca, e la vasca è perfetta!".
Germana sbuffa
sonoramente, mentre io valuto la vasca con un'aria degna del peggior
architetto sbronzo.
"Hai chiuso la porta a
chiave?" chiede poi, pazientemente.
"Sì".
"Sbloccala".
"Perchè?".
"Perchè...
Devi farlo, è maleducazione usufruire della vasca degli
altri chiudendosi dentro" inventa Germana, pensando che fare leva
sull'educazione possa servire.
E in effetti ci riesce,
perchè obbedisco. "Fatto".
"Ed ora getta la chiave
fuori dal bagno".
"Va bene. E'
divertente, sai? Ha urtato il muro ed è caduta per terra...".
"Bene, ora...".
"Ora mi stendo nella
vasca, ciao Germyyy, ti voglio bene!".
"Fai la brava
puttanella" dice lei, con un tono preoccupato che, purtroppo, non
ricorderò.
*°*°*°
Dopo
quasi due mesi eccomi qui, gente, stanca ma soddisfatta nell'essere
riuscita a scrivere il tutto in quattro giorni.
Se
non avessi avuto altro da fare ci avrei impiegato anche di meno vista
la voglia che avevo di scrivere, ma penso vada bene così,
nemmeno io credevo di poter essere così rapida :)
Allora...
Capitolo molto adolescenziale, non trovate?
All'inizio
quasi tutti erano molto personaggi un po' più "Maturi" nel
senso che sembravano sapere ciò che volevano ed ora,
tadà, ne combinano di mille colori.
Lena
è in piena metamorfosi, e lo strano "sodalizio" con Germana
lo conferma.
Parlando
di quest'ultima, ora conosciamo la sua storia che può
spiegare il perchè del suo carattere.
A
quanto pare, Dario ha ceduto al fascino di Chiara, e Lisa conferma un
po' la sua vena da party-girl che aveva mostrato all'inizio.
Cosa
dire, i commenti maggiori spettano a voi!
Spero
che questo capitolo non vi abbia deluso dopo due mesi di attesa :)
Fatemi
sapere! ;D
Cercherò
di aggiornare al più presto, promesso!
milly92
|