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Epilogo
Helsinki, 2009
“Sweetie! Sei
pronta? Jesse è arrivato!”
Mi precipito
verso le scale. “Oh, no!! Un attimo e arrivo!”
“Uff...ma
perché ci metti sempre due ore a prepararti?” ridacchia.
Mi affaccio
di nuovo dalle scale, guardandolo con aria di disapprovazione. “Forse perché
qualcuno ha passato tre ore nella vasca da bagno?”
Ville scoppia
a ridere. “C’eri anche tu, ti ricordo! E’ colpa tua se non mi sono reso conto
del tempo che passava!” dice con un’espressione maliziosa. E va bene...ha vinto
di nuovo!
Gli faccio
una linguaccia.... tanto ormai ho rinunciato ad aver ragione su qualcosa.
Saliamo in
macchina. E’ la vigilia di Natale, e come è tradizione, Kari e Anita ci
aspettano per festeggiare.
“Pronti a
sopravvivere alla cena di Natale?” ridacchia Jesse.
Sapevamo bene
cosa ci aspettava: Anita aveva passato l’intero pomeriggio a cucinare ogni sorta
di delizie.
“Non
riusciremo nemmeno ad alzarci dalla sedia...” protesta Ville, sorridendo.
E le nostre
aspettative, ovviamente, non rimangono deluse. Ci alziamo dal tavolo attorno a
mezzanotte, per poi sederci di nuovo al pianoforte, su esplicita richiesta di
Anita.
Mi siedo al
pianoforte, con Ville accanto. Ad un certo punto, è come se ci si accendesse una
lampadina.
“No!” esclama
Jesse “Non vorrete farlo di nuovo, spero!!”
Io e Ville ci
scambiamo un’occhiata complice, entrambi con un sorrisetto diabolico stampato in
viso.
Helsinki, 1995
“E dai, Sweetie! Mi fa piacere se ci sei anche tu!”
“Ville, ma sei sicuro? Ma non è che i tuoi poi
pensano...”
“Che stiamo insieme?” ridacchiò. “Tanto già lo pensano,
non è certo il fatto che tu stia con noi a Natale che cambierà le cose!”
Arrossii fino alle orecchie, mormorando un ‘ok’.
Ci alzammo da tavola pieni come uova, sotto gli sguardi
attenti dell’intera famiglia Valo, che cercava di capire dai nostri
comportamenti cosa c’era realmente tra noi... peccato che fossimo i primi a non
saperlo!
“Asja, Ville dice che suoni benissimo il pianoforte! Ti
va di farci sentire qualcosa?” chiese Anita.
“Certo!” sorrisi, accomodandomi sullo sgabellino.
Dopo mezz’ora di musica classica, mi si stavano
letteralmente chiudendo gli occhi e, a giudicare dalle espressioni di Ville e
Jesse, non ero certo l’unica.
“Che ne dici di movimentare un po’ la situazione?” mi
sussurrò Ville, sedendosi accanto a me, con il basso in mano.
“Direi che è un’ottima idea, se non vuoi vedermi
addormentata sui tasti del pianoforte! Cosa hai in mente?” chiesi.
Ville mi fece il suo miglior sorrisetto diabolico “Cosa
canterebbe, ora, il nostro amico Ozzy?”
Scoppiai a ridere “No, Ville, quella no!”
“Sì, Sweetie! proprio quella!!” Altro sorrisetto
diabolico, mentre inizia a suonare (e a cantare a squarciagola) le prime note di
‘I am Santa Clause’...e senza farmelo ripetere due volte, gli vado dietro,
mentre ridiamo come due scemi, tra le facce sconvolte della famiglia Valo.
E’ inutile,
non cambieremo mai, nemmeno ora che abbiamo più di trent’anni.... e, di nuovo,
sotto gli sguardi rassegnati di Jesse, Kari e Anita, iniziamo a cantare a
squarciagola I am Santa Clause... dopo aver voltato gli sgabelli in
direzione di Birmingham, ovviamente!!!
Mors: me risponde al tuo commento
mentre tu sei nella terra del Valo (Ale aspetta con ansia agosto!) No no giusto,
i peluche non si toccano!! Ma lui dovrebbe saperlo visto che colleziona
giocattoli, no?? XD
Sore: ahahah Katso il Valo! da quando
ci siamo inventate sta cosa rido ogni volta che apro gli occhi la mattina e mi
trovo davanti quel poster!!
Glo: il manuale di sopravvivenza...mah,
io non so se lo scriverei!! certi segreti meglio tenerseli, no?? XD
Somma PamPam: grazie^^ ....non mi
minacci anche qui, veroooo? XD
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