Epilogo
Epilogo
Pioveva, quel giorno.
Lipsia era ammantata di un grigiore che sapeva di stanchezza ed
immobilità, e le gocce di pioggia formavano una nebbiolina
leggera che rendeva i contorni degli edifici più lontani confusi
e sfocati.
Bill era appena rientrato in casa, e aveva stancamente appoggiato le
chiavi sul tavolino del corridoio, provocando un lieve rumore di
metallo contro legno che gli impedì per un attimo di captare una
melodia proveniente da dietro la porta chiusa della stanza di suo
fratello.
Avvicinatosi ad essa, Bill sostò per un attimo, cercando di
identificare la canzone che Tom stava ascoltando in quel momento.
Sempre la solita, sempre quella, si rese conto Bill con un sospiro.
Quel brano risuonava nell’appartamento dal giorno prima, quando
Brian aveva lasciato la città per tornare a casa, dalla sua
donna…Alla sua vita di sempre.
Già, era la stessa voce che avevano udito tante di quelle volte
scherzare, ridere, chiacchierare a ruota libera a cantare quelle
parole, sussurrandole appena in un francese tanto malinconico quanto
lascivo…
Protege-moi de mes desirs…
Proteggimi dai miei desideri, tradusse meccanicamente Bill.
Proteggimi da quello che voglio.
A Bill non sarebbe dispiaciuto se qualcuno si fosse offerto di difenderlo da ciò che desiderava, in quell’istante.
Naturalmente era un pensiero assurdo…
Ma dopotutto, in fondo, da qualche mese la sua vita gli sembrava tutta
un’assurdità… Aggiungerne una nuova non avrebbe
inciso granchè sul bilancio finale.
Aprì la porta lentamente, senza far rumore.
Tom era disteso sul letto, supino.
Le braccia piegate flessuosamente dietro la nuca, i dreads sparpagliati
disordinatamente sul guanciale, gli occhi ostinatamente fissi al
soffitto ; suo fratello era l’immagine del tipico adolescente dal
cuore infranto rinchiuso nella sua camera a leccarsi le ferite con solo
un sottofondo musicale deprimente e sdolcinato a fargli compagnia.
Oddio, a dire il vero, anche con tutta la sua buona volontà, non
sarebbe mai riuscito a definire i Placebo sdolcinati…
Il rasta finalmente roteò gli occhi verso di lui, notando la sua presenza.
- Ehi…- mormorò Bill, con un piccolo sorriso :
espressione imitata dal fratello, che lo salutò sommessamente :
- Ciao, Bi-Bi…-
Il moro si strinse nelle spalle, fissando lo stereo ancora acceso che riproduceva gli ultimi accordi della canzone.
Un ultimo “protege-moi” sussurrato rocamente, e la musica
morì d’improvviso, lasciandoli in balia del loro silenzio.
- Mandala indietro.- ordinò Tom con voce inespressiva al
fratello, ma Bill rifiutò, scuotendo la criniera leonina in un
cenno di diniego.
- Bill, per favore.- gli chiese con tono più fermo il rasta, e
l’unica risposta che ricevette dal fratello fu : - Non ti fa
bene, fratellino.-
- Se non ti dispiace decido io cosa mi fa bene e cosa no.-
esclamò Tom, alzandosi di scatto dalla sua posizione iniziale
con lo sguardo sfavillante di irritazione.
A Bill piacque vedere quella scintilla nei suoi occhi, così
diversa dalla patina di depressione che li aveva velati fino a quel
momento, ma decise di non stuzzicarlo ulteriormente…
L’ultima cosa che desiderava era litigare col gemello.
Premette il tasto per adempiere alla volontà del biondo, e le
prime note di “Protege-moi” risuonarono ancora fra quelle
quattro mura che tante volte in quei due giorni le avevano accolte.
Il sospiro rassegnato di Bill si perse fra le prime parole della prima
strofa, mentre Tom tornava a distendersi ad occhi chiusi sul suo
materasso, seguendo il ritmo della musica con un piede.
I ragazzi non parlarono più, c’era solo Brian a riempire il silenzio della piccola camera.
Tom ad un tratto disse, come se la cosa non lo riguardasse : - L’ho baciato, sai?-
Bill era ancora in piedi, appoggiato al davanzale della finestra,
scrutando il cielo cinerino e le luci delle automobili in strada
riflesse sull’asfalto lucido e bagnato.
Si voltò verso di lui, sorpreso, domandando : – Davvero?-
e accorgendosi solo dopo della stupidità di ciò che aveva
appena detto.
Non pensò nemmeno per un istante di confessargli che anche lui lo aveva fatto.
Certo, se si poteva veramente definire così quel rapidissimo
contatto di labbra, quel breve lampo di morbidezza che lo aveva
sfiorato appena…
Il sorriso sul volto di Tom era quanto di più opaco avesse visto in quegli ultimi tempi.
- Davvero.- ripetè atono il rasta, le palpebre ancora serrate a rendere inaccessibili i suoi occhi.
- Te lo ha permesso? – chiese Bill, suscitando una risata amara da parte del biondo.
- Sì, gliel’ho chiesto e lui…-
…lui mi si è offerto, Bill, ed era così bello,
così perfetto per me che non avrei mai smesso di baciarlo.
Nemmeno se ne fosse andato della mia vita.
-… lui ha acconsentito.-
Forse era la leggendaria sinergia che legava le menti e i cuori dei
gemelli a suggerirgli ciò, ma Bill sapeva che quelle parole
nascondevano ben altro.
Avrebbe voluto che Tom gli si aprisse completamente, che si confidasse
con lui, perché sentiva di poter capire ciò che provava.
Quella sensazione di vuoto, di perdita, come dopo aver visto una stella
cadente senza aver fatto in tempo ad esprimere un desiderio.
Ma perlomeno aveva assistito a qualcosa di infinitamente bello.
Avvertiva ancora un dolore strano partirgli da un luogo situato
più in profondità del cuore e della coscienza stessa, uno
stimolo che lo costringeva a strizzare gli occhi per impedirsi di
piangere… Per il momento.
Avrebbe potuto sfogarsi in seguito in camera sua … Ma adesso doveva pensare a Tom.
- Allora…- mormorò Bill, salendo sul letto per stendersi
accanto al gemello, che sollevò una palpebra per dargli ad
intendere che lo stava ascoltando.
-… così lo hai baciato.-
- Mhm.- mugugnò Tom indistintamente, infastidito dalla constatazione inutile del fratello.
Bill rotolò accanto a lui, guardandolo maliziosamente e sogghignando : -…e bacia bene?-
Il moro sorrise, divertito dall’espressione esterrefatta
dipintasi sul viso del gemello, il quale si riprese in pochi secondi,
rispondendo a tono con un sorrisetto : - Non bacia bene… Bacia
da Dio!-
Bill alzò gli occhi al cielo, sbuffando : - Cavolo, Tom, lo sai che voglio i dettagli, su!-
- Uff… Pervertito…- lo apostrofò Tom, senza alcuna
intenzione di insultarlo veramente – anzi, per un attimo i suoi
occhi avevano lampeggiato di un sentimento più complesso della
pura e semplice gratitudine per ciò che stava facendo per
lui… - ed iniziando subito dopo a raccontare : -... comunque in
pratica io ho dovuto chinarmi, perché lui è tanto carino,
per carità, ma un po’ troppo bassino per la mia
statura…-
…e adesso è proprio finita. Finita-finita-finitissima.
Accidenti, in questi casi non so mai cosa dire…Mi sembra
così strano essere arrivata a questo punto.
L’unica cosa che mi sento di fare è ringraziare
un’ultima volta coloro che hanno seguito questa storia,
recensendola, preferendola, leggendola e basta…Ammetto che
all’inizio credevo che sarei rimasta seppellita da una valanga di
insulti XD, e poi invece ho ricevuto tante di quelle badilate di amore
da rimanerne quasi commossa ç_ç !Ma facciamo i nomi,
allora :
_Princess_, sakura_kinomoto, chemical_kira, CaTtY, Gufo,
blackmoon, enlil, lisachan, loryherm, Simo_lovesFrankie_, valux91,
nainai, Linalee, catlady, Muny_4Ever, kate35, Facy, NanaOsaki, Kina89,
ginnyred, LunacyFringe, Sweet Bee, I LoVe BiLl, elenoire, babygirlLucy,
revy_kau…Je vous lovve, mes petites <3!
Grazie di cuore anche a : Berenice, billa483, Carillon, cerridwen,
CrazyCat, Dying Atheist, fteli, joey_ms_86, Kheth_el, Kiki Daikiri,
kikikaulitz, Lithia del Sud, Mandy Kaulitz, nihal_chan, noirfabi,
PrinzexKikka, Rogue17, selina89, Sissymissy91, sole a mezzanotte,
SweetPissy, vivihotel, Whity, _Crystal_Heart_, _IllusioN_ che hanno
messo Wicked Game fra i preferiti ( de-lurkatevi, se volete e se
trovate un po’ di tempo…Mi farebbe piacere ^_^! )
A chi ha solo letto la fic un bacione generale *smuaaaackk – eccolo qui xD!*!
Non saprei davvero cos’altro dire, tranne che credo proprio che,
tirando le somme, questo mio “esperimento” sembra sia
andato abbastanza bene… Io mi ritiro nell’ombra ( con
questo caldo ne ho proprio bisogno *sbuffa* ) e vi saluto… Alla
prossima :****!
P.S. : vi lascio un ultimo regalo : clic.
Ditemi se quello non è il volto di Dio.
[ / post-scriptum inutile ]
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