Cap 23
Capitolo 23
-Angie! Lascia stare tuo fratello!- urlò
Scarlett dal bagno,
intravedendo con la coda dell’occhio la bambina saltare addosso a
suo fratello
e picchiarlo con una spada in gommapiuma –E non stropicciatevi,
abbiamo il
pranzo con i nonni!-
-Ma non lo sto picchiando!- squittì furba
Angelina, ancora
arrampicata sul fratellino che cercava disperatamente di liberarsi
dalla sua
presa.
Erano cresciuti così in fretta, che
Scarlett ed Eric quasi
non ci credevano. I loro piccoli avevano già sei anni. Angelina
era diventata
una peste: scatenata e un po’ maschiaccio, esattamente come
Scarlett da
piccola, con quei codini ribelli ed una morbida frangetta a V che le
incorniciava il viso. Passava tutte le sue giornate a tormentare
Alister, che
tentava di difendersi colpendola con i suoi amati libri. Aveva appena
sei anni
ed aveva già letto tutti i libro per bambini della libreria
sotto casa. Un
piccolo William con i capelli biondo scuro, ripeteva sempre Grell.
-E se non lo stai picchiando perché lo
sento lamentarsi?-
Angelina cercò velocemente di accampare
qualche altra scusa
poco credibile quando Eric l’afferrò a tradimento,
liberando così il povero
Alister dalla “furia omicida” di sua sorella.
-Piccola peste- ridacchio, poggiandola a terra per
poi
aiutare Alister a rialzarsi e ritrovare i suoi preziosi occhiali da
vista.
Proprio quando il bambino stava per farle una
linguaccia e
ridare inizio ai combattimenti, il campanello della porta suonò,
arrivando come
un trattato di pace.
-Vado ad aprire io!- disse immediatamente
Angelina, trotterellando
verso la porta felice con le sue ballerine in vernice nera che
risuonavano sul
parquet, mentre Alister fissava con un’espressione di sufficienza
sua sorella.
A volte la reputava stupida, così esuberante e chiassosa.
-Zio Alan!- urlò felice, saltandogli
letteralmente addosso.
Tre mesi dopo il parto di Scarlett, lei ed Eric
avevano
deciso finalmente di acquistare una bella villetta in periferia, con un
grande
giardino dove i bambini potessero giocare in libertà, adottando
anche un grosso
cagnone nero, che in preda ad un momento di pura originalità,
decisero di
chiamare Sebastian, scatenandosi contro le ire di Grell.
Scarlett ed Eric andarono subito ad accoglierlo,
seguiti da
Alister che si limitò ad un saluto decisamente troppo formale.
Poco dopo,
arrivarono anche Grell e William accompagnati da Ronald, vestiti
abbastanza
eleganti per i loro pranzi di famiglia domenicali. Scarlett aveva
apparecchiato
in giardino, sfruttando gli ultimi soli settembrini per un bel pranzo
domenicale in giardino. Eric ed Alan si occupavano della griglia, con
Ronald e
William alle loro spalle intenti a criticare il loro lavoro, senza dare
effettivamente una mano; Grell e Scarlett, invece, si concedevano un
po’ di
chiacchiere “fra donne”, seduti su un dondolo a sorseggiare
vino bianco, mentre
i bambini giocavano a ricorrersi con Sebastian (il cane). Quando le
salsicce e
le bistecche vennero finalmente cotte, tutta la famiglia si
radunò a tavola per
mangiare lanciando gli avanzi al cane, che tutto felice spazzolava
qualsiasi
cosa cadesse dalla tavola.
Una grande famiglia felice, come quelle dei
telefilm
americani che si radunano assieme per i barbecue domenicale, con
l’immancabile
cane di famiglia che scodinzola felice ai piedi del tavolo. Era proprio
in
quelle occasioni che Scarlett rivedeva in Angelina lei da piccola:
quando
attendeva con ansia la domenica per il pranzo tutti assieme, aiutando
Grell a
preparare il pranzo e successivamente divertendosi a guardare William e
Ronald che
giocavano a poker sgranocchiando noccioline e bevendo scotch. Amava la
sua
famiglia più di ogni altra cosa al mondo. Amava da morire i suoi
genitori, che
per quanto potessero essere diversi, erano i genitori migliori che
avesse mai
potuto desiderare. Amava anche Ronald, il suo adorato zietto, quello
con cui aveva
sempre avuto un bellissimo rapporto. Amava Alan, il fratello che non
aveva mai
avuto e tanto desiderato, quello con cui scherzare e a volte litigare.
E
soprattutto amava suo marito, i suoi bambini ed il loro cagnone, che
aveva reso
la loro famiglia davvero perfetta.
Ne erano successe così tante che ritrovarsi
ancora tutti
assieme sembrava follia.
Sembrava passata un’eternità dal suo
primo giorno come
matricola, dal suo primo incontro con quello che sarebbe diventato suo
fratello
e quello che invece sarebbe diventato l’uomo della sua vita.
Sembrava passata
un’eternità anche dall’esame finale, dalla proposta
di matrimonio al
matrimonio, compresa la scoperta della sua gravidanza. Sembravano
passati
appena due giorni invece dalla nascita dei loro bambini, che avevano
riempito
le loro vite con le loro risate per casa.
Dopo pranzo, ebbero modo di dedicarsi a qualche
attività
tipicamente domenicale, come i giochi di società, dove
puntualmente Angelina ed
Alan si coalizzavano tra di loro, battendo sempre tutti per poi
vantarsene spudoratamente
per il resto della giornata.
Dopo aver guardato tutti assieme una stupida
commedia per
famiglia ed essersi fatti due risate, cenarono assieme con qualcosa di
leggero,
terminando così anche quella domenica. Alister ed Angelina si
addormentarono
sul divano subito dopo cena, facendo sì che Scarlett ed Eric
dovessero metterli
a letto. Rimasero ad osservare i loro bambini dormire beatamente,
avvolti nelle
coperte dei loro lettini.
-Ci pensi che hanno già sei anni?- chiese
Scarlett,
infilandosi sotto le coperte e rannicchiandosi contro Eric.
-Sono cresciuti così in fretta- sorrise
lui, abbracciandola.
In pochi minuti, si ritrovarono entrambi ad
immaginarseli
adulti, frequentare il loro primo giorno al Dipartimento, emozionati ed
agitati, proprio come loro da giovani.
Due novizi agitati ed impacciati, il cui unico
desiderio era
quello di diventare Shinigami. Perché nessuno di loro due si
sarebbe mai
immaginato un seguito così radioso, con una famiglia così
calorosa ed affettuosa.
-Dai dormiamo, domani dobbiamo andare a lavorare.-
sospirò
Eric, facendo sbuffare Scarlett.
-Devi sempre rovinare tutti i bei momenti, eh?-
Si addormentarono velocemente, consapevoli del
fatto che
nell’arco di un’ora scarsa, i loro piccoli sarebbero
arrivati ad infilarsi tra
di loro accompagnati dal loro ingombrante meticcio,
motivo per il quale Scarlett aveva insistito
per comprare un letto matrimoniale più grande.
Come immaginava il suo futuro da piccola poco se
lo
ricordava, ma una cosa era certa: qualsiasi aspettativa avesse avuto,
quella
vita la superava di gran lunga.
Una bellissima casa, un marito perfetto, due
bellissimi
bambini, un dolcissimo cucciolone ed una famiglia spettacolare,
composta da due
padri eccezionali, lo zio adottivo migliore del mondo, un fratello
adottivo
altrettanto strepitoso e soprattutto il lavoro a cui ambiva fin da
bambina.
Tutto semplicemente perfetto.
THE END.
ANGOLO DELL'AUTRICE.
Sì. è finita. Questo era l'ultimo capitolo. Sapete, aver
finito di pubblicarla è una strana sensazione, mi fà
sentire... Strana. Ma non temete! Pandora inserirà dei piccoli
capitoli extra (non so quando, sono mooolto impegnata), ma sappiate che
li pubblicherò. Non è ancora il momento dei
ringraziamenti finali, quindi, posso solamente dire: A PRESTO! *parte
Monochrome no Kiss* Hahaha,no, era ridicolo.
Un graaande bacio!
Pandora Sutcliff<3
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