EPILOGUE- I'LL
BE THERE
Il cuore che batte frenetico, pompando sangue alle guance che ormai
sono in fiamme, l'ansia che attanaglia lo stomaco e fa sembrare che una
colonia di farfalle si sia annidata lì dentro, la paura che
tutto vada a rotoli e l'aspettativa di qualcosa di più.
Tutto quello si legge nel mio sguardo e l'ho capito anch'io, mentre
ormai da mezz'ora mi fisso allo specchio come una stupida. È
tutto impeccabile, so che è inutile cercare delle
imperfezioni, ma sono talmente nervosa che sarei capace di trovare
anche il minimo difetto. Indosso un semplice vestito bianco, con il
corpetto finemente decorato, una deliziosa scollatura a cuore e una
lunga gonna che si apre, leggera, scendendo lungo le gambe. I capelli
sono elegantemente acconciati e mi ricadono morbidi su una spalla,
mentre il trucco è leggero ma definito. Insomma, hanno fatto
un lavoro eccezionale.
Mi rigiro sul dito l'anello di fidanzamento, in un nervoso gesto
d'abitudine, e con un po' di timore penso che, presto, ne
indosserò un altro. Questo sarà speciale,
sarà l'anello che sigillerà la nostra unione,
anche se effettivamente non abbiamo bisogno di un oggetto per
dimostrare il nostro amore.
La porta si apre e le mie damigelle entrano sorridendo emozionate,
strette nei loro abiti coloro blu notte. Sorrido anch'io. "Siete
bellissime", dico, distogliendo finalmente l'attenzione dallo specchio
malefico.
"Tu lo sei di più", mormora Jamie asciugandosi una lacrima.
"Ti prego, non iniziare a piangere", l'ammonisce Liz. "Altrimenti sai
che disastro, poi, con il trucco".
Scoppiamo a ridere e, per un attimo, mi ritrovo a guardare le mie due
migliori amiche. Nonostante le enormi differenze si sono trovate
subito, diventando quasi inseparabili e io sono estremamente felice di
essere riuscita ad arrivare ad un momento tanto importante con due
persone simili al mio fianco.
Mi allungo e le abbraccio leggermente entrambe. "Siete le migliori
amiche che potessi mai desiderare", sussurro con un groppo in gola. Non
devo piangere, lo so, ma non posso proprio farci niente se mi commuovo
facilmente.
"Dai, sposina, non essere sdolcinata", mi riprende Liz con un enorme
sorriso e solo in questo momento mi accorgo di quanto mi sia mancata in
tutti questi anni.
"Aspetta di vedermi sull'altare, allora", scherzo, sciogliendo
l'abbraccio.
"Abbiamo una scorta di fazzoletti", dice Jamie, facendomi un'occhiolino
complice.
"Ragazze, è ora di andare", la voce di Alex da dietro la
porta ci distrae dai nostri discorsi. Afferro il mio bouquet e, dopo
aver preso un enorme sospiro, esco dalla stanza, trovandomi davanti mio
fratello, piuttosto spazientito. "Credo che un ritardo di dieci minuti
sia sufficiente e Adam sta per avere un infarto", dice facendo una
smorfia.
"Possiamo andare", annuisco, prendendolo sottobraccio.
Lui mi lancia un'occhiata e sorride. "Sono proprio contento per te,
sorellina", dice, iniziando a camminare lentamente.
Lo seguo fuori dalla sagrestia e ci ritroviamo sul piazzale della
chiesa. "Prega che il mio cuore regga, allora", sussurra.
"Io non ti faccio cadere", mi rassicura.
"Sarà meglio per te", lo rimbotto, ritrovandomi poi a
sorridere.
"Sei pronta?", mi chiede sentendo la musica iniziare a risuonare
leggera e vedendo le mie damigelle iniziare a percorrere la navata.
Annuisco. "Come non mai".
Alex non dice nient'altro, limitandosi a stringermi la mano e,
lentamente, inizia ad entrare in chiesa. Sono davvero contenta che
abbia accettato di portarmi all'altare, in assenza di un padre che
potesse adempiere a questo compito. Per me lui è una delle
persone più importanti e nessuno sarebbe stato all'altezza
della situazione.
Appena entriamo in chiesa resto per un attimo senza fiato. L'atmosfera
è veramente mozzafiato, con la luce che entra delicata dalle
enormi vetrate e i fiori, blu e bianchi, che decorano l'intero
ambiente. La mia attenzione, però, viene subito rapita da
una persona in fondo alla navata.
Adam è lì.
In piedi, con le mani intrecciate dietro la schiena e quel mezzo sorriso
che gli illumina il volto. È bellissimo nel suo completo
elegante, tanto che per il resto del tempo non riesco a distogliere lo
sguardo da lui. Appena arriviamo all'altare, Alex mi lascia la mano e
la porge, in un gesto pieno di significato, ad Adam, che la afferra e
la stringe, portandosela poi alle labbra per un veloce bacio.
Prima di voltarmi, con la coda dell'occhio, vedo due bambini seduti
accanto a mia madre e gli lancio un veloce sorriso. Mark e Jenna sono i
miei angeli, i nostri angeli. E non m'importa di avere avuto figli al
di fuori del matrimonio, perché per me valgono esattamente
quanto gli altri, anzi, sono forse ancora più speciali.
Non riesco ad ascoltare una sillaba di tutta la cerimonia. So
già cosa si dice, quindi mi perdo nei ricordi, ripassando
con la mente tutti i miei trentacinque anni.
Quante cose sono successe! Adam è stata decisamente la
più importante: senza di lui, effettivamente, non sarei qui.
Mi ha aiutata a riscoprire me stessa e mi ha insegnato ad amare. Mi ha
aperto gli occhi verso un mondo meraviglioso e per questo gliene
sarò sempre grata. La nostra relazione non è
stata per niente semplice, ma, forse anche grazie ad un pizzico di
fortuna, siamo stati in grado di ricostruirla nel momento in cui
è crollata. E credo che sia per questo che ora è
così forte: certo, discutiamo come ogni coppia, ma dentro di
noi c'è la consapevolezza che senza l'altro non ci sappiamo
stare e che, quindi, saremo destinati a stare insieme per sempre.
L'arrivo dei bambini, poi, ha aiutato a consolidare il tutto. Mark
è stato del tutto inaspettato, ma la sua nascita ha
rivoluzionato la nostra vita e anche la nostra relazione. Jenna,
invece, che adesso ha un anno e mezzo, è stata colei che ha
chiuso il nostro cerchio. Ora la nostra vita è perfetta, non
potrei desiderare nient'altro.
Per questo non esito nemmeno un attimo a pronunciare quel fatidico
sì e mi ritrovo a sorridere emozionata mentre Adam mi infila
al dito quella fede nuziale. Un simbolo, forse non necessario, ma
decisamente importante e che da oggi farà parte della nostra
vita.
Ora siamo marito e moglie, finalmente ci siamo ritrovati ed
è chiaro che non ci lasceremo più. Lo leggo nei
suoi occhi, mentre si abbassa a baciarmi. Lo leggo nei suoi gesti, ogni
giorno. Lo leggo nel mio cuore e non ho più dubbi.
La cerimonia finisce tra risate, lacrime e migliaia di chicchi di riso.
Credo di non essere mai stata così felice.
Appena usciti dalla chiesa, corro ad abbracciare i miei bambini e,
insieme, ci dirigiamo verso il ristorante che abbiamo affittato per
l'occasione. Ci meritiamo un grande matrimonio, decisamente.
Il resto della giornata passa tranquillo.
Tra il pranzo e tutto il resto ho anche il tempo di scambiare qualche
parola con Mr Klant e Austin.
Il primo non poteva decisamente mancare al mio matrimonio. Ricordo
ancora di quando gliel'ho rivelato e di quanta gioia avesse espresso
quel giorno. Nonostante tutto, mi sono affezionata a quest'uomo e, pur
rimanendo sempre il mio psicologo, so anche che è un amico,
qualcuno con cui confidarmi ed essere me stessa per ogni problema. Gli
sono estremamente grata per aver ricostruito la mia vita
perché, devo ammetterlo, senza di lui non avrei mai nemmeno
avuto il coraggio di guardarmi di nuovo allo specchio. È
solo grazie a lui se ho incontrato Adam che, forse per uno strano
scherzo del destino, si è trasferito proprio nel suo studio.
Coincidenze? Forze, oppure semplice fortuna. Fatto sta che, nella mia
mente, Mr Klant è il salvatore, una specie di supereroe con
gli occhiali e senza calzamaglia. Rappresenta, da un certo punto di
vista, il padre che non ho mai avuto e che ho sempre desiderato.
Per quanto riguarda Austin, invece, inizialmente sono stata molto
indecisa se invitarlo o meno. Temevo di poterlo ferire di nuovo e, dopo
tutto quello che è successo, quello era proprio l'ultimo dei
miei desideri. È stato Adam, come sempre, ad aprirmi gli
occhi. E mi ha fatto capire che per me Austin è e
sarà sempre una persona molto importante, colui che ha
saputo volermi bene nonostante tutti i miei complessi e che escluderlo
da un evento simile sarebbe stato un gesto meschino. Dentro di me ho
sempre saputo di volerlo al mio fianco in questo momento e lo avrei
sempre ringraziato per il suo cuore gentile e il sentimento che aveva
messo nel tirarmi fuori dal mio baratro. Per questo motivo ho inviato
anche a lui l'invito e sono stata immensamente felice quando si
è presentato insieme a una donna, che ho riconosciuto subito
come Alex, la cameriera del Bless. Sapevo che si stavano frequentando
anni prima, ma vedere che sono riusciti a formare una famiglia mi ha
resa estremamente orgogliosa.
A trentacinque anni sembra proprio che la mia vita stia finalmente
ruotando nel verso giusto.
All'improvviso Adam si alza in piedi, risvegliandomi dai miei pensieri
e, dopo aver lanciato uno sguardo complice a Charlie, lo vedo
deglutire. È nervoso e non riesco a capire
perché: cosa sta combinando?
Lo guardo sospettosa mentre sguscia via dal suo posto senza dirmi nulla
e avvicinarsi al palco, dove scambia qualche parola con la band che
abbiamo ingaggiato. Un enorme dubbio inizia a farsi spazio nella mia
testa e non so se averne paura o esserne felice. Come conferma, Adam
afferra il microfono e, dopo essersi schiarito la voce, sposta lo
sguardo su di me.
I suoi occhi mi immobilizzano e sento il cuore iniziare a battere
furioso. Sorrido.
"Non sono bravo con le parole", comincia a dire, mentre uno dei ragazzi
gli passa la sua chitarra. "Ma me la cavo con la musica", continua,
sedendosi su un piccolo sgabello. È tremendamente
affascinante in quella posizione, mentre si toglie i capelli dagli
occhi e sistema il microfono all'altezza delle sue labbra, piegate
all'insù come le mie. "Quindi questo è per te".
Non dice nient'altro, ma mi basta ascoltare le prime note della canzone
per capire che si riferisce a me.
"Io non ti prometto
qualcosa che non ho
quello che non sono
non posso esserlo
anche se so che
c'è chi dice
per quieto vivere
bisogna sempre fingere."
Mi sta dicendo che non è perfetto, ma in fondo nemmeno io lo
sono. E di sicuro non è quello che voglio da lui. Io lo amo
per quello che è, con la sua semplicità, la sua
allegria, il suo amore per me e per i suoi figli. Se Adam fosse stato
perfetto, probabilmente ora non saremmo dove siamo. Non c'è
bisogno di nessuna bugia tra di noi, ce ne sono state fin troppe e
ormai entrambi sappiamo bene le terribili conseguenze che portano.
Quindi la sincerità è la nostra arma vincente:
certo, a volte fa male, ma essere quello che siamo è l'unico
modo per restare uniti.
"Non posso giurare
che ogni giorno
sarò
bello, eccezionale,
allegro,
sensibile, fantastico
ci saranno dei giorni
grigi
ma passeranno sai e
spero che tu mi capirai."
Stringo i pugni. Vorrei urlargli che non ha bisogno di impegnarsi,
perché lui è fantastico così
com'è. Lui è Adam, ci sono davvero altri motivi
per volerlo al mio fianco? Ne abbiamo passate di tutti i colori, ma
abbiamo avuto la forza di rincominciare. Insieme. E questo mi basta per
sapere che saremo in grado di affrontare altri problemi simili senza
smettere di amarci.
"Nella buona sorte e
nelle avversità
nelle gioie e nelle
difficoltà
se tu ci sarai
io ci sarò.
io ci sarò."
Mi tornano in mente le parole che abbiamo pronunciato poco fa davanti
al prete. Essere finalmente marito e moglio non cambia le cose: abbiamo
sempre affrontato le gioie e le difficoltà fianco a fianco.
Lui c'è stato per me, io ci sono stata per lui. Il destino
ha voluto che succedesse qualcosa che ci facesse capire quanto il
nostro amore sia forte e noi abbiamo saputo approfittarne. Sento una
lacrima solcarmi una guancia e sorrido.
"So che nelle fiabe
succede sempre che
su un cavallo bianco
arriva un principe
e porta la bella al
castello
si sposano e
sarà
amore per
l'eternità.
Solo che la vita
non è proprio
così
a volte è
complicata come una
lunga corsa a ostacoli
dove non ti puoi ritirare
soltanto correre
con chi ti ama accanto a
te."
Certo, sarebbe bello vivere in una favola. Lì davvero
sarebbe tutto perfetto. Ma davvero voglio perdermi tutti quei momenti
stupendi che arrivano dopo quelli brutti? È proprio grazie
agli ostacoli che ci siamo avvicinati, che siamo diventati uno parte
dell'altro, che abbiamo iniziato ad amarci. E forse Adam non
sarà un principe azzurro, ma è lo stalliere
migliore che io abbia mai conosciuto. Correre al suo fianco
è l'onore più grande di tutti e, dentro di me,
prometto che farò di tutto perché le nostre
strade non si dividano ancora.
Mi alzo in piedi mentre Adam continua a cantare e lo vedo guardarmi
sorpreso quando si accorge che mi sto avvicinando a lui, lentamente.
Continuo a sorridere, mentre sollevo leggermente il vestito e salgo i
pochi gradini del palco. Adam continua a suonare, ritardando il
ritornello. Sento gli occhi di tutti gli invitati addosso, ma non
m'importa. Quando, finalmente, sono accanto a lui, afferro la mano che
mi porge e mi siedo sulle sue gambe, dandogli un piccolo bacio sulla
guancia. Adam appoggia la chitarra per terra, abbracciandomi.
Il suo gesto è stato bellissimo.
Ci voltiamo entrambi quando sentiamo le note della canzone e il
chitarrista ci fa l'occhiolino, indicandoci con la testa il microfono.
Ci guardiamo complici, sorridendo.
"Nella buona sorte e
nelle avversità,
nelle gioie e nelle
difficoltà
se tu ci sarai
io ci sarò.
io ci sarò."
Forse queste parole hanno più importanza di quelle
pronunciate in chiesa poco fa. Mostrano tutto il nostro amore, tutto
quello che abbiamo passato negli anni e che ancora vogliamo affrontare
insieme. È una promessa urlata al vento, anzi cantata
davanti a un'intera sala d'invitati, ma sinceramente poco m'importa di
non essere intonata: sono con Adam e, alle mie orecchie, le nostre voci
insieme sono perfette.
"Giuro, ti prometto
che io mi
impegnerò
io faro' di tutto
però
se il mondo col suo
delirio
riuscira' ad entrare e
far danni
ti prego dimmi che
combatterai insieme a
me."
Insieme. Questa è l'unica parola che riesce a dipingere il
nostro rapporto alla perfezione. E non ho bisogno di nessun giuramento
per affermare che non mi tirerò mai indietro, che, se ci
sarà da combattere, sarò la prima ad afferrare le
armi. L'unica condizione che pongo è la presenza di Adam al
mio fianco. Con lui mi sento potente e invincibile, capace di tutto,
anche di volare. E in questo momento sono i nostri cuori che stanno
volando impazziti e felici.
È tutto perfetto, pur non essendolo davvero. Cosa posso
chiedere di più?
Blocco le parole dell'ultimo ritornello con un bacio. È
dall'inizio della canzone che voglio incollare le mie labbra alle sue e
dimostrare a tutte queste persone che Adam è solo mio, il
mio stalliere, mio marito, il mio uomo, il padre dei miei figli, il mio
migliore amico, semplicemente tutto ciò di cui ho bisogno.
Le ultime note della canzone scemano mentre Adam mi stringe a se,
abbracciandomi nonostante lo scomodo vestito che ancora indosso. Sento
il suo cuore battere sotto la mia mano e il suo sorriso sulle sue
labbra.
È davvero una cosa così bella la
felicità?
Quando finalmente ci stacchiamo, il primo pesiero di entrambi
è voltarci verso i nostri figli, seduti al tavolo con i
nostri genitori. E basta un cenno di mia madre per farli correre
entrambi sul palco. Mi ritrovo a ridere di gioia, mentre prendo in
braccio Jenna e accarezzo la testa di Mark.
Siamo una famiglia. Non importa quante difficoltà dovremmo
affrontare, non importa quante volte ci ritroveremo a dover saltare
ostacoli troppo grandi.
Siamo uniti e ci amiamo e questa è l'unica cosa che conta
davvero.
Se qualche tempo fa ero convinta che non sarei mai riuscita ad essere
felice. Ora, invece, mi ritrovo con un marito meraviglioso, che amo con
tutta me stessa e con il quale ho due bellissimi bambini. Il mio
migliore amico è colui che mi è stato accanto nei
momenti difficili e il mio confessore è lo psicologo che mi
ha convinta di essere speciale. Ho anche due migliori amiche, una
recente e l'altra ritrovata, nella quale non speravo nemmeno
più. Ho un fratello che è come un padre per me,
una madre che darebbe la vita per vedermi felice e una famiglia
disposta a tutto, sempre.
Cos'altro potrei desiderare?
Mi appoggio alla staccionata che circonda il ristorante, fissando
assorta il sole che sta scendendo lento e calmo dietro l'orizzonte.
Sono uscita dalla sala qualche minuto fa, bisognosa di prendere un po'
d'aria dopo quell'esibizione.
All'improvviso, sento due braccia avvolgermi i fianchi e, sorridendo,
mi appoggio al suo petto.
"È bellissimo, vero?", sussurro, allungando una mano e
stringendo la sua.
Sento Adam respirare sui miei capelli "Fidati, oggi sei molto meglio
tu".
Sorrido di nuovo, girandomi tra le sue braccia e alzando il volto per
guardarlo negli occhi. "Sempre il solito adulatore", ridacchio.
Adam mi lascia un veloce bacio sulla fronte. "Sempre e comunque".
Appoggio la testa sul suo petto, sospirando. "E così ci
siamo arrivati anche noi", sussurro.
"Finalmente, oserei dire".
"Ce ne abbiamo messo di tempo".
"Forse troppo".
Scuoto la testa. "Forse è quello che ci serviva per
sistemare le cose".
"E le abbiamo sistemate?".
"Tu cosa credi?".
"Credo che la mia vita sia perfetta, in questo momento".
"Sei pronto a dovermi sopportare per sempre?", gli chiedo guardandolo
di nuovo negli occhi.
I suoi pozzi blu luccicano. "Per sempre", sussurra, abbassandosi per
baciarmi.
Rispondo al bacio, allacciando le braccia intorno al suo collo e
perdendomi nel suo profumo.
Il per sempre è molto lungo, lo so, ma so anche che con Adam
al mio fianco potrei affrontare qualunque cosa. Lo amo in una maniera
talmente totalizzante che a volte mi spaventa, ma mi riempie il cuore
ogni volta che sorride tanto da cancellare ogni dubbio o paura.
Siamo rinati, insieme.
Per un attimo mi balena in mente l'immagine di una fenice, potente e
maestosa, con le ali che bruciano dello stesso colore che ha il cielo
in questo momento. Il nostro amore è un po' come la fenice.
Brucia, a volte fa anche male, e può anche morire, ma
risorgerà eternamente tra le fiamme brillanti e
potenti del sentimento che ci unisce.
E potrà bruciare per tutto il tempo che vorrà
perché, se sono certa di una cosa, è che questo
tempo sarà eterno.
"Io ci sarò".
THE END
Ed eccoci, purtroppo, alla
fine di questa avventura.
Non potete capire l'emozione che sto provando nel pubblicare questo
ultimo capitolo. Questa storia è iniziata come un gioco, un
esperimento per cercare di capire cosa fossi capace di fare e, alla
fine, me ne sono talmente innamorata che non ho potuto fare a meno di
scriverne un seguito. E ora che anche questo seguito è
finito ho la certezza di essere cresciuta anch'io, non solo come
scrittrice, ma soprattutto come persona e questo lo devo solamente ad
Adam ed Amanda. Loro sono stati la mia prima creazione e li
ricorderò sempre con gioia e un po' di nostalgia.
Questo epilogo è la conclusione di tutto e, come tale, non
poteva non essere il matrimonio dei due protagonisti. Prima di questo
si colloca l'epilogo dell'altra storia, ovvero il matrimonio tra Liz e
Charlie, con il quale si chiudono definitivamente tutte le storie.
La canzone che canta Adam è, come avrete tutti capito, "Io
ci sarò" degli 883 (https://www.youtube.com/watch?v=QnAQCipg73I), canzone che sinceramente ho trovato
perfetta per il momento ma anche per la coppia in questione.
E, infine, i ringraziamenti. Un bacio enorme ad Ali_13, che mi segue
dall'altra storia e che non si perde un capitolo, lasciandomi sempre
delle recensioni fantastiche; un grazie grande grande anche a Minelli e
DarkViolet92 e, ovviamente, a tutti quelli che hanno letto la storia in
silenzio. È grazie a voi se mi sono appassionata
così tanto e, quindi, grazie grazie grazie!
Che altro dire? Ho un'altra storia in mente ma per ora ho steso solo il
prologo, ma spero di riuscire a buttare giù i primi capitoli
al più presto!
Spero di risentirvi tutti molto presto!
Bacibaci
mikchan
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