2.
Aveva
scostato la sedia per accomodarsi e cosparso il tavolo di pile di
fogli, probabilmente senza concentrarvisi più di tanto fino
a che
non smise di distrarsi con il cellulare slittando con il dito fra i
messaggi. Nonostante fosse solo mezzogiorno, la sala era soffusa di
una luce tenue e chiuse le finestre non dava idea precisa del tempo
passato lì. Brian sbadigliò, probabilmente la
notizia delle ultime
ventiquattro ore lo avevano resto troppo agitato per dedicarsi un po'
di riposo ed eccolo che ancora doveva leggere il nuovo contratto per
usufruire della sala di registrazione. Scartoffie. Era certamente
meglio pagarsi un avvocato.
A
pensarci bene ne aveva uno già molto bravo alla quale
rivolgersi. Lo
aveva tirato fuori dall'arresto quando lo avevano beccato in stato di
ebrezza e coinvolto in una rissa a fare a botte con dei scalmanati.
Ma che razza di lavoro è fare l'avvocato? Una vera noia.
Probabilmente anche un avvocato ne chiama un altro se finisce nei
guai bevendo un po' di troppo, altrimenti saprebbe anche come
difendersi da solo.
Sperava
davvero di non doversi mai confrontare con uno di quelli allora.
-Qui
ho finito, chiudi tu? - Matt aveva la voce impastata dal boccone di
pizza che masticava, voltandosi poco dopo verso l'amico che ancora
non gli degnava risposta.
-Oi,
Bri. - Brian si voltò con sorpresa, come se avesse perso
tutto il
tempo con la testa fra le nuvole.
-Eh?
Ah, sì, sì, tranquillo. Mi dileguo anche io. -
Disse
stiracchiandosi e tremando la voce per un nuovo sbadiglio. L'altro di
tutta risposta prese il berretto dal tavolo posandoselo in testa,
leccò via l'unto dalle dita e gli poggiò l'altra
mano sulla spalla
per salutarlo.
-Non
studiare troppo quelle carte che poi mi diventi scemo. - Brian
accennò un sorriso e si allungò appena a dargli
uno scossone ancora
da seduto.
-Ma
ancora devi andartene a cagare? - Posò documenti e spartiti
dirigendosi insieme all'amico verso l'atrio della sala di
registrazione, con le luci soffuse e pronti alla chiusura, mentre
ancora ridacchiava prendendolo in giro.
-Dove
sono qui altri? - Matt alzò le spalle alle sua domanda, in
un gesto
ovvio.
-A
dormire. Come avresti dovuto fare tu. Ieri abbiamo festeggiato per il
singolo e tu non c'eri. Stasera andiamo a bere qualcosa?- Chiese
l'amico. Tirò su la zip della giacca e infilò le
mani in tasca.
-Non
saprei, ho ancora del lavoro da fare con quella roba.- Si
sentì Matt
chiudere la porta e Brian lo attese, poco dopo gli si
affiancò e
riprese.
-Io
lo so che problema hai e di certo non per il contratto. Lo abbiamo
fatto altre decine di volte! - Matt rise e le fossette gli
illuminarono lo sguardo da volpone. Brian roteò gli occhi
stralunato; voleva rompere con qualche nuova trovata.
-Se
mi ripeti che è ancora quel vecchio problema della macchina
io..-
-Sentire
Jillian ieri ti ha fatto venire un colpo. - Matt lo interruppe e
continuò a camminare mentre l'amico si zittì.
-Stai
scherzando? Sono stato io a chiamarla, ero solo molto contento. -
-E'
stato un colpo per tutti sapere che è di nuovo ad
Huntington, non
devi mica giustificarti. - Il moro gli lanciò
un'occhiataccia e
svoltò l'angolo di Downtown Street insieme
all'amico.
-Saranno
passato dieci, undici anni? Magari è anche più
brutta di prima. -
Scoppiarono a ridere.
-Con
quei capelli rossi e sempre arruffati e gli occhiali enormi sopra
tutte quelle lentiggini. - Matt sospirò.
-Io
la trovavo carina nonostante fosse buffa. - Brian non rispose e si
guardò intorno.
-Ma
dove cavolo hai la macchina? -
-Perché,
vuoi un passaggio? - Brian annuì.
-Allora
è un altro isolato, l'ho lasciata nel distretto. - Brian
sbuffò e
riprese a camminare.
-Se
fossi stato avvocato ti avrei trascinato in causa. -
Forse
no, dieci anni erano troppi, magari otto o nove; fatto sta, che
l'anno scorso non era qui a salutare per l'ultima volta Jimmy. Gli
era mancata, come era mancata a tutti, e solo ora faceva ritorno al
paese d'origine.
Certo
la California non era per i problematici, e dato che Jillian non
aveva mai voluto vivere da artista questo posto magnifico non era
adatto a lei. Era troppo grande, era troppo vivo, mentre lei era
sempre stata chiusa, ristretta. Più ci andava piccola nelle
cose e
meglio era, più le si curvava la schiena e più
era contenta. Brian
non capiva perché l'avesse lasciato e perché non
si fosse
abbandonata a lui quando le aveva dedicato tutto il suo aiuto.
L'auto
si fermò nell'ingorgo di Ocean Street e sorseggiando
caffé Matt
bussò pesantemente al clacson.
-Maledetti
ciclisti, lo fanno apposta. - Brian di tutta risposta non se ne
accorse, rimase a guardare fuori con i gomiti poggiati allo sportello
intravedendo la strada. I semafori dell'incrocio lampeggiarono di
rosso ed una lunga linea di puntini gialli si accostò
meticolosamente mentre il via vai di persone traghettava la lunga
trafila con foga per il lavoro. Ma Brian non si accorse neanche di
quello. Guardò l'orologio da polso e si drizzò
d'un tratto.
-Lasciami
qua, ho un appuntamento! - Matt quasi sputacchiò il
caffé quando lo
vide aprire la portiera.
-Ma
dove vai? Sono imbottigliato in mezzo alla strada! - Si
rigirò sul
sedile e lo vide circondare la macchina e slittare fra quelle in fila
nelle corsie.
-Lo
so, fratello, grazie. Ti devo un favore! - sveltolò un
braccio a
salutarlo, ma la corsa frenetica lo coinvolse e s'incamminò
spedito
dall'altra parte della strada. Il parco cominciava ad appena due
isolati, ma avrebbe finito per essere in ritardo se avesse aspettato
ancora lì per molto.
***
Otto
anni non hanno cambiato Huntington. Era tutto esattamente come una
volta, le persone di una volta, le stesse usanze. Jillian era partita
una ragazza e tornata una donna, aveva un nome ed era tornata con un
altro, se sarebbe riuscita a prendere la vita diversamente da una
volta non poteva saperlo però. Era troppo agitata quella
mattina,
non sapeva se aveva fatto la cosa giusta e non sapeva cosa aspettarsi
da questa rimpatriata.
Quando
aveva sentito la voce di Brian per telefono gli era venuto un
sussulto, quasi non sapeva come rispondere e come ringraziare, e
quasi era come trovarseli di fronte dopo tanto tempo. Dio, che cosa
avrebbe raccontato? Che cosa era stata la sua vita finora? A cosa
aveva aspirato di meglio in quegli anni? Era solo un involucro vuoto
di donna, si sentiva un sottilissimo strato di pelle in un'aura
funerea.
Non
aveva neanche rivisto ancora i suoi genitori, probabilmente adesso
avevano anche raggiunto la sessantina e vivevano tranquilli a Santa
Barbara mentre quel vecchio burbero tornava tardi dal giocare a golf.
Li aveva sentiti certamente qualche mese prima e Jillian sorrise,
nessuna conversazione in particolare, soltanto un lievissimo
imbarazzo e disagio con quella madre timida.
Sfilò
gli occhiali rettangolari e si strofinò gli occhi stanca per
la
lettura, richiudendo il libro solo poco dopo e risistemandolo in
borsa alzò lo sguardo verso la strada. Da quando era andata
a
sistemarsi al parco la zona si era popolata di più, con il
solito
via vai frenetico ed il rumore degli schiamazzi nell'aria.
Ma
non c'era problema, le tenevano compagnia e nel frattempo avrebbe
smesso di pensare al resto della sua adolescenza. Anzi, pensava di
visitare la spiaggia, magari si sarebbe ricreduta e le sarebbe
piaciuto più tardi distrarsi un po' con..
-Jillian?
- La donna chiuse gli occhi forzatamente e bloccò il
respiro, forse
credendo che così facendo sarebbe potuta scomparire in un
soffio. Ma
così non sarebbe stato. Era già arrivato quel
momento? Era già lì?
Eppure non era pronta. Nessuno l'aveva avvisata! Quando
riaprì gli
occhi prese un breve respiro e si alzò dalla panchina,
acconciandosi
il jeans con le mani in modo nervoso per prendersi qualche attimo.
Quando si voltò la fissava immobile a pochi passi alle sue
spalle,
con le braccia penzoloni contro i fianchi ed il fiato corto, con la
fronte sudata ed i capelli un po' lunghi attaccati al collo. Lei
alzò
un angolo della bocca e una mano in segno di saluto, abbassando
lievemente lo sguardo ed i suoi occhi verdi.
La
cenere della sigaretta che gli si stringeva intorno alle labbra si
consumò fino a cadere a terra, mentre la prendeva fra le
dita
smaltate di nero con ancora un espressione sorpreso.
-Wow..
dovrei chiederti un autografo adesso. - Brian non l'ascoltò
e la
raggiunse dopo quegli attimi imbarazzanti di silenzio con qualche
passo lento.
-Hei..
- disse ed il fumo gli uscì dalla bocca condensandosi fra i
visi
senza contare le parole di prima.
-Sei
qui da molto? - Jillian sentì l'odore di Marlboro.
-Sì
ma.. avevo altre cose da fare, quindi... non è stato un
problema. -
troppe pause, troppe attese, troppe paranoie aveva avuto in quegli
attimi.
-Certo.
Sei qui dopo tanto tempo, chissà quante cose hai da fare ..
-
Jillian non ribattè e dovette alzare il viso per riuscire a
guardarlo. Aveva grandi occhi color nocciola e una linea di matita
nera e sbiadita. Ancora non aveva imparato a metterla come di deve
eppure gli dava una bell'aria da cattivo ragazzo. Peccato che lei lo
conoscesse anche fin troppo bene e sperava non fosse cambiato. Non
quanto lei.
Seguirono
altri minuti, la stessa conversazione che sembrava aver tenuto
all'ultimo colloquio di lavoro.
-Come
stai? - esclamarono forte all'unisono per l'imbarazzo, poi una
risata di disagio. Jillian tirò giù le maniche
della felpa e Brian
rivide in lei gli stessi gesti di anni prima. Non era una
sconosciuta, non era una donna diversa da quella che abitava i suoi
ricordi.
-Che
stupido! - Gli sentì dire e attirò
improvvisamenre la sua
attenzione.
-Abbracciami.
- mormorò con la voce rotta, stringendola con un
abbracciò che la
sovrastò e la lasciò vibrare di
vitalità.
-Abbracciami
per tutti questi anni. -
[..]
So
per certa che è stato il momento più difficile
per riuscire a
scrivere, anche per essere stato un capitolo piuttosto complesso.
Complesso perché volevo forti emozioni per questo incontro
che mi
teneva sveglia la notte pur di immaginarlo, e spero proprio proprio
proprio di esserci riuscita. Il nucleo speciale verrà col
tempo e mi
renderà molto spietata continuare a scriverlo e a
condividerlo. Le
attese non saranno lunghe come queste, perché altrimenti
sarà
difficile per tutti tenere il passo. Soprattutto per me.
Ringrazio
moltissimo SynysterIsTheWay e WDWEmble3 per le recensioni positive al
prologo e chi ha aggiunto la storia fra le seguite, ricordate e
preferite.
See
you- Sux
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