Disclaimer:
Personaggi,
luoghi, nomi e tutto ciò che
deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia,
non mi
appartengono ma sono di proprietà della Capcom che ne
detiene tutti i diritti.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e,
viceversa, gli elementi
di mia invenzione, non esistenti in Resident Evil, appartengono solo a
me.
EPILOGO
Aveva
ucciso.
Di
nuovo.
Quel
demone la stava divorando pian piano da quando le aveva iniettato il
virus e
farla diventare come lui. La divorava nel profondo, facendole perdere
ogni
barlume di umanità che le era ancora rimasta.
Claire
voleva tanto dire a Chris di ucciderla, di porre fine alla lenta agonia
alla
quale era ormai condannata, ma qualcosa la tratteneva ancora dal non
dire
nulla. Dal tenere tutto dentro come il più terribile dei
segreti.
Albert
se ne era accorto, lui sapeva e quindi questo la rendeva più
vulnerabile di
quanto già non era.
Si
domandava spesso come si fa ad uccidere un mostro, ma aveva capito che
non c’è
nessuna speranza. Lei si era aggrappata a questa speranza con i denti e
con le
unghie e alla fine non aveva risolto nulla.
Si era fatta condizionare da un’ossessione che non trovava
più pace e
quell’ossessione era diventata reale, un incubo senza fine ma
con molteplici
inizi.
Ora guardava il corpo senza vita di quel povero uomo che aveva avuto
l’ardore
di sfidarla e la sete di sangue non si era placata, nemmeno quando
aveva
sentito le ossa spezzarsi sotto il suo tocco.
Claire
lo guardava e pensava. Anche lei era così un tempo; anche
lei era un essere
umano che aveva sentito le ossa spezzarsi, ma che si era sempre ripresa
nel
guardare avanti.
Aveva
gli occhi rossi spalancati e respirava a fatica. Non era consapevole
quando lo faceva,
quando uccideva. Era la bestia ad appropriarsi del suo corpo e tanto
cercava di
estraniarsi il più possibile da quello scempio, tanto
sentiva la sua coscienza
scivolare via. Pezzo dopo pezzo.
Improvvisamente Claire sentì delle mani posarsi sulle sue
spalle, a quella
stretta tempo fa avrebbe potuto spezzarsi, ma ormai Albert sapeva bene
che non
le avrebbe fatto del male.
-Ora
sai cosa provo io, Claire.
Claire
si era voltata verso la voce e un brivido lento e delicato che le fece
voltare
il capo verso il volto dell’uomo. Non rispose, ma lo stette a
guardare per
qualche istante in modo da imprimersi quei nuovi tratti che i suoi
poteri le
avevano dato. Quelli dell’uomo che doveva essere stato, prima
di essere il
mostro che lei conosceva.
-Cosa
ne sarà di me?
Un
soffio e le sue labbra si chiusero di scatto, serrandole tra loro.
Aveva
pensato troppo a voce alta e gli occhi adesso stavano cercando un
ancora di
salvezza, fuori dal volto di Albert Wesker.
L’uomo
ebbe l’accortezza di non rispondere e lei strinse le mani a
pugno, lasciando
che i pensieri fluissero fuori dalla sua testa, ora che non aveva
neanche più
le lacrime da poter versare. Quel’unica cosa che poteva
ancora ammetterla alla
classe mortale.
Le
mani di lui però si strinsero sulle spalle di Claire, senza
che lei però ne
avvertisse il dolore. Le clavicole si piegarono appena, ma non si
ruppero. Il
Virus T aveva dato alle sue ossa anche una fantastica
elasticità e una velocità
di movimento che non era sua.
Ma
non avvertì alcun sentimento, se non quello della
frustrazione di lei e la
gioia di lui.
Sherry
improvvisamente fece il suo ingresso, con il suo solito incedere
tranquillo e
quei tacchetti che sembravano provocare sul pavimento un allegretto
fatto con
il violino.
-Finalmente
siamo una famiglia.
Il
volto della bambina, se non fosse stato per gli occhi rossi che le
deturpavano
lo sguardo, poteva sembrare una fanciulla gentile, da proteggere, senza
sapere
che poteva spezzare le ossa con una sola mano se avesse voluto.
Ma
la cosa che aveva assolutamente sorpreso Claire era la totale mancanza
di
malvagità all’interno della bambina, anche se
Albert tentava in tutti i modi di
poter avere una predominante su Sherry. Se Claire avesse saputo che
Sherry era destinata
a questo, l’avrebbe uccisa lei stessa con le sue mani.
Quello
che Albert non sapeva era che aveva già un ascendente,
benché positivo, verso
la bambina che mancava veramente poco che lo chiamasse papà.
Sherry
aveva in mano un orsacchiotto di peluche e lo teneva stretto a se come
a
volerlo proteggere. Solo che il tutto sembrava fuori luogo e fuori
tempo per
poterlo considerare un quadretto familiare sano.
-Ma
quale famiglia?
Claire
l’aveva detto a denti stretti, poco dopo che Sherry si era
allontanata,
attirata da chissà quale strana cosa all’interno
della stanza, che la bambina
non l’aveva neanche sentita. Si era fatta prendere da una
frustrazione che
ormai non era più sua e un respiro affannoso.
-Da
ora in poi saremo noi la tua famiglia, che tu lo voglia o no.
A
Claire venne spontaneo un sorriso sincero, come da tanto non le
capitava ormai.
-Chris
ti ucciderà presto.
Di
rimando Wesker scoppiò in una fragorosa risata e
così si avvicinò all’orecchio
della donna soffiandole sopra il lobo.
-Se
ucciderà me, ucciderà anche te.
E
lo sguardo di Claire si spostò verso l’orizzonte,
verso dove un tempo nasceva
un prato. Wesker aveva ragione. Chris non avrebbe permesso che la
sorella fosse
un mostro e pian piano il Virus T avrebbe reso lei una belva da
uccidere,
divorata dalla fame.
Del
mondo che ricordava, erano rimaste solo delle immagini sbiadite di
cartelloni
ormai anneriti dal fuoco.
Non
era come prima, nulla era rimasto come quando lei e suo fratello
giocavano a
palla nel giardino di casa. Nulla sarebbe stato più lo
stesso.
E
Claire ne era assolutamente consapevole.
Wesker
aveva vinto.
Angolo
dell'Autrice
Allora
ci sono riuscita.
Dopo una marea di tempo che l'ispirazione per questa storia era
scomparsa, ho deciso di scrivere l'epilogo. Voi della fine cosa ne
pensate?
Eccovi l'ultima parte dell storia che mi ha lasciato un vuoto assoluto
dentro. Spero che sia piaciuta anche a voi. Credo che questa sia la
prima e l'ultima storia su Resident Evil che scriverò. Non
perchè non mi piacciamo, ma perchè c'è
gente molto più preparata di me per l'argomento. Forse in
seguito cambierò idea, ma al momento sarà
così.
Questa invece
è la mia pagina FB dove scoprire
curiosità e altro su personaggi da me inventati e sulle mie
storie.
Lotiel
Scrittrice - Come pioggia sulla neve