LA
PARTENZA
“Che cosa???”
gridò tra le lacrime.
“Ti prego, Chichi,
non fare così...”
“Ho tutte le
motivazioni del mondo per reagire in questo modo” singhiozzò
“Tu e i miei adorati figli state per partire per lo spazio e
dovrete affrontare un nuovo potente nemico, secondo te dovrei essere
tranquilla! Oh, povera me...” continuò appoggiando la
testa sulla spalla della nuora.
“Mamma, ti assicuro
che non ci accadrà nulla di male, siamo pur sempre dei
supersaiyan” disse Goten facendo il suo ingresso con in mano
tre borsoni e accompagnato da Pan.
“È tutta
colpa di quel Vegeta! Sapevo che avrebbe portato solo guai!”
affermò con grinta.
“Mi dispiace che la
pensi così, tesoro, ma Bra è in pericolo ed è
nostro dovere aiutare Vegeta a salvarla”
“Goku ha ragione,
non possiamo restare impassibili” aggiunse Videl.
Chichi fissò la
giovane nuora con le scure iridi inondate di lacrime, sapeva
benissimo quanto suo marito avesse ragione, l'unica cosa che non
riuscisse a capire era perchè, perchè proprio a loro
veniva negata una vita di pace e serenità.
Chiuse gli occhi
lasciandosi andare ad un pianto disperato.
Videl la strinse in un
abbraccio consolatorio, sapeva bene quello che provava, era la
condanna che toccava a loro, mogli e madri di saiyan.
Andromeda era rimasta
fuori dalla porta ad ascoltare il collegamento con il capitano
Bietor.
Braccia conserte e sguardo
basso su cui veniva celato un alone di tristezza.
Il generale le passò
accanto senza neppure accorgersi della sua presenza, troppo
compiaciuto per come stessero andando gli eventi.
Lo seguì con lo
sguardo finchè le fu possibile poi, staccando la schiena dalla
parete a cui era appoggiata, si diresse verso la stanza in cui aveva
fatto spostare la loro “ospite”.
Era un suicidio... il suo
desiderio di vendetta li avrebbe condotti ad una fine certa, ma ormai
avevano preso la loro scelta e non era più possibile tornare
indietro...
“Potete andare”
Ordinò ai due
soldati che stavano di guardia alla camera.
Aprì la porta ed
entrò nella stanza andandosi a sedere sul letto in cui Bra
dormiva.
Si sporse verso di lei
adagiandole una mano sulla fronte che venne illuminata da
un'impercettibile luce verde.
Trascorsero pochi secondi
e la giovane aprì gli occhi.
Cominciando a mettere a
fuoco, si guardò attorno confusa.
“Dove mi trovo?”
chiese dopo essersi accorta della presenza di Andromeda.
“In uno dei nostri
alloggi, era il minimo che potessi fare per una principessa saiyan”
rispose abbozzando un sorriso che fece irritare Bra.
“Odio questo tuo
atteggiamento! È inutile che...”
“Ti prego, non
agitarti... non ti sei ancora ripresa” la interruppe con voce
materna.
Bra sussultò.
Sua madre, i suoi amici,
la sua famiglia... stavano bene?
Aveva perso conoscenza
troppo presto per accertarsene e quasi se ne vergognò.
Che stupida...
In tutta la sua vita aveva
vissuto come una comunissima terrestre, priva di quel desiderio
bellico che i suoi geni le imponevano, conscia del fatto che il suo
amato padre e il suo affettuoso fratello l'avrebbero sempre protetta.
Strinse le lenzuola
rimproverando se stessa di non essere stata in grado di proteggere le
persone a cui voleva bene.
Si vantava tanto delle sue
origini saiyan di cui in quel momento sentiva di non esserne
all'altezza.
“Ascoltami, devi
promettermi che non ti muoverai da questa stanza, principessa, e ti
assicuro che non ti accadrà nulla”
“Perchè sei
gentile con me! Non sopporto questo tuo comportamento ipocrita!”
Il volto di Andromeda si
fece serio e alzandosi dal letto disse:
“Mi dispiace che tu
la pensi così, ma se vuoi vivere farai bene a fidarti di me,
saiyan”
Era una follia!
Come le aveva potuto
chiedere una cosa del genere!
Aveva iniziato a lavorare
a quel progetto perchè era rimasta affascinata dagli effetti
che le onde bluzz avevano sui saiyan, ma il punto era che il suo era
rimasto solo un progetto! Quella macchina non solo era incompiuta, ma
non era mai stata collaudata e Vegeta sembrava avere tutte le
intenzione di usarla.
Era rischioso, ma lui non
aveva voluto sentire ragioni.
Le serviva tempo, l'unica
cosa che in quel momento non potevano permettersi il lusso di avere.
Dovevano essere trascorse
parecchie ora da quando suo marito le aveva imposto di completare
quell'invenzione. Ormai aveva quasi finito e sapeva che sicuramente
Trunks e Gohan avevano completato gli ultimi preparativi
dell'astronave.
Non poteva far a meno di
pensare a quanto Vegeta potesse essere preoccupato per questa nuova
minaccia. Se le aveva imposto di ultimare quella macchina allora la
situazione era seriamente grave.
Diede un ultima
controllata ai circuiti e quando fu soddisfatta del lavoro, aprì
l'angar in modo da poter caricare l'invenzione sulla navicella.
“Trunks, apri il
portellone, presto”
“Ma che cosa è
quell'affare?” chiese mentre eseguiva la richiesta della madre.
“Vedila come la
nostra arma segreta e spera di non arrivare al punto di usarla”
Gohan e Trunks si
scambiarono uno sguardo dubbioso.
“Allora? È
tutto pronto?” domandò impaziente il principe dei
saiyan.
“Si, papà,
stiamo aspettando solo Goku e Goten”
“Urg, dannato
Kaaroth, non serve a un bel niente!”
“Ehi Vegeta, siamo
qui!” squillò una voce infantile alle spalle del saiyan.
“Scusate per il
ritardo, abbiamo avuto un pò di problemi con la mamma...”
aggiunse Goten.
“Su forza adesso
basta perdersi in chiacchiere, salite a bordo prima che cambi idea!”
ordinò.
Mentre Gohan osservava la
scena con una punta di divertitmento, un pensiero gli balenò
in mente.
“Dove vai Gohan?”
“Aspetta Trunks,
devo solo controllare una cosa...” rispose serio entrando nella
navicella.
Dopo solo qualche minuto
delle urla riempirono l'ambiente.
“Noo! Lasciami!
Voglio venire anche io!”
“Non se ne parla,
signorina, sei riuscita già una volta con questo tuo
trucchetto a intrufolarti, ma questa è una missione
pericolosa”
Gohan era uscito
dall'astronave con Pan caricata sulle spalle che si dimenava come una
pazza.
“Lo so che è
pericolosa, ma ti assicuro che sarò all'altezza della
situazione, papà”
“Pan, ho detto che
tu non verrai, fine della discussione!” le disse mettendola a
terra.
“Uffa, ma perchè?!”
“Ahaha... ti è
andata male tesoro”
“Urg, non ti ci
mettere pure tu nonno Goku, altrimenti me la prendo con te!”
urlò furiosa.
“Pan, voglio che tu
vada subito a casa, sono stato chiaro?”
“E va bene, va bene,
me ne vado, ma sono certa che vi pentirete di non avermi portato con
voi” esclamò e sotto lo sguardo severo del padre prese
il volo verso casa.
“E' proprio una
piccola peste!” aggiunse Goten.
“Già è
tutta colpa dei geni che ha ereditato da suo nonno” disse
Trunks.
“Aahaha, può
essere...” disse sorridente Goku per poi aggiungere “
adesso andiamo, non dobbiamo perdere altro tempo”
Il gruppo salì
sull'astronave e dopo che tutti e 6 presero posto, Bulma premette il
pulsante di aviazione pensando:
“Non temere piccola
mia, stiamo venendo a salvarti”
Continua...
Ciao!!
finalmente sono riuscita a d aggiornare anche questa ff! Spero che la
storia continui ad appassionarvi! Un grazie speciale a chi ha
commentato:
8WeirdSisters8
Angelo
Azzurro
Grazie
a miettajessica e sonietta87 per aver messo la ff tra i preferiti!
Ossequi
Lady Gaunt
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