BFH
Snowflakes!
eccomi e scusate il tremendo ritardo >.< ho avuto
compleanni, cosplay da preparare e finalmente mi sono comprata un pc
tutto mio e quindi ho dovuto studiarlo un pò ^^ Il capitolo
lo revisionerò (come gli altri) per correggere errori di
ortografia o di verbi.
Buona lettura, ci si sente in fondo! :3
-Ash-
CAPITOLO 4: IL
PRIMO GIORNO DI LEZIONI!
C’era qualcosa che doveva fare, ma proprio non riusciva a
ricordarsi cosa.
Poi, una luce lo accecò e fu costretto a svegliarsi.
«Ma che…?» Gli occhi facevano fatica ad
abiturarsi alla luce accecante del mattino.
«Dove…?…Oh cielo!» Hic si
buttò letteralmente giù dal letto, rendendosi
conto che era in stramega ritardo alla sua prima lezione-con la prof.
Elinor, che già la sera prima aveva fatto intendere che con
lei, non si scherza-si vestì di tutta fretta, prese la borsa
e ci buttò dentro i primi rotoli di pergamena, penne ed
inchiostro e libri che gli capitavano a tiro e come una furia corse
giù per le scale-rotolò per le scale-si
alzò e corse per i corridoi.
«Lo apevo, lo sapevo che mi sarei perso!» Jack
buttò a terra la cartina della scuola, rendendosi conto che,
grazie ad una scala che all’ultimo aveva deciso di spospare
pianerottolo, si era perso.
Era in ritardo alla sua prima lezione.
‘Grandioso!'
«Ma che cazzo!»
«Ah, ah! Parolacce! Che maniere poco educate!»
esclamò una vocetta.
Jack ne cercò la fonte e vide, appeso ad una trave del
soffitto, un piccolo elfo, vestito di rosso con un buffo cappello a
punta, sulla quale c’era attaccato un campanellino.
«E tu sei…?»
«Din-don! Haha!» rispose dondolando e ridendo.
« Senti, sapresti indicarmi l’aula di
trasfigurazione?» provò a chiedere.
«Dunque…certo, si trova qui, in questa scuola.
Hahah!» si mise a ridere come se avesse raccontato una
barzelletta divertente e a Jack salì ancora di
più il nervosismo.
«Senti, non ho tempo da perdere, campanellino!»
L’elfo, sentendo quell’appellativo si
arrabbiò, scese dal suo posto, afferrò la cartina
di Jack e iniziò a correre.
«Hey!» il ragazzo si mise a rincorrerlo, mentre la
piccola creaturina correva ridendo in modo maligno.
L’insegnante di incantesimi era davvero particolare e a
guardarlo, gli veniva sempre più voglia di abbracciarlo come
fosse un orsetto di peluches.
Era un omino tutto d’orato, basso, con dei capelli
all’insù e il bello era che non parlava, ma
mimava, scriveva alla lavagna con la sua bacchetta, e faceva capire
perfettamente i gesti dell’incantesimo, e poi sopra la sua
testa faceva comparire con della magina sabbia d’orata che
riusciva a controllare, delle figure o scritte, in modo da farsi capire
meglio.
Un professore un po’ bizzarro.
Rapunzel non gli staccava gli occhi di dosso, mentre il suo piccolo
amico camaleonte cercava di riportarla alla realtà e
costringerla a stare attenta.
«Si Pascal, ci sono, sono attenta, concentrata
e…» ma prima che potesse finire il discorso, Sandy
la indicò per eseguire la prima magia e lei si
alzò di scatto agitata.
«Who!io? si, ecco, hem…»
‘Qual’era
la formula?’
«Wingardium Leviosa» bisbigliò una voce
vicina.
La ragazza si ricompose, gesticolò la bacchetta ripetento la
formula e…non successe nulla.
Alcuni si misero a ridere, e Sandy gli fece rivedere il movimento
giusto della bacchetta per incoraggiarla a provare e lei
tentò di nuovo.
«Wingardium Leviosa!» la piuma bianca che stava sul
tavolo di fronte a lei iniziò a sollevarsi, timidamente e
Rapunzel, eccitata dal successo della sua prima magia, provò
a farla volare più in alto.
Tutti applaudirono e lei arrossì dall’imbarazzo e
dalla felicità.
«Grazie! Evviva, cel’ho fatta!»
Il professore gli diede l’Ok e fece comparire sulla testa il
numero “10” e tutti lo interpretarono come un
punteggio alla loro casa e gli applausi da quelli di corvonero
aumentarono.
Mentre Sandy incitava tutti a provare, Rapunzel si sedette e
cercò chi le aveva dato il suggerimento. Ma chi poteva mai
essere?
«Grazie!» disse al suo vicino, beccandosi un
occhiata interrogativa.
‘No, direi che
non è lui.’
«Grazie!» disse alla sua vicina
dall’altra parte, ma ottenne lo stesso risultato.
‘Neanche…’
Pascal si battè una zampa in faccia e cercò di
indicare all’amica la ragazza suggeritrice, prima che la
prendessero per matta.
«Che c’è? E’ lei?»
chiese a bassa voce, poiché era vietato portarsi i propri
animaletti in aula.
La ragazza era seduta ad una fila più in alto della sua,
aveva dei capelli ricci rossi e un viso gentile e sorridente,
concentrato, intenta a far volare la propria piuma.
«Hem…Ciao!» meglio iniziare in modo
formale.
«Ciao, scusa ma…sono
molto…molto…concentrata…»
disse mentre guardava la piuma volare su e giù, indecisa se
spiccare il volo, oppure tornare sul tavolo.
«Oh, lo vedo. Niente, volevo solo ringraziarti. Per il
suggerimento!»
«Oh, di nulla!» poi emise un
“Wuo!” di gioia. La sua piuma stava volteggiando in
aria.
«Grande! Cel’ hai fatta!» e si
abbracciarono come vecchie amiche.
«Ops, scusa!» disse lei ridendo.
«Ma no, figurati! E’ una vera soddisfazione, la
nostra prima magia, la nostra prima lezione!»
«Esatto!» poi le sue di guardarono con sguardo
complice. L’una era molto incuriosita dall’altra.
«Mi chiamo Merida.» disse lei.
«Rapunzel.» e si strinsero la mano con molta foga,
ridendo.
Aveva il fiatone, ma doveva continuare a correre se non voleva fare
altro ritardo.
Aveva rischiato di perdersi e si stava preparando psicologicamente ad
una ramanzina sicura della professoressa.
‘Cominciamo
bene…’
Era arrivato ad un bivio, stava per svoltare quando sbattè
contro qualcuno e si ritrovò per terra, la borsa rovesciata
e qualcosa in testa.
«Che botta…»
«Aiaai…» sentì una voce
lamentarsi.
Hic si alzò, prendendo una grossa cartina caduta in testa e
vide il ragazzo con cui si era scontrato e lo riconobbe subito. Era il
serpeverde che per poco non litigava con il cappello parlante e la
professoressa Elinor. Chissà perché…
Da una parte aveva creduto fosse solo in cerca di rogne, ma sembrava
frustrato dalla scelta della casa, troppo…
‘Serpeverde…fantastico…un
drago no, eh?’
«Scusa, mi dispiace…» disse il ragazzo.
«Non importa...» disse sospettoso delle sue scuse.
«Ah, la mia cartina, grazie!» disse Jack, vedendola
nelle mani del ragazzino.
«Hahaha!» si mise a ridere l’elfo
appollaiato su una trave e facendo la linguaccia al ragazzo.
«Questa me la pagherai, ladro di cartine!»
«Tel’ha rubata?» chiese Hic.
«Già. Non fidarti di
quell’essere.» lo avvertì.
«Ne terrò conto.» rispose, non sapendo
se credergli o no, ma qualcosa gli diceva che stava dicendo il vero.
«Aspetta, ti aiuto a raccogliere le cose.» disse
prendendo i fogli e i libri e Hic lo imitò.
«Grazie, sei gentile.» lo ringraziò
Hiccup con sospetto, e aJack non sfuggì certo il su tono.
I due si alzarono e Jack vide che indossava la cravatta di grifondoro.
Sicuramente anche lui avrà visto la cravatta di
serpeverde…infatti notò l’occhio di lui
che cadde, per un momento sulla sua.
«Perché sono un serpeverde, giusto?»
disse amaramente.
«Oh, no, non intendevo per quello, ero sincero.» si
affrettò a dire.
Jack fece un cenno di ringraziamento, poi si ricordò
improvvisamente che era in ritardo.
«Cavolo, sono in ritardo!»
«Oh, pure io!» I due si misero a correre nella
stessa direzione, affiancati.
«Sai dov’è l’aula di
trasfigurazione?» chiesero entrambi in coro,
Si fermarono, si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere. Una
sana e volontaria risata di felicità.
«Oddio, ti sei perso!?» chiese Jack divertito.
«Più o meno. Anche tu?»
«Certo che si! Questo posto è immenso!»
«Oh, no guarda…» disse Hic prendendo la
sua cartina dalla borsa e facendogli vedere il percorso.
«Vedi? Se ora svoltiamo a destra, poi a sinistra, dovremmo
esserci.» spiegò lui.
«Ah!andiamo allora!» ripresero a correre e
finalmente giunsero davanti all’aula.
«Dovrebbe essere questa.» disse Hic sbirciando
dentro e vide, stramente, che la professoressa non c’era.
«Non c’è! Forza, entriamo.»
disse Hic sollevato e lui e Jack entrarono, mentre tutti erano intenti
a scrivere e iniziarono a fissarli.
«Oh be, per sta volta ce la siamo cavata!» disse
Jack allegro.
Non l’avesse mai detto…
«Certo! E io sarei così stupida da non accorgermi
di due infiltrati nella mia lezione.» Elinor comparve dietro
di loro e i due spaventati si girarono.
‘Merda’
«Mi scusi, ci siamo persi e…»
cercò di giustificare Hic.
«…E uno stupido elfo mi ha rubato la
cartina.» disse in tono acido Jack.
«Din don? Il poltergeist? E tu come l’hai
offeso?» chiese subito lei e riconobbe subito Jack,
guardandolo in malomodo e lui se ne accorse.
«E’ stato lui a cominciare!»
«…Mi rendo conto che è un elfo troppo
vivace e fastidioso.» cercò di giustificare in
parte.
«Ma questo non giustifica i vostri ritardi. Sedetevi e
riprendiamo la lezione.» I due trovarono due posti davanti e
si sedettero vicini, tirarono fuori i loro rotoli di pergamena e la
prof. Iniziò a spiegare loro cosa dovevano fare.
Jack nel tirar fuori i libri, tirò fuori anche la cartina e
notò che era mezza stracciata.
«E mi ha pure strappato la cartina…»
«Oh, un modo troveremo per ripararla con qualche incantesimo,
non preoccuparti.» lo rassicurò Hic.
Quel ragazzo era davvero…gentile!
«Glie la farò pagare.»
Hic ridacchiò.
«Presentarsi in ritardo alla prima lezione, complimenti
stuzzicadenti!»
Hic alzò gli occhi al cielo e non rispose.
«Cel’ ha con te?» domanda stupida, ovvio
che si, erano gli unici ritardatari.
«Hey, pss, platinato.» Jack capì subito
che stava chiamando lui per via del colore dei capelli e si
girò infastidito.
«Cos’è, fai combriccola con i
grifondoro? Non è tuo amico.» Era Moccicoso.
«Perché, tu si?»
«Chi non vorrebbe essere mio amico? Io sono il migliore, e
faresti bene a passare dalla mia parte…»
«Se, se…» e si girò
continuando i suoi compiti.
«Mi sta ignorando! Mi ha…completamente
ignorato!» disse sconvolto ai suoi due amici che tentarono di
consolarlo.
«Che stupidi...» commentò Hiccup, per
pentirsene subito di aver offeso due compagni davanti a un altro
serpeverde.
«Oh, altrochè!.» concordò
Jack e Hic ne rimase sorpreso. Un serpeverde che odia un altro
serpeverde?
«Ma tu sei un serpeverde sul serio?» la domanda gli
sorse spontanea e il volto di Jack assunse un espressione truce.
«Cioè, voglio dire…» Hic non
sapeva proprio come rimediare, così si diede dello stupido e
riprese a scrivere, lanciando di sott’ecchi delle occhiate al
suo compagno, sperando in parte, che lui se ne accorgesse per fargli
capire che era dispiaciuto.
Finita la lezione, le due ragazze uscirono insieme dall’aula
e la bionda non ci pensò due volte a presentargli il suo
piccolo amico a quattro zampe.
«Questo è Pasqual, lei è
Merida.»
«Ma che carino! È tuo? Dove l hai
trovato?» chiese tutta esuberante la riccia che lo prese tra
le mani.
«Oh, ci siamo incontrati, per caso. Lui è da
sempre il mio grande amico e confidente.» spiegò
lei.
«Fantastico! È davvero simpatico!»
il poverino si lasciò coccolare, infastidito, ma poi ci
prese gusto a essere al centro dell’attenzione delle due.
«Che lezione hai ora?»
«Her…» la riccia lasciò
andare l’animaletto che saltellò sulla spalla di
Rapunzel, prese il suo foglio di pergamena degli orari e lesse:
«Biologia.Tu?» Rapunzel si avvicinò per
leggere la sua.
«Pozioni…con serpeverde…»
«Dai, non sarà tanto male, non
preoccuparti.» disse lei e il suo pesiero andò
subito a Jack.
‘Chissà
come se la starà cavando…’
«Speriamo. Beh meglio che vada, i sotterranei sono piuttosto
lontani.»
«Certo, ci becchiamo dopo se ti va, ok?»
«Ma certo, volentieri! Allora a dopo, buona
lezione!»
«Grazie,anche a te!»
Rapunzel iniziò, con l’aiuto della cartina, a
raggiungere i sotterranei per la sua prossima lezione, entusiasta per
aver incontrato una ragazza così simpatica.
‘Peccato faccia parte di un’altra
casa…’
«Che ne dici Pasqual? E’ molto simpatica, non
credi?»
lui gli fece con il suo piccolo pollice, il segno
dell’”Ok” e lei rise.
Eccoci
qui! Be, come dire...spero di non essere stata troppo banale con gli
eventi e le battute...non è che mi convince
tantissimo...cioè, le descrizioni, rileggendole ora...credo
che lo riscriverò quanto prima! Ringrazio di vero cuore per
le bellissime recensioni e provvederò a rispondervi quanto
prima =) grazie alla nuova lettrice Yasha Taisho!
A presto <3
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