Titolo del capitolo:
Everlasting.
Personaggi: Kise
Ryouta / Kasamatsu Yukio
Rating:
Giallo
Note dell'autore:
HAPPY KISEKASA DAY! *A*
Disclaimer:
Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del
mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.
.Everlasting.
« Kise, si può sapere dove hai ficcato la mia
magl- » La voce di Kasamatsu, più colorata
dall'ira che da quel sano spirito competitivo che la maggior parte
delle volte lo anima, rimbombò nel semi-vuoto spogliatoio
alla fine di uno dei tanti estenuanti allenamenti. Andò
persino a sbattere contro la porta chiusa, venendo assorbita dall'unica
altra figura vivente, stesa sulla panchina blu al centro della piccola
stanza.
Per una volta Kise si era stancato davvero, crollato come un sacco di
patate mezzo vuoto direttamente su quella dannata panchina, con un
asciugamano a coprirgli il viso e l'addome scoperto. Troppo difficile
pensare di sistemarsi decentemente, vero? Una posa che fece scattare
verso l'alto il sopracciglio destro di Yukio, perché nessuno
sano di mente si sarebbe spiaggiato come una balenottera contro al
metallo freddo con i muscoli ancora bollenti per colpa del movimento
appena compiuto. Possibile che Kise riuscisse ad essere così
profondamente idiota persino quando era stanco?
Con uno sbuffo infastidito e passi pesanti, affaticati nonostante
tutto, si accostò al ragazzo apparentemente addormentato,
palesando fastidio nel sollevare lentamente un lembo dell'asciugamano e
scoprire un occhio castano guardarlo fisso, vibrante di divertimento.
« Senpa~i! » Il trillo rintoccò contro
le orecchie di Kasamatsu quasi stridendo, come le unghie contro ad uno
specchio, ma per una volta sembrò non intaccare la sua
compostezza. Rimase immobile, le labbra lievemente socchiuse e il
braccio ancora teso a sollevare il lembo di stoffa spugnosa.
Nessuno, neppure Kise stesso, avrebbe potuto distogliere gli occhi
color ghiaccio di Yukio dalla contemplazione di quello che sarebbe
dovuto essere lo zigomo quando in realtà lo sguardo
abbracciava anche la curva del collo, la rotondità della
spalla e la piattezza del ventre. Sarebbe potuto durare per sempre
immobile in quella posizione, il petto a malapena si sollevava per
colpa del respiro e persino quello era fastidioso. Possibile che anche
Kasamatsu Yukio potesse... « ... MH! »
Kise, in compenso, non perse tempo a contemplare il nulla. Lo scatto
della schiena non venne notato da nessuno se non dalla panchina
lasciata sola all'improvviso e solo il serrarsi delle labbra del
modello contro le gemelle più sottili fece cambiare
qualcosa. Fu troppo improvviso per essere evitato, troppo dolce per
spostarsi indietro.
« Senpai, se mi guardi così potrei pensare di
ricambiarti il favore. » Non fu null'altro che un sussurro,
ma Ryota desiderò improvvisamente che il rossore alle
orecchie del suo senpai e il suo immobilizzarsi sul posto durassero per
sempre. E anche oltre il per sempre.
.Fine.
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Buon KiseKasa day a tutti!
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