Vieni, vieni

di Splendente come il sole
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^Marco^

Mi tolsi la mia maglietta rossa ancora bagnata e la strizzai bene, mentre con la coda dell’occhio osservavo Leila sedersi su una roccia e sistemarsi alla meglio quegli stracci in modo che la coprissero.
La vidi avvampare di imbarazzo e distolsi lo sguardo. Lei si afflosciò su se stessa, esausta.
Luca si sdraiò sul prato a pancia in giù, levandosi a sua volta la maglietta celeste e strizzandola. “Brr, che freddo!” esclamò improvvisamente. Io ridacchiai. “Già, ma con questo bel venticello penso si asciugheranno – asciugheranno per modo di dire- ben presto e allora potremmo coprire meglio Leila.” Conclusi la frase fissandola.
Quegli occhi violetti ricambiarono il mio sguardo, le labbra di ciliegia si aprirono in un dolce sorriso. “Neanche per idea!”

^Leila^

I ragazzi portarono i legnetti necessari, poi io mi concentrai e accessi il fuoco. Prima comparve il fumo, poi si sentì il crepitio delle fiamme, infine apparvero, potenti e bellissime, riscaldandoci immediatamente. Sorrisi soddisfatta.
Marco e Luca osservarono la mia magia, silenziosi e stupefatti. “Wow!” esclamò Luca “complimenti Leila!”.
“Grazie. Non è stato niente.”
Continuai a sorridere contenta finché non vidi l’espressione vuota di Marco. Anche Luca se ne accorse e spalancò gli occhi verdi. “Marco? Tutto bene?”sussurrò preoccupato. Io ebbi un brivido, gli sfiorai un braccio. Stava osservando la mia fiamma. Poi parlò : “Questo è solo l’inizio. Voi due morirete come siete già morti, e tu, Leila, scura come la notte, forse farai una fine ancor peggiore. Ma cullatevi pure per ora.”
Ebbi i brividi per tutto il tempo, ero paralizzata, sconvolta dalla paura. Mi portai un mano alla bocca, mentre fissavo gli occhi spenti di Marco riprendere vita, mentre riprendeva a respirare. Prima che potesse cadere suo fratello lo afferrò e lo fece sdraiare a terra. Era svenuto.
Mi chinai su di lui, gli baciai le labbra, le lacrime che scorrevano come un fiume in piena. Dovevo aiutarlo.






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