Io sono l’infermiera dei sogni

di HellSINger
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E’ troppo sferico questo mondo per me, mi inciampo in persone, che come me non sono nate del tutto.
Che importanza ha se viviamo un’esistenza a metà?
Una tempesta di difficoltà ci ama e ci segue, dona noi un amore sbagliato e rotto, che lentamente ci rende più forti, uccidendoci per raggiungere l’altro pezzo, che è rimasto intrappolato dall’altra parte. Forse per questo siamo sognatori instancabili, amiamo fino a farci male e non importa, la purezza è fatta per scurirsi ed essere pulita con un po’ di disinfettante.
 
Che ci posso fare se amo la tua altra metà, è quella che era intrappolata dall’altra parte dello specchio o no?
Quello specchio era troppo sporco e bugiardo.

Loro volevano ricongiungere la tua parte sognante con quella viva, ma rompendo la sua gabbia, si è crepata la superficie dello specchio ed è crepata, morta, sola e senza più possibilità di ritorno.
Sono morti i tuoi sogni? Ti si è davvero spezzato il cuore?
Tranquillo ho lo scotch, cerotti e il filo, si può riunire ciò che resta, tutto ciò che necessita questa ferita è un po’ d’amore, il miele è un’ottima colla, perciò ascolta quanto amore c’è qui per te in questo mondo, quanto ne è fuggito dal mio. Sono troppo cieca per capire che sono spezzata anche io. I giocattoli rotti chi li vuole? Una bambola col sorriso autocucito è miserabile, vero? Ormai sono opachi i bottoni così nessun bambino vedrà sorridere, vedrà solo la fornace, poverina.
 
Io sono l’infermiera dei sogni e chi amavo è una persona a metà, una splendida stella divorata dalle nubi, tra un incubo e una notte limpida. Non ha capito che mi stavo spezzando e che avrei tanto voluto essere difesa, protetta dagli aghi e dall' uomo nero che era tornato per illudermi di nuovo.
Non importa? Eppure credo di esistere, esistiamo solo perché lo crediamo? ti amavo solo perchè lo credevo o perchè ti credevo? 
Buffo, sono un dottore che necessita di una cura… sono stanca di cucire e cucire ormai foschi ho gli occhi e di lacrime si sono vestiti, nessuno può volere un codardo, un eterno Peter Pan depresso, una bambola cucita male che finge d'esser viva.
Ormai sono vuota, una mera chimera, imbottita di inchiostro e amare cure autoimposte. 
La mia cartella clinica ora non è più un segreto.



15 | 02 | 2012  20:30 dichiarato decesso.
Anche l'infermiera ormai era tornata a casa, sola.

 




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