Sì,
lo
so! Ci abbiamo messo un'eternità per questo dannato
capitolo. E dire che pensavamo
di pubblicarlo entro un paio di settimane...
Ma tra i mocciosi del centro estivo e i pomeriggi al maneggio...
insomma, il
tempo è volato!
Comunque, i commenti sono sempre graditi ^^
Attenzione: Ai fini della
storia, Deidara è della
Sabbia.
La
pioggia battente non accennava a smettere, e il cielo cupo si
illuminava a
tratti del flash dei lampi.
I
ragazzi, ormai completamente zuppi, correvano sotto
l’acquazzone da quasi
mezz’ora quando, svoltato un angolo, udirono delle urla, che
Seiko riconobbe
come del ragazzo biondo di poco prima.
<<
Ma come si fa a essere così imbranati? Non sai nemmeno
chiudere una valigia,
mocciosetta? >>
Il
biondo stava sbraitando contro una ragazzina piuttosto esile dai
capelli
castani, che, rossa in volto, cercava di radunare il più
velocemente possibile
il contenuto della sua valigia sparpagliato nel fango.
<<
M-mi dispiace... >> farfugliò lei,
imbarazzata..
<<
Ah, ti dispiace? Ma certo, i miei meravigliosi
capelli sono
completamente partiti e la mia camicia di Armani è
praticamente da buttare, ma
se ti dispiace allora va tutto bene!
>> commentò sardonico il
biondo, squadrandola con disprezzo.
<<
Deidara! >> lo salutò Itachi, sventolando una
mano << Come mai
ancora qui? >>
Il
ragazzo sbuffò, fulminando la ragazzina inginocchiata per
terra che nel
frattempo aveva richiuso la valigia con uno schiocco.
<<
Sto aspettando che quest’imbecille si decida a rimettere le
sue cose nella
valigia. >> rispose pungente. << Possiamo
andare, ora? >>
domandò con un ghignò beffardo rivolgendosi alla
ragazza.
<<
S-sì... >> balbettò lei,
incespicando nei propri passi nel tentativo di
trascinare la valigia.
<<
Dio esiste... >> la canzonò Deidara, alzando
gli occhi al cielo.
<<
Ok, andiamo. >> tagliò corto Itachi,
affiancando Deidara. Il biondo,
però, si bloccò di nuovo, osservando inorridito
lo stato in cui si trovava.
<<
Porca puttana... >> imprecò guardandosi i
jeans firmati << Sono
fradici!! Ma dobbiamo fare proprio la strada più lunga?
>> chiese a
Itachi.
<<
Sono primini, lo sai, bisogna farli entrare dalla
porta principale. Se no il preside rompe… >>
rispose il ragazzo mentre
cercava di coprirsi la testa col giubbotto.
<<
Quel vecchio sclerotico di Sarutobi... maledetto
lui e maledetta la volta che sono diventato Capocasa! >>
sbuffò l’altro.
Il ciuffo biondo che gli ricopriva in parte l’occhio destro
cominciava ad
appiattirsi sul suo viso a causa della pioggia. << Cazzo,
cazzo, cazzo!!
>>
Si
girò indietro verso i ragazzi che lo stavano seguendo:
<< Muovetevi, piccoli impiastri! >>
Seiko sospirò. Ma dov’era finita? Stava seguendo
un pazzo dai capelli biondi e
il fratello, anche lui completamente andato, di quel figone moro.
<<
Piccolo impiastro lo dici a qualcun altro,
fighetto del cazzo!! >> esclamò Yumiko,
piantandosi in mezzo al sentiero
con le braccia incrociate. << Io non mi muovo di qui!
>>
<<
Come vuoi... >> fece lui, incurante,
scollando le spalle.
<<
Cavolo, Yumiko... >> Seiko sbuffò scocciata
fermandosi. Ci mancava solo questo.
Sasuke
passò davanti a loro e le guardò con un
sorrisetto
beffardo. Seiko cercò di sorridere, ma venne fuori quasi un
ghigno malefico,
quando vide i tanti gruppetti di ragazze che lo seguivano soffocando
risolini e
sperando in un suo sguardo.
<<
Troie... >> bisbigliò, prendendo il braccio
di Yumiko e trascinandola verso gli altri, mente quella continuava a
sblaterare.
<<
Odio questa scuola, sono tutti dei fighetti di
merda, e anche brutti! >>
Seiko
la guardò con disapprovazione, ma lei continuò
senza
degnarla di uno sguardo.
<<
è
vero, non c’è nemmeno un fig... >>
si interruppe bruscamente, lasciando a
metà la frase. Seiko smise di trascinarla e si
voltò verso di lei con aria
interrogativa. Gli occhi di Yumiko seguivano spalancati qualcosa, o
meglio
qualcuno.
Un
ragazzo alto, con aria strafottente e capelli rossi
inzuppati di pioggia che ricadevano ribelli sugli occhi, passava in
quel
momento di fianco a loro. La maglietta nera, ormai fradicia,
sottolineava il
fisico statuario, così come i jeans scuri strappati, che
scendevano morbidi
sulle gambe atletiche.
<<
Sai una cosa? Ho cambiato idea, questa scuola è
meravigliosa! >> esclamò
Yumiko, accelerando il passo.
<<
Yumiko... >> sospirò Seiko.
<<
Si? >> chiese lei girandosi sorridente.
<<
A che cosa devo questo entusiasmo? >>
<<
Assolutamente a niente! >>
<< Certo… quindi deduco che il rosso che prima
fissavi imbambolata non
centra nulla in realtà. >>
<< Io non fissavo proprio nessuno! Osservavo
il… il panorama, sì!
>> biascicò Yumiko, arrossendo.
Seiko
cominciò a ridere.
<<
Basta crederci! >>
Yumiko affrettò il passo indispettita, mente Seiko
cominciò ad intonare alcune
canzoncine strappacuore, guadagnandosi un dito medio
dall’amica.
<<
La voce dell’amoreeee/ di te mi
parlerààààà/ ti
sento qui vicino a meeeeeee/
speranza mi
darààààà…
>>
Si
levò un sonoro “ohh” di ammirazione.
<<
Grazie, grazie se volete vi concedo il bis! >>
esclamò facendo un paio di
inchini. Ma levando lo sguardo capì che il motivo del loro
interesse era un
altro.
Il
sentiero si era spalancato all’improvviso su un grande
spiazzo erboso dove si innalzava un immenso castello medievale. Le
finestre
illuminate brillavano contro il un cielo senza stelle, gli altri
profili delle
imponenti torri si stagliavano sull’orizzonte scuro.
<<
Cos’è, non avete mai visto un castello medievale?
>> il smontò uno scocciato Deidara, osservando
il ragazzi che stavano
fermi a bocca aperta.
<<
Sì, ma... non in Giappone! >>
boccheggiò Tenten, senza staccare gli occhi
dal magnifico spettacolo. << E non così
vicino! >>
<<
Oh, i libri di storia non esistono mica per
niente! >> replicò lui, sbuffando.
<<
E chi l’ha mai aperto, il libro di storia…
>> borbottò Yumiko, sogghignando.
<<
Sì, va bene, ora l’avete visto. È
bello, grande,
spazioso, ci sono le torri e le finestre. Tutto ciò
è davvero edificante, ma io
mi sto inzuppando, perciò vedete di muovere il culo!
>> E si incamminò in
fretta verso il portone semiaperto in legno massiccio, seguito a
malincuore da
tutto il gruppo.
L’interno,
se possibile, era ancora più spettacolare. La
Sala d’Ingresso era enorme, illuminata da una fila di torce
che correva sulle
pareti di pietra levigata. Davanti a loro si ergeva una sontuosa
scalinata in
marmi policromi, e alla loro destra si apriva un portale in vetro
intarsiato.
Coi
nasi all’aria, i ragazzi osservavano ammaliati la
stanza, nel tentativo di incidere nella mente tutti i particolare di un
tale
incanto.
Deidara,
assolutamente indifferente, si era intanto
avvicinato a una torcia, e si frizionava energicamente alcune ciocche
nella
vana speranza di asciugarle in modo presentabile. Quando
però si accorse che i
suoi capelli prendevano una pericolosa piega riccioluta, scosse la
testa e si
allontanò scocciato.
<<
Cazzo, così non va... >> biascicò,
critico.
<< Io vado di sopra a cambiarmi. Sasori, vieni con me?
>> chiese,
facendo un cenno al rosso di poco prima, che si limitò ad
annuire.
<<
Ehi! E noi?!? >> saltò su Yumiko,
indispettita << Non sappiamo dove andare!
Cos’è, ci guida lo
scoiattolino? >> Sasuke si voltò per fulminare
con lo sguardo la ragazza,
che aveva appena ricevuto una dolorosa gomitata da Seiko.
Il ragazzo fece finta di non
sentire.
<< Il
portone in cima alle scale. Ci vediamo dopo,
spero di perdermi il discorso di Sarutobi... >>
E girando a destra
scomparve dalla loro vista.
<<
Nooooo! Un discorso? Ma che palle!! >> si
lamentò Yumiko << Me lo dormirò
tutto... >>
Seiko
la guardò scuotendo la testa. Yumiko era sempre la
solita....
<<
Muoviamoci, dovevamo essere in sala già da un
quarto d'ora. >> disse Itachi guardando l'orologio, e si
incamminò
<<
Sì!! Cibo-cibo-cibo!! >> urlò
Naruto
superando a balzi Seiko.
<<
Era giusto da un po' che sto' pazzo non si faceva
sentire... >> sospirò quella.
<<
Sicuramente nessuno sentiva la sua mancanza.
>> borbottò Yumiko, acida.
<<
Vedi di non farti sentire da lui, se no comincia
a rompere dicendo cose insensate come sul treno! >> le
sussurrò Seiko.
<<
Chi sarebbe quello? >> chiese Itachi alle
due ragazze, indicando il biondo che saltellava davanti a lui
declamando
“Ramen-ramen-ramen!”.
<<
Si chiama Naruto. Era un nostro compagno di
scuola a Tokyo. >> rispose Seiko.
<<
Purtroppo! >> aggiunse Yumiko. << E sì!
è così di suo, non
prende stupefacenti o psicofarmaci.. >> spiegò
anticipando la domanda del
ragazzo.
<<
Ormai la NJ Accademy ammette chiunque... >>
sospirò Itachi <> e accennò con la testa
ad un ragazzo con degli enormi sopracciglioni neri e un caschetto
ridicolo che
era dietro di loro
<<
Oh mio dio.... >> sussurrò Seiko. Appena
quello incrociò il suo sguardo e lo ricambiò
facendole l'occhiolino, Seiko si
girò immediatamente. Troppo tardi.
<<
Che ne diresti di diventare la mia ragazza? Ti
difenderò fino alla morte! >>
esclamò il sopracciglione. La ragazza si
girò lentamente verso di lui, un brivido le salì
lungo la schiena. Era in
ginocchio avanti a lei con una rosa in mano. Decisamente troppo
smieloso per
Seiko, e poi...una rosa ?!?Dove l'aveva presa?!? Lo guardò
in faccia
nuovamente, lui le fece l'occhiolino, la ragazza tentò di
trattenere una
smorfia di disgusto e cercò le parole per rispondere. Yumiko
la aiutò a prendere
tempo.
<<
E da cosa dovresti difenderla, esattamente?
>> domandò, con una nota sarcastica che il
ragazzo evidentemente non
colse.
<<
Dai malintenzionati che infestano questa scuola!
>> dichiarò convintissimo.
<<
Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima?
>> commentò beffarda <
fantomatici malintenzionati chi sarebbero?
>> chiese di nuovo la
ragazza.
<<
Per esempio lui! >> e indicò Sasuke, che in
quel momento aveva entrambe le braccia occupate da Ino e Sakura. Seiko
vide il
ragazzo spostare lo sguardo prima sul sopracciglione e poi su di lei
senza
batter ciglio, sempre calmo, sempre bello. Se lui era il
malintenzionato...
beh, sicuramente non voleva essere difesa!
<<
Vedo che hai fatto colpo... >> commentò Ino
e, girandosi verso il ragazzo col caschetto continuò
scoppiando in una
fragorosa risata << Bella preda! >>
Seiko
la fulminò con lo sguardo.
<<
Se vuoi te lo cedo. Dopotutto da quanto ho
sentito per te è indifferente, tanto te li porti a letto
tutti. >>
La
faccia di Ino si colorò di tutte le tonalità del
rosso.
<<
Brutta bastarda! Ripetilo se ne hai il coraggio!!
>> E si mosse verso di lei nel tentativo di colpirla.
<<
Con te non mi voglio nemmeno sprecare. >>
Seiko si concentrò un attimo, tese la mano verso la ragazza
che la stava raggiungendo
con il pugno chiuso e con una folata di vento la spinse addosso a
Sakura, che,
attaccata a Sasuke, lo trascinò per terra.
<<
Otouto! Ti sei fatto la bua?!? >> esclamò
Itachi fingendosi preoccupato << dopo prendiamo i
cerottini! forse ti sei
fatto male alla coda! >>
Ino
e Sakura balbettarono: << C-cosa?? >>
<<
Non intendevo quella coda, piccole maniache! Ma
se fosse stata quella l'avrei medicato io e solo
io. >>
Calò
un silenzio di tomba. Solo Sasuke sibilava
imprecazioni dirette al fratello, che sorrideva beato.
<<
Sentite, io dei vostri rapporti gay e incestuosi
non ne voglio sapere nulla. Piuttosto, vado a mettere qualcosa sotto i
denti.
>> esordì Yumiko, e partì da sola
dirigendosi verso la porta che prima
aveva indicato loro Deidara, sparendo poco dopo seguita da altri
ragazzi.
Seiko
fece per muoversi ma una voce la bloccò.
<<
Allora? >> Il sopracciglione le sorrideva
con un’espressione ebete << Vuoi diventare la
mia ragazza? >>
Seiko
si portò una mano sugli occhi. Lei non era cinica
come Yumiko, le sarebbe dispiaciuto rispondergli male.
<<
Lee, vuoi renderti subito ridicolo agli occhi dei
nostri nuovi compagni? >>
Seiko
spostò la mano e vide davanti a se un altro ragazzo.
Subito venne colpita dai suoi occhi: grandi e opalescenti, magnetici,
quasi
inquietanti. Lo sguardo della ragazza, che si era fatto piuttosto
interessato
dopo studiato il suo viso dai lineamenti perfetti, si spostò
sui capelli lisci
e lunghi, che cadevano ordinati sulle larghe spalle. Anche lui era
completamente fradicio. Cominciava a piacerle l'effetto bagnato!
Il
sopracciglione rimase un attimo interdetto dalle parole
del ragazzo. L'espressione del suo viso era un misto tra rispetto ma
anche
rabbia nei confronti del nuovo ragazzo.
<<
Non credo spetti a te decidere, Neji. >>
chiarì Rock Lee guardando torvo il ragazzo dalla pelle
diafana, e subito dopo
si voltò verso Seiko lanciandole un’occhiata
eloquente.
Seiko
distolse lo sguardo. Non la smetteva proprio più,
altro che buone maniere! Le ci volle tutta la sua buona
volontà per non
rispondere in modo troppo brusco.
<<
Mi dispiace, ma non credo sia il caso. >>
Girò i tacchi e si diresse verso la porta attraverso la
quale era passata
Yumiko poco prima. Non voleva che la trattenesse ancora in qualche
strano modo,
ma d’altra parte in questo modo si era anche allontanata da
quella figura
angelica chiamata Neji. Piano piano cercò di ricordarsi le
caratteristiche del
suo viso e lo mise a confronto con Sasuke. Era talmente presa dai suoi
pensieri
che non si era accorta di essere entrata nella sala. Un sussurro la
riportò nel
mondo reale.
<<
Seiko? Ci sei? >> Era Tenten. La guardò,
era di fianco a lei chissà da quanto. Lei però
non la guardava, aveva gli occhi
puntati altrove. Seiko guardò davanti a sè per
capire la fonte del suo interesse.
Una sala enorme dove al centro erano situate tre enormi tavolate,
disposte a
ferro di cavallo, che strabordavano di cibo.i ragazzi erano tutti
seduti ma
nessuno mangiava. Seiko perlustrò tutta la sala con lo
sguardo cercando di
individuare Yumiko, concentrandosi sulla capigliatura dell'amica:
capelli neri
raccolti in una coda dalla cui stretta sfuggivano solo due ciuffi
biondissimi
che le incorniciavano il viso.
Trovata!
Si sbracciava dal tavolo a destra della stanza e
quando incrociò lo sguardo di Seiko sospirò,
evidentemente stava cercando di
attirare la sua attenzione da tempo. La ragazza fece un cenno a Tenten
e la
raggiunsero. Seiko si sedette al posto che Yumiko le aveva tenuto
alzò lo
sguardo e vide davanti a lei il biondo chiamato Deidara e di fianco a
lui il
rosso tanto decantato dall'amica.
<<
Che bel posto che ti sei scelta, con vista!
>> la punzecchiò Seiko indicando con un
movimento impercettibile della
testa il rosso.
Yumiko
la guardò gelida.
<<
Prima di rompere, guarda alla tua destra.
>>
Si
girò di scatto, incuriosita e rischiò di andare
addosso
a Sasuke. Il suo cuore si fermò per poi riacellerare veloce,
troppo veloce.
Torno a fissare Yumiko fulminandola.
<<
Cos'ho fatto?!? >> chiese lei offesa
<< Credevo mi ringraziassi, ero pronta ad una
affermazione tipo “Yumiko,
non ci sono parole per descrivere cosa provo per te in questo
momento”...
>>
<<
Cos'è, una dichiarazione d'amore? >> la
interruppe Seiko, per poi riprendere il discorso << Non
è che sia
arrabbiata con te... >> si concentrò per
trovare le parole adatte
<< Sono arrabbiata con me stessa perchè come
ti ho già detto non posso
competere... >>
<<
Con Ino e Sakura? >> chiese con il
sopracciglio alzato. Seiko non rispose, ma Yumiko intuì
comunque una risposta
affermativa. << Solo per questo? >>
<<
Questo è uno dei motivi principali, un altro è
che quando lo vedo vado in iperventilazione e rischio di fare cose
stupide. Già
la prima volta gli sono andata addosso, vuoi che continui fino a
completare il
mio album di brutte figure? >>
Yumiko
si limitò a scrutarla sogghignando, una smorfia
divertita sul volto.
<<
Non vedo cosa ci sia da ridere! >> sbottò
Seiko irritata.
<<
Oh niente... >> rispose, con un ghigno
quasi diabolico. <> e
indicò una zuppiera di ceramica dove ribolliva una sostanza
verdastra che era
difficile definire commestibile <<...sopra i suoi
pantaloni. >>
Seiko
la fulminò con lo sguardo.
<<
Sarebbe una scena esilarante! >> continuò
Yumiko, mentre quella distoglieva lo sguardo sbuffando.
Cercava
di non voltarsi a destra, ma fu più forte di lei.
Sbirciò quella figura ferma, statuaria, la pelle
chiarissima, gli occhi neri,
così magnetici. Gli stesi occhi che prima fissavano il
vuoto, ed ora... lei! La
ragazza si voltò di scatto. Oddio,
l'iperventilazione!
Yumiko
la scrutò un attimo, poi disse caricando le sue
parole di finta apprensione:<< Seiko, va tutto bene? Stai
andando a
fuoco. >>
Seiko
le rispose con una boccaccia. Fissò il suo piatto,
cercando di non pensare ai tratti perfetti del suo viso, e quando ebbe
ripreso
il suo naturale colorito pallido trasse un profondo respiro. Voleva
continuare
a fissare i fiorellini disegnati con cura sulla porcellana, ma una
vocina dentro
di lei la spinse a sbirciarlo di nuovo. La stava guardando ancora? No,
fissava
il vuoto. La sua espressione era indecifrabile. Sakura si dimenava
accanto a
lui cercando di attirare la sua attenzione ma niente, una statua di
sale. Una
statua incredibilmente bella.
Piano piano
Seiko, attenta a non causare danni, cercò di
versarsi l'acqua nel bicchiere. Ci riuscì con successo. Fece
per berla
lanciando una occhiatina fugace al suo viso perfetto. Chiuse gli occhi,
cercando di rimanere così il più a lungo
possibile. Era diventato una droga. Li
riaprì, il suo viso totalmente girato verso di lei e quegli
occhi di ossidiana
incrociavano i suoi verdi. Avrebbe voluto spiegare perchè
era palesemente
girata verso di lui mentre sorseggiava un bicchiere d'acqua, voleva
chiarire,
ma così di sorpresa, con il suo sguardo addosso, la reazione
fu una sola. Seiko
gli sputò l'intero sorso d'acqua che aveva ancora in bocca
sul viso.
To be continued
Itachi_Love: Grazie
della recensione!^^ Finalmente
siamo riuscite a pubblicare il secondo capitolo... in ritardo
mostruoso, ma tant'è XD
Speriamo che Saso-chan
non se la prenda!
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