Assassin's Creed: Rescue

di Altair13Sirio
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Il Templare era in piedi di fronte all’altare. Guardava la sfera d’argento con avidità. La Dama Rossa era al suo fianco. Lo sguardo duro che aveva sempre caratterizzato quella donna cadeva sul piccolo oggetto di metallo. La guardia alle loro spalle si sentiva sotto pressione alla loro presenza. Erano tornati da poco a Roma, e quando era successo, ciò che avevano trovato non gli era piaciuto.
<< Dimmi di nuovo come i traditori hanno ucciso i nostri migliori agenti… >> Ordinò pacato l’Ufficiale. La guardia deglutì.
<< Il Masnadiero e la Cortigiana hanno tradito l’Ordine e sono venuti a contatto con gli Assassini. Abbiamo fatto di tutto per fermarli, ma ogni uomo che abbiamo mandato contro di loro è stato trucidato… >> Il Templare sospirò profondamente, inalando l’aria viziata e soffiandola fuori con lentezza.
<< I nostri migliori agenti? >>
<< Sissignore. >> Rispose quello con fermezza.
L’Ufficiale accarezzò il legno dell’altare e arrivò fino alla Mela. << Il Capitano, il Carnefice, il Monaco e persino il Barbiere? >> Si mise una mano sul viso. << E’ assurdo! >> Quasi rise. La guardia alle sue spalle non seppe che dire.
Fu la donna e rompere il silenzio. << L’uomo che abbiamo chiamato è arrivato? >> Chiese in fretta alla guardia in tono autoritario. Quello abbassò un po’ la testa.
<< Sissignora. Il Reietto è arrivato poche ore fa. Ora sta riposando nei suoi alloggi. >> La Dama Rossa rivolse uno sguardo compiaciuto all’Ufficiale. Quello rispose guardandola con la coda dell’occhio.
<< E il Medico? >> Fu la seconda domanda. << Lui è al lavoro? >>
<< Sissignora. Il Medico Ottomano sta lavorando alacremente al compito che gli avete assegnato. >> Rispose la guardia con meno timore. L’Ufficiale mormorò qualcosa annuendo.
<< Quindi ci siamo tutti… >> Disse infine. La guardia annuì, ma si fermò subito; non c’era bisogno che glielo confermasse.
I Templari rimasero in silenzio. L’Ufficiale aveva finito quello che aveva da dire, o forse stava aspettando il momento per concludere. La Dama Rossa era compiaciuta dalla paura che la guardia provasse per lei. La guardia, infine, se ne stava in silenzio, per paura di dire qualcosa di sbagliato.
Alla fine Teodor Viscardi si voltò. Aveva un grande senso scenico, e quello doveva essere il momento giusto per formulare quella frase.
<< E’ il momento che i traditori paghino per i loro peccati! >>




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