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Era
passato un mese da quando Julia si era finta morta.
Quando
si era risvegliata, aveva saputo da Romeo cosa era successo in quelle
ventiquattro ore così strane.
Erano
riusciti a far liberare Andrea. Era stato difficile: il tempo di Romeo
stava per scadere e Julia non poteva farsi vedere, ma lui aveva parlato
col principe, che aveva ordinato di liberare il presunto assassino.
Erano scappati, rifugiandosi a Milano. Faceva uno strano effetto
vederla così.
Ed
era successa una cosa incredibile.
***
Lì,
trovarono quella che sarebbe stata la casa di Julia. Era disabitata.
Julia corse dentro e ci aveva trovato
uno specchio, identico al suo. “Io l’ho sempre
saputo, che casa mia è vecchia tanto da fare invidia al
Colosseo.” disse. “Julia, guarda.”
sussurrò Romeo, indicato spaventato lo specchio. Lei si
voltò e impallidì. Lo specchio rimandava le loro
immagini.
Vestite
come ragazzi del ventunesimo secolo.
“Oddio,
non ci credo!” urlò in preda alla gioia. Sarebbe
potuta tornare a casa. “Andiamo!” disse Andrea,
entusiasta di poter tornare nei suoi tempi. “Arriviamo,
Internet! Quanto mi sei mancato!” fece invece Julia
gongolante. I due si diressero verso lo specchio, ma Julia si
fermò quando vide Romeo esitare. “Non sono
sicuro.” Disse lui. “Perché?”
chiese Julia, confusa. “Insomma, voi conoscete il vostro
tempo. Io no. Sono nato qui e ho sempre vissuto qui, non riuscirei mai
a trovarmi a mio agio, diciamo, fra cinque o sei secoli.”
“Ehi,
anche noi venivamo da un posto completamente diverso.”
“Sì,
ma voi conoscevate il vostro passato perché era
già passato. Io non conosco il futuro.” Disse con
lo sguardo basso. Julia sorrise intenerita e gli si
avvicinò. “Nessuno conosce il
futuro. Non conosceresti il tuo nemmeno qui, così come noi
non conosciamo il nostro lì. Però pensaci. Qui tu
sei esiliato. Lì avresti una nuova vita. Potresti
ricominciare da capo.” Disse, con gli occhi pieni di una
supplica silenziosa. Romeo esitò un attimo, poi disse:
“Se tu sei così sicura, ok.” Julia
esultò e lo prese per mano. Superarono in un attimo il
portale, ritrovandosi nella camera di Julia. Lei si guardò
attorno e per poco non le venne da ridere.
“Sono ancora le due di notte di quella sera.” Disse
incredula. Romeo e Andrea la guardarono confusi. “Io sono
finita in quello specchio alle due di notte di questa giornata. Il
tempo si è fermato.” Spiegò emozionata.
Si guardò intorno, felice di essere di nuovo a casa, mentre
Andrea baciava il computer. “Santa tecnologia!”
continuava a ripetere. Romeo era immobile in mezzo alla stanza,
spaesato, così Julia gli mostrò tutto, facendogli
una lezione in breve di tutto quello che si era perso in quegli ultimi
cinquecento anni.
***
“Ti
manca la tua vecchia vita?” chiese un giorno Julia. Romeo ci
pensò un po’ su. “No.” Disse
solo. “Ormai, è questa la mia vita.”
Aggiunse. Julia sorrise.
Andrea
era tornato a Como, Romeo aveva trovato un posto dove stare vicino a
casa di Julia e si era ambientato quasi perfettamente. Certo, aveva
ancora molto da imparare. Ma aveva ancora una vita davanti. A volte lo
spaventava, ma ehi, aveva deciso lui di farlo.
Per
Julia.
Il
resto della loro vita…
Detto
così poteva davvero far paura.
Ma
insieme non poteva poi essere tanto male, no?
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