THE HUB
-Centro nevralgico.-
L’espressione compiaciuta
sul volto di Garrett è come un calcio nelle palle per
Phil. Gli anni da recluta in sua
compagnia, le missioni, le sbronze, tutto
quello che considerava importante come una foto di famiglia, era solo
una bugia.
Sa di avere un espressione ferita. Sa di stare sanguinando. E gli occhi scuri
di Garrett che lo fissano stanno osservando la ferita
che gli ha appena inferto. Stringe i pugni per farsi forza mentre John si fa
avanti di un passo -Non volevo che finisse così Phil. Lo sai che ti voglio
bene.-
Fitz tira su con il naso . Traumatizzata, è questa l’espressione
adatta per descrivere l’espressione del giovane agente che Phil riesce a
scorgere con la coda dell’occhio. Una parte di lui vorrebbe prendersi un
secondo per consolarlo, per fargli capire che sono assieme dopotutto, e che
almeno di lui può continuare a fidarsi, ma vince l’altra.
Quella che gli sta urlando di lasciare che il pulcino affronti il primo volo
nella vita reale da solo, senza il suo aiuto.
-Mi hai torturato.-
-Non mi sono divertito Phil.-
Sembra così sincero. Sembra ancora il ragazzone con cui divideva le scorte
militari durante le lunghe notti di veglia durante le missioni e che tirava
sempre fuori una barretta di cioccolata per lui. Perché so che ti piace fratello…
-Non deve andare così, puoi fare la scelta giusta.-
-Preferirei morire che servire l’HYDRA
malato figlio di puttana.-
Un sorriso arriccia un angolo delle labbra di Garrett
mentre si scontra con l’odio negli occhi
di Phil -L’hai fatto fino ad ora amico mio.- si sposta verso Melinda , ma Phil
non ha ancora finito con lui.
-Fury ti sparerebbe in bocca …-
Garrett fa spallucce divertito - Probabile, ma si
dovrà accontentare di rigirarsi nella tomba.-
Lo sapevo…
Accucciato nel condotto di areazione a destra di Phil, Melinda e Fitz, Clint tira un
bel sospiro di sollievo. Era certo che Phil non fosse un traditore, ma di
questi tempi, le certezze ti portano alla tomba. Doveva vedere per
credere, proprio come San Tommaso.
Si muove lentamente , facendo attenzione a non far rumore, ma quel sospiro ha
attirato l’attenzione di qualcuno. Clint, attraverso la grata vede gli occhi
nocciola di Melinda May fissarsi su di lui e le sue labbra piegarsi in un
minuscolo sorriso.
Lo conosce fin troppo bene, sa che è l’unico abbastanza pazzo da entrare in una
zona rossa per le prese d’aria. Clint agita una mano e poi solleva il pollice .
Melinda torna a guardare Garrett che ora la
fronteggia.
-A te nemmeno lo chiedo se
vuoi unirti a noi.-
Il viso di Melinda rimane ghiacciato in una maschera di muto sdegno mentre Garrett si china leggermente verso di lei -Lo so che lo
seguiresti anche all’inferno.-
La testa di Melinda dondola in avanti e uno sputo preciso al millimetro
colpisce Garrett in piena faccia. Clint all’interno
del condotto pensa che non c’è donna al mondo più figa di Melinda May, a parte Natasha ovviamente.
Il manrovescio che si schianta contro la guancia di May è così forte che Clint
prova male per simpatia, ma l’agente non sembra patire il colpo. Sputa sangue
sul pavimento e lecca il rivolo che le bagna l’angolo della bocca.
Confermo, è una figa assurda.
Nonostante le lacrime, Fitz non cede e Phil pensa di
non essere mai stato tanto fiero di qualcuno. Fitz
tira su con il naso, si asciuga il viso con una mano e incrocia lo sguardo del
suo superiore mentre Garrett ordina l’esecuzione sua
e di May.
-Al ragazzo colpitelo alle rotule.-
Clint si gira, e nello stesso momento in cui con i piedi abbatte la grata che
da’ sul centro nevralgico, le luci saltano e quelle di emergenza, che si
accendono al terzo tentativo, gettano la stanza di una semi oscurità.
E’ il caos.
Phil si avventa su Garrett usando le manette che ha
tolto a May come arma contundente e
Melinda si ritrova sola contro sei agenti. Non che sia mai stato un problema
per lei combattere con più di un avversario alla volta, ma le scappa un -Grazie.-
sussurrato quando Clint atterra di piedi sul ragazzone deciso a spezzarle il
collo usando una mano sola.
Si massaggia la gola e assieme a Clint si volta verso Phil intento a darle a Garrett -Mi dimentico sempre che è bravo a menare le mani.-
Clint scrolla la testa -Io no, mi ha fatto saltare tre denti quanto era il mio A.S.-
Si spartono i tre agenti restanti, mettendosi schiena contro schiena per
proteggersi a vicenda e mentre Phil si ritrova a terra con il dolce peso di Garrett addosso, Fitz trova la
pistola caduta ad uno degli agenti abbattuti da Melinda e spara a quello che
stava per freddare Clint con un colpo alla testa.
Questo si gira giusto in tempo per vederlo guardare la pistola che ha in mano
come se fosse un mostro, prima di lasciarla cadere con un singhiozzo disperato.
-Coulson!-
Phil sente le dita di Garrett affondargli nella
gola, sa che gli sta cercando la trachea
per agganciarla strappargliela via. Glie lo ha visto fare più di una volta e
non è riuscito a mangiare per giorni dopo. Tenta di accecarlo, di ficcargli i
pollici negli occhi, di fargli male in ogni modo che gli viene in mente, ed è
solo con la coda dell’occhio che riesce a intravedere Fitz
mentre tira qualcosa verso di lui.
Agisce senza pensare. Serrata la mano attorno al piccolo cilindro metallico che
gli cade sul palmo, lo batte a terra e Clint
si getta sul pavimento ricopiando Melinda .
Garrett viene sbalzato via da una specie d’onda d’urto in miniatura e Clint si tira in ginocchio
stupefatto.
-Cos’è quel coso? Lo voglio anch’io!
Phil tossisce seduto sul pavimento. Guarda verso Melinda che si sistema la
medicazione al braccio, verso Fitz che sbuca a
gattoni da sotto la scrivania dove si era rintanato e -Barton?- esclama
alla vista dell’uomo che molla una pacca sulla spalla di un Fitz
ancora piangente
-Signore.-
Clint si pulisce il naso sporco di sangue con il dorso della mano mentre le
porte si spalancano e Victoria Hand fa il suo ingresso
seguita da un gruppo uomini armati fino ai denti.
Non fa caso a Simmons che la supera, ma Clint la segue
con lo sguardo , sorprendendosi quando la vede buttare le braccia al collo al
ragazzetto che gli ha salvato il culo .
-Non era per il tuo capo che eri preoccupata allora.-
-Non sono un agente HYDRA.-
-Lo sappiamo Agente Coulson. Abbiamo ascoltato tutto.-
-E come ?- chiede Clint alzando un sopracciglio.
Victoria accenna alla pistola che tiene alla cintura, quella che gli ha dato
lei. Clint la stacca, studia la fondina all’esterno, sfila l’arma e sgrana gli
occhi -Signora, mi ha messo una microspia addosso?- chiede offeso.
-La mela non casca mai lontana dall’albero Barton.-
THE HUB
-Corridoi-
Triplett è così incazzato con Garrett che Fitz e Simmons devono agganciarlo
uno per braccio per portarlo via. La ragazza si ferma solo un attimo per
sorridere a Clint e rivolgergli un cenno con la testa prima di riprendere a
camminare lungo i corridoi.
-E’ carina.- mormora questo a May accanto a lui - Molto carina.-
-E’ una fortuna che abbia incontrato te e Triplett.-
Clint annuisce mentre Phil lascia andare Ward. A
differenza di Triplett, non sembra così furioso per
il tradimento del suo A.S verso l’agenzia, ma
potrebbe essere sotto shock.
Deve averne prese di botte per avere quei tagli in faccia.
-Possiamo parlare?-
Clint batte le palperebbe e sposta lo sguardo da Ward
che si allontana a Coulson
che ora lo affianca - Di cosa,signore?-
Melinda si defila silenziosamente mentre
camminando all’indietro e Phil si massaggia
la fronte -Non fare lo gnorri dai.-
Clint si tamburella il mento pensoso -Non lo so signore, davvero. Di cosa vuole
parlare? Del tempo? Dello sport? Del fatto che è una merda e che dovrei
ucciderla male?-
Phi lascia cadere le spalle con uno sbuffo mentre Clint prende a camminare verso l’ascensore
- Clint.- lo richiama -Clint, per favore.-
Clint non si ferma anche se sente i passi di Phil sempre più vicini -DUE ANNI.
DUE STRA-MALEDETTI ANNI.-
-Lo so, mi dispiace. Cerca di capire.-
-Cosa devo capire?-
-Non potevo dirtelo. Davvero, non potevo…-Phil sgrana
gli occhi, il Karma ha appena rigirato la frittata. Ora è lui lo stronzo. Lui
il traditore.
-Ha idea di cosa ho passato, ne ha una vaga idea?-
Phil scrolla la testa -No, mi hanno impedito anche di informarmi.-
Clint si ferma -Sono stato degradato a livello cinque. Sono due anni che ogni
settimane vedo per tre volte uno psichiatra.- Phil chiude gli occhi - Tutti
pensano che sia pazzo, che sia stato Loki a farmi
dare di testa e invece…-
-…E’ stato che sapere che io ero morto.- Phil cerca di afferrare Clint per un
braccio. Di trattenerlo -Clint dammi un occasione...-
Dacci una seconda occasione…
-…Fammi spiegare.-
Clint si volta e senza che possa far nulla per impedirglielo, Phil si ritrova
nello spazio di pochi secondi ad incassare un pugno sul naso e uno sulla
mascella. Crolla come un sacco, e Clint lo afferra per la camicia imbrattata di
sangue sul colletto per sollevarlo e
spingerlo di schiena addosso ad una porta.
Cammina all’indietro Phil , senza opporsi. Clint ha tutte le ragioni per
avercela con lui. Ha tutto il diritto di volergli rompere i denti. Gli aveva
promesso tanto , ma alla fine non gli ha dato nulla.
Nello stanzino in cui Clint l’ha spinto si preparare a venire picchiato ancora
più forte che in corridoio. Si irrigidisce tutto aspettandosi una pioggia di
pugni e calci, e invece…
Si ritrova la bocca di Clint premuta contro la sua, le sue labbra che
raccolgono il suo respiro e il sangue
che gli scende dal naso . Rimane immobile, spiazzato mentre le braccia di Clint
lo stringono forte e le sue mani gli sfregano delicatamente la schiena come
rassicurarlo.
Tipico di Clint Barton picchiarti prima e baciarti
poi.
-Signore?- gli chiede Clint sfregando il naso contro il suo e Phil non sa che
diavolo dirgli.
Dio quanto mi sei mancato. Dio quanto ti
amo. Pensa confusamente, ma dalla bocca non gli esce altro che un nuovo -Mi dispiace.- seguito da un -Mi
dispiace davvero tanto.-
-Lo so, Phil, lo so.-
-Non volevo, davvero…- Phil preme le labbra contro quelle di Clint. Una volta,
due, tre. Non è mai stato tipo da amare le coccole. Da bravi uomini, la loro relazione è sempre stata tutta basata
sul lato fisico, ma cazzo, ora come ora, dopo tutto quello che è successo, non
desidera altro che venire cullato e consolato.
-Tranquillo.- mormora Clint leccandogli una guancia solo per farlo sorridere -Lo
so.-
Phil si accorge di stare sorridendo solo perché l’espressione sul viso di Clint
cambia. Si fa più tenera.
-Dovremmo andare dagli altri.-
-Dovremmo...- concorda Clint.
-Però non lo faremo.-
-No, non lo faremo.-
-Dirò che mi hai costretto con la forza a disertare la riunione.-
Uno sguardo divertito illumina gli occhi blu di Clint - Quindi posso farti
parecchio male?-
Phil non fa a tempo a rispondere che Clint lo solleva di peso e lo butta per
terra fra secchi per lavare i pavimenti e bottiglie di detersivo. Gli tempesta
la schiena di pugni, e i fianchi di ginocchiate per farsi mollare, ma alla fine
non regge e scoppia a ridere, proprio come fa Clint contro il suo collo.
-Sei un idiota.- mormora Phil sentendo le lacrime agli occhi.
-Lo so.- gli fa eco Clint -Ed è per questo che mi ami.-
Phil scrolla la testa -No…-
Ti amo perché sei l’unica certezza che
ho ormai.
FINE
Un grazie ENORME a chi ha
letto, commentato e messo nei preferiti/seguite/ricordate questa mia. Spero che
quest’ultimo capitolo sia stato di vostro gradimento.
Ino chan