Spiegazioni
Spiegazioni:
Jess uscì dal locale di Luke imprecando contro se stesso.
Continuava a ripetersi che avrebbe dovuto stare zitto, ma poi tutti lo
avrebbero preso per un ignorante, d'altronde era cortese dare il
bentornato alle persone. Non si accorse nemmeno di Dean, che continuava
a seguirlo anche se non sapeva dove si stava dirigendo. Jess
ripercorreva la prima volta in cui era stato lui a tornare e Rory gli
aveva detto le stesse precise parole e che lui ne fosse o meno stato
conscio, aveva ripetuto la stessa cosa a lei proprio due minuti prima.
Jess si chiedeva se anche lei aveva ricordato o se tra loro fosse tutto
passato talmente in fretta da non aver lasciato alla ragazza il minimo
ricordo della loro storia. Mentre continuava a camminare senza
accorgersi di essere seguito, si avviò verso il pontile.
Dean
cominciava a preoccuparsi, non aveva mai visto Jess in quello stato
prima di allora o forse era meglio dire che non lo aveva più
visto in quel modo da quando cercava di portargli via Rory e la cosa
non era promettente.
Appena messo piede sul pontile, Jess si sedette e Dean decise che era
venuto il momento di spiegare le cose come stavano, anche lui sedette
sul pontile e iniziò a parlare per primo.
«Che cosa è successo là dentro? Mi
sembri abbastanza sconvolto.»
Solo in quel momento Jess si rese conto di tenere ancora in mano i
caffé e ne porse uno a Dean, il quale lo prese,
pronto ad ascoltare.
«Scusa, non mi ero accorto che mi stessi seguendo. Non
è
successo niente, ho solo dato il bentornato a Rory, ma la cosa mi ha
fatto pensare ad alcuni momenti del passato: è per questo
che
ero sovrappensiero.»
Dean annuì, ma non era molto convinto della cosa.
«Senti, se a te piace ancora Rory non ci sono problemi
d'accordo?
Voglio solo che non ci sia del rancore tra noi per le vecchie faccende,
soprattutto perché lavoriamo insieme e rischio di perdere il
posto altrimenti.»
Jess rise, era tipico di Dean fare larghi giri di parole per arrivare
al punto.
«Non so se Rory mi piace ancora, è stato solamente
strano.
Rivederla, rievoca in me strani pensieri, non solo quelli che mi hanno
portato qui sopra.»
«Jess, ti va di dirmi perché sei venuto proprio
qui?»
Jess ci pensò un minuto, lui aveva detto che non voleva
vecchi
rancori ma raccontargli che cosa era successo tempo fa avrebbe potuto
scatenarli.
«E' strano, qui è iniziato tutto,
cioè... Non so
come dirti... Ricordi la vendita dei cestini e il nostro litigarci
quello di Rory?»
Dean annuì e Jess continuò.
«Siamo venuti qui a mangiare. Persino a Rory è
sembrato
strano e proprio qui ha perso il braccialetto che le avevi regalato.
Tutti avete pensato che glielo avevo rubato, in effetti a lei era
caduto ed io mi sono limitato a raccoglierlo e mettermelo in
tasca.»
Dean comprese che la cosa era seria, erano tornati indietro di tanti
anni e sentire adesso che cosa realmente era successo, gli faceva
capire che Rory non era stata mai realmente presente nella loro
relazione fin da quando Jess aveva messo piede a Stars Hollow.
«Capisco, così lei lo ha perso e tu lo hai
raccolto, ma come mai oggi sei venuto qui?»
Tanto valeva dire tutta la verità, in fondo erano passati
tanti anni e Dean meritva di sapere, quindi Jess fece un respiro
profondo e ricominciò a parlare.
«Ricordi la maratona di ballo?»
Pensieri infausti colpirono Dean, aveva voluto sentire la versione di
Jess tante di quelle volte, ma non era mai stato realmente intenzionato
a chiederglielo e adesso poteva sapere tutto e non gliene fregava
più niente: strano ma pur sempre vero, lui era interessato
solo
a Lindsey adesso e a riconquistarla.
«Ricordo ogni cosa, vai avanti.»
«Dopo che tu le avevi fatto quella scenata, Rory è
venuta
qui ed io l'ho seguita. E' stato qui che è iniziata la
nostra
storia: quella sera ho lasciato Shane e il giorno dopo noi stavamo
assieme.»
«Capisco, quindi sei venuto qui perché la ami
ancora.»
«E' difficile da spiegare Dean, non credo di amarla, ma
è
stata la prima persona a credere in me e qualcosa a livello inconscio
è rimasto lì. Oggi il suo ritorno mi ha solamente
trasportato indietro nel tempo a diciassette anni, ma lei mi ha fatto
male, talmente tante volte che non credo di amarla più, non
come
un tempo per lo meno.»
Dean cercava di seguire il ragionamente di Jess, ma non riusciva a
seguirlo, era chiaro e lampante che lui ancora ci stava dentro, ma se
voleva negarlo, allora lui lo avrebbe aiutato in un altro modo. Se le
cose dovevano funzionare a livello di amicizia tra loro due, era tempo
di aiutarsi a vicenda e forse sapeva come fare.
«D'accordo, così non la ami più. Bene,
sono
contento, iniziavo a preoccuparmi, se tu volessi tornare con lei non so
se tra noi ci potrebbe più essere questo rapporto di
amicizia.
Rory non ne sarebbe entusiasta.»
«Io non dipendo da Rory, Dean. Ho una ragazza ed intendo
portarle
rispetto, ho imparato soprattutto questo durante la relazione con Rory
e non voglio fare un torto a Julia.»
«Sei cresciuto, Magliano. Un tempo non saresti stato
così
diretto e sincero, mi piaci di più
così.»
«Si, forse anche tu mi piaci di più Dean.
Piuttosto,
dobbiamo decidere come puoi invitare Lindsey fuori a cena
venerdì sera.»
«Ho già un piano, che ne dici se ne parliamo in
libreria,
mentre continuiamo a lavorare? Sai c'è ancora molto da fare
prima dell'apertura di sabato.»
«Hai ragione, andiamo a lavorare che è meglio,
altrimenti la libreria rischia di non aprire mai
più.»
I due si diressero verso la loro libreria per continuare il lavoro,
ognuno pensando alla propria dolce metà, che per uno era
molto
vicina, per l'altro era lontana trattenuta da impegni di lavoro.
*****
Rory e Lorelai si diressero
verso casa,
erano state molto taciturne nella macchina e la donna già
sapeva
che si stava preparando un uragano appena messo piede in casa. Non
sapeva perché aveva taciuto alla figlia così
tante cose,
ma di certo sperava che la ragazza tornasse a casa senza avere
più problemi con Jess, cosa che era tutt'altro che semplice.
Appena varcata la soglia di casa, Rory chiese spiegazioni.
«Mamma, dimmi perché non mi hai detto che Jess era
tornato ed aveva acquistato la libreria.»
Lorelai prese un respiro e cominciò a raccontare.
«Tesoro, fin da quando mi hai detto di essere stata a
Philadelphia da Jess avevo già capito che era successo
qualcosa,
non ti ho chiesto niente e ti ho lasciato la tua privacy. Tu sembravi
tranquilla, eri tornata assieme a Logan ed io non volevo turbarti, ma
sapevo che c'era stato qualcosa. Jess è sempre stato il
motore
che ti accendeva e faceva fare strane cose, fin da quando avevi
diciassette anni: sei andata a New York boiccottando il giorno del mio
diploma solo per salutarlo!»
«Certo, così adesso la colpa sarebbe la mia?
Andiamo
mamma, dimmi la verità, queste cose le so già da
sola.»
«Amore mio, è difficile spiegare. Quando Luke ha
chiesto
aiuto a Jess per farti tornare con i piedi per terra e tornare a Yale,
sapevo che le cose tra voi sarebbero state complicate; c'era Logan e i
nonni e tante altre cose... Ma lui non ha chiesto niente in cambio,
capisci? Era solo lì e ti ha fatto tornare indietro, solo
Dio sa
come ed io mi sono sentita stupida ed era come se lui ti conoscesse
meglio di me. Lui ha saputo toccare le corde giuste, solo lui e tu sei
sempre stata diversa con lui attorno e forse ho capito che lui era
quello che ti conosceva meglio e sono stata gelosa in principio
perché avrei giurato di essere io quella che ti conosceva
meglio
di tutti.»
«Mamma, ma che dici? Tu mi conosci meglio di chiunque, sei
mia
madre, mi hai portato in grembo per nove mesi e mi hai cresciuta da
sola per tutti gli anni seguenti. Jess è stato con me solo
per
un anno, come poteva conoscermi meglio di te?»
Lorelai sembrava sul punto di mettersi a ridere, sua figlia non capiva
perché lei stesse cercando di aprirle gli occhi e la cosa
iniziava a preoccuparla. Non voleva che i tira e molla tra Jess e Rory
turbassero la quiete della cittadina e della sua relazione con Luke,
dovevano assolutamente capire che cosa voleva fare Rory e lei essendo
sua madre doveva aiutarla, ne aveva l'obbligo morale.
«E' così e né tu né io siamo
mai riuscite a
capirlo. Jess è stato il solo a farti capire che stavi
sbagliando, perché tu e lui siete legati, che voi lo
vogliate o
meno. Non ti ho detto niente perché avevo paura che tu
lasciassi il lavoro. Il fatto è che dopo due mesi dalla tua
partenza, Luke ha ricevuto una telefonata: Jess aveva avuto
un incidente, una macchina l'aveva messo sotto.»
«Mamma, perché non mi hai chiamato allora? Avrei
dovuto saperlo, io sarei potuta andare a trovarlo, ero nei pressi di
New York in quel periodo e avrei potuto vederlo.»
«Tesoro, è per questo che non te l'ho detto. Vedi
quanto sei sconvolta adesso? Che cosa avresti fatto se solo te lo
avessi detto in quel momento? Io so che tu avresti reagito d'impulso e
avresti abbandonato la campagna elettorale di Obama ed io non volevo
rovinarti la carriera che era appena cominciata.»
«Capisco, ma non credo che avrei lasciato perdere tutto. Sono
grande abbastanza, forse avrei fatto tappa a New York e sarei andata a
trovarlo in ospedale, ma non avrei lasciato il lavoro, mamma,
credimi.»
«Tu non capisci, era tra la vita e la morte, Rory. Io ho
accompagnato Luke ed ho sentito i medici, dicevano che non c'era
più niente da fare per lui. Quando Luke è
entrato, mi
sono permessa di entrare assieme a lui. Mentre Luke parlava e cercava
di riportarlo indietro, lui non si muoveva, non accennava nemmeno un
tic, ma quando ha sentito la mia voce, qualcosa è cambiato:
tu
non puoi capire, non eri là, ma ha parlato. Lui ha detto il
tuo
nome, mentre io cercavo di spiegargli che doveva tenere duro
perché sua madre e Luke non meritavano di perderlo e lui non
aveva ancora aperto gli occhi e ha detto: Rory. Non so cosa sia
successo, ma so che dopo quel giorno, i medici mi facevano entrare e ho
parlato con lui tanto di quel tempo che non so nemmeno come sia potuto
succedere. Gli raccontavo quello che mi scrivevi nelle lettere e lui
piano piano a cominciato a ritornare in sé, fino a quando un
giorno si è svegliato e mi ha guardato negli occhi,
probabilmente chiedendosi che cosa diavolo facevo nella sua camera
d'ospedale. Da quel giorno ho scoperto un altro Jess, non era
più il bulletto di diciassette anni che faceva aspettare mia
figlia, ma solo Jess. Ha dovuto rimanere qualche mese in riabilitazione
e lì ha conosciuto una ragazza. Adesso è
fidanzato e lei
dovrebbe tornare per l'apertura della libreria, questo
sabato.»
Lorelai voleva aprire gli occhi a sua figlia, ma si era accorta che
quando aveva raccontato la degenza nell'ospedale di Jess a Rory
scappava da piangere e che quando aveva nominato la fidanzata lei si
era irrigidita: era un sintomo evidente che la ragazza provava ancora
qualcosa per lui, ma fece finta di niente.
«Rory, io non ho la palla di vetro e non so come
andrà a
finire tra voi, voglio solo che tu stia attenta. Lui adesso ha una
ragazza e tu potresti soffrire.»
«Mamma, tranquilla. Tra me e Jess è finito tutto
anni fa o
forse ho rotto ogni speranza quel giorno a Philadelphia e dovrei
solamente biasimare me stessa per questo.»
«A proposito non mi hai detto che cosa è successo
quel giorno.»
«Niente di particolare, lui mi ha fatto vedere la libreria e
io
ero così contenta del suo successo e del suo entusiasmo, poi
ad
un certo punto siamo rimasti soli e lui mi ha chiesto se tutto era
tornato al proprio posto, io ho detto di sì, ma lui aveva
capito
che non esisteva più nessun Logan, così mi ha
baciato ed
io sono stata così stupida da dirgli che amavo ancora Logan,
anche se lui mi aveva tradito. Così abbiamo litigato e da
quel
giorno non ci siamo più sentiti. Prima di uscire dalla
libreria,
lui mi ha detto che non si meritava quello che gli avevo appena fatto e
da quel giorno non l'ho più visto, anche se ho continuato a
biasimare me stessa per quel gesto. Se io avessi tenuto la bocca
chiusa, forse avremmo potuto tornare assieme e adesso saremmo qui
felici e contenti. Forse il nostro non era destino, forse tra noi non
avrebbe funzionato comunque o forse ho solamente perso la mia seconda
possibilità e adesso lui ha una nuova vita e una nuova
ragazza
ed io sono solamente in cerca di occupazione.»
Lorelai era stata zitta, sapeva che Jess amava ancora Rory. Lei credeva
di no, ma le cose tra i due sarebbero state strane per i primi tempi.
Non voleva forzare nessuno dei due, dovevano decidere da soli che cosa
fare delle loro vite, ma sapeva che le loro strade si sarebbe
incrociate di nuovo. Quello che non sapeva è che quel tempo
era
molto vicino.
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