Septem - La battaglia del siero.

di ineedamikashug
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Sentimmo una voce all'altoparlante che ci invitava a presentarci alle selezioni.
-Ascoltami passerotta, vado prima io. Cerca di ascoltare il più possibile chiaro?-
-Certo.-
-Dai vieni.-
Ci incamminammo verso un tavolo. Dietro il tavolo sedeva un signore sulla mezza età con un sorriso particolarmente irritabile.
Vidi altra gente che esultava per essere riuscita a passare e altra che se ne andava dispiaciuta.
Dovevo stare dietro ad una riga disegnata a terra, ma la superai di qualche centimetro.
Il signore tese la mano per stringerla a Joy, ma la non la strinse.
-Mi chiamo Joy Duster, ho 18 anni e sono A positivo.-
-Ma che fretta ha signorina? Volevo darle almeno il buongiorno.-
-Buongiorno, ecco, devo ripetere tutto?-
-Mi ridica il suo cognome.-
-Duster.-
-Duster..ho già sentito questo cognome, ti sei per caso già presentata?-
-L'anno scorso, possiamo andare avanti?-
-E' più carina quest'anno.-
-Lei invece è più stupido, rispetto all'anno scorso.-
Mi scappò una risata, poi mi pizzicai il braccio per farmi tornare alla realtà.
-Tornado a noi, perchè si è ripresentata signorina Duster?-
-Perchè sono più forte e voglio dimostrarlo.-
-Motivo non valido, mi dispiace.-
Rimasi a bocca aperta. Volevo correre dal tizio e tirargli un pugno sul naso.
-Vuole che le dimostro subito la mia forza?-
-Se ne vada per favore.-
Joy afferrò il tavolo e lo portò sopra le spalle.
-Allora, ha due scelte: o accetta il motivo o lei avrà mal di testa per un bel po' di tempo.-
-Motivo valido, la prego rimetta il tavolo al suo posto.-
-Ma certo.-
Posò il tavolo a terra con delicatezza.
-Benvenuta tra noi signorina Duster.-
-Grazie per la comprensione, a presto.-
Mi lanciò un'occhiata furtiva e, con un sorriso, se ne andò.
-Avanti.-
-Buongiorno signore.- Forse iniziando così avrei fatto una buona impressione.
-Buongiorno, mi servono i suoi dati.-
-Mi chiamo Lucy Barrett, ho 17 anni e sono 0 negativo.-
-0 negativo?-
-Si perchè?-
-E' rarissimo, sarà molto utile per le trasfusioni.-
Non ci voleva, dovevo inventarmi qualcosa, dovevo combattere.-
-I-io non posso donare sangue.-
-E perchè, sentiamo?-
-Sono allergica al fieno.-
Un'allergia, trovata perfetta. Non si può donare sangue se si è allergici.
-Allergia? E' un vero peccato.-
-Mi dispiace.-
-Allora dovrà combattere per forza, motivo valido per farlo?-
Non mi ero preparata un motivo e non ero molto fantasiosa.
-Io..io..voglio vedere se è vero che il Sud è meglio del Nord.-
Scoppiò in una risata fragorosa -Davvero credi che una guerra possa dimostrarlo? Ovvio che siamo meglio noi.-
-Si, mi dispiace.-
-Motivo valido ragazzina, vai.-
Salutai quel signore e andai avanti in cerca di Joy. La trovai in una stanzina assieme ad altre persone che avevano passato le selezioni.
-Allora sei passata?-
-Si Joy, sono passata.-
-Congratulazioni, ora sai che succede?-
-Ci sono gli allenamenti o roba del genere.-
-Si parte domani mattina, quindi si scaldano i muscoli, come si suol dire.- disse lei, mostrando i muscoli. Sembrava quasi più simpatica.
-Per caso ci guarderanno i capitani?-
-I capitani della spedizione dici? Si, certo.-
-Ah, che imbarazzo.-
Imbarazzo? Proprio quello mi era uscito dalla bocca? Ero tutto tranne che imbarazzata in quel momento. Ero nervosa, speravo di non incontrare Theo subito.
-Io vado ad allenarmi con la spada, tu?- disse Joy.
-Io proverò a fare qualcosa con il coltello.-
-Sai usare il coltello?-
-Me la cavo, e tu, sai usare la spada?-
-No, per niente. Io so difendermi con le mani, non con gli oggetti.- Sorrise.
-Ti capisco.-
-Ora vado, a più tardi.-
-A più tardi e..grazie ancora.-
Scosse la testa sorridendo e se ne andò.
Dovetti combattere con un ragazzo che avrà avuto la mia età o qualche anno in meno.
Era esile, chissà come aveva fatto a passare le selezioni.
Combattemmo un po', poi notai che lui era visibilmente affaticato e ci fermammo.
-Lucy!- disse Joy correndo verso di me.
-Ciao, hai già finito di allenarti?-
-Magari, non sono in grado!-
-Io invece sopravvalutavo le mie capacità di usare un coltello, sono incapace.-
-Dicono che stiano per arrivare i capitani.-
-Cosa?-
-Io non ne sopporto uno, è lui che mi ha fatto ritornare quest'anno, che odio.-
-Come si chiama?-
-Theo, se non mi sbaglio.-
Mio fratello. Dovevo dirglielo subito o andava a finire male. Ma come dirglielo?
-Joy! Non dirmi che sei tu!-
Lei si girò di scatto. -Invece si, sono tornata.-
Una voce che conoscevo, ma che in quel momento non riuscivo a ricordare. O, forse, non volevo ricordare.
-E ti hanno accettata?-
-Quest'anno vedo che avete accettato tutti.- Si girò verso di me, facendomi una pernacchia. -Ti presento Lucy.-
Theo mi guardò, sconvolto.
-Lucy..-
-Si Theo, ti spaventa una ragazzina?- bofonchiò Joy.
-La ragazzina in questione è mia sorella e non dovrebbe essere qui.- Si avvicinò a me.
-Tua...cosa?- Lei mi guardò, quasi delusa.
-Lucy che ci fai qui?- disse lui.
-Lo sai che ci faccio qui!- risposi io.
-Sapevo che non dovevo fidarmi di te, idiota!- disse Joy, spingendo Theo via da me.
-Joy, aspetta, lasciami spiegare.- dissi provando a difendermi.
Theo la spinse via e la fermò al muro come era solito fare con me.
-Senti ragazzina, come non ti ho accettata a combattere l'anno scorso, posso tranquillamente farlo anche quest'anno. E non permetterti più a chiamarla idiota.-
-Mollami.- disse senza provare a divincolarsi.
Lui la mollò, senza fare questioni.
Joy fece qualche passo e lui la bloccò con delle parole -Vai ad allenarti alla difesa, così sarai preparata la prossima volta.-
Lei fece una smorfia e se ne andò.
-Allora, che ci fai qua?-
-Ti ho detto che lo sai già.-
-Non riuscirai a riportarla indietro.-
-Ce la devo fare.-
Mi guardò profondamente negli occhi -Come devo dirtelo? Se l'hanno scoperta probabilmente sarà morta.-
Mi bloccai e iniziai a gridare -Lei non è morta!- Poi piansi.
-Vieni qui.- Mi abbracciò, accarezzandomi i capelli. -Asciugati gli occhi e vieni, devo tenere un discorso a tutti quelli che sono passati.-
-Vengo subito.- Mi asciugai gli occhi con la manica della maglia e respirai profondamente, cercando di non ricominciare a piangere.
-Ciao.- disse una voce.
Mi girai lentamente e la salutai -Ciao Joy.-
-Mi dispiace per prima, davvero, è che non me lo aspettavo.-
-Non volevo lo scoprissi così.-
-Cercherò di rendermelo simpatico, se ti può risollevare il morale.-
-Non serve. Ti fidi ancora di me?-
-Si, certo, non dovevo dirlo.-
-Mio fratello ha detto che terrà un discorso tra poco, credo che dovremmo andare.-
-Andiamo dai spero duri poco, odio i discorsi.-
-Non ha molta fantasia e i discorsi sono personali, quindi starà molto poco.- sorrido.
Mentre ci incamminavamo verso il palco notai che tutti erano molto robusti e alti, avevano proprio l'aspetto dei guerrieri, cosa che io non avevo.
Mio fratello e altri due capitani entrarono e la folla che prima urlava, si zittì in pochi secondi.
-Salve selezionati dell'anno 3020, benvenuti.- esordì mio fratello, accompagnato dalle grida di alcuni ragazzi -Anche quest'anno, dimostreremo che la forza non è data dal numero di vite che si possiede, ma dalla capacità fisica e mentale. Sopporteremo assieme il freddo e insieme vinceremo. Ricordo che siete volontari e che..- mi guardò con gli occhi lucidi e lentamente disse -Non è detto che tutti torneranno a casa, anche se vinceremo.-
Un nodo alla gola non mi permetteva di respirare e questo mio fratello lo aveva capito. Annuii con la testa e deglutii. Lui riprese il suo discorso.
-Mi chiamo Theo Barrett, voi potete chiamarmi Capitano Barrett. Ora lascio la parola al mio superiore, buona serata.-
Non potendo reggere tutta quella tristezza, corsi nella stanza degli allenamenti e inizia a tirare pugni al sacco.
Dopo poco arrivò Joy -Te ne sei scappata via subito, non me ne ero neanche accorta. Hai sentito il discorso di tuo fratello?-
La guardai -Secondo te perchè sono qui?- poi ripresi a tirare pugni.
Lei si sedette per terra e iniziò a parlare -Ci hanno separati quando avevo otto anni. Vivevo al Nord e non ero felice, mio zio mi portò qui.-
-Non eri felice?-
-Non tutti hanno una famiglia come la tua dove ti trattano da principessa indifesa.-
-Mi dispiace.- la guardai un secondo, poi ripresi.
-Gli avevo promesso che sarei andato a prenderlo al più presto possibile e io mantengo le promesse.-
-E ora sei qui.-
-Già, ora sono qui.-
-Devo sopravvivere il più possibile per raggiungerla, sarà difficile.-
-Facciamo un patto?- disse Joy
-Va bene.-
-L'obiettivo di ciascuna dev'essere far sopravvivere l'altra.-
-Intendi prendersene cura?-
-Intendo difenderla fino alla morte.-
-Io..io non posso farlo, sono debole.-
-Stai zitta e colpisci quel sacco come se fosse una persona che odi.-
-Io non...-
-Passerotta, se non odi nessuno allora fa finta di picchiare me!-
Sorrisi e iniziai a colpire il sacco di tela fino a far uscire tutto il mais all'interno




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