Il giovedì sera Julie era stata invitata ad un concerto dove
avrebbero suonato Matt, Padge, Jay, Moose e un altro gruppo emergente. Si era
divertita tantissimo durante lo show e aveva fatto finalmente la conoscenza
delle ragazze del bassista e del chitarrista.
Dopo lo spettacolo avevano cenato tutti insieme ad un ristorante
e ora Matt la stava riaccompagnando a casa "Allora, ti sei
divertita?"
"Sì! Moltissimo!"
"Ne sono contento, avevo paura che ti annoiassi"
"Annoiarmi? In mezzo a tutta quella gente simpatica? Sarebbe
stato davvero impossibile, credimi"
Lui le sorrise e le sfiorò un ginocchio con la mano che non
aveva sul volante "Senti, che ne dici di venire a casa mia per
stanotte?"
"Non saprei, e se i miei si preoccupano?"
"Loro sanno che sei con me, quindi non hanno nulla da
temere"
"Sei sicuro che loro siano convinti che sia un tipo
raccomandabile?" scherzò l'altra
"E tu come fai ad essere così certa che tra noi due quella meno
raccomandabile non sia tu?"
Venti minuti dopo erano a casa di lui, Julie spogliò Matt con
una foga che non aveva mai mostrato "Già, credo proprio di sapere chi è quella
con la testa meno sulle spalle tra di noi" esclamò lui ironico
Lei si morse le labbra e ricambiò il suo sguardo "Non vorrai
lasciarmi fare tutto da sola?"
Lui per tutta risposta le sfilò la camicetta e i pantaloni e la
spinse sul letto, stendendosi sopra di lei "E adesso come la mettiamo?" le
domandò tenendole ferme le braccia dietro la testa e cominciando a baciarla su
tutto il corpo.
Poi smisero di parlare. Le sensazioni e i gesti presero il
sopravvento.
Si addormentarono più tardi, stretti l'uno all'altra, con due
espressioni beate e sorridenti sui volti.
La mattina la ragazza si svegliò e al posto di Matt trovò un suo
biglietto, sul tavolo della colazione che lui aveva apparecchiato e imbandito
con della spremuta d'arancia fresca e delle brioches. Al centro in mezzo ad un
mazzo di girasoli, stava il fogliettino, che diceva: "Ben alzata piccola!
Sono dovuto scappare a causa di un impegno con la band, fino a stasera non
riusciremo a vederci, ma passerò domani da casa tua. Ti amo, Matt p.s. spero che
la colazione e i fiori siano di tuo gradimento"
Dopo aver mangiato, Julie si rivestì, ma prima di andarsene
rispose al breve messaggio "Al cantante più sexy e niente di meno che la mia
rockstar preferita. I fiori sono bellissimi, grazie anche per la colazione. Ci
vediamo presto, ti adoro. Tua, Julie" Poi afferrò la borsa e i girasoli e
uscì, prese un taxi per tornare a casa.
La sera come da programma andò in un pub con Meredith e altre
amiche, passarono qualche ora a ridere e scherzare e parlare dei progetti
futuri, l'unica che ancora non aveva le idee chiare era Julie, anche perchè non
ci aveva mai pensato seriamente, visto la fine che si era immaginata per sè
stessa.
"Col fidanzato che ti ritrovi credo che potresti permetterti di
non fare niente e di seguirlo in giro per il mondo, durante i suoi
tour"
"Già, sarebbe una vita molto interessante e conosceresti
sicuramente anche un sacco di gente famosa"
"Beh, l'idea non è male, però io vorrei continuare i miei studi,
solo che ci sono così tante materie in cui vorrei specializzarmi, sarà una
scelta molto difficile"
Continuarono a parlarne anche sulla via del ritorno, in macchina
di una loro amica che aveva la patente.
Ad un certo punto però videro un'altra auto arrivare a tutta
velocità dalla direzione opposta, la guidatrice tentò in tutti i modi di
evitarla, ma ormai era troppo tardi.
Nella mente di Julie la terribile consapevolezza di quello che
stava per succedere prese forma, pensò ai suoi genitori, alle sue sorelle, a
Meredith che le sedeva di fianco e che le stringeva convulsamente la mano. E
pensò a Matt, ai suoi occhi, all'adorabile espressione che aveva quando le si
rivolgeva...poi il buio
totale.