'Direi che è superfluo dire che questi personaggi
non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling e
questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.
Non mi resta che augurarvi buona lettura!
Dalla
brace... nella padella!!
Salve.
Mi chiamo Ginny Weasley.
Ho 20 anni.
E sono una maniaca sessuale.
Ma non è colpa mia, lo giuro!!!!!!
Lo so che dicono tutti così: “ Non sono
alcolizzata, davvero! È che avevo una gran sete e per sbaglio ho
tracannato tutto d’un sorso mezza bottiglia di
vodka…”
Ma nel mio caso è vero!
Io non vorrei fare quello che faccio, cioè lo vorrei, ma so
di non potere!!! Ma è più forte di me!
Il mio cervello continua ad imporre divieti, ma le mie mani, infami
dall’ indole ribelle, fanno quello che vogliono!!
Mi spiego.
Tutto è cominciato qualche giorno fa.
Ron ed Harry erano seduti sul divano della Tana a guardare la piccola
televisione che papà è riuscito a portare a casa
nonostante l’uragano scatenato da mia madre.
Comunque, io ero proprio dietro di loro e ad un certo punto Harry si
è sfilato il maglione e l’ha poggiato affianco a
lui. Fin qui, anche se mi sarebbe tanto piaciuto che quel maglione
fosse stata la sua maglietta e che mio fratello fosse stato da
qualsiasi altra parte del pianeta tranne che a casa, tutto bene.
Se non che, ad un certo punto mi è caduto l’occhio
sui capelli di Harry e mi sono accorta che gli era rimasto un filo del
maglione in testa. Così faccio per toglierlo, ma a contatto
con quei ciuffi così ribelli e morbidi, non ho resistito ed
ho cominciato ad accarezzargli i capelli con non chalance, come se
fosse una cosa normale! Dopo qualche istante ovviamente mi sento due
paia di occhi puntati contro: non mi ero accorta che Harry si era
girato ed ora mi guardava sconcertato insieme a Ron! Allora ho tirato
immediatamente le mani al petto cercando di spiegarmi con una voce
talmente agitata che in confronto un balbuziente cronico è
sano come un pesce - A-avevi un filo… tra i
capelli… - Loro mi hanno risposto con un cenno di assenso
poco convinto e si sono girati.
Ok, d’accordo, fin qui… Non è mica
morto nessuno. Ho fatto la mia figura di merda giornaliera e basta.
Ma non è tutto!
Due giorni fa, subito dopo cena, io ed Hermione ci mettiamo a lavare i
piatti a mano, poiché abbiamo constatato, ahimé,
che facciamo prima così, mentre i ragazzi si vanno a sedere
sul divano con una bottiglia di non so che cavolo di liquore i gemelli
hanno regalato a mio fratello. Quando chiedono se vogliamo favorire noi
siamo quasi alla fine, solo Hermione deve finire di asciugare due
piatti. Così io che faccio? Vado da loro e mi siedo sul
bracciolo del divano vicino ad Harry.
Insomma ritorno sulla fatidica "scena del delitto".
Mentre aspetto che Ron riesca ad aprire la bottiglia, cosa che sembra
richiedergli qualche secolo dato lo sforzo a cui lo vedo sottoposto, mi
appoggio allo schienale del sofà e non mi accorgo che la mia
mano finisce sopra quella di Harry. A quel punto il mio cervello smette
di funzionare e non mi rendo conto che accidentalmente intreccio le mie
dita con le sue.
Sorrido lievemente a quello sfiorarsi di mani che ho sempre vissuto nei
miei sogni.
Harry lo sente. Lo vede! Non so quale sia il suo pensiero, ma di certo
quando mi guarda con espressione interrogativa mista a quella sua
dolcezza, io non realizzo subito quello che sto facendo. Vengo
riportata alla dura realtà dalla voce di Hermione, che sa
che non farei mai una cosa del genere di mia spontanea
volontà - GINNY! - Credo di aver assunto il colorito tipico
di Ron quando si imbarazza e di essere finalmente riuscita a capire
l’espressione "orecchie in fiamme" quando mi risveglio dal
caldo torpore delle me fantasie. Non riesco a muovere un muscolo,
nemmeno per sciogliere l’intreccio delle dita mie e di Harry,
ma grazie al cielo nella frazione di secondo trascorsa dal suo urlo,
Hermione ci raggiunge, mi afferra per l’altra mano e mi tira
su per le scale.
E questo mi sembra già abbastanza eccessivo! Va bene, magari
non per un maniaco sessuale, però ero già
arrivata ad un punto critico!
Ma dico non potevo fermarmi lì?! No, sono dovuta andare
oltre la soglia della decenza!
Il patatrac è successo circa una decina di minuti fa ed
è qui che ho toccato il così sempre detto fondo.
Sempre di sera, sempre alla Tana, ma questa volta
l’ambientazione è leggermente cambiata: la cucina.
A casa siamo soltanto in tre, Hermione infatti oggi ha fatto gli
straordinari al lavoro e nessuno l’ha vista per tutto il
giorno. Finita la cena questa volta tocca ai maschietti a lavare e
riordinare quindi io mi accomodo tranquillamente sul divano. Se non
che, dopo qualche minuto dal fuoco verde del camino spunta proprio
Hermione. Ci saluto, ci dice che ha già mangiato e che se ne
va a riposare perché è stravolta. Baci, bacini,
bacetti, buona notte e va su per le scale.
Al che succede che la mia natura compassionevole fa capolino e dice a
Ron, che non sta più nella pelle di stare un po’
con la sua donna - Vai pure, finisco io qui con Harry. - Con un sorriso
ad 85 denti mio fratello mi ringrazia, mi abbraccia e va di sopra a
sbaciucchiarsi, o meglio a fare le cosiddette "porcherie" con Hermione.
Sospiro sorridendo lievemente ad Harry, che ricambia il sorriso subito
prima di voltarsi a finire di sciacquare i piatti.
A questo punto vi descrivo la scena: io chinata per metter a posto i
piatti nel ripiano sotto il bancone della cucina ed Harry alla mia
destra che mi passa le stoviglie. Ora, visto che gli stomaci di questi
due ometti
sono più grandi di quello di un Ungaro Spinato, i piatti
sono stati svariati e visto che anch’io faccio la mia parte
sono ancora di più. Quindi dopo un po’ di volte
che giro la testa per prenderli dalle mani di Harry comincia a farmi
male il collo naturalmente. Allora faccio la mia bella pensata:
perché devo girarmi sempre? Siamo in due e mica siamo scemi!
Lui mi passa i piatti in mano e quando ce li ho li metto a posto,
semplice!
Eh, magari!!
Perché quando sembrava andare tutto bene Harry si
è leggermente spostato verso di me, quindi quando ho portato
indietro il braccio per prendere gli ultimi piatti la mia mano non ha
toccato esattamente una stoviglia… Diciamo che, sempre accidentalmente, la
mia mano è entrata in contatto con… LUI!!!
Tutto è successo in una frazione di secondo: io che mi volto
ed alterno il mio sguardo dal volto di Harry, che è
diventato paonazzo ed è rimasto con la mani a
mezz’aria, alla mia di mano, che non sembra avere nessuna
intenzione di spostarsi dal molto basso ventre di Harry. E rimane
lì, l’infame! Al che finalmente riesco a
connettere il cervello e attiro il braccio al petto quasi coprendolo
istintivamente con l’altro. Sono pietrificata, davvero, non
riesco a crederci. Mi mancano addirittura le parole. Guardo
un’ultima volta Harry, che sicuramente starà
pensando - Oh benedettissimo Merlino, questa è una pazza
furiosa! - Apro e chiudo la bocca con un’espressione di puro
terrore dipinta sul volto, senza proferire una sillaba purtroppo, o
forse per fortuna visto che un istante più tardi sono
già per le scale che corro verso la mia stanza.
E così siamo giunti fino a qui. Adesso sono infatti seduta
sul mio letto matrimoniale con le ginocchia raggomitolate al petto,
stringendo un cuscino in cui ho infossato la faccia da quando sono
arrivata in camera mia. Forse inconsciamente sto tentando di
suicidarmi… al che alzo subito la testa di
scatto…. Prevenire è meglio che curare. Oppure
più semplicemente sto cercando un modo per nasconderla mia
vergogna persino a me stessa.
Mentre i miei pensieri spaziano e rituffo il volto nel cuscino sento
bussare e la maniglia aprirsi: mi immagino il faccino dolce di Harry
fare capolino nella mia stanza mentre dice - È permesso? Si
può? - - NO!!! - gli grido io nascondendomi ancora
di più nel cuscino - Eddai, Gin, fammi entrare, su! - - NO,
VATTENE VIA! -
Tanto lo so che entra lo stesso.
La porta si chiude, passi felpati si muovono sulla moquette.
Lo sapevo.
Con un sospiro sprofonda seduto ai miei piedi sul mio materasso -
Guarda che non è successo niente. -
Alzo il viso e lo guardo per la prima volta da quando è
entrato - Noooo!! Ti ho solo toccato il… il… beh,
IL!! - gli urlo sconvolta ed imbarazzatissima prima di riappoggiare la
fronte sulle ginocchia
- Sì, beh… ma non fa niente… Voglio
dire… è stato un incidente… -
Lo guardo: è rosso come un peperone, ossia più o
meno come me. Merlino quanto è tenero!!!!
- Sì… sì… ovvio che
è stato un incidente… -
Seeee che sotto sotto non lo è…
- Eh! Mica lo volevi fare per davvero… - - Beh,
certo… -
Ok, aspettate un momento.
Perché Harry mi sta fissando con gli occhi fuori dalle
orbite e trattiene il respiro? Non ditemi che… NON
AVRÁ MICA PENSATO…?!??!!
- Ma no!!! - mi metto ad urlare scuotendo le mani - Io volevo dire:
certo che no!! Io non volevo, non intendevo che avrei fatto per davvero
di… No!!! - Al che Harry riassume un colorito normale e mi
guarda un po’ imbarazzato risistemandosi gli occhiali sul
naso - Oh sì… sì, sì avevo
capito… Non c’era mica bisogno di
dirmelo… - Sorrido divertita dalla bugia più
evidente della storia, visto che ha rischiato di morire per aver
frainteso
- Ehm, ehm va beh.. Io… adesso vado e ti lascio…
col tuo cuscino… - Fa per alzarsi ed io istintivamente lo
trattengo per un polso - No aspetta… -
Ecco, ci risiamo, il mio cervello ricomincia a dare i ciocchi. Adesso
perché cavolo l’ho fermato?!!?
Arrossisco di botto quando lui si volta a guardarmi, perché
non ho nessun motivo per farlo
restare
- Sì, Gin? - - Oh, beh ecco, io… io…
No niente… è che non so perché
l’ho fatto, veramente. Probabilmente sono ancora un
po’… scossa per prima, che so. Guarda sono anche
qui che tremo tutta, non sto un attimo ferma e non riesco nemmeno a
smettere di parl… - Beh, ci ha pensato lui a farmi smettere.
Mi ha baciato… Si è riseduto sul letto, si
è chinato su di me e mi ha… baciata…
cioè mi sta baciando… Oh Merlino…
Stacca dolcemente le sue labbra dalle mie accarezzandomi il viso - Va
un po’ meglio ora? - - Eh… eh? - dico ancora
leggermente imbambolata - Dico: sei ancora agitata? - - Oh
beh… ecco… - E poi mi viene in mente…
che, sono mica scema?! Gli sorrido maliziosa - Ancora un
pochino… -
Le nostre labbra tornano ad unirsi ancora ed ancora una volta
è lui che ci separa - Secondo te perché non ti ho
mai detto niente quando sono successe tutte le cose che sono successe?
- - Beh, non saprei…- rispondo facendo la finta tonta -
Perché volevo esattamente quello che tu facevi…
tutto quello che hai fatto… - Mi dice queste ultime parole a
fior di labbra prima di baciarmi di nuovo, questa volta facendo
incontrare la mia lingua con la sua.
E così, mentre siamo sdraiati uno sopra l’altra
sul mio letto a baciarci, mi viene in mente che tutto questo sta
accadendo in pratica, per merito mio, o meglio, delle mie mani!! Quindi
non sono una maniaca sessuale, sono un genio!!! Cioè,
tecnicamente la sono ancora una maniaca sessuale, visti i pensierini
poco casti che sto facendo su Harry mentre si sfila finalmente quella
maledettissima maglietta. Ma in fondo non è un male. Ci
siamo trovati. Perché mentre lui sta cercando
l’attaccatura del mio reggiseno con le mani, dopo avermi
sfilato il maglione, capisco che anche lui, in fondo, è un
po’ maniaco.
Fine
Rowena
Ollivander (Viky)
Ok è un po’ scema, ma spero vi sia piaciuta.
Che ne dite di lasciarmi una recensioncina? Si accettano critiche
costruttive, soprattutto sul raiting (non sono ancora troppo brava) ma
se non vi è piaciuta e basta non scrivete niente.
L’autostima dell’autore è già
poca di suo.
Alla prossima!
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