'Direi che
è superfluo dire che questi personaggi non mi appartengono,
ma sono proprietà di J.K. Rowling e questa storia
è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.
Volevo soltanto
precisare che il “solo” del titolo si riferisce sia
ai maschi che alle femmine di questa fanfiction. Buona lettura!
Stay with me - Non lasciarmi più solo
If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me
And just forget the
world…
Chasing
Cars - Snow Patrol
Prologo
Hermione stava
percorrendo con una certa apprensione la distanza che la separava dal
dormitorio femminile del quinto anno.
Quando qualche
istante prima Ginny era apparsa, dalle scale del dormitorio, in Sala
Comune e le aveva chiesto di salire, aveva capito subito che
c’era qualcosa che non andava. Così si era alzata
dal divano e dopo aver scavalcato Harry seduto in terra accanto a lei e
superato Ron seduto sulla poltrona, con i quali stava studiando, aveva
seguito l’amica che però sembrava essersi
già dileguata.
Brutto segno,
pensò Hermione.
Bussò due
volte. Nessuna risposta. Decise di non indugiare oltre ed
aprì piano la porta - Ginny tutto a p…- Hermione
non riuscì a finire la frase. Ginny era sedute sul suo letto
e la stava guardando con gli occhi pieni di lacrime - Sempre lui? - le
chiese con premura, rimanendo sulla porta. La piccola Weasley
annuì e tornò a fissare le mani che teneva in
grembo. Hermione sospirò e chiuse la porta.
Era la quarta volta
in cinque giorni che la vedeva così e solo perché
durante la settimana al martedì Hermione non era stata
niente bene ed era sicura, Ginny non aveva voluto impensierirla ancora
di più con i suoi soliti problemi.
Si sedette affianco a
lei e le prese le mani - Io non… io non… io non
ne posso più, Hermione. È troppo. Non ce la
faccio. Non ce la faccio. - La più grande le
passò un braccio dietro la schiena e la abbracciò
tirandola a sé. Ginny singhiozzò forte non
smettendo un attimo di piangere. Hermione sapeva che quello che stava
per dire non sarebbe servito a nulla, glielo aveva già detto
tante volte, ma una volta di più non le costava niente -
Perché non parli con lui, Gin? - le sussurrò.
Ginny si alzò a sedere e guardò l’amica
negli occhi - Ma come… come posso? Che diritto ho io di
sconvolgergli la vita?- - Oh dai, Gin, non gli sconvolgeresti di certo
la vita…- - E invece sì! - ribatté la
rossa sdraiandosi appoggiando la testa sul cuscino - Ha già
fin troppi problemi, con che coraggio… che diritto ho io di
impensierirlo ancora di più?! Non posso…- Copiose
lacrime ricominciarono a scenderle sul viso e lei si girò
per non farsi vedere da Hermione. Quest’ultima non disse
niente. Semplicemente si sdraiò accanto alla sua amica
abbracciandola da dietro la schiena.
Capiva. Capiva e
basta. E questo Ginny lo apprezzava più di mille parole.
Entrambe ferme in
silenzio a fissare un punto imprecisato della stanza, solo i singhiozzi
di Ginny in sottofondo ed il suo sospiro prima delle parole - Quando lo
vedo io… non so più cosa fare. È come
se tutto intorno a me smettesse di esistere e rimane lui…
lì davanti a me. Non sento più niente vedo solo
lui e nel momento in cui sto per andargli vicino, qualcosa…
qualcosa mi blocca. Penso a tutte le volte che lo vedo da solo in un
angolo con gli occhi fissi a pensare ad un futuro del quale si sente
responsabile, perché non è solo il suo ma anche
il vostro, che siete la sua famiglia. E allora decido che tacere e
sopportare è la cosa migliore. Perché se lo
facessi… se andassi davvero da lui… non
sopporterei di dargli un motivo per preoccuparsi di me, non in un
momento come questo. Però mi manca così
tanto… È stupido perché non
l’ho mai avuto, ma la sensazione è
quella…-
Hermione non disse
nulla. Sapeva di poter riuscire a capire solo a metà quello
che provava Ginny; le parole non bastavano, ma dai suoi occhi si vedeva
quanto sentimento ancora c’era dentro quell’anima
abbandonata in un amore inconfessabile. Lei non sarebbe mai riuscita a
resistere. Una situazione così, era sicura,
l’avrebbe uccisa. Ma in qualche modo lei soffriva lo stesso
molto a vederla così. Le faceva venire in mente quanto il
mondo fosse stato ingiusto ad aver condannato Ginny ad un amore che
forse non avrebbe mai potuto vivere e aveva invece offerto a lei la
possibilità di raggiungerlo e goderne appieno prima
dell’ipotetica imminente fine. Lei avrebbe potuto dichiararsi
e vivere l’amore della sua vita, ma semplicemente aveva
paura, paura di un rifiuto; mentre sapeva che la sua amica avrebbe dato
tutto per essere al suo posto. Si sentiva così…
egoista. Ginny le aveva detto tante volte di non pensare a queste cose
perchè, sicuramente sarebbe successo anche e lei se fosse
stata nella sua stessa situazione e non la biasimava affatto
perché aveva paura - Io non riuscirei nemmeno ad essere
così lucida al tuo posto! - le diceva sempre.
Però non era così semplice. Ogni volta che lo
vedeva voleva gettarsi tra le sue braccia, a ogni volta qualcosa la
tratteneva ed inevitabilmente tutti i discorsi fatti con Ginny le
tornavano alla mente. E lei si sentiva così…
stupida…
La porta del
dormitorio si aprì pian piano e ne spuntò Harry
che subito non notò dove fossero le due ragazze - Hermione,
va tutto ben…? - Quando le vide così, si
paralizzò sull’ingresso; l’unico
movimento, istintivo, che riuscì a fare fu quello immediato
di chiudere la porta dietro le sue spalle.
Non sapeva cosa fosse
successo ma desiderò ardentemente la sofferenza di chiunque
avesse voluto far loro del male.
Hermione si mise a
sedere strofinandosi gli occhi - Harry… Sì,
sì non ti preoccupare, è tutto a
posto…- Harry la guardò preoccupato - Sei sicura?
Posso fare qualcosa? - chiese scrutando la figura di Ginny. Non aveva
mosso un muscolo da quando lui era entrato; non era nemmeno sicuro che
si fosse accorta della sua presenza perché non le vedeva il
volto. Ma Ginny se ne era accorta eccome, il suo cuore aveva fatto un
guizzo ed i suoi occhi erano andati istintivamente alla ricerca della
sua figura sulla porta, anche se non poteva vederlo bene
perché non aveva nessuna intenzione di muoversi.
- Non credo
che… - tentò Hermione - Fammi solo
provare… Puoi anche non dirmi niente. Voglio solo provare a
farti stare meglio. Ti prego… - Harry si era rivolto
direttamente a Ginny, guardandola con supplica ed infine aveva guardato
Hermione. Lei lo guardò insicura per poi girarsi e mostrare
la stessa espressione alla sua amica, che dopo qualche secondo di
riflessione, la guardò annuendo. Hermione le sorrise
debolmente. Adesso o mai più Ginny, pensò; si
voltò verso Harry ed allo stesso modo annuì a
lui. Lo ringraziò con gli occhi, lui parve capire
perché le sorrise e l’ultima cosa che vide prima
di chiudere la porta verso di sé fu Ginny che si sedeva sul
letto stropicciandosi gli occhi per cercare di nascondere il pianto.
|