Sono ancora qui!
È
passata una vita dall’ultimo capitolo, spero che ci sia ancora qualcuno che
abbia voglia di leggere quello che ho scrittoscritto, quindi evito di perdermi
in chiachere e vi lascio alla mia storia.
Chissà
come se la sono cavata i nostri beniamini con la loro punizione!
Come
sempre potete spendere un minutino per lasciarmi una recensione.
Baci
Fede
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx James
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Lily in punizione, questo sì che è un evento. Lo dicevo io
che ci stava frequentando un po’ troppo, era impossibile non traviarla.
Così ora siamo qui con due
reparti della biblioteca da sistemare, dobbiamo riordinare tutti i libri, ma
avete idea di quanti sono?
Appena arrivati Remus prende in
mano la situazione:
-Secondo me è meglio se ci
dividiamo, così portiamo avanti contemporaneamente entrambi i reparti, e poi se
facciamo tutti e cinque lo stesso va a finire che c’intralciamo l’un l’altro
senza combinare niente. Se per voi va bene possiamo fare che noi tre prendiamo
questo reparto qui, e James e Lily fanno quello nella stanza in fondo- Remus tu
sei un genio, l’ho sempre detto io.
-Ok, d’accordo. James andiamo- è
sempre sorridente lei, ma come fa a non essere arrabbiata con noi visto che
l’abbiamo messa nei guai? Sì lo so che l’idea è stata sua, ma se ultimamente
non avesse passato tanto tempo con noi, non avrebbe mai pensato di vendicarsi,
non in questo modo per lo meno, sarebbe andata dalla McGranit, o da Lumacorno,
e avrebbe lasciato a loro il compito di punirle.
-Sai- mi dice mentre entriamo
nella sala che dobbiamo sistemare –Ho finalmente trovato risposta a quello che
per me era rimasto un mistero irrisolto-
-E sarebbe, Lily mia?- lo so che
siamo amici e che non dovrei farlo perché a lei da fastidio, ma non riesco a
trattenermi dallo stuzzicarla un po’ con qualche nomignolo, e poi, ultimamente,
quando la chiamo così, mi fa certi sorrisi, che mi schizza il cuore in gola.
-Sarebbe, James caro- ogni tanto
ci prova anche lei a prendermi in giro, ma quando mi chiamo caro o tesoro non
riseco a trattenermi dal fare finta che sia vero –Come mai Remus, così
tranquillo e studioso…-
-Remus sarà pure studioso, ma ti assicuro
che non è per niente tranquillo!- lo so che è da maleducati interrompere le
persone mentre parlano, ma sono stufo che tutti credano che Lunastorta sia un
santo e noi dei pazzi criminali.
-Guarda, caro il mio James, che
lo so perfettamente che Remus non è un santo, sto solo dicendo che ho capito
perché è sempre nei guai, guarda che pessima influenza avete avuto su di me in
pochi mesi, figuriamoci su di lui in sei anni!-
-Vorresti dire che è colpa nostra
se sei in punizione piccola?- forse visto che si sta arrabbiando questa me la
potevo risparmiare
-James Potter! Considerando che
sono alta solo pochi centimetri meno di te direi che “piccola” proprio non mi
si addice, e ora piantala di farmi perdere tempo, al lavoro che prima finiamo,
prima ce ne andiamo.-
E con questo considera chiusa la
nostra discussione c’è solo un problema:
-Lily, esattamente, che cosa
dovremmo fare per punizione? Io mica l’ho capito!-
-Sei impossibile- mi dice
sbuffando –ma che stavi facendo mentre il preside ci sgridava?dormivi- No, non
stavo dormendo guardavo lei che stava sulle spine e si morsicava il labbro,
nell'attesa della terribile punizione.
-Beh, veramente sì! Sai, sentita
una, sentite tutte! Ormai conosco a memoria tutte le tirate sulla buona
educazione, il rispetto delle regole e del prossimo, e tutte quelle cose lì,
quindi sai, invece che ascoltare occupo il mio tempo in modo più utile!- ora è
veramente scioccata.
-Allora James stammi bene a
sentire perché te lo spiegherò un sola volta: per punizione dobbiamo aiutare la
riorganizzazione della biblioteca, quindi ora noi dobbiamo togliere tutti i
libri dagli scaffali, spolverarli e metterli nelle scatoloni che ci sono lì,
catalogandoli, in modo che quando dovranno rimetterli a posto sapranno dove
sono stati messi. Tutto chiaro o proviamo con un disegno?- che bella la mia
maestrina.
-E tutto questo senza usare la
magia vero?-
-Vedo che qualcosa l’hai
ascoltato allora!- ma con chi crede di avere a che fare? Non sono mica uno
sprovveduto io.
-Qualcosa l’ho imparata in tutti
questi anni di punizioni sai? Allora da che parte si comincia?-
-Facciamo così: io mi arrampico
sulla scala e ti passo i libri, tu li metti sul tavolo, quando abbiamo svuotato
la prima mensola, scendo, li spolveriamo, li cataloghiamo e li mettiamo via.
Facile no!- conclude con un incantevole sorriso, mentre comincia ad
arrampicarsi e a passarmi i primi libri.
-Va bene però facciamo che io
spolvero e tu scrivi-
-James, mi sembrava sottointeso,
di certo non puoi scrivere tu con quelle zampe da gallina che ti ritrovi-
- Eh? Come scusa? Guarda che non
ho mica gli artigli io, solo una brutta scrittura, non c’è mica bisogno di
offendere sai!- e che facciamo, passiamo alle offese gratuite?!
-Ma no sciocco, è solo un modo di
dire che scrivi male-
-Non ho capito cosa centrano le
galline però, loro mica sanno scrivere!-
-Sai a dire la verità non lo so-
scoppia a ridere lei, e intanto si sbilancia in avanti per prendere un libro, e
naturalmente perde l’equilibrio, precipitando dritta dritta tra le mie braccia,
che ero proprio lì sotto.
Ma no che pensate, ero così
vicino per prendere i libri, non per guardarle le gambe. SEEEEEEEEEE, ci
credono tutti!
-MERLINO LILY! Stai attenta per
l’amor del cielo, mi hai fatto venire un infarto- però non mi dispiace poi così
tanto avere una scusa per stringerla a me.
-Va bene paparino. Farò più
attenzione. Contento?- Mah mica troppo di essere paragonato ad un papà
-Certo figliola- dico cercando di assumere un aria paterna.
Visto che ci siamo meglio divertirsi. Lei nel frattempo con una risata si alza
e sale di nuovo sulla scala.
Tra una battuta e l’altra
lavoriamo per le tre ore che ci separano dal coprifuoco, senza neanche che me
ne accorga.
Nel dormitorio i miei amici,
naturalmente, voglio sapere per filo e per segno di cosa abbiamo parlato.
-Ramoso forse per domani sera è
meglio che ti fai una bella manicure, non vogliamo certo che, per colpa dei
tuoi artigli, la Evans ti scambi ancora per un pennuto- però che amci simpatici
che mi sono trovato eh!
La sera dopo ci troviamo
nuovamente noi cinque alle mostre postazioni di lavoro.
Mentre io e Lily ci avviamo verso
la nostra sezione sento la voce petulante di Peter
-Però scusate perché la stanza
più grande ce la dobbiamo smazzare noi? Insomma per una volta che non ci siamo
messi nei casini noi, non solo dobbiamo sorbirci la punizione, ma ci prendiamo
pure la parte più pesante, e poi non mi pare che questa per Ramoso sia una
punizione, direi più che altro un premio- è tre giorni che si lamenta di questa
punizione, secondo lui non ce la siamo meritata, ed è troppo pesante.
Però è vero, obbligarmi a passare
tre ore della mia giornata con Lily, anche se per fare qualcosa di noioso, non
è certo una punizione.
Mentre ci rimettiamo al lavoro le
dico:
-Sai che Codaliscia non aveva poi
tutti i torti-
-mmm?-
-Beh per essere una punizione è
piuttosto divertente!-
-Come scusa tu ti diverti a
mettere le mani in mezzo a questo schifo?- mi chiede tirando fuori dallo
scaffale un libro ricoperto di ragnatele
-Ti diverti a respirare quintali
di polvere?- continua spostandone un una nuvola mentre mi passa il libro da
spolverare
-Oppure ti diverti a fare su e
giù da scale traballanti?-
Beh la parte della scala
traballante non mi dispiace poi tanto, visto che in due giorni è già caduta
quattro volte. Intendiamoci non è che io voglia che lei si faccia male o altro,
ma visto che il mio compito è di attendere sotto la scala per prendere i libri
che lei mi passa, ne approfitto per recitare la parte dell’eroe e quando lei
perde l’equilibrio io la salvo dalle cadute prendendola al volo.
-Non era questo che intendevo
Lily. Volevo solo dire che in fondo ieri sera insieme ci siamo divertiti no?-
-Sì hai ragione, ci siamo
divertiti abbastanza per essere in punizione-
Evvai! sì è divertita a stare con me! ma sì!ma andiamo! ma chi sono? (questo
chiaramente è un urlo interiore, non potrei mai saltellare per la stanza
compiacendomi di averla fatta divertire), anche se visto come mi sta guardando
qualcosa dei miei pensieri deve essere trasparito, non è che ha intuito
qualcosa dal fatto che sto gongolando?
Insomma un po’ alla volta il
nostro lavoro procede senza troppi incidenti, qualche caduta dalla scala (che
effettivamente è un po’ malconcia), qualche titolo scritto male, qualche libro
messo nella scatola sbagliata, ma niente di rilevante, e soprattutto tante
risate, mai mi sono divertito così durante una punizione.
“Purtroppo” visto che nell’altra
stanza lavorano in tre, procedono più speditamente di noi, quindi finiscono la
loro parte prima delle nostra.
Quando ci mancano solo due o tre
serate di lavoro ci ritroviamo io e Lily soli in biblioteca.
Tra pochi giorni finirà la scuola
e io vorrei parlare con lei seriamente, tutte le volte che ho cercato di
spiegarle i miei sentimenti per lei, lei scrolla le spalle e mi liquida con una
risata.
Forse avevano ragione Felpato e
Ramoso, quando mi dicevano che non avrei dovuto dirle ad undici anni che lei
era la donna della mia vita, e poi continuare a ricordarglielo con una
sconcertante regolarità in questi cinque anni di conoscenza, anche perché, più
che altro in questi ultimi anni ho fatto di tutto per irritarla, e ora temo che
lei non mi prenda sul serio neanche un po’. E dopotutto come biasimarla se non
lo fa, glie ne ho dato tutte le ragioni. Però uffa non ho più undici anni, e
ora che mi conosce dovrebbe sapere quando sono serio e quando no. Forse è solo
che in realtà io non le piaccio, e sono io che ho interpretato male dei segnali
che credevo mi lanciasse.
La punizione è finita, ma non
sono riuscito a parlare con Lily, però qualcosa l’ho scoperto, mi ha detto che
andrà in vacanza al mare proprio dove i miei genitori hanno una casa, sono anni
che non ci andiamo, ma improvvisamente mi è venuta un’incredibile voglia di
vedere il mare