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Autore: phoede    02/08/2008    0 recensioni
Allora questa mia storia è ambientata al’epoca dei malandrini, inizia alla fine del loro sesto anno e nelle mie intenzioni dovrebbe arrivare alla fine della scuola. Questo è quello che io immagino sia successo in quel periodo, partendo dalle informazioni che tutticonosciamo come la fuga di Sirius e l’inizio della storia tra James e Lilly. Il tutto narrato direttamente in prima persona dai protagonisti.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx James xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

Sono ancora qui!

È passata una vita dall’ultimo capitolo, spero che ci sia ancora qualcuno che abbia voglia di leggere quello che ho scrittoscritto, quindi evito di perdermi in chiachere e vi lascio alla mia storia.

Chissà come se la sono cavata i nostri beniamini con la loro punizione!

Come sempre potete spendere un minutino per lasciarmi una recensione.

Baci

Fede

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx James xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

Lily in punizione, questo sì che è un evento. Lo dicevo io che ci stava frequentando un po’ troppo, era impossibile non traviarla.

Così ora siamo qui con due reparti della biblioteca da sistemare, dobbiamo riordinare tutti i libri, ma avete idea di quanti sono?

Appena arrivati Remus prende in mano la situazione:

-Secondo me è meglio se ci dividiamo, così portiamo avanti contemporaneamente entrambi i reparti, e poi se facciamo tutti e cinque lo stesso va a finire che c’intralciamo l’un l’altro senza combinare niente. Se per voi va bene possiamo fare che noi tre prendiamo questo reparto qui, e James e Lily fanno quello nella stanza in fondo- Remus tu sei un genio, l’ho sempre detto io.

-Ok, d’accordo. James andiamo- è sempre sorridente lei, ma come fa a non essere arrabbiata con noi visto che l’abbiamo messa nei guai? Sì lo so che l’idea è stata sua, ma se ultimamente non avesse passato tanto tempo con noi, non avrebbe mai pensato di vendicarsi, non in questo modo per lo meno, sarebbe andata dalla McGranit, o da Lumacorno, e avrebbe lasciato a loro il compito di punirle.

-Sai- mi dice mentre entriamo nella sala che dobbiamo sistemare –Ho finalmente trovato risposta a quello che per me era rimasto un mistero irrisolto-

-E sarebbe, Lily mia?- lo so che siamo amici e che non dovrei farlo perché a lei da fastidio, ma non riesco a trattenermi dallo stuzzicarla un po’ con qualche nomignolo, e poi, ultimamente, quando la chiamo così, mi fa certi sorrisi, che mi schizza il cuore in gola.

-Sarebbe, James caro- ogni tanto ci prova anche lei a prendermi in giro, ma quando mi chiamo caro o tesoro non riseco a trattenermi dal fare finta che sia vero –Come mai Remus, così tranquillo e studioso…-

-Remus sarà pure studioso, ma ti assicuro che non è per niente tranquillo!- lo so che è da maleducati interrompere le persone mentre parlano, ma sono stufo che tutti credano che Lunastorta sia un santo e noi dei pazzi criminali.

-Guarda, caro il mio James, che lo so perfettamente che Remus non è un santo, sto solo dicendo che ho capito perché è sempre nei guai, guarda che pessima influenza avete avuto su di me in pochi mesi, figuriamoci su di lui in sei anni!-

-Vorresti dire che è colpa nostra se sei in punizione piccola?- forse visto che si sta arrabbiando questa me la potevo risparmiare

-James Potter! Considerando che sono alta solo pochi centimetri meno di te direi che “piccola” proprio non mi si addice, e ora piantala di farmi perdere tempo, al lavoro che prima finiamo, prima ce ne andiamo.-

E con questo considera chiusa la nostra discussione c’è solo un problema:

-Lily, esattamente, che cosa dovremmo fare per punizione? Io mica l’ho capito!-

-Sei impossibile- mi dice sbuffando –ma che stavi facendo mentre il preside ci sgridava?dormivi- No, non stavo dormendo guardavo lei che stava sulle spine e si morsicava il labbro, nell'attesa della terribile punizione.

-Beh, veramente sì! Sai, sentita una, sentite tutte! Ormai conosco a memoria tutte le tirate sulla buona educazione, il rispetto delle regole e del prossimo, e tutte quelle cose lì, quindi sai, invece che ascoltare occupo il mio tempo in modo più utile!- ora è veramente scioccata.

-Allora James stammi bene a sentire perché te lo spiegherò un sola volta: per punizione dobbiamo aiutare la riorganizzazione della biblioteca, quindi ora noi dobbiamo togliere tutti i libri dagli scaffali, spolverarli e metterli nelle scatoloni che ci sono lì, catalogandoli, in modo che quando dovranno rimetterli a posto sapranno dove sono stati messi. Tutto chiaro o proviamo con un disegno?- che bella la mia maestrina.

-E tutto questo senza usare la magia vero?-

-Vedo che qualcosa l’hai ascoltato allora!- ma con chi crede di avere a che fare? Non sono mica uno sprovveduto io.

-Qualcosa l’ho imparata in tutti questi anni di punizioni sai? Allora da che parte si comincia?-

-Facciamo così: io mi arrampico sulla scala e ti passo i libri, tu li metti sul tavolo, quando abbiamo svuotato la prima mensola, scendo, li spolveriamo, li cataloghiamo e li mettiamo via. Facile no!- conclude con un incantevole sorriso, mentre comincia ad arrampicarsi e a passarmi i primi libri.

-Va bene però facciamo che io spolvero e tu scrivi-

-James, mi sembrava sottointeso, di certo non puoi scrivere tu con quelle zampe da gallina che ti ritrovi-

- Eh? Come scusa? Guarda che non ho mica gli artigli io, solo una brutta scrittura, non c’è mica bisogno di offendere sai!- e che facciamo, passiamo alle offese gratuite?!

-Ma no sciocco, è solo un modo di dire che scrivi male-

-Non ho capito cosa centrano le galline però, loro mica sanno scrivere!-

-Sai a dire la verità non lo so- scoppia a ridere lei, e intanto si sbilancia in avanti per prendere un libro, e naturalmente perde l’equilibrio, precipitando dritta dritta tra le mie braccia, che ero proprio lì sotto.

Ma no che pensate, ero così vicino per prendere i libri, non per guardarle le gambe. SEEEEEEEEEE, ci credono tutti!

-MERLINO LILY! Stai attenta per l’amor del cielo, mi hai fatto venire un infarto- però non mi dispiace poi così tanto avere una scusa per stringerla a me.

-Va bene paparino. Farò più attenzione. Contento?- Mah mica troppo di essere paragonato ad un papà

-Certo figliola- dico cercando di assumere un aria paterna. Visto che ci siamo meglio divertirsi. Lei nel frattempo con una risata si alza e sale di nuovo sulla scala.

Tra una battuta e l’altra lavoriamo per le tre ore che ci separano dal coprifuoco, senza neanche che me ne accorga.

Nel dormitorio i miei amici, naturalmente, voglio sapere per filo e per segno di cosa abbiamo parlato.

-Ramoso forse per domani sera è meglio che ti fai una bella manicure, non vogliamo certo che, per colpa dei tuoi artigli, la Evans ti scambi ancora per un pennuto- però che amci simpatici che mi sono trovato eh!

La sera dopo ci troviamo nuovamente noi cinque alle mostre postazioni di lavoro.

Mentre io e Lily ci avviamo verso la nostra sezione sento la voce petulante di Peter

-Però scusate perché la stanza più grande ce la dobbiamo smazzare noi? Insomma per una volta che non ci siamo messi nei casini noi, non solo dobbiamo sorbirci la punizione, ma ci prendiamo pure la parte più pesante, e poi non mi pare che questa per Ramoso sia una punizione, direi più che altro un premio- è tre giorni che si lamenta di questa punizione, secondo lui non ce la siamo meritata, ed è troppo pesante.

Però è vero, obbligarmi a passare tre ore della mia giornata con Lily, anche se per fare qualcosa di noioso, non è certo una punizione.

Mentre ci rimettiamo al lavoro le dico:

-Sai che Codaliscia non aveva poi tutti i torti-

-mmm?-

-Beh per essere una punizione è piuttosto divertente!-

-Come scusa tu ti diverti a mettere le mani in mezzo a questo schifo?- mi chiede tirando fuori dallo scaffale un libro ricoperto di ragnatele

-Ti diverti a respirare quintali di polvere?- continua spostandone un una nuvola mentre mi passa il libro da spolverare

-Oppure ti diverti a fare su e giù da scale traballanti?-

Beh la parte della scala traballante non mi dispiace poi tanto, visto che in due giorni è già caduta quattro volte. Intendiamoci non è che io voglia che lei si faccia male o altro, ma visto che il mio compito è di attendere sotto la scala per prendere i libri che lei mi passa, ne approfitto per recitare la parte dell’eroe e quando lei perde l’equilibrio io la salvo dalle cadute prendendola al volo.

-Non era questo che intendevo Lily. Volevo solo dire che in fondo ieri sera insieme ci siamo divertiti no?-

-Sì hai ragione, ci siamo divertiti abbastanza per essere in punizione-

Evvai! sì è divertita a stare con me! ma sì!ma andiamo! ma chi sono? (questo chiaramente è un urlo interiore, non potrei mai saltellare per la stanza compiacendomi di averla fatta divertire), anche se visto come mi sta guardando qualcosa dei miei pensieri deve essere trasparito, non è che ha intuito qualcosa dal fatto che sto gongolando?

Insomma un po’ alla volta il nostro lavoro procede senza troppi incidenti, qualche caduta dalla scala (che effettivamente è un po’ malconcia), qualche titolo scritto male, qualche libro messo nella scatola sbagliata, ma niente di rilevante, e soprattutto tante risate, mai mi sono divertito così durante una punizione.

“Purtroppo” visto che nell’altra stanza lavorano in tre, procedono più speditamente di noi, quindi finiscono la loro parte prima delle nostra.

Quando ci mancano solo due o tre serate di lavoro ci ritroviamo io e Lily soli in biblioteca.

Tra pochi giorni finirà la scuola e io vorrei parlare con lei seriamente, tutte le volte che ho cercato di spiegarle i miei sentimenti per lei, lei scrolla le spalle e mi liquida con una risata.

Forse avevano ragione Felpato e Ramoso, quando mi dicevano che non avrei dovuto dirle ad undici anni che lei era la donna della mia vita, e poi continuare a ricordarglielo con una sconcertante regolarità in questi cinque anni di conoscenza, anche perché, più che altro in questi ultimi anni ho fatto di tutto per irritarla, e ora temo che lei non mi prenda sul serio neanche un po’. E dopotutto come biasimarla se non lo fa, glie ne ho dato tutte le ragioni. Però uffa non ho più undici anni, e ora che mi conosce dovrebbe sapere quando sono serio e quando no. Forse è solo che in realtà io non le piaccio, e sono io che ho interpretato male dei segnali che credevo mi lanciasse.

La punizione è finita, ma non sono riuscito a parlare con Lily, però qualcosa l’ho scoperto, mi ha detto che andrà in vacanza al mare proprio dove i miei genitori hanno una casa, sono anni che non ci andiamo, ma improvvisamente mi è venuta un’incredibile voglia di vedere il mare

  
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