FT3
Les
Lumières d'Amelìe
Capitolo 2: Passato, Presente e Futuro.
I rumori che la circondavano erano a dir poco assordanti. La battaglia
infuriava senza sosta da ore in quell'enorme spiazzo erboso, nuvole
minacciose iniziavano ad addensarsi sopra le teste dei combattentti.
I membri della Gilda ce la
stavano mettendo tutta, nonostante la stanchezza iniziasse a farsi
sentire.
Erza aveva ragione: i demoni che stavano affrontando non erano
particolarmente forti, ma erano un'infinità.
Una mezzaluna
luminosa le passò davanti falciando una decina di demoni.
Amelìe si girò di scatto, e sorrise vedendo Erza
circondata di un alone azzurro, vestita con un'armatura da angelo. La
ragazza la ringraziò con un sorriso, e Titania
annuì di
rimando. Strinse la presa sui due pugnali bianchissimi che aveva
modellato con la sua magia e si allontanò, gettandosi
all'attacco di un gruppo
di bestiacce che stavano dando parecchio filo da torcere a Lucy, la
quale era stata allontanata dal gruppo. Con un
salto all'indietro lanciò un pugnale nella schiena di un
demone
che lanciò un grido animalesco. Terminando la traiettoria ad
arco del salto si portò all'interno del cerchio in cui era
chiusa la sua nuova compagna.
-Tutto ok Lucy? - chiese, notanto che aveva il respro un po' affannato.
Quella annuì, ma si vedeva che era affaticata. Di fronte a
lei,
Taurus mulinava la sua ascia, mostrando tutta la sua potenza. Tuttavia
i demoni, piccoli e agili, la
evitavano facilmente, dando molto filo da torcere allo spirito e alla
sua evocatrice.
Subito Amelìe richiamò a se il pugnale lanciato
prima, scomponendolo in Plasma senza forma.
-Lucy! Richiama Taurus e vieni vicino a me!- le urlò per
farsi
sentire sopra il frastuono. La bionda si girò di scatto e
con un
gesto della mano richiamò il suo spirito, per poi fiondarsi
vicino alla rossa.
In un colpo solo Amelìe ingoiò il
plasma che aveva concentrato in mano. Prese un bel respiro e
urlò
- ENERGY DRAGON'S BREATH!-
Mettendo la mano a coppa vicino alla bocca e soffiando,
liberò tutta la sua potenza, emettendo un raggio di luce che
spazzò via ogni singolo demone nelle vicinanze. Mantenendo
la
magia attiva, Amelìe iniziò a ruotare, lasciano
un solco
fumante dove il raggio colpiva. Solo quando tutti i demoni furono
sconfitti, sciolse l'incantesimo, con il respiro decisamente affannato.
Dannazione,
pensò, ho
consumato troppa magia nello stesso momento...
-Stai bene Lucy?- disse, con la voce più flebile di quanto
avesse voluto.
-Si! Grazie per l'aiuto!- rispose la bionda sorridendo -Ma tu non
sembri stare gran che! Cos'hai?!- disse preoccupata.
Amelìe era di colpo impallidita, le mani le tremavano
abbastanza
vistosamente. Cadde di schianto sulle ginocchia, subito sostenuta da
Lucy.
-Amelìe! Amelìe, che succcede?! -
-L-Lucy, ascolta- disse la rossa. - qui sono abbastanza lontana dagli
altri per non causare danni, ma tu devi assolutamente allontanarti da
me, adesso!!-
-No, non ti lascio qui da sola! sta arrivando un'altra orda di demoni!-
disse Lucy caparbiamente
-Lucy, ti prego, vai via! Ascolta: sono molto debole adesso, e l'unico
modo per non farmi ammazzare è recuperare le forze... poi ti
spiegherò perchè ma or- NGH!- uno spasmo la
bloccò
alla fine della frase, scuotendola.
-L'unico modo per non morire è un incantesimo... ANF... che
mi
fa assorbire rapidamente tutta l'energia che viene dispersa
nell'aria... uhh,
quando un mago evoca un incantesimo... Solo che adesso non so quanto
controllo avrei e potrei assorbire anche la tua magia, lasciandoti
indifesa... Quindi ti prego ALLONTANATI!- gridò
Amelìe, e Lucy, dopo averla guardata insistentemente negli
occhi, finalmente si decise a correre dietro una fila di alberi,
sporgendosi un po' per tenerla d'occhio comunque.
Inspira, espira.
Inspira... ok, adesso!
-ENERGY TOTAL DRAIN!- gridò.
Lucy era perprlessa. Nascosta dietro a quel grosso tronco, la maga
osservava la ragazza ancora immobile in ginocchio.
Come mai non succede
nulla? si chiese rabbrividendo.
Improvvisamente, Amelìe alzò le braccia al cielo
e i
tatuaggi che le percorrevano si illuminarono di una luce biachissima.
In contrasto con il cielo diventato ormai quasi nero dalle nubi
temporalesche, una nebbiolina bianca comparve lentamente sopra il
gruppo di combattenti ad una decina di metri da loro, diventando sempre
più corposa ogni volta
che veniva compiuto un incantesimo. La nebbia diventata ormai
densissima si mosse velocemente verso Amelìe, che la
attirò verso di sè. La nebbia iniziò a
girare,
dapprima piano,
poi sempre più velocemente, fino a sollevare la ragazza in
aria
e avvolgerla completamente, facendola splendere come una stella.
Lucy dovette coprirsi gli occhi, tanto era forte quella luce. Quando
capì che era svanita, aprì gli occhi,
guardando
stupita la nuova compagna.
-Amelìe!- gridò correndo da lei -
Amelìe, è
stato fantastico! - disse, tutta contenta. La rossa sorrise, di nuovo
in forze, ridacchiando.
-Coraggio, andiamo ad aiutare i nostri amici!- disse a Lucy, che
annuì decisa. Le due si gettarono subito nella mischia,
perdendosi di vista dopo poco.
Amelìe si batteva come una furia, materializzando le armi
più disparate e sconfiggendo demoni su demoni. Si
trovò
più volte a combattere schiena a schiena con i suoi nuovi
compagni di Gilda, che le elargivano continuamente sorrisi
incoraggianti.
In quel momento, sudata, sporca di erba, terra, fango e sangue,
nel bel mezzo di una battaglia furiosa, dove i compagni si
porteggevano a vicenda per arrivare alla vittoria, Amelìe si
sentì a casa.
***
La battaglia era finita. La piccola Wendy zampettava qua e
là,
tutta presa a curare coloro che erano rimasti feriti, con Charle alle
calcagna. Fortunatamente, nessuno aveva riportato lesioni gravi, giusto
qualche graffio fastidioso e un po' di stanchezza. Mira stava bendano
un braccio a Natzu, borbottando qualcosa sul fatto che agisse troppo
senza pensare, ma con un grosso sorriso sulle labbra.
La povera Levi rincorreva Gajeel con delle bende in mano, cercando
inutilmente di medicargli una ferita alla testa. Quello continuava a
correre in circolo, urlando -E piantala gamberetto, non ne ho
bisogno!-, finche la giovane dai capelli azzurri,
esasperata, desistette.
-Ah, fai un po' come ti pare- disse stizzita, sbuffando e andandosene
via, sbattendo i piedi furiosa. Gajeel si fermò di botto,
stupito da quello scatto d'ira. Rimase fisso a guardare la schiena di
Levi mentre aiutava Wendy a supportare i feriti, senza proferire
parola, confuso. Amelìe sorrise a quella scena, girandosi
per
cercare con lo sguardo qualcuno a cui servisse il suo aiuto.
Ad un
tratto, sentì qualcosa. Era un mugugno, forse un lamento. Si
guardò intorno con più attenzione, cercando di
capire da
dove venisse quel suono.
Me lo sarò
immaginato... pensò alzando le spalle. Fece
per allontanarsi, quando lo sentì di nuovo. Si
bloccò di
colpo, rischiando di scontrarsi con Wendy.
-Scusa!- mormorò la piccola, ma vedendo Amelìe
così tesa si fermò. -Tutto bene?- chiese.
Amelìe
stava per risponderle, quando al loro olfatto da Dragon Slayer giunse
una zaffata di odore di sangue tale da rivoltargli lo stomaco. Wendy si
premette una mano sulla bocca, cercando di non vomitare mentre anche
Gajeel e Natsu venivano raggiunti da quel penetrante odore metallico.
Amelìe non ci pensò due volte e ssi mise a
correre verso
la fonte dell'odore, andando più veloce mano mano che
l'essenza
dolciastra le impregnava le narici. Corse seguando l'olfatto, che la
guidò dietro una fila di alberi che circondava la vallata,
mentre le nuvole temporalesche sopra di lei iniziavano ad illuminarsi
di sporadici fulmini.
Devo sbrigarmi!
Pensò, Se
inizia a cadere la pioggia perderò la traccia!
Così iniziò a correre più forte,
superando gli
arlberi e addentrandosi sempre di più nella boscaglia.
Rallentò, scostando rami e foglie con le mani, cercando di
non
inciampare nelle radici seminascoste, finchè all'improvviso
sentì di nuovo quel suono.
A destra...
Corse ancora, ed eccola lì: sotto una piccola nicchia
formata
dalle radici di un albero gigantesco, vi era una figura rannicchiata.
L'odore di sangue proveniva da lì!
-Ehi, c'è qualcuno?- chiese Amelìe. Silenzio.
-C'è qualcuno qui?! Sei ferito?- disse più forte.
Un mugugno le rispose. -Oddio... Aspettami, sto arrivando!-
Più velocemente che potè si fece strada
tra la
vegetazione e raggiunse la figura che cercava. Era un ragazzo con una
zazzera di
capelli neri che si teneva convulsamente il braccio, sul punto di
perdere i sensi e pallido come un cencio. Amelìe gli
posò
la mano sulla fronte e sgranò gli occhi.
Ha la febbre altissima!!
-Ehi mi senti?! Non svenire, ti prego! fra poco arriveranno gli altri,
resisti!- gli disse cercando di farlo reagire. Nulla, il ragazzo
rimaneva immobile, tremando come una foglia.
-Ce la fai a staccare il braccio da lì? Non riesco a
spostarti
se stai così!- tentò. Lui, in risposta,
alzò lo
sguardo e per la prima volta i loro occhi si incontrarono.
Amelìe percepì una specie di risucchio,
come se
volesse strapparle via l'anima dal corpo con quei due pozzi neri,
così scuri da confondersi con la pupilla. Lentamente, il
ragazzo
spostò il braccio senza staccare per un momento gli occhi
lucidi di febbre da quelli di lei, e per poco Amelìe non
svenne.
Il petto era dilaniato da un fendente che lo attraversava dall'anca
sinistra alla spalla destra.
-Oddio...-
Deglutendo rumorosamente, Amelìe concentrò le
forze che
le erano rimaste per creare una striscia di Plasma della dimensione di
una benda, e cercando di non fargli male cercò di bendarlo
più stretto che potè.
-Non svenire, coraggio! Non svenire!- continuava a ripetere come un
mantra, forse più a se stessa che a lui.
Finito il bendaggio, uscì dalla nicchia e si mise ad urlare.
-NATSUUU! GAJEEEL! WENDYY! SIAMO QUI!- gridava, sperando che grazie al
loro fine udito i Dragon Slayers la sentissero.
Grazie al cielo, pochi minuti dopo, che alla rossa erano sembrati anni,
percepì l'odore di cenere di Natsu e quello merallico di
Gajeel,
seguito dalla brezza marina di Wendy.
-SIAMO QUI!- continuò, finchè non li vide
emergere a
fatica dalla vegetazione. -Cosa c'è Amy? Stai bene? Sei
ferita?-
chiese Wendy, spaventata dal sangue che macchiava le braccia della
rossa.
-No, non è mio, è suo!- disse sfinita. Natsu e
Gajeel si
fiondarono nella nicchia, scovando il corpo del ragazzo. -Cazzo, questo
è mesos proprio male- disse Gajeel come se stesse ordinando
una
pizza.
Wendy corse da lui, con il visino teso e concentrato. Ogni volta che la
sua magia era utile, la piccola accantonava tutte le sue
paure e
insicurezze, mostrando un lato di sè molto determinato.
Amelìe le si mise subito accanto. -Amelìe, togli
le
bende, devo valutare la ferita! Ma tienile pronte, non posso guarirlo
qui, dobbiamo tornare subito alla Gilda! Natsu, tu sei il
più
veloce di noi, vai ad avvertire gli altri che abbiamo trovato un ferito
grave e di prepararsi a tornare indietro il più velocemente
possibile!- Natsu annuì e sparì tra le fronde.
-Gajeel tieniti pronto! Appena gli avremmo prestato le prime cure
dovrai auitarci a portarlo via. Coraggio Amy, togli le bende! - disse
Wendy, e la rossa obbedì.
Merda.
Pensò la Dragon Slayer del cielo. Persino Gajeel si era
incupito alla vista della ferita. Subito la piccola iniziò a
fare incantesimi di guarigione sempre più complessi, senza
fermarsi un attimo.
Disinfettò la ferita con la magia e fece coagulare il
sangue,
fermando l'emorralgia. -Adesso!- Disse, e subito Amelìe si
adoperò per mettergli la benda. Finita anche
quell'operazoine,
Gajeel se lo caricò in spalla, e corsero più
velocemente
verso la gilda.
***
Nella Gilda il caos si era relativamente calmato. Beh, per quanto
può essere calma una Gilda di casinisti epocali come Fairy
Tail.
Dopo il ritrovamente del tizio ferito, tutti coloro che avevano una
minima conoscienza in medicina si erano accalcati nell'infermeria per
dare una mano a Wendy: la poverina infatti era stanchissima. Curare le
ferite di tutti i compagni, anche se lievi, le aveva prosciugato
parecchie forze e non ne aveva a sufficienza per curare il ragazzo
ferito. Gli altri erano rimasti in trepidante attesa, facendo un casino
pazzesco come ci si aspettava da loro. Quando poi Wendy e gli altri
erano usciti dall'infermeria dicendo che il tipo se l'era vista brutta
ma ce l'avrebbe fatta, tutta l'adrenalina che li animava era svanita
come bollicine in una bibita gassata.
Stanchi per la battaglia e per le tante emozioni, alcuni erano andati a
casa o nei dormitori, altri erano rimasti nel bar della Gilda. Cana
ovviamente era occupatissima a scolardi un intero barile di vino rosso,
mentre Mira, con un grosso cerotto sul naso per via di un cazzotto
ricevuto a tradimento da un demone, asciugava placidamente i bicchieri
dietro al bancone, mentre osservava felice la calca che si era creata
nella tavola davanti a lei. Dopo essersi rilassati infatti, nei suoi
compagni era tornata molto forte la curiosità per la nuova
arrivata. La prima a rompere il ghiaccio era stata Levi. Mentre
Amelìe si stava curando le ferite grazie a del Plasma
estratto
dal medaglione che aveva al collo, la ragazza si era avvicinata.
-Scusami- aveva detto, - Il tuo nome è Amelìe,
giusto?
Piacere, io sono Levi, benvenuta in Fairy Tail!- Amelìe
aveva
sorriso e le aveva stretto la mano che Levi le porgeva.
-Si, sono io, piacere!- aveva risposto la rossa. Così
avevano
iniziato una conversazione sui loro libri preferiti, a cui si era unita
poi anche Lucy. Vedendole ridere e scherzare, si era avvicinato anche
Natsu, poi Gray e di conseguenza Lluvia, e via via tutti gli altri,
fino a creare una piccola folla intorno a lei. Amelìe
stringeva
mani a destra e a manca, finchè tutti non si sedettero.
-Bene ragazzi- aveva detto allora Lucy- Amelìe, mi dispiace
tanto, ma è ora dell'interrogatorio!- Detto ciò,
tutti
gridarono di gioia, pronti a torchiare la rossa che, inutile dirlo,
avrebbe preferito essere al posto del tipo in infermeria col petto
squarciato. E così era iniziato l'interrogatorio in versione
Fairy Tail. La prima domanda era stata di Lucy:
-Raccontaci un po' di te - chiese, appoggiando il gomito sul tavolo e
il mento sul palmo della mano. Amelìe aveva annuito,
accennando
ad un piccolo sorriso.
-Allora... comincerò
dall'inizio. O meglio, da dove ricordo. Dieci anni fa, mi sono
risvegliata in uno spiazzo erboso vicino ad un cumulo di macerie. Credo
fosse una gilda, dato che tra le macerie spuntava il pezzo di
un'insegna, anche se non ne sono sicura. Per questo non so dirvi con
precisione di cosa si tratti la mia magia: non ricordo come l'ho
ottenuta. L'unico indizio che posseggo in merito sono degli spezzoni di
sogni raffiguranti un gigantesco drago bianco che mi fissa
vicino
ad una ragazzina con dei lunghi capelli biondi. Non mi hanno mai detto
il loro nome o altro, quindi non so dirvi di più al
riguardo.
Nonostante l'assenza di memoria, ricordavo come parlare, camminare e
scrivere. Così mi sono guadagnata da vivere facendo vari
lavoretti e viaggiando di città in città,
imparando
quanto più possibile sui luoghi che visitavo. -disse
sospirando
un po'.
-Tre anni dopo il mio risveglio,
durante uno dei miei viaggi, sono stata attaccata da un gruppo di
demoni. Conoscevo alcuni rudimenti di difesa personale appresi qua e
la, ma ovviamente non erano sufficenti. Così
tentai di
scappare, ma ovviamente mi raggiunsero, e ora sapete il
perchè
delle cicatrici sulla schiena. - continuò, volgendo lo
sguardo
verso Mirajane.
- Fu in quell'occasione che si
manifestò la prima volta il mio potere magico.- riprese, e a
quelle parole anche Natsu e Gajeel, i più disinteressati, si
fecero attenti.
- Vedete c'è un momento, nella
vita di una persona, in cui questa si trova sul filo sottile che divide
la vita e la morte. In quell'istane, l'istinto di sopravvivenza o la
volontà di non morire, e chissà, anche la paura
della
morte, liberano nel nostro corpo una quantità immensa di
energia. Ero circondata dai demoni, ferita, senza alcuna
possibilità di salvezza, eppure in quel momento ho scoperto
un
attaccamento alla vita che non sapevo di avere. E allora l'ho liberato,
e si è scatenata per la prima volta la mia magia. Ricordo
solo
un grande calore e tanta luce, poi di nuovo il buio.
Quando ripresi i
sensi, credetti di essere morta. Invece, un vecchio mi aveva trovato
nella radura, mentre era in cerca di erbe medicinali. Si chiamava
Hakurei. Mi raccolse e si prese cura di me. Era molto severo - disse,
tirando su un sorriso amaro - Per i primi giorni di convalescenza non
mi faceva muovere neanche la testa. Anche se non avrei potuto, ero
talmente coperta di bende da sembrare una mummia! - i suoi compagni
risero, strappandole un sorriso un po' più sincero del
primo.
-Poi, mano mano che la situazione
migliorava, mi permise di alzarmi e di esplorare la casa. Non che fosse
un gran che, ma per me aveva un fascino incredibile. Era piccolissima,
palesemente per un uomo solo. Tuttavia era una di quelle case
classiche, con le porte scorrevoli di carta di riso, il tatami di canne
di bambù per terra e due futon, e per questo la adoravo. Ma
soprattutto c'era una stanza, forse più grande di tutte le
altre
messe insieme. Le pareti erano piene zeppe di armi di ogni genere;
ognuna era lucidissima e curatissima, nonostante mostrassero con
orgoglio i segni del loro uso.
Così iniziai a fare più
caso a certi dettagli di Hakurei. Aveva le mani nodose, piene di calli
e piccole cicatrici. Il corpo portava i segni di vecchie ferite:
zoppicava un po' sulla gamba destra.
Nonostante l'età, possedeva
una forza eccezionale, e ogni volta che lo vedevo guardare quelle armi
appese, vedevo una scintilla nei suoi occhi... Un amore profondo verso
quelle che inizialmente ritenevo solo pezzi di ferro. Tempo dopo, una
volta tolte le bende e scoperto le cicatrici, mi odiai per la mia
debolezza. 'Non voglio scappare, mai più.', mi dissi.
Allora,
memore della sua natura di guerriero, gli chiesi di addestrarmi. Mi
aspettavo un rifiuto, che mi ridesse in faccia, che mi prendesse per
matta o simili, e invece.... Invece accettò. Nei seguenti
sei
anni di allenamento, oltre ad insegnarmi l'uso delle armi,
riuscì a "risvegliare" la magia che era sopita in me. Fu lui
ad
intuire che questa "cosa" liquida e informe potesse essere modellata
fino a diventare solidae che potesse essere legata alla magia dei
Dragon Slayer, dato che riuscivo ad alimentarmi con l'Energia magica
libera che mi circondava, seppur con gran fatica. Così,
lentamente, unii i due insegnamenti, fondendo le arti marziali con la
magia. Inoltre, con gli anni, si era creato un rapporto molto profondo
fra di noi. Io ero la figlia che lui non aveva mai avuto, e lui fu come
un padre per me. Quando fui abbastanza brava per cavarmela, iniziammo
ad andare in giro per i villaggi vicini, aiutando chi ne aveva bisogno.
Un giorno, mentre ci trovavamo in un villaggio chiamato Mohara, ci fu
un attacco di demoni. Non sarebbe stato troppo difficile elimiarli, non
erano nè tanti nè particolarmente forti.
Tuttavia, erano
comandati da un gruppo di maghi di una Gilda Oscura. Combattemmo
insieme, e li sconfiggemmo.
Ma Hakurei morì quel giorno, per difendermi.-
Amelìe si fermò, sentendo la voce spezzarsi.
-Dovresti essere felice della morte che ha avuto. E' morto con onore.-
Disse Gajeel, sorprendendo tutti.
-E' morto per proteggere qualcuno che amava.- Disse Gray dandogli man
forte, dandole una pacca consolatoria sulla spalla. -E' la morte
più onorevole che un guerriero possa avere.-
Amelìe
annuì sorridendo ai due con gratitudine. Elfman, intanto,
piangeva cercando di nascondere le lacrime con il braccio, mormorando
qualcosa come ' Quello sì che era un vero uomo!'
-Cosa hai fatto poi?- chiese Cana, resa curiosa dalla botte di vino che
si era scolata.
-Beh- disse Amelìe - Perso anche quest'ultimo e unico legame
che
avevo, ripresi i miei vagabondaggi, alla ricerca stavolta delle mie
origini e di informazioni in più sulla mia magia. Nel
frattempo
scoprii che sarebbe stato più comodo e conveniente, se
volevo
continuare a combattere i demoni, unirmi ad una Gilda. Mentre cercavo
in una biblioteca in un villaggio piuttosto lontano da qui qualche
nozione sulla Dragon Slayer Magic, mi cadde l'occhio su un libro
piuttosto recente. Ora non ricordo perfettamente il titolo, ma iniziava
con la sparizione dei membri della gilda allora considerata una delle
più forti della regione, Fairy Tail. Nel libro, poi, narrava
le
vostre gesta dagli albori fino al salto di questi sette anni. Ancora
prima di finirlo, decisi che mi sarei unita a Fairy Tail, ed ora,
eccomi qui.- concluse, sorridendo.
-Che storia ragazzi!- disse Natzu, entusiasta -
Ora ho
ancora più voglia di combattere con te!- gridò,
sputando
fuoco dalla bocca.
-RIVALE IN AMOREEEE- Gridò Lluvia, che non gradiva la
simpatia che Gray sembrava nutrire per la nuova arrivata.
Improvvisamente, Erza si alzò da dove era seduta, provocando
il
silenzio istantaneo di tutti i presenti. Titania fissò
Amelìe, stavolta senza lo sguardo ostile che la
caratterizzava,
ma con un piccolo sorriso che le incurvava le labbra.
-Benvenuta in Fairy Tail- disse pacata, tendendole la mano.
Amelìe la prese con decisione, scatenando il giubilo dei
suoi
festosi nuovi amici. -Grazie- rispose - Per me è un onore-
-ORA BASTA DOMANDE!- intervenne Cana urlando e sventolando un barile
neanche fosse una piuma -E' TEMPO DI FESTEGGIARE!-
-AYEEEEE!- risposero tutti, sollevando i boccali e dando inizio alla
festa.
Levi cervava di farsi strada, sgomitando per arrivare fino ad
Amelìe che era seduta al bancone, parlottando con Mira!
-Amelìe!- disse, riprendendo fiato- Non vorrei sembrarti
indiscreta, ma... Potrei chiederti un favore?
-Certo, dimmi pure - rispose quella sorridendo, mentre Cana chiamava un
brindisi per la nuova recluta ai compagni già un po' alticci.
-Volevo chiederti se potevi darmi un piccolo campione del tuo Plasma,
per poterlo analizzare. Potrei capire un sacco di cose sulle sue
origini, potrebbe esserti utile.- spiegò la maga.
Amelìe allargò ancora di più il
sorriso, entusiasta. -Ma certo, volentieri!-
Con pochi istanti di concentrazione fece apparire sulla sua mano una
quantità di materiale lattescente poco più grande
di una
biglia. -Ecco qui- disse, e la consegnò a Levi. La piccola
maga dai capelli azzurri mise le mani a coppa, e la piccola biglia
luminosa vi fluttuò sopra, cadendoci con un tintinnio. Levi
la guardò con gli occhi pieni di curiosità e
ringraziò di nuovo.
-Mi metto subito al lavoro!- disse, e sparì tra la folla,
senza curarsi che uno sguardo viglile la seguiva sempre.
-Dovresti parlarle, sai?- disse Amelìe a sorpresa, facendo
sobbalzare Gajeel.
-Umpf, come no. - rispose quello - E per cosa? Per vedermi puntato
addosso solo uno sguardo impaurito o disgustato? No grazie, mi va bene
così.-
Amelìe rise. Il gigantesco Dragon Slayer d'Acciaio aveva
problemi di cuore? HA! Bella questa!
Tuttavia, vedendo lo sguardo profondo del ragazzo mentre guardava Levi,
smise, buttando giù uno degli shot che Cana le aveva
passato. L'alcool le scese bollente giù per la gola e la
rossa sospirò.
-Guarda che stai dicendo una cazzata.- disse, osservando anche lei
l'azzurra che si sistemava gli occhiali, ridendo e scherzando con
Lluvia e Lucy.
-E' piccola e sembra fragile, ma è una maga di Fairy Tail.
Sono in questa specie di casino da meno di 24 ore, e cavolo Gajeel,
l'ho capito perfino io che sono tanto forti quanto folli. - Gajeel ora
stava osservando Amelìe con uno sguardo indecifrabile. La
rossa gli ficcò un mano un bicchierino pieno di qualcosa di
rosato, con un odore molto pungente.
-Non la sottovalutare.- concluse, e si allontanò.
Il massiccio Dragon Slayer fissò il contenuto del bicchiere,
annusandolo un po'.
-'Fanculo.- disse, lo buttò giù tutto d'un fiato
e si diresse quasi marciando verso Levi.
Eh si, vi lascio così, perchè sono
SAAADICA.
Scrivere in questo periodo è stato un tantino un'agonia,
dato che ho dovuto recuperare quattro materie; 'E' STATO DIFFICILE, MA
CE L'ABBIAMO FATTAH!' Sono riuscita a passare senza debiti e ad
aggiornare <3 (anche se con un ritardo imbarazzante ma ok.)
Ecco qui il nuovo tenebroso personaggio, anche se visto solo di
sfuggita, e un po' di Galevy per i fan della coppia!
Nel prossimo capitolo taaanti casini in arrivo, i primi accenni di
OCXOC, Nalu e tante tante tante botte, yay!
Mi raccomando, lasciatemi una recensione, gracias chicos!
|