Questa
fan fiction l’ho completata quest’inverno
quand’ero in settimana bianca, ascoltando praticamente solo
le canzoni più dolci di Avril Lavigne (Innocence, When
you’re gone, Keep Holding on). Ma ad oggi vi consiglio di
leggerla anche ascoltando “Open Eyes”
degli Snow Patrol
Per
due coppie tenerissime e per il dolore di Harry che forse non
è stato tanto manifestato dal salvatore del Mondo magico.
Dedico
questa mia creazione al mio ragazzo, Ale che ama tanto questa fan
fiction e che mi sopporta sempre nei miei momenti creativi e di crisi.
Grazie amore.
Buona
lettura!
Keep Holding On
Appoggiato al mobile
della cucina Harry osservò Hermione: gli dava la schiena,
seduta su di una poltrona mentre era intenta a cercare ne “Le
storie di Beda il Bardo” qualcosa che potesse aiutarli.
Era ormai passato
quasi un mese da quando avevano litigato, tutti e tre. Quasi un mese da
quando Ron era uscito dalla loro tenda per non tornare più.
Quasi un mese dall’ultima volta che aveva visto Hermione
sorridergli, sinceramente felice.
Sospirò,
ripensando a tutto ciò che era successo nel frattempo:
l’attacco a Godric’s Hollow, la paura, la tristezza
che non riuscivano più a scivolare via da lui, e non
più nemmeno da lei.
Prese le due tazze di
the caldo che aveva preparato e le si avvicinò in silenzio.
Si sedette sul divano, vicino a lei e le posò la tazza sul
tavolino di fronte a loro. Abbassò lo sguardo e prese a
fissare il liquido ambrato mentre ripassava ciò che si era
riproposto di dirle.
- Hermione, io e te
dobbiamo parlare. - disse seriamente, alzando lo sguardo.
-
D’accordo. Di cosa? - chiese tranquillamente, chiudendo il
libro e posandolo sul tavolo. Prese tra le sue mani la tazza calda di
the e lo guardò.
- Di Ginny. -
Hermione parve stupita. Era da quando erano partiti che non ne parlava
più ed anche se aveva accennato qualcosa quando il ritratto
di Phineas Nigellus aveva parlato della sorella del suo migliore amico,
non aveva accennato di volerne mai parlare con lei, aveva preferito
tenersi tutto dentro. Ma soprattutto non riusciva a capire il
perché di una scelta così improvvisa.
Lo esortò
annuendo ad andare avanti e fra un sorso di the e l’altro
Harry cominciò ad aprirsi con lei dopo tanto tempo
dall’ultima volta.
- Io... non ce la
faccio più Hermione. Mi manca, mi manca dannatamente. Mi
manca tutto di lei, il suo profumo, il suo volto, il suo sorriso,
tutto. Non so che darei per rivederla, per riaverla qui con me. E sta
andando sempre peggio, man mano che passa il tempo. Io... alla notte
quasi non dormo. Penso e ripenso a lei, a quando eravamo felici, a
quando tutto questo era lontano da noi. -
Un sorriso amaro
uscì dalla bocca di entrambi; non era mai stato davvero
distante quel conflitto, avevano solo imparato a convivere con la
consapevolezza che un giorno sarebbe successo.
- Con lei mi sento...
completo ed
ora è tutto così... distante. E mi fa
quasi paura quando ci penso, non sentire più così
nitidi i ricordi che ho di lei. Sai, - sorrise forzatamente - quasi non
ricordo più com’era baciarla, il suo sapore. Il
nostro ultimo bacio è talmente lontano nella memoria che non
sono nemmeno sicuro di ricordarmi l’immagine giusta di
quell’istante. Sto cedendo, Hermione, sto cedendo. Anche se
sembro così distaccato e sicuro, dentro ho il cuore che mi
scoppia e... Non ce la faccio più, non ce la faccio proprio
più. Ogni tanto... mi viene voglia di mollare tutto e
tornare da lei, fuggire da tutto e da tutti, ma so che sarebbe inutile
e soprattutto non sarebbe giusto. Solo... Non so più che
fare, Hermione.- Affondò la testa tra le mani, reprimendo
lacrime e singhiozzi che prepotentemente spingevano per uscire. Ma non
doveva, non poteva cedere seriamente a quel modo o sarebbe stata
veramente la fine.
Hermione gli
accarezzò un braccio ed i capelli
- Oh Harry... non
dire così. Vedrai, ce la faremo e presto potrai tornare a
riabbracciarla. -
Harry alzò
lo sguardo, scettico, mentre notava che nemmeno sul viso della sua
migliore amica brillava la convinzione di ciò che stava
dicendo.
- Lo so, lo so che ti
manca. Manca tanto anche a me... - Ma non finì la frase.
Harry sapeva che non si stava riferendo a Ginny - ... ma dobbiamo farci
forza. Dobbiamo stare uniti e continuare a lottare. In fondo lo stai
facendo per salvarla, per salvare una vita con lei. I tuoi sforzi non
sono vani, per questo non puoi permetterti di mollare. Dobbiamo
sostenerci a vicenda, Harry, ci aiuterà ad andare avanti.
Insieme ce la faremo. - Hermione strinse di più la mano del
suo migliore amico e questa volta il suo volto era serio e sicuro,
anche se non poteva nascondere il velo di paura che era entrato ormai a
far parte di entrambi.
Harry la
guardò sorridendo lievemente e ricambiò la
stretta - Hai ragione, Hermione. Grazie per essermi stata ad ascoltare.
Non ce la facevo proprio più. -
Lei
contraccambiò il sorriso e fece per prendere ed andare
così a lavare le tazze ormai vuote di the, quando Harry la
fermò, tenendola per un braccio
- Aspetta. Adesso
tocca a te. -
La ragazza lo
guardò perplessa, risiedendosi
- A me? E di cosa
dovrei parlarti io, scus... - - Di Ron. - la interruppe lui serio.
Sapeva quanto ne aveva bisogno, ma non lo avrebbe mai ammesso. Per
quello le aveva voluto dimostrare quanto faceva bene sfogarsi,
facendolo per primo lui.
Hermione si
irrigidì e si sciolse dalla presa di Harry - Non
c’è assolutamente niente da dire. -
Harry si fece
più avanti, sospirando; sapeva che non sarebbe stato facile
- Senti Hermione, non ti farà stare meglio tenerti tutto per
te. Te lo posso assicurare. -
La ragazza rise
nervosamente - Ma io sto
già bene. Sto benissimo. Non ho niente per cui
sfogarmi. È abbastanza grande da prendere le sue decisioni
da solo e io la sono per accettarlo. Può fare quello che
vuole, a me non interessa. - rispose alzandosi.
- Oh piantala,
Hermione. -
- COSA?! Piantala tu!
Io non ho bisogno di parlarne perché non
c’è un bel niente di cui parlare! Lui è
il mio migliore amico. Ha fatto quello che ha fatto. Ci sono stata
male, d’accordo, mi sembra anche normale. Ma adesso basta, si
va avanti. Chi se ne frega. Avrei fatto la stessa cosa anche con te. -
Harry
sbuffò sarcastico - Non credo. -
- Come dici prego?!?!
-
- Dico che non
avresti reagito così se le parti fossero state invertite. -
Anche Harry si era alzato in piedi e anche lui cominciò ad
alzare la voce. Hermione lo guardò incredula e furibonda
allo stesso tempo.
- Ma sei impazzito?!
Certo che ci sarei stata male, e tanto anche! Mi sarei comportata nello
stesso identico modo!! Siete i miei due migliori amici! Il rapporto che
ho con voi due è uguale! -
- Oh andiamo
Hermione, non è mai stato uguale tra te e me come tra te e
lui. Fra di voi c’è qualcosa di più... -
- COSA?! Non
è assolutamente vero!! -
Harry la
guardò più serio che mai, mentre la rabbia
montava anche dentro di lui.
- Ora basta,
Hermione. Piantala di fare la bambina. -
- La bambina?!? Io sto facendo la
bambina?! Sei tu che ti inventi le cose! Non è mai stato
diverso il bene che voglio a Ron da quello che voglio a te! -
- Sì
invece! Tra voi due c’è sempre stato qualcosa di
più, sempre, dal primo anno che ci siamo conosciuti! -
- Ma cosa stai
dicendo? Non è vero!! -
- Ah sì?!
Davvero?! - le urlò quasi in tono di sfida. Hermione
annuì vigorosamente, convinta, con le mani ben salde sui
fianchi.
A quel punto Harry
sputò fuori tutto, aumentando il tono di voce,
già alto, ad ogni frase.
- Bene. Allora: primo
anno. - cominciò, iniziando a tenere il conto con le dita -
“Cavallo in H3” ti ricorda qualcosa?! Stavi per
mandare a puttane tutte le nostre ricerche ed i nostri sforzi, compreso
il sacrificio di Ron, per andare da lui!! Eri terrorizzata
all’idea che gli fosse successo qualcosa di grave! Se non
avessi avuto la prontezza di riflessi di chiamarti, tutto sarebbe stato
inutile. -
Hermione
tentò di replicare ma Harry la interruppe prima
- Secondo anno.
Appena sei stata depietrificata ti precipiti verso di noi. Salti al
collo a me, stringendomi forte, ma quando stai per farlo con lui,
entrambi vi bloccate. Vi fissate per un po’ e poi lui ti
tende la mano e ve la stringete. Questa non è una cosa da
puri e semplici amici! -
Ancora una volta il
ragazzo non le permise di parlare
- Terzo anno. Non
crederti che nessuno mi abbia mai detto che hai stretto la sua mano
quando hai avuto paura alla lezione di Hagrid! Ed eri preoccupatissima
per lui dopo che abbiamo visto Sirius azzannargli una gamba a quel
modo. Non lo hai lasciato un attimo dopo!! -
Di nuovo Hermione
cercò di farsi valere sorridendo convinta della propria
risposta, ma invano
- Oh e adesso arriva
il bello. Quarto anno. Quando sono arrivate le ragazze di Beauxbatons
non so quante volte avrai litigato con Ron perché le stava
guardando!! Ma soprattutto il Ballo del Ceppo. Non farmi ripetere tutto
quello che è successo quella sera perché lo sai
quanto e meglio di me. Solo tre parole: Krum, tu e Ron. Non vi siete
rivolti la parola per settimane!! -
Hermione
sentì qualcosa fare breccia nella sua sicurezza e le gambe
le cedettero, anche se quasi impercettibilmente, ma nonostante tutto la
rabbia prevaleva ancora
- Quinto anno. Dopo
ogni singola riunione dell’E.S. aspettavi sempre lui per
andare sotto il mantello dell’invisibilità e
tornare così a due a due alla Torre di Grifondoro. E poi io
non ho ancora capito quale sia il tu ricordo felice per evocare il
Patronus. Generalmente è strettamente legato alla forma che
assume e la tua è una donnola. A weasel*. -
La ragazza
sentì le proprie difese cominciare a sciogliersi come neve
al sole e le lacrime cominciarono a pungerle prepotentemente gli occhi,
mentre la rabbia diveniva dolore sempre più forte pian piano
che si rendeva conto che tutto ciò che Harry diceva era
vero.
Ma lui non
accennò nemmeno ad abbassare la voce
- Sesto anno. Lui ha
scoperto che hai baciato Viktor Krum e un paio di giorni dopo
è finito con quella vacca stupida di Lavanda Brown. Hai
pianto per settimane e settimane, non riuscivi nemmeno a stare nella
stessa stanza con loro. Senza contare i canarini che gli hai scagliato
addosso!! -
Non riusciva
più a sopportarlo, a sopportare il peso di tutte le cose che
sentiva. La disperazione che era dentro di lei la stava facendo
impazzire. Non voleva ascoltare, non voleva stare ancora male come la
sera che lui era andato via, non voleva sentirsi morire di nuovo.
Così si tappò le orecchie e cominciò a
scuotere la testa da un parte all’altra per perdere ogni
sillaba che usciva dalla bocca del suo migliore amico, ma lui non
accennava a smettere, anzi alla fine urlò più che
mai
- E quest’
anno!! Tutti i miglioramenti che avete fatto! Siete stati
più vicini, vi siete capiti di più, eravate
più... intimi! Per non parlare di quella notte a Grimmauld
Place, quando vi siete addormentati mano nella... -
- ADESSO BASTA!
SMETTILA!! - lo interruppe con forza Hermione con la voce spezzata dal
pianto e dalla lacrime che sgorgavano ormai a dirotto. Tutta la
disperazione che teneva nascosta da tanto tempo venne fuori in una
volta. Cadde poi, quasi, come morta tra le braccia di Harry, come se
l’avessero svuotata completamente di ogni cosa.
Harry la fece sedere
nuovamente sulla sua poltrona, mentre lui tornava sul tavolino di
fronte a lei; il volto di lei appoggiato sulle sue gambe, mentre le
proprie mani continuavano ad accarezzarla.
- Oh Harry... - le
lacrime non smettevano un attimo di uscire - Perché se
n’è andato? Che cosa ho fatto di sbagliato? -
Harry
avvicinò il suo volto a quello della sua migliore amica; il
tono di voce dolce e comprensivo
- Hermione... Tu non
hai fatto niente. Anzi, tu hai cercato di fermarlo, di farlo
ragionare... -
- Sì, ma
non è servito a niente, no? - disse sarcasticamente tra i
singhiozzi - È stato tutto inutile, Harry. E adesso lui
è andato via e mi ha lasciata così, dopo tutto
quello che c’è stato tra di noi... Hai ragione,
Harry. Hai ragione su tutto, dalla prima all’ultima cosa che
hai detto. Non è mai stato uguale, mai. Io... non lo so
perché, ma ogni volta che c’è lui, ogni
volta che lo vedo io mi sento... completa. Capisci? -
Harry le
sussurrò un debole - Sì - sorridendole
comprensivo, ma non riuscì a nascondere un velo di amarezza
pensando che quella era la stessa cosa che lui aveva detto di Ginny
qualche minuto prima.
- Io... io credo di
amarlo, Harry. Lo amo, ne sono sicura. E ora che lui non
c’è più mi sento così sola.
Che cosa ho fatto di male per meritarmi questo? -
Il ragazzo le
sollevò il viso affinché i loro sguardi si
incrociassero
- Hermione non dire
queste cose, tu non hai fatto nulla per meritarti il dolore che stai
passando. Non è stata di certo colpa tua se lui... se ha
fatto quello che ha fatto. Semplicemente avevamo tutti idee diverse. Ma
non puoi addossarti questa responsabilità. tu non ne puoi
niente, è stata una decisione sua. -
Hermione gli sorrise
amara tra le lacrime
- Già, ma
adesso io come faccio senza di lui? -
- Non lo so, non lo
so proprio, Hermione... - le disse attirandola a sé.
Lei lo strinse forte,
mentre i singhiozzi pian piano diminuivano
- Mi manca tanto
Harry. -
- Anche a me. Ora
però cerca di dormire un po’, d’accordo?
Faccio io il primo turno. -
La ragazza
annuì, staccandosi da lui e asciugandosi le ultime lacrime
dal viso
- Harry? -
- ...?... -
- Grazie, per tutto.
- Harry le sorrise dolcemente e fece per alzarsi, ma un gran rumore di
urla indistinte e dei passi in avvicinamento, fuori dalla tenda li
paralizzarono entrambi.
E così
alla fine era successo. Li avevano trovati. Ad entrambi
mancò un battito ed Hermione strinse forte la mano del suo
migliore amico, mentre cercavano tutti e due una soluzione per venirne
fuori. Harry stava sudando freddo. Non doveva finire così,
non intrappola come i topi. Ma cosa avrebbero potuto...
- Sei un coglione! -
- COSA?!?!?! -
- Ho detto che sei un
coglione! -
Harry ed Hermione
ricominciarono lentamente a respirare. Il ragazzo lasciò la
mano della sua migliore amica per sporgersi dall’apertura
della tenda. Quelle voci...
- Se mi avessi dato
retta... -
La voce maschile
sbuffò
- Tsk! Guarda che se
non la pianti ti riporto dritta a casa! Posso farlo quando voglio! -
Hermione lo raggiunse
subito. Ebbe la conferma dei suoi dubbi appena vide il sorriso di Harry
ma voleva vedere di persona. Doveva
vedere...
- Oh sì
certo ti tiri indietro un’altra volta! Bene, fai pure. E cosa
gli dirai a Bill**
questa volta, eh? -
- Non lo so, magari
la verità! Ossia che abbiamo una sorella intrattabile che ti
fa saltare il cervello tutte le volte che cerchi una soluzione! -
Un sorriso
sfuggì anche a lei. Non poteva essere vero, eppure non
poteva essere un sogno. Lì davanti a loro, fuori dalla tenda
c’erano Ron e Ginny...
- E mamma sicuramente
sarà contenta di riaverti a casa. - le disse passandosi una
mano fra i capelli e dandole la schiena. Ma Ginny lo costrinse a
voltarsi
- Non ci pensare
nemmeno! E poi sai benissimo anche tu che non cambierebbe niente! La
Tana o Villa Conchiglia non mi proteggerebbero certo da un attacco di
Tu - Sai - Chi! Quindi sappi che non ti libererai tanto facilmente di
me, soprattutto adesso che Bill ha trovato la soluzione! -
Ron scosse la testa,
stanco di quel discorso che avevano fatto tante volte
- È stato
tutto un errore, fin dall’inizio. Non avrei mai dovuto
lasciarti venire con me. -
- Cosa?! Non lo dire
nemmeno per scherzo, sai?!! Sai benissimo meglio di me che lui riesce ad
entrare nella mente di Tu - Sai - Chi e captarne le emozioni collegate
a pensieri ed immagini. Tu - Sai - Chi potrebbe fare la stessa identica
cosa con lui
senza che se ne accorga e se pensasse a... me sarei un facile bersaglio
comunque, anche se non sono più la sua ragazza
perché Tu - Sai - Chi capirebbe ugualmente ciò
che lui prova per me e non ci credo neanche un po’ che lui non mi abbia
pensata nemmeno una volta! Tanto vale allora stare insieme
finché possiamo! Quindi togliti dalla testa di riportarmi a
casa! Ho diritto quanto te di stare accanto alla persona che amo!!! -
A queste parole due
persone non troppo distanti era di nuovo quasi sull’orlo
delle lacrime dalla gioia
- Già,
anche se non credo che Hermione mi riserverà lo stesso
benvenuto che darà Harry a te, no? - sussurrò Ron
rassegnato.
- Beh non avrebbe
tutti i torti... - rispose la sorella, abbassando anch’essa
il tono di voce
- Lo so, lo so ti
credi che no lo sappia? Ho fatto una cazzata, un’enorme
cazzata. - fece un sorriso tirato - E poi come potrebbe
accogliermi allo stesso modo? Non sa nemmeno quello che provo per
lei... -
- Ron, devi
dirglielo, lo sai. È una vita che te lo diciamo io ed
Harry... -
Ron non
riuscì a trattenersi ed urlò di nuovo; ma
entrambi sapevano che non era contro Ginny che stava gridando ma contro
sé stesso
- MA COME FACCIO
ADESSO, EH?!! ME LO SPIEGHI?!!!??! Dopo che ho fatto lo stronzo a quel
modo, con che faccia da culo posso presentarmi là da lei e
dirle che non è mai stata la mia migliore amica?!!? Che fin
dal primo anno ho capito che tra di noi c’era qualcosa di
diverso, qualcosa di splendidamente strano, che non riuscivo a
spiegarmi?!! Che dall’estate tra secondo e terzo anno ho
capito che mi piaceva perché avevo sentito da morire la sua
mancanza quando siamo andati in Egitto?!?! Come faccio a dirle che da
quel maledetto quarto anno mi sono accorto di essere innamorato di
lei?!!? Come diavolo le posso dire che l’anno scorso sono
stato un emerito idiota, un imbecille, un cretino senza palle per
essere andato dalla Brown dopo aver litigato con te quella sera, quando
so e sapevo benissimo che l’unica fottutissima cosa che
dovevo fare era correre da lei, baciarla e dirle che
l’amo?!!? Me lo spieghi?!?! Come diamine faccio, eh?!! Quindi
non mi venire a dir...! - ma non riuscì a finire la frase
perché qualcosa gli era letteralmente piombato addosso
facendolo cadere lungo disteso sulla neve.
Ed ora quel
"qualcosa" non gli permetteva nemmeno di alzarsi
- Ch...? -
Hermione non gli
diede nemmeno il tempo di capire e lo baciò sulle labbra.
Subito rimase scioccato dalla situazione, ma quando un attimo dopo si
rese conto che era lei,
sorrise contro le sue labbra e chiuse anch’egli gli occhi
ricambiando il bacio.
Istintivamente Ginny
aveva estratto subito la bacchetta, pronta a combattere contro
eventuali nemici, ma una voce familiare le fermò dal colpire
"l’aggressore" del fratello
- Un po’
troppo impeto in effetti, ma non credo che quella possa servire. - le
fece notare Harry appena uscito dalla tenda, indicandole la bacchetta.
Ginny rimase
immobile, non potendo quasi credere ai suoi occhi - Harry... -
Il ragazzo
continuò a mantenere una certa distanza, nonostante stesse
lottando contro ogni singola fibra del suo corpo per riuscirci
- È vero?
È vero quello che ha detto Bill? Puoi... insomma, il
pericolo è assolutamente
lo stesso? - Ginny gli sorrise sull’orlo delle
lacrime annuendo - Identico... -
Harry si mosse di
qualche passo verso di lei, giungendo a pochi centimetri dal suo viso.
La voglia di baciarsi
era quasi incontrollabile
- E Ron... tu credi
che... -
Ginny si
voltò ad osservare il fratello che, ancora sdraiato a terra
continuava a ridere e a baciare Hermione. Poi si girò a
guardare Harry negli occhi
- Io credo di
sì... -
Risero, dopo tanto
tempo, di nuovo felici, di nuovo insieme. Poi Harry annullò
la distanza che c’era tra loro e tornò a
riassaporare il gusto quel gusto che da tanto gli mancava,che quasi non
ricordava più. E in quel momento promise a sé
stesso e tacitamente a Ginny che non lo avrebbe mai più
dimenticato.
The
End
* Volevo
precisare che il vero Patronus di Hermione è una lontra ( a
otter ) e non una donnola ( a weasel ). Weasel è la
traduzione propria della donnola. Io però, non ricordando
cosa diceva il libro e non potendolo consultare, mi sono basata sulla
figura che ho visto nel film, che credevo fosse una donnola (
mea culpa, mi rendo conto che la donnola è un po’
diversa ). Attraverso una serie di associazioni era arrivata a pensare
che Hermione avesse quindi un Patronus molto legato alla figura di Ron
( weasel - Weasley; associazione tra animale e cognome comunque
confermata da Sua Maestà Mrs. Rowling stessa sul suo sito ).
Ci tengo quindi a precisare che questa particina è frutto
della mia immaginazione e non ha nessun fondamento nel libro, come
anche il fatto che il Patronus sia legato al ricordo.
** La
ripetizione è voluta, quindi diciamo "corretta"
perché litigano.
Rowena
(Viky)
Mmm
e allora?! Non sono troppo belli?!!?
L’idea
che Ginny potesse essere sempre e comunque in pericolo anche lontana da
Harry mi è balenata in mente per un po’. In
effetti però Voldemort non è più
riuscito a entrare nella mente di Harry, quindi fa un po’
cilecca quest’idea. Quindi non prendetela per seria (anche
per che se non lo dice la Bowling non è corretto
comunque! ^-^) Che ne dite, me la
lasciate una recensione? Piccola, minuscola, anche solo - Bella - vi
giuro che mi basta!!!
Spero
tanto che lily_94 legga questa ficcy perché ci tengo a un
tuo commento lo sai!!!
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