Al di là del bene e del male

di _ChaMa_
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QUESTIONE DI TEMPO
 

Il lavoro al Grill era stato più gratificante di quanto non avesse mai immaginato e vederlo ridotto in cenere fece provare a Matt un senso di tristezza che mai aveva pensato di poter provare. Di aspettative ne aveva parecchio: avrebbe voluto andare al college, continuare a giocare a football ma poi le cose si era complicate e aveva dovuto rimboccarsi le maniche e diventare uomo prima del tempo.
<< Matt?! >>
La voce di una ragazza, lo distrasse dai suoi pensieri e stringendo il sacchetto pieni di cocci di vetro si voltò.
Non poteva credere ai suoi occhi. La vista di quegli occhi azzurri e dei lunghi capelli neri di April Young furono il primo raggio di sole, dopo tanta oscurità.
<< April? >> domandò sorpreso << Ma che ci fai qui? >>
April sorrise, avvicinandosi a lui.
<< Credevo fossi tornata ad Atlanta...>>
<< Infatti >> rispose la ragazza << Ma quando ho saputo dell'esplosione ho pensato di venire a dare una mano >>
<< È bello vederti >> disse Matt, senza pensarci. Era stanco di dover stare sempre attento a cosa dire e come comportarti.
<< Anche per me >> rispose April. Non glielo aveva mai confessato, ma gli era stata grata per averle fatto da cavaliere al concorso di Miss Mystic Falls. Matt Dovonav era stato il suo portafortuna.
<< Allora...che mi sono persa? >> chiese, chinandosi a raccogliere altri pezzi di vetro
Matt alzò le spalle << Sai com'è fatta questa città...non si può mai stare tranquilli >>
April si rialzò e infilò quello che aveva raccolto nel sacchetto di plastica che teneva nell'altra mano << Non è sempre stato così...quando ero piccola Mystic Falls era la cittadina più noiosa in cui poter vivere >>
Il sorriso di April era davvero come una ventata d'ara fresca. Gli sorrise di rimando, pensando a quanto era stata fortunata ad andarsene e vivere la sua vita tranquilla.
<< Rebekah, è qui anche lei? >> chiese
Matt restò sorpreso da quella domanda, ma dopo qualche secondo scosse la testa << Si è trasferita con i suoi fratelli qualche mese fa >>
<< Peccato >> rispose << Mi avrebbe fatto piacere rivederla >>
All'improvviso Matt si ricordò dello strano legame che si era creato tra le due. April con la sua semplicità e luminosità e Rebekah con la sua smania di diventare umana.
<< Ora che mi ricordo... >> disse April, come e avesse avuto un flash istantaneo << Avrei dovuto darti le foto dl ballo, ma mi è completamente uscito di mente! >>
<< Le foto del ballo? >> chiese Matt senza capire
<< Tu e Bonnie, re e regina del ballo... ricordi? >>
L'espressione sul volto di Matt cambiò radicalmente. Dove prima c'era un sorriso confuso ora c'era una maschera di tristezza.
April se ne accorse e gli chiese se avesse detto qualcosa di sbagliato.
<< No, certo che no! >> rispose Matt, cercando di sembrare il più naturale possibile << È solo che Bonnie... >>
È morta.
<< Non credo che... >> le parole di Matt si persero nell'aria calda e polverosa di quel che restava del Grill. Il cellulare nella sua tasca cominciò a squillare e Matt lo interpretò come un aiuto dal cielo. Guardò il display: Jeremy.
<< Non ti preoccupare... verrò a prendere io >>
<< D'accordo... >> disse April, un momento che prima che Matt si potesse allontanare.
Aprì il messaggio e capii che c'erano nuovi guai in vista.

 
***

Caroline Forbes non si era mai considerata adatta a fare l'insegnate. Anche se doveva ammettere che era piuttosto divertente. Sopratutto quanto il tuo unico allievo era stato il tuo professore di Storia al liceo.
<< Perché non posso semplicemente bere dalla sacche di sangue? >> insistette Alaric
<< E dove le prendiamo? Non ce ne sono rimaste molte...>>
<< Facciamo razzia in un ospedale >> ironizzò il professore di storia, ma lo sguardo cupo e severo di Caroline lo paralizzò << Scherzavo! >>
<< Prima di tutto, concentrati! >>
Alaric chiuse gli occhi e si mise in ascolto del bosco. C'era un silenzio inquietante.
<< Io non sento niente >>
<< Non ti sforzi nemmeno! >>
Alaric sbuffò e si concentrò per riuscire ad individuare il suo pranzo.
<< Esattamente cosa dovrei ascoltare? >>
Caroline sbuffò e alzò le mani, disperata << Non importa >> disse infine
<< Non ti arrabbiare, Caroline. Sono stato un vampiro per quanto? Due giorni e poi sono morto... >>
<< Non ce l'ho con te, sono solo preoccupata >>
<< Per Stefan >>
Caroline annuii silenziosamente.
<< Come sta? >>
<< Come sta Elena? >> chiese lei di rimando
Alaric accennò ad un mezzo sorriso << Uno schifo >>
<< Sai qual'è la cosa peggiore? >> chiese Caroline; Alaric sapeva che glielo avrebbe detto in ogni caso, quindi si sedette sul tronco di un albero abbattuto e l'ascoltò << Che non c'è niente di buono. Non riesco a trovare una sola cosa che funzioni da quando... >> si bloccò di colpo, puntando lo sguardo sul prato verde << Vorrei solo sapere come tornare alla normalità >>
<< Normalità? >> rise Alaric << Credo di aver eliminato quella parola dal mio vocabolario >>
<< Non ti manca? >>
<< Cosa? >>
<< Essere normale >> rispose triste Caroline << A volte, rimpiango la Caroline bambina, quella viziata e sorridente che dava importanza alle cose più banali >>
<< Andrà meglio >> rispose Alaric << Prima o poi, andrà meglio >>
Di colpo si alzò e spostò leggermente la testa verso un albero
<< che c'è? Che hai sentito? >> chiese allarmata Caroline
Alaric sorrise << La mia cena >>

 
***


<< Jeremy! Che succede? >>
Matt raggiunse il retro del Grill e cercò con lo sguardo Jeremy, accasciato contro la parete semi distrutta del locale
<< Che è successo? >>
Jeremy sospirò e lanciò uno sguardo poco lontano. Nascosta nell'ombra, Matt riconobbe la figura bionda di Liv Parker.
<< Che ci fai tu qui? >>
Liv alzò le braccia in segno di resa << Non sono venuta per litigare >>
Matt le lanciò uno sguardo di ghiaccio e si avvicinò a Jeremy. Lo aiutò ad alzarsi e fece per andarsene.
<< Aspettate! >> protestò Liv << Devo parlarvi... >>
<< Quello che hai da dirci non ci interessa >> esclamò rabbioso Matt << Sparisci! >>
<< Sicuro che non ti interessi? >> chiese Liv, assumendo il tono di chi nasconde un segreto che non vede l'ora di svelare << Perché sono sicura che a Jeremy farebbe comodo il mio aiuto >>
Matt si fermò e guardò Jeremy << di che sta parlando? >>
<< È tornato >> ammise << L'istinto del cacciatore >>
<< Sapevamo che sarebbe successo >> replicò Matt << L'incantesimo dei viaggiatori ha annullato la magia delle streghe e... >>
Jeremy scosse la testa e Matt si fermò << Ho perso la mia ancora >> disse << Quello che mi impediva di uccidere vampiri, non era l'incantesimo. Era Bonnie >>
Matt si portò una mano sulle labbra e desiderò sprofondare nel terreno. Si voltò fulmineo verso Liv << Puoi aiutarlo? >>
Liv alzò le spalle << E io cosa ci guadagno? >>
Matt alternò lo sguardo da Jeremy a Liv, indeciso su cosa fare. Non era mai stato lui quello che prendeva le decisioni. Lui eseguiva soltanto.
<< Che cosa vuoi? >>
<< Il vostro aiuto >> disse semplicemente
<< Per cosa? >> chiese Jeremy
Liv sorrise vittoriosa << Voglio uccidere le mia congrega >>

 
***


<< Te l'ho detto un milione di volte >> ripeté Katherine esasperata
<< Non puoi superare quel confine >>
Damon guardò disgustato la linea bianca disegnata sulla pietra davanti ai suoi piedi e indurì la mascella.
<< Allora come faccio ad andarmene? >>
<< Credi che se lo sapessi non me ne sarei già andata? >>
Damon sbuffò e si guardò intorno, per l'ennesima volta. Doveva provare: in fondo che cosa aveva da perdere? Morto, era già morto. E per davvero questa volta.
Si allontanò dalla linea e superò Katherine, che tirò un sospiro convinta che se ne sarebbero andati, ma prima che potesse fare o dire qualcosa vide Damon scattare verso quella infinita linea bianca e saltare. Per un secondo scomparve dalla sua vista, come se fosse stato risucchiato ma il secondo dopo riapparve. Venne sputato indietro con forza e violenza.
Damon cadde all'indietro e andò a sbattere contro una parete di roccia.
<< Dannazione! >>
<< Che è successo? >> chiese Katherine, correndo verso di lui
Damon batté un pugno sulla parete e si preparò a saltare di nuovo.
<< Damon?! >> urlò Katherine, afferrandolo per un braccio
<< Che vuoi? >>
<< Stai sanguinando... >> rispose, allungando una mano verso il collo del maggiore dei Salvatore. Damon nemmeno aveva fatto caso al liquido caldo che gli scorreva lungo il collo.
<< Cosa c'è oltre quella linea? >> chiese con voce soffice
Damon deglutì << Tutti i miei ricordi >>




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