VITA
E SEGRETI DI BRA BRIEF
Dopo essersi sistemata
meglio il borsone sulla spalla diede un rapido sguardo all'orologio
da polso.
“Accidenti se
continuo a volare così piano non arriverò mai in tempo.
Ma non posso neppure aumentare la velocità, o sicuramente papà
sentirà la mia aura” pensò.
Guardò il selvaggio
paesaggio sotto di lei finchè non trovò quello che
cercava.
Scese in una piccola
radura e una volta atterrata, tirò fuori dalla tasca della
giacca una serie di capsule.
Scelse la numero nove.
“Dovrebbe essere
questa” si disse poco prima di aprire e lanciare lontano la
capsula che dopo un sonoro puff lasciò il suo posto ad una
aircar rosso fiamma.
Posò il borsone
sul sedile passeggero e dopo aver avviato i motori, partì a
tutta velocità.
Ovviamente il veicolo non
era lontanamente paragonabile al volo di un saiyan, ma era uno dei
modelli più veloci della Capsule Corporation e la nostra
protagonista fu costretta ad accontentarsi.
“Tutta colpa di papà
e delle sue paranoie! A quest'ora sarei già arrivata”
pensò sistemandosi dietro un orecchio una lunga ciocca di
capelli scomposta dal vento.
Dopo qualche secondo la
smorfia di amarezza si trasformò in un piccolo ghigno di
soddisfazione. Infondo era riuscita ad ingannare un astuto principe
della guerra come suo padre per più di un mese senza farsi
scoprire e la cosa riusciva a soddisfarla, ma ciò che
l'avrebbe pienamente soddisfatta sarebbe stato il riuscire nella sua
impresa: dimostrare ai terrestri e non chi in realtà era Bra
Brief!
Si era stancata di
interpretare il frivolo ruolo della bella e giovane principessa
rinchiusa nel suo semi-rotondo castello color crema.
A quel pensiero corrugò
le sopracciglia e più convinta di prima, sfrecciò verso
la sua meta.
La luna era alta nel cielo
quando la giovane saiyan dai capelli azzurri atterrò al centro
dell'enorme spiazzale alberato. Poco lontano, sulle candide
mattonelle, spiccava la scura figura di Popo che, a causa del vento
provocato dal veicolo, si teneva il turbante con una mano.
“Buona sera, Bra”
Bra saltò giù
dal sedile afferrando la sua borsa.
“Buona sera a te,
Popo” rispose mentre ritrasformava in capsula la sua aircar.
“Ti stava
aspettando” aggiunse accennando un sorriso.
Bra si guardò
intorno alla ricerca di qualcuno.
“Ah, Dende è
ancora arrabbiato con me?”
Prima di rispondere, Popo
sospirò.
“No, ma non approva
pienamente le tue azioni, lo sai. Resta sempre dell'idea che tuo
padre o almeno qualcuno della tua famiglia debba essere informato.”
“Uffa! Tutti con
questa storia, no, mi dispiace ma questa volta la mia famiglia non
verrà coinvolta. È una cosa che riguarda solo me”
disse decisa mentre attraversava il portico ed entrava all'interno
dell'imponente struttura.
“Come desideri, Bra”
disse abbassando lo sguardo e seguendo la giovane fino ad un ampia
porta in legno elegantemente decorata.
Si fermarono e prima di
poggiare la mano sulla maniglia, Popo rimase a fissare la ragazza.
Non era la prima volta che
accompagnava un saiyan nella stanza dello spirito e del tempo, ma
fino a quel momento coloro che vi erano entrati l'avevano fatto solo
in situazioni di pericolo. Quella ragazza lo faceva solo per
dimostrare qualcosa al mondo e forse anche a se stessa.
“Conosci le regole”
le disse ritornando dai suoi pensieri.
“Si, non
preoccuparti”
“Ricorda non...”
“Si, non più
di tre ore” completò scocciata.
“Bene, allora
prego”.
Aprì la porta
lasciandola passare.
“Grazie”
rispose dirigendosi verso uno dei grandi letti su cui posò il
pesante borsone.
Popo era rimasto sulla
soglia della porta.
“Allora... ci
vediamo tra tre ore. Mi raccomando, stai attenta.”
Bra si voltò
regalando uno dei ghigni che la rendevano simile al padre.
“Tranquillo, infondo
sono la principessa dei saiyan. Ah e salutami Dende!”
Popo le rispose con un
sorriso e dopo qualche secondo, chiuse la porta.
Rimasta sola, Bra chiuse
gli occhi e fece un profondo respiro.
Tutti... persino Popo e
Dende la trattavano come una delicata bambola di porcellana.
Ma in quella stanza
nessuno l'avrebbe giudicata, sarebbe stata semplicemente se stessa,
uguale a tutti gli altri guerrieri che come lei avevano usato quel
luogo per allenare il corpo e lo spirito.
Riaprì i suoi
grandi occhi azzurri perdendosi nella purezza e nella pace che la
circondavano.
Si avvicinò al
letto e tirò fuori dal borsone una maglietta senza maniche
nera e un paio di pantaloncini attillati del medesimo colore.
Dopo averli indossati si
portò al centro di quella bianca radura.
“Adesso, iniziamo
l'allenamento!”
Continua...
Ciao!!
perdonatemi, ma sono partita per una settimana abbandonando voi e le
mie ff!
Cmq...
che ne pensate del capitolo? Uno dei tanti segreti della nostra Bra è
stato svelato... spero di non aver deluso le vostre aspettative, ma
tranquilli, la situazione si farà più interessante tra
qualche capitolo!
Ringrazio
chi ha letto e chi ha messo la storia tra i preferiti, ma in
particolare chi ha commentato:
Angelo
Azzurro
carol2112
Ossequi
Lady Gaunt
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