"Forse non dovremmo spingerci oltre, è meglio fermarci qui" E' estremamente
serio, quindi non sta affatto scherzando
Guardo quei suoi occhi azzurri, ripercorro con lo sguardo il suo corpo, mi
fermo a contemplare il suo fisico niente male, lì per lì sto per rispondergli
che dovremmo andare avanti, ma poi rifletto meglio sulla situazione, è il 24
dicembre e mi trovo in macchina con un perfetto sconosciuto...non credo sia il
massimo farci sesso assieme.
Mi stacco completamente dal suo corpo "Hai ragione. Sta succedendo tutto così
in fretta, è ovvio che è solo il momento che ci ha spinti a fare questo,
probabilmente in altre circostanze non ci saremmo nemmeno parlati"
Faccio per rimettermi la canottiera, quando il mio sguardo cade sull'orologio
all'interno dell'auto. La mezzanotte è passata da qualche minuto.
"Beh, allora, buon Natale, Matt" dico senza muovermi di un millimetro.
Lui si passa una mano tra i lunghi capelli neri, senza capire in un primo
momento, poi si alza un pochino e la lontananza tra i nostri corpi è di nuovo
quasi annullata.
Sento ancora il suo profumo, il suo petto mi sfiora mentre si sporge a
guardare l'orologio.
Prima che si allontani ho quasi l'impressione che esiti un attimo, ma poi
torna dove si trovava prima e abbozzando un sorriso mi dice "Buon Natale,
Lizzie"
Ormai il suo nomignolo non mi da più fastidio, anzi, il solo sentirmi
chiamare dalla sua voce mi provoca un brivido di piacere. E pensare che meno di
due minuti fa stavamo per....
Mi mordo le labbra per darmi un contegno, torno a sostenere il suo sguardo
color del cielo, ma non so bene cosa dire.
Lui mi accarezza una guancia e mormora "Credevo che non sarei riuscito a
fermarmi, è che ho provato un'attrazione fisica così grande, non mi succedeva da
tempo."
La sua mano si sposta poi sulla mia spalla e mi percorre tutto il braccio, mi
osserva ancora una volta con aria compiaciuta, poi continua "Forse è meglio se
ci rivestiamo tutti e due, che dici?"
Annuisco, incapace di pronunciare una frase sensata, mi rimetto il
maglioncino, improvvisamente a disagio così, mezza nuda davanti a lui.
Anche lui si riveste e ci ritroviamo di nuovo in silenzio, nella mia auto,
come eravamo una ventina di minuti prima, solo che i sentimenti che ci
attraversano sono completamente diversi ora.
"Credo che sia il caso di pensare a come andare a casa...." comincio
incerta
"Giusto...prendi ancora il mio telefono, prova a richiamare i tuoi" Mi porge
l'oggetto, che afferro con mano tremante.
La mia testa è ancora affollata di pensieri rivolti a quello che stava per
succedere, a quello che vorrei che succedesse...però ora devo scacciare via
certe voglie, ormai non accadrà nient'altro.
Sbaglio a digitare il numero di casa quattro volte.
"Cazzo!" impreco anche ad alta voce
"Tutto bene?" chiede Matt leggermente preoccupato
"Sì, solo....facevo confusione con le cifre" Finalmente azzecco il numero e
sento dall'altra parte il solito tu..tu..tu..ma questa volta qualcuno si degna
di rispondere
"Pronto?"
"Pronto, papà?"
"Beth? Che è successo? Io e tua madre ti abbiamo aspettata fino ad un certo
orario, poi abbiamo visto che non arrivavi più..."
"Sì, è una storia lunga. Mi si è fermata la macchina, a quanto pare si è
proprio fuso il motore, e non sapevo come rintracciarvi, poi fortunatamente ho
trovato un amico che mi ha prestato il cellulare" forse l'uso della parola amico
non è molto adatto.
"Non potevi chiamare col tuo?"
"Si è scaricato...comunque ho telefonato già due volte, come mai non avete
risposto?"
"Non abbiamo neanche sentito il telefono. Dove sei ora?"
"Nella zona industriale, il posto peggiore dove poteva fermarsi l'auto"
"Sei sola?"
"No, c'è qui quel mio amico che mi sta facendo chiamare col suo telefono.
Comunque hai capito più o meno dove sono? Precisamente davanti all'azienda con
il logo che sembra un serpente"
"Ah, si. Allora aspettami lì, arrivo appena possibile, con questa neve è un
pò difficile muoversi "
"Lo so e mi dispiace molto farti uscire di casa a quest'ora."
"Non importa, ci vediamo dopo"
"Ciao papà"
Riattacco e ridò il telefono a Matt, senza guardarlo direttamente negli occhi
"Grazie per avermi fatto chiamare"
"Di niente. Allora, vengono a prenderti?"
"Sì, mio papà arriverà fra un pò, quindi se vuoi puoi tornare tranquillamente
dagli altri, chissà che stanno combinando al locale" cerco di ridere ma non ce
la faccio
"Oh, sicuramente niente di buono, ma non mi va di lasciarti qui sola"
Cala ancora una volta il silenzio, devo pensare lucidamente, devo trovare un
modo per far passare questo tempo che ci resta da trascorrere insieme.
Eppure non ce la faccio a non pensare a lui, che mi bacia, mi accarezza, mi
tocca....il suo corpo sopra il mio, così vicino...chissà se anche lui ci sta
ripensando.
Lo guardo, ha un'aria pensierosa, i suoi occhi azzurri fissano il vuoto e con
una mano si sfiora il piercing sopra il mento. Ha davvero un bel profilo, un
naso quasi perfetto e le labbra...così, socchiuse, gli danno ancora un maggiore
fascino. Rimango a contemplarlo per un pò, lui è così preso dai suoi pensieri
che non se ne accorge, oppure fa finta di non
accorgersene.