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Un'altra noiosa giornata in ufficio.
Sto morendo di caldo, perchè si doveva guastare proprio ora l'aria
condizionata?
Cazzo, in pieno agosto non è il massimo passare il week end a lavorare ad un
articolo che se non consegno entro le sei rischio il licenziamento!
Tra l'altro l'ennesimo articolo che nessuno aveva voglia di scrivere, proprio
a me vanno a far parlare di auto all'avanguardia, come se ce ne capissi e
soprattuto me ne importasse qualcosa!
Finisco di scrivere le ultime quattro righe, un pò a casaccio, tanto il testo
finirà in ultima pagina ed in uno spazio super ridotto, sarà un miracolo se
qualcuno lo noterà e lo leggerà.
Ultimamente il giornale per cui lavoro sta perdendo colpi e gli incarichi che
mi toccano sono ancora meno interessanti delle interviste alla gente comune che
mi capitava di fare i primi tempi.
Quasi quasi rimpiango le chiacchierate con le anziane salvate dalla bontà di
un giovanotto che ha acciuffato il ladro che voleva scipparle oppure le
testimonianze di gente che giurava di aver visto un gorilla albino passeggiare
tranquillo per la città.
Ne succedono di cose strane al giorno d'oggi!
Eppure, la cosa che rimpiango di più è forse anche il lavoro più rilevante
che mi sia mai capitato, l'intervista ad un gruppo che nell'ultimo periodo sta
avendo tantissimo successo, li si vede ovunque ormai.
Sbadiglio stancamente, spengo il computer, mi alzo in piedi e guardo fuori
dalla finestra. La vista che mi si prospetta davanti è il più grande centro
commerciale della città e sulla parete spicca un loro poster, quei quattro
ragazzi gallesi che ormai hanno conquistato milioni di fans in tutto il mondo: i
Bullet for My Valentine.
Lui è al centro. Lui, con i suoi capelli scuri e lunghi. Lui, con quella sua
espressione da arrogantello che gli dà ancora più fascino e lo fa sembrare
irraggiungibile. Lui, con quel suo fisico così apparentemente perfetto ed
eccitante al solo guardarlo. Lui, con quelle mani grandi, che vorresti a tutti i
costi ti stringessero. Lui, con quegli occhi azzurri e penetranti, quello
sguardo magnetico che quando si rivolge su di te ti fa mancare il respiro. Lui,
Matt, chitarrista e frontman di una delle giovani band più promettenti del
momento. Tenebroso angelo e poeta del metal, capace di scrivere testi di un
romanticismo tutto particolare. Con le sue canzoni è riuscito a farmi piangere o
a farmi sentire meglio. Il solo ascoltare la sua voce ha un effetto devastante
sul mio stato d'animo.
Ci siamo conosciuti la vigilia di Natale di due anni fa. Era il 2006 e il suo
gruppo stava spopolando per il primo album full lenght che aveva pubblicato.
Non dimenticherò mai quel pomeriggio, quella breve chiacchierata che aveva
creato in me tanti sentimenti contrastanti. E poi la sera, quando mi si era
rotta la macchina, l'avevo rincontrato e mi aveva aiutata e non solo...eravamo
stati vicini a fare l'amore. Beh, forse fare l'amore non è l'espressione adatta
visto che ci eravamo visti solo due volte e quella che c'era tra noi era
soprattutto attrazione fisica.
Il fatto è che quel ragazzo esercitava un enorme fascino su di me, non potevo
proprio resistergli e nemmeno lui era riuscito a resistere a me.
Ma alla fine ci eravamo fermati, consci del nostro errore, anche se io non ho
mai creduto veramente che quello sarebbe stato uno sbaglio.
Troppo spesso ho ripensato al suo ultimo bacio, al suo saluto, alla sua
promessa "Non finisce qui, cara la mia Lizzie". Quelle parole sussurrate mi
fanno rabbrividire ancora ogni volta che ci penso.
Nessuno ha mai saputo che in realtà io attendo, aspetto con trepidazione che
lui torni a finire quello che ha cominciato.
La gente che mi sta attorno si chiede perchè non mi decido a frequentare
qualche ragazzo, ce ne sono molti che non sono niente male che continuano a
chiedermi di uscire.
Ma io non accetto e non ho intenzione di accettare. Ho provato una volta a
vedermi seriamente con qualcuno da dopo quella fatidica serata con Matt, ma non
appena le cose si fanno più intime io comincio a pensare a quegli occhi azzurri,
alle sue mani che mi percorrono il corpo, ai suoi capelli che mi sfiorano mentre
ci stringiamo uno all'altra.
E' più forte di me, so che finchè non lo avrò non smetterò di desiderarlo con
tutta me stessa.
"Beth? Hai deciso di rimanere qui in ufficio?" La voce di Linda giunge alle
mie spalle.
Mi riscuoto dai miei pensieri e rispondo "No, stavo uscendo proprio ora.
Aspettami, così prendiamo l'ascensore insieme"
Esco dall'edificio assieme alla mia collega e scambio qualche chiacchiera
spensierata sulle nuove tendenze, dopodichè la saluto e raggiungo la mia
auto.
Inizialmente non ero abituata a questa nuova macchina, così diversa dalla mia
precedente.
Però il cambiamento era stato necessario, sia perchè l'altra era in
condizioni disastrose, sia perchè il solo salirci mi riportava alla mente quella
notte del 24 dicembre.
Ogni volta che aprivo la portiera e mi sedevo al posto del guidatore mi
sembrava di sentire ancora il suo profumo e il suo respiro sul mio collo.
Accendo lo stereo e parte in automatico una loro canzone, il loro ultimo
singolo. Ok, forse sono masochista e dovrei evitare di ascoltarli, ma proprio
non ce la faccio.
La loro musica mi piace troppo, indipendentemente da quello che è successo o
no tra me e Matt.
Arrivo a casa in uno stato di trans, con la canzone che mi risuona nelle
orecchie, Waking the Demon, ne avevo visto anche il video ed ero rimasta senza
parole. I capelli di Matt erano più lunghi rispetto a quando ci eravamo visti e
anche la sua voce era cambiata.
Avevo letto su un paio di giornali che aveva avuto un'operazione alla gola e
che aveva rischiato di non poter più cantare, evidentemente le cose si erano
risolte e ne ero felicissima per lui.
Mi avvicino ad una finestra per aprirla, la stanza è invasa da un caldo
opprimente, per la seconda volta in quel giorno guardo all'orizzonte e vedo una
foto dei Bullet for My Valentine.
"Beth, mi sa che cominci ad avere le visioni" mi dico strofinandomi gli
occhi, ma quando li riapro il poster non si è mosso, noto che sotto le figure
dei quattro ragazzi c'è una scritta che da questa posizione non riesco a
leggere.
Credo che farò un giretto in strada e passerò casualmente davanti a quel
muro.
Lascio la finestra aperta, tanto tornerò in un paio di minuti, ed esco mezza
di corsa.
Arrivata davanti alla foto noto che non sono l'unica ad esserne incuriosita,
ci sono altre tre ragazzine che fissano sbalordite l'immagine.
Devono avere più o meno quattordici anni.
"Hey! Non ci posso credere! I Bullet suoneranno qui tra meno di una
settimana!"
"O Dio, Jen! Ma abbiamo controllato su internet le date del loro tour e non
c'era scritto niente, come mai?"
"Non lo so Kath, evidentemente hanno deciso all'ultimo momento! Dobbiamo
comprare subito i biglietti, andiamo a casa mia, faremo la prenotazione via web
come è scritto qui"
Quella che aveva parlato per prima comincia a saltare tutta agitata "E' un
sogno, vedremo Matt dal vivo! Vedremo quel figo davanti ai nostri occhi!"
"Mamma mia, che bello! Non vedo l'ora!" continua l'altra che doveva chiamarsi
Kath
La terza ed ultima, Jen evidentemente riprende "Spero solo che non ci sia
quella stronza della sua ragazza! La odio quella Charlie, anche nei video adesso
la fanno comparire!"
"Ah, sì, nel video di hearts burst into fire è proprio inutile!"
Io mi impetrisco a sentire quelle parole e prima che le tre scoprano la mia
presenza me ne torno in casa e mi chiudo con un tonfo la porta alle spalle,
troppo sconvolta per capire quello che faccio.
Avrei dovuto aspettarmelo, era impossibile che lui dicesse sul serio. Come ho
potuto illudermi anche solo per un attimo che avrebbe aspettato che ci
rivedessimo?
E poi, chi voglio prendere in giro, quella che c'era tra di noi era solo
attrazione fisica, niente di affettivo, niente di niente.
Col tempo mi sono convinta di amarlo, forse? Ho cominciato a pensare che tra
di noi potesse nascere effettivamente un sentimento sincero?
No, io non lo amo. Non voglio amarlo. Quello che provo nei suoi confronti è
solo una grande attrazione, niente di più.
Devo dimenticare i suoi baci, le sue carezze. Dopotutto si tratta di
dimenticare solo una serata, una manciata di ore, non deve essere troppo
difficile.
Non può essere difficile. Ce la posso fare a non pensare più a lui.
Ok, dovrò rinunciare ad ascoltare uno dei miei gruppi preferiti, ma
sopravvivrò, come ho fatto prima di conoscerli.
Adesso mi è passata anche la poca fame che avevo, meglio che vada a letto.
Non ho voglia di fare altro.
Cercherò di riposarmi, visto che da domani avrò bisogno di essere forte e di
una grande forza di volontà, dovrò rimuovere dalla mia mente il ricordo a cui ho
vissuto attaccata per l'ultimo anno e mezzo.
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