Character:
Noah Standish;
venticinque anni. Ladro, truffatore, largamente ispirato a Neal Caffrey.
Incastrato dal suo migliore amico nonché amante (tale Emerald), ha scontato
quasi quattro anni nella prigione minorile di San Francisco, uscito grazie
all'aiuto di Abigail Wyatt, si è trasferito a Chicago dove ora vive da cinque
anni. Logan
Bradford; Trentasei anni per lui. Agente speciale dell'FBI, un tempo forse
era un uomo tutto d'un pezzo, adesso è Quello che ha ammazzato il proprio
partner e, da lui, è stato incastrato.
Pairing: Logan x Noah
Rating: PG
Genre: Fluff; Introspettivo;
Warning: Slash;
Prompt: [QUALSIASI] Sera passata insieme sul divano a guardare film.
Words: 408
Disclaimers: Noah è © Fuuma; Logan è ©
LittleMissMaddy.
Scritta per il prompt Avventura di The Pirates @fiumidiparole
L'odore di Noah è quello delle rose rosse di un mazzo esageratamente invadente
che ha portato con sé, consegnandolo sulla porta al padrone di casa, senza fare
una piega al grugnito con cui l'ha accolto, trascinandolo dentro per un polso
senza troppi complimenti. È anche l'odore di dopobarba costosi, di capelli
profumati di buono e abiti di sartoria usciti da poco dall'ammorbidente.
Seduto sul divano di casa, Logan se ne riempie i polmoni, con smorfie disgustate
– virili – e braccia incrociate al petto duro, sotto la semplice maglia
scolorita dai lavaggi.
Un orso, ecco a cosa somiglia, quando il giovane truffatore solleva gli occhi su
di lui, ridendo del broncio incastrato tra i tratti – virili – del volto adulto.
Gli scivola più vicino, riempiendo il suo spazio vitale del proprio odore e del
calore delle sue dita che si arrampicano alla nuca dell'agente, abbassandola con
gentilezza verso di sé.
La coda dell'occhio di Logan lo ammonisce di non tirare troppo la corda, di
ricordarsi che ha una pistola e un numero non precisato di manette { "Stai
cercando di eccitarmi?" Gli ha chiesto Noah, la prima volta che gliel'ha
fatto presente. "Forse." È stato il pensiero non confessato di Logan. }
abbandonate ovunque nel disordine che rende vivo il monolocale – è un uomo, uno
degli ultimi uomini veri rimasti al mondo e non ha bisogno che il proprio
appartamento risplenda come quello di un certo damerino profumato di rose.
Ma Noah si fa ancora più vicino { troppo, troppo, troppo vicino,
diffondendosi come un virus nella sua routine, nella sua vita senza legami e nel
suo mondo squattrinato } coprendo la visuale verso il televisore, da cui
Marlon Brando parla di un'offerta impossibile da rifiutare. Noah cerca la sua
bocca, mescola il sapore di un vino rosso ricercato con quello dozzinale di una
birra sottocosto e lo seduce con morsetti giocosi. Noah lo abbraccia,
prendendosi posto sulle sue gambe in un'eleganza silenziosa e prepotente, che è
fatta di spine, oltre che di petali di rosa e Logan – l'uomo virile, Mister
Palle Quadrate – cede alla sua insistenza, ne raccoglie i fianchi tra le mani
callose e si immerge in tutto ciò che, fin dal primo giorno, odia del ragazzo
{ il suo vestire impeccabile, i suoi capelli sempre pettinati, il suo rifiuto
per la volgarità e la sua totale mancanza di rispetto per le regole o i
confini } ma che, ormai, sta imparando anche ad amare.
Note: Ultimamente mi sembra di ripercorrere
il viale della nostalgia, ho perfino ripreso in mano questi due pg su cui era da
una vita che non scrivevo. Sarà che Logan è uno dei pg della Vecchia che più amo
e non solo perchè il prestavolto è quello di Hugh Jackman,
anche se ogni volta che lo prendo in mano io mi rendo conto di non rendergli
abbastanza giustizia. Ma visto che mi capita, praticamente, con tutti i suoi pg,
farò finta di niente e continuerò a stuprarglieli (?) con amore.
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