Lo sa cosa vuol dire perdersi negli spazi vuoti delle maschere; per questo Everett Ross non la beve la leggenda degli Avengers.
{ everinventor | scritta per il writober@fanwriter.it }

Crowley lo bacia ancora un giorno di fine Marzo, quando dall’altra parte del globo i ciliegi sono appena fioriti puntinando di rosa e bianco le strade del Giappone.
{ ineffable husbands | scritta per il writober@fanwriter.it }

Non lo diresti, perché a guardare Steve lo fai dall’alto, e in una sola occhiata, nelle pupille ti entran tutte quelle quattro ossa che lo tengono in piedi come uno spauracchio deriso dai corvi.
Ma Steve è un maledetto cane da guardia, e quando t’azzanna i polpacci, non c’è verso che ti lasci andare.
{ stucky ; scritta per il writober}

E Steve manco sapeva esistessero triangoli ottusi – ma il nome è così loro. È così lui: che ha passato due anni a credersi innamorato della ragazza sbagliata...
{ steve/dustin/eddie ; scritta per il writober@fanwriter.it }

Jesper si lecca le labbra, sul suo volto scuro hanno il colore di peonie sbocciate in pieno autunno. Jesper, che quand’è ubriaco la sua fortuna la fa ruotare sull’orlo di un bicchiere, insieme al cuore di un fante infilato in una mano da perdente.
{ Kaz/Inej/Jesper | scritta per Chi dice Dixit dice danno! (multifandom) @Ferisce la penna }

Crowley se lo chiede cosa stia facendo, mentre in quello stesso momento impara a baciare e impara che in un bacio ci puoi mettere la bocca, il cuore, ma pure lacrime collezionate sul fondo degli occhiali...
{ ineffable husbands | scritta per Chi dice Dixit dice danno! (multifandom) @Ferisce la penna }

Howard se lo ricorda com’era all’inizio: indossava il nuovo corpo come uno di quegli abiti di seconda mano ereditati dai fratelli, come se prima o poi, e un pizzico di fortuna, ci sarebbe finalmente cresciuto dentro.
Ma l’uomo che lo guarda dalla soglia del laboratorio non ha l’odore di una Berlina appena comprata; profuma invece di terra battuta e vita vissuta – e questo la dice lunga, visto che, fino all’altro ieri, Steve Rogers era morto e seppellito sotto una bandiera a stelle e strisce.
{ stucky ; endgame what if | scritta per il contest Pinguini in cerca di autore@Ferisce la penna }

Non ha detto a nessuno dove trovarlo, ma Nat conosce ogni suo nido, ogni sua mossa, ogni suo pensiero. Infatti, come le guarda i piedi, lei sorride e butta fuori scuse:
«Ho sentito che, per tenere lontano gli orsi, basta fare un po’ di rumore.»
Morbide paraculate che il culo lo parano a lui, all’idiota che s’è fatto inscatolare il cervello da un alieno e strappare ogni certezza, come petali da un fiore appassito.
{ clintasha | scritta per la challenge La penna fortunata @Ferisce la penna }

Matthias solleva il piccone. Tra le sue mani grandi e callose sembra un giocattolo per bambini rubato al figlio di un baleniere.
Quando lo riabbassa, schegge trasparenti si mescolano a quelle che gli pendono dal petto.
{ helnik | scritta per Chi dice Dixit dice danno! (multifandom) @Ferisce la penna }

Oltre le finestre ad arco del Castello, la volta è nera e senza stelle – come se anche loro portassero il lutto della sconfitta di Krum alla Coppa del Mondo di Quidditch di quest’estate. Le settimane trascorse hanno offerto alla partita un nuovo lifting, e quando il nuovo anno scolastico è cominciato, i racconti degli studenti l’hanno trasformata in leggenda. Ma a quell’ora della sera, quando regna il silenzio, i sussurri tremolanti che corrono per i corridoi spogli o per i dormitori spartani osano andare oltre, a quel che è accaduto dopo. Non è mai più di un bisbiglio e tutti, perfino chi non era presente, giura di averlo visto coi propri occhi quella notte: il Marchio Nero intessuto nei cieli d’Irlanda.
{ scritta per il Torneo Tremaghi @ L'angolo di Madama Rosmerta }

Il nuovo Signore della guerra veste Armani e i suoi giocattoli sono all'ultimo grido.
Clint mastica tra i denti un sorriso irritato: almeno si potrà dire che i poveracci, in Afghanistan, crepano con stile.
{ clintasha | scritta per Let's drabble @Ferisce la penna & per la Fashion Challenge @La torre di carta }

Il demone ridacchia – cosa che normalmente strapperebbe ad Aziraphale un sospiro minuscolo e un’occhiata un po’ troppo insistente alle sue labbra, ai suoi canini appena pronunciati e al modo deliziato con cui non teme mai d’essere se stesso.
Ma ora, arrotolato tra i cuscini, c’è un serpente che ride, un serpente dalle scaglie nere e le sfumature rosso inferno, ché quei colori ormai fan parte del vessillo Crowley.
{ ineffable husbands, hint ineffable bureaucracy | scritta per Due ore, quattro prompt (gennaio 2024) @Ferisce la penna }

Steve rallenta, le dita stringono il voltante fino a sbiancare le nocche.
Intorno a loro ci sono negozi vuoti, vetrine distrutte e insegne che penzolano. Una “E” dai neon esplosi dondola appesa per miracolo a un cavo elettrico che sputa scintille. Dev’essere così che Dustin vede Eddie: come un’anima perduta appesa a uno spago attorcigliato, da cui non riesce a liberarsi e che pian piano lo sta trascinando a fondo.
E, forse, sta facendo lo stesso anche con lui.
{ Steve/Dustin/Eddie, hint Lucas/Max & Mike/Eleven & Nancy/Jonathan | canon divergence - what if }

Rossa è la stanza che le abita in testa[..]
{ Scritta per la Corsa di Natale - Edizione I @La torre di carta }

Ora, però, mentre Dustin siede a uno sgabello troppo alto della cucina, l’invito di Steve (I miei non ci sono, vi va di venire a casa mia?) aleggia tra piastrelle e addobbi colorati, come il canto indecente di una sirena alle orecchie di marinai sprovveduti.
{ Steve/Dustin/Eddie | what if - eddie lives | Scritta per la Corsa di Natale - Edizione I @La torre di carta }