Cap. 6
Il
momento di una risposta
Arrivata a casa,Fiamma riunì nuovamente tutti in salotto per
raccontargli del suo pomeriggio.
“Uao:particolare è stato
particolare…” commentò alla fine Mose.
“Vuoi dire che ci credi?!” chiese Jackson sorpreso
alzandosi di scatto dalla sedia su cui era seduto.
“Ma ti pare?Non è possibile”
“Oh,perché tutti gli eventi di ieri erano
possibili,vero?” polemizzò ironicamente Fiamma
“Vi dico che Alex mi ha condotto attraverso un armadio magico
e…”
“Hey hey,frena sorellina!” la interruppe Jackson
“Il mio Alex?Il mio migliore amico ti ha accompagnata in un
mondo misterioso e fantastico?”
“Esatto” solo dopo averlo detto Fiamma si rese
conto di aver fatto il gioco di suo fratello,intenzionato a dimostrare
che non diceva il vero “è così,vi
dico” aggiunse.
“Certo,certo…ma la prossima volta mettici anche un
vampiro nelle tue storie inventate”
“Già,Fiamma. Siamo già confusi per
quello che è successo ieri. Non renderci le cose
più complicate” disse Diego,ma con un tono meno
accusatorio del fratello.
“Dico la verità,santi numi” rispose
Fiamma con tono disperato ma sincero “Forse in questo modo
scopriremo qualcosa sui nostri genitori. Se andiamo da lui ve lo
dimostro”
“Aaah,ora ho capito:ti piace Alex” concluse Jack
con quello che a lui piaceva chiamare “Il Ghigno Soddisfatto
Tipico degli Sparrow” che indicava la loro vittoria in una
qualsiasi occasione.
“Cosa?Non è affatto vero”
“Sì invece. Ti sei inventata tutto questo per
rivederlo” insistette lui.
La signora Wilkox era a fare la spesa e,se fosse stata
lì,non avrebbe mai permesso che si dicessero certe cose.
Ovviamente per Jack era un vantaggio,quindi non si trattenne
“Devi rassegnarti,sorellina:i nostri genitori sono morti e
questo non cambierà mai. Per quanto tu lo speri non
c’è niente da fare e prima te ne rendi
conto,meglio sarà per tutti. Cresci una buona
volta!”
Jack era così preso a farle il terzo grado che non si
accorse nemmeno che sua sorella aveva le lacrime costanti che le
scendevano lungo le guance.
“Sai una cosa Jackson?Io non lo farò. Se crescere
vuol dire dimenticare tutto quello che siamo stati per le persone che
ci hanno voluto più bene al mondo,io non lo farò
mai. Non dimenticherò,come voi,i tempi
passati,perché la vita è fatta di
ricordi…e te ne accorgeresti anche tu,ma sei troppo ottuso e
ingenuo per farlo!”
Corse via ancora con le lacrime agli occhi.
Mosely e Diego erano grossomodo d’accordo con Jack,ma non gli
sarebbe venuto mai in mente di dirlo così. Tutti e due le
andarono dietro per consolarla e,nella corsa,Diego diede uno spintone a
Jack che lo fece cadere sul divano,per dire “Questa volta
l’hai fatta grossa”.
Mose trovò Fiamma sdraiata sul letto a pancia sotto e col
cuscino sulla faccia.
Si sedette sul letto accanto alla sorella.
“Dai,non fare così. Non…”
“ ‘…Avercela con
loro’?” si alzò di scatto
quest’ultima “Lo dici sempre. Ogni volta che mi fa
arrabbiare uno di loro tu sempre lì a difenderli. Mi parli
da Sorella Saggia e io li perdono,ma questa volta no” si
risedette bruscamente sul letto a baldacchino con le braccia conserte e
le sopracciglia aggrottate “Non perdonerò mai Jack
per quello che ha detto” concluse.
Mose le si avvicinò e mostrò Il Ghigno
Soddisfatto Tipico degli Sparrow.
“Perché mi guardi così?”
chiese Fiamma preoccupata. Sapeva che Mose era la tipica ragazza che
metteva pace tra le persone e che per riuscirci era disposta a
utilizzare qualunque mezzo. Anche essere subdola come il suo gemello.
“Ma dai,secondo me si è pentito”
continuò,sempre con il famoso ghigno “Lo sai come
è fatto Jacky:dice una cosa e ne pensa
un’altra”
Fiamma aveva capito a che gioco giocava la sorella e,alzandosi
nuovamente di scatto,disse che con lei non attaccava e che questi
giochetti di coscienza non funzionavano.
Anche se apparentemente tutti uguali,i ghigni dei quattro fratelli
Sparrow erano,per chi degli altri tre li guardava,perfettamente
comprensibili e quello di Mosely di solito volevano dire “Ne
sei davvero sicuro?”
“Va bene,potrei anche perdonarlo. Ma lui deve venire a
scusarsi”
Mos lo andò a riferire a Jackson,ma quest’ultimo
non fu molto entusiasta dell’idea.
“Nemmeno per sogno” strepitò,infatti
“Per cosa mi dovrei scusare?Di averle detto la
verità una volta per tutte?”
Mose era inorridita dalle parole del fratello
“Jack,è giusto che tu le abbia detto la
verità,ma non c’era bisogno che lo facessi
così”
Fiamma era dietro la porta ad origliare.
“Mi sono solo sfogato,è lei che ha
esagerato” mi correggo:ora Mose era inorridita dalle parole
del fratello “Sai come sono i ragazzini al giorno
d’oggi:non sanno quando è ora di smetterla con le
fantasie…”
Fiamma non ce la fece più a trattenersi e,aprendo la
porta,andò in salotto e strepitò come una
ragazzina viziata “Mio dio,Jack:non potresti essere
più in torto di così” Diego
cercò di trattenerla dal mollare a Jack un destro in piena
faccia “Ti dimostrerei che ho ragione se andassimo tutti da
Alex…”
“Ammesso che quello che dici fosse vero,non possiamo
presentarci così a casa di Alex e dire: ‘Ciao,ci
fai controllare se il tuo armadio ha qualcosa di
magico?’” puntualizzò Diego lasciando
andare la sorella che si era calmata.
“Dobbiamo trovare un modo per andarci:ora!”
Dal ciondolo di Fiamma apparve un lampo di luce,più grande e
caldo di quelli che erano apparsi in passato e in un secondo tutti e
quattro scomparvero dal loro salotto.
“Ma che è successo?” chiese confusa
Mosely.
Fiamma pensava di saperlo.
“Siamo a casa di Alex,la riconosco”
esclamò Jack guardandosi intorno “Fiamma che hai
fatto?”
“Io non ho fatto niente…almeno credo”
Diego guardò fuori dalla finestra e vide Alex,Roxy e la
signora Monskowiz che stavano salendo in macchina.
“Allora è vero che dovevano uscire”
pensò Fiamma.
Diego non sembrava preoccupato “Meglio,così
possiamo andarcene tranquillamente”
“Hai detto bene,Di-di:
‘tranquillamente’” si girò
verso i fratelli Fiamma sorridendo “Vediamo
l’armadio e ce ne andiamo”
“No,non se ne parla. Dobbiamo tornare a casa” Mose
era determinata,ma la sorella ancora di più.
“Avanti,finalmente ve lo posso dimostrare”
“No!” conclusero tutti e tre in coro.
“Ragazzi” Jack guardò dalla finestra
“Roxy torna dentro casa”
Erano presi dal panico. Dopo pochi secondi Diego chiese “Cosa
facciamo?”
D’istinto tutti posarono gli occhi su Mosely,era lei il genio.
“Meglio che per ora ci nascondiamo,poi quando lei se
n’è andata torniamo a casa”
“Ma dove ci nascondiamo?” chiese Jackson
“Potrei intrattenere io la
‘Sexy-Sorellina’ di Al”
Mosely lo tirò per il colletto “Non abbiamo tempo
per la tua voglia di rimorchiare,andiamo!”
Corsero senza meta per ben sette minuti. Nessuno,neanche Jack aveva mai
percorso quegli angoli di casa Monskowiz. Erano tutti eccitati e
spaventati allo stesso tempo per quella tensione,anche Mose in fondo.
La casa di Alex sembrava immensa. Molte porte erano chiuse a chiave.
Fiamma si chiedeva perché. Per la fretta non si
ricordò nemmeno che in quel corridoio c’era
già stata il pomeriggio stesso. Diego era in testa ai suoi
fratelli. Si fermò di colpo perché sentiva dei
passi. Fece segno agli altri di fare dietro front. Aprì la
prima porta che trovò aperta dal fondo delle scale per
andare in soffitta. Fiamma si ricordava di che porta si trattava,ma
preferiva non dire niente o sapeva che qualcuno avrebbe obbiettato.
Si bloccarono tutti non appena videro il famoso armadio. In tutta la
sua orgogliosità Jackson ruppe il silenzio “Questo
non dimostra che sia magico”
“Entriamo!” disse Diego aprendo la porta
dell’armadio ascoltando quanto erano distanti i passi di Roxy.
“Oh,ma vorrai scherzare?!” Mose era sorpresa dalla
irrazionalità di Diego. Essendo il fratello maggiore doveva
averne almeno un minimo. Si ricredette quando si rendette conto che
Roxy stava per aprire la porta. Tutti e quattro entrarono
nell’armadio. Diego rimase un attimo indietro per constatare
se la sorella di Alex sarebbe entrata proprio in quella stanza.
“Ahi,mi hai pestato un piede” sussurrò
Mose.
“Scusa,ma…se Fiamma si muovesse” rispose
Jack.
“Ragazzi,fate silenzio!” ordinò Diego.
“Ahi,la smetti di pestarmi il piede,Jack?”
insistette Mose.
“Non sono stato io questa volta”
“Invece
sìììì…”
Diego inciampò,facendo cadere Mosely,Jack e Fiamma che si
trovavano davanti a lui. Caddero su…
“Erba?” in coro Jackson,Mose e Diego erano confusi.
“Non preoccupatevi,di sicuro è solo la vostra
immaginazione” ironizzò la sorella minore.
Rimasero tutti e tre senza parole.
“Impossibile!” esclamò Mose sotto voce
alzandosi.
Silenzio.
“Ci dispiace,Fiamma” si rassegnarono i due fratelli
più grandi.
“Jack,è meglio se chiedi scusa a tua
sorella” gli ordinò Diego da solo,puntando Fiamma.
Silenzio.
“Chiedile scusa!…” fece un passo per
spaventarlo.
“D’accordo” grugnì
“Scusa ‘Brooke’”
Brooke è il soprannome che Jackson dava sempre a sua
sorella,alludendo alla modella Brooke Shild.
“Non importa” sorrise lei “Certi
ragazzini non capiscono quando è ora di smetterla con le
fantasie”
Lui fece un sorriso ironico.
“E ora?” balbettò Mosely.
La discussione per decidere cosa fare si trasformò in
un’esplorazione per i boschi di…Narnia.
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