Il freddo pungente svegliò Shinji da un sonno profondo. Non ricordava nulla del pomeriggio precedente, tranne una strana sensazione di nebbia cerebrale. Quando si era addormentato?
Ancora intontito si scaldò il naso gelido con le dita,
dopodiché si azzardò ad aprire gli occhi. Uno
spettacolo desolante gli si presentò davanti agli occhi: il
rifugio che lui ed Asuka avevano curato con tanta attenzione era messo
a soqquadro, strisciate rosse di sangue fresco imbrattavano le pareti
che un tempo dovevano essere bianche, la polta era divelta. Spaventato,
oltretutto perché non si era accorto di niente,
cercò il contatto con la ragazza che di solito dormiva
vicino a lui. Ma il vuoto freddo la sostituiva sulle lenzuola un
po’ sporche e spiegazzate. Asuka era sparita.
Quando Asuka si svegliò, scoprì di trovarsi nel
bosco, poco lontano dal rifugio. Le doleva la testa in maniera
allucinante, e quando provò a massaggiarsi il punto doloroso
all’altezza della nuca scoprì di essere legata.
Qualcosa di caldo, denso e dal sapore metallico (Sangue!
pensò, terrorizzata) le colava da naso, imbrattando le
labbra e il mento pallido. Anche se non provava un forte
dolore, le salì l’ansia e si guardò
intorno, cercando di capire, tra i singulti soffocati, la situazione.
Per quanto si sforzasse, non riusciva a capire come si fosse ritrovata
lì, giacché si ricordava perfettamente di essere
andata a dormire, come ogni sera, al caldo nella branda del vecchio bar
diroccato. Un lampo azzurro ruppe la sua visuale distratta, e due occhi
sanguigni e disperati catturarono il suo sguardo.
- Rei! – esclamò. Un torrente di pensieri le si
riversò in testa ed in una frazione di secondo tutto le fu
chiaro. Allora lo stupore della scoperta lasciò il posto
alla rabbia.
- Tu! È tutta colpa tua! – sputò
addosso alla ragazza che l’aveva legata.
Rei sogghignò. E la colpì sulla guancia sporca
con un destro ben assestato.
- Volevo dartelo quando ti saresti svegliata… da
addormentata non avrebbe dato soddisfazione!
E le assestò un sinistro sull’altra guancia. Asuka
mugolò, non tanto per il dolore, che era comunque tanto,
quanto per la situazione in generale. Un pensiero corse a Shinji.
Dov’era in quel momento? Perché non la cercava?
Pensò di gridare aiuto, ma non sarebbe servito a nulla,
tranne a far ulteriormente arrabbiare Rei. Poi, tra un pugno e
l’altro, udì uno scalpiccio di passi in lontananza
catturò l’attenzione di tutte e due le ragazze.
Allora Rei si voltò, curiosa e indispettita. La sorpresa fu
grande quando dal bosco uscì Shinji, arrabbiato come non
mai, che con passo risoluto si avvicinò alle due ragazze. In
una frazione di secondo accadde l’impensabile: il ragazzo
alzò la mano e diede un sonoro schiaffo a Rei, i cui occhi
si riempirono di lacrime.
- E così… - balbettò, la furia di poco
prima scemata in poco tempo, - …hai scelto lei…
- Mi pare ovvio! – urlò rabbioso il ragazzo, i
pugni stretti in una morsa.
Senza proferir parola, ma con un atteggiamento che lasciava intendere
il suo stato d’animo, si avvicinò ad Asuka e,
sotto gli occhi tormentati di Rei la baciò, a dispetto del
sangue che colava, slegandola dolcemente.
Piangendo, Rei fuggì lontano, il cuore a pezzi per la scelta
di Shinji, ma ancor più per il fatto di sentrsi molto molto
stupida.
Eccoci al penultimo capitolo! Ho seguito il vostro volere (che in fondo
era anche il mio!) e ho fatto prevalere Asuka. Ora la questione
è un’altra: destinare Rei
all’infelicità, alla morte o faccio arrivare
qualche Angelo strafigo di cui si innamora?
Rispondete, recensite e… al prossimo e ultimo capitolo! ^^
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