Capitolo 26
Julie era così eccitata che non riusciva a smetterla di
emettere
piccoli urletti di gioia.Ryuga l'aveva invitata sul tetto
più
alto della città di Tokyo,per parlare e per...stare un po'da
soli.Ormai l'albino le aveva insegnato come correre e saltare da un
palazzo all'altro,quindi era perfettamente in grado di raggiungere
autonomamente il luogo dell'incontro.La ragazza si stava facendo bella
davanti allo specchio,infilandosi un paio di orecchini di cristallo
firmati Swarowsky.Si ravvivò i capelli e sorrise.Anche se
non
era la prima volta che uscivano insieme,Julie era contenta come se lo
fosse stata.Per lei ogni appuntamento era un regalo
prezioso,un'occasione in più per trascorrere del tempo
assieme
alla persona che amava di più al
mondo.Sospirò,appoggiando la testa ad una mano con aria
trasognata.Un bussare sommesso la riscosse dai suoi soavi
pensieri:"Julie,sono Kagome,è permesso?"Chiese la
sacerdotessa,con voce attutita a causa dei muri che separavano la
stanza dal corridoio:"Avanti!"Gridò la bruna,finendo di
acconciarsi.Kagome entrò lentamente,quasi avesse paura di
turbare la quiete della sua amica.Sorrise nel vedere Julie alle prese
con la cosmesi:"Stai per uscire?"Domandò,sedendosi sul
letto.La
bruna,entusiasta del fatto che qualcuno le avesse rivolto quella
domanda,si voltò di scatto:"Sì!Ryuga mi ha
invitata sul
tetto più alto di Tokyo!"Esultò,scalciando con i
piedi.Il
sorriso sul volto della sacerdotessa si allargò
vistosamente:incredibile come in Julie convivessero due
personalità contrastanti.Una era la bambina,che si eccitava
per
ogni minima cosa,l'altra la donna,forte,matura e sicura di
sè.Forse era proprio questo connubio di cose che facevano
andare
in visibilio l'albino.Kagome sospirò,chiudendo gli
occhi.Vedendola scurirsi di colpo,la bruna lasciò andare la
ciocca di capelli che aveva in mano:"Qualcosa non va?"Chiese
apprensiva.La nera scosse la testa,facendole segno di sedersi accanto a
lei.La ragazza obbedì senza capire:"Dimmi Julie,quanto ami
Ryuga?"La bruna trasalì,diventando di un color rosso
accesso:"Ma...ma che domande sono?!"Balbettò,ma Kagome
puntò gli occhi nei suoi,fissandola quasi truce.In quel
momento
Julie realizzò che evidentemente si trattava di una cosa
seria,e
si decise a collaborare:"Io...lo amo,lo amo tantissimo,più
di me
stessa.Sarei pronta a dare la vita per lui"Asserì
convinta.Kagome parve rilassarsi,ma solo per un momento,prima di
tornare di nuovo seria e impassibile:"Lo ameresti qualsiasi cosa
accada?"
"Certo!"
"Anche se sapessi il suo passato?"La bruna rimase un istante spiazzata
da quella domanda,strinse i pugni e
annuì.Finalmente,l'espressione della sacerdotessa
ritornò
quella di sempre:"Bene...allora è il momento che tu
sappia"La
ragazza si morse il labbro inferiore,degluttendo rumorosamente.Anche se
aveva fronteggiato le battaglie più perigliose,dover
sopportare
il peso di un passato travagliato come quello del blader,la faceva
rabbrividire.Si mise comoda,pronta ad ascoltare un racconto lungo ed
estenuante.Kagome si schiarì la voce:"Dunque...cominciamo
dall'inizio"E la narrazione cominciò,lenta ed
inesorabile.Partirono proprio dal principio.Ryuga era orfano,questo lo
sapevano anche le pietre.Non aveva nessuno al mondo.Un giorno,di
diciannove anni prima,quando il blader era ancora un tenero bimbo
appena nato,un uomo malvagio e assetato di potere come nessun
altro,trovò Ryuga in un vicolo,avvolto solo da un panno.Per
realizzare le sue folli ambizioni,aveva bisogno di gambe forti e
braccia robuste,dato che lui si avviava già a grandi passi
verso
la quarantina.Perciò,decise che avrebbe preso quel bambino,e
l'avrebbe cresciuto come figlio suo.Ma per fare in modo che un giorno
quel dannato moccioso obbedisse ciecamente ai suoi comandi,doveva far
in modo che non conoscesse altro se non le mura domestiche.Per quel
povero bambino era già stata scolpita una strada oscura e
triste.
Gli anni passavano,e Ryuga cresceva felice grazie alle amorevoli cure
della sua balia,Tiana.Doji,quello che credeva fosse suo padre,lo si
vedeva solo ai pasti,e il povero ragazzino provava un enorme timor
reverenziale nei confronti di quell'uomo misterioso che diceva di
essere suo genitore.Però,si possono tenere nascoste molte
cose,ma non si può incatenare uno spirito libero.A dieci
anni,Ryuga decise di andare a scoprire cosa c'era fuori il suo
palazzo,con l'appoggio silente di Tiana,che voleva solo il bene di
quello che ormai considerava un figlio.Quando l'albino mise piede per
la prima volta nel mondo esterno,si rese conto di quanto suo padre gli
avesse mentito,ricordandogli sempre che la realtà fuori casa
era
perfetta così com'era,senza che Ryuga interferisse con la
sua
fastidiosa presenza.Era tutto il contrario!La città aveva
bisogno più che mai che qualcuno la proteggesse.Per la prima
volta nella sua vita,l'albino si rese conto che la sua stazza poteva
tornargli molto utile.Sì perchè nonostante avesse
poco
più di dieci anni,era alto ben un metro e cinquanta e la sua
corporatura era fortissima,a causa dei massacranti allenamenti cui lo
sottoponeva Doji.Non aveva mai avuto un istante di
pietà,neppure
quando Ryuga,piegato a terra per la fatica ed il dolore,supplicava
indulgenza.Forse poteva far tornare quella prestanza fisica a suo
vantaggio.Decise che sarebbe diventato il nuovo eroe cittadino.Si
travestì e si mascherò,con una divisa molto
simile a
quella di Zorro,facendosi chiamare dalla gente:"Turbine rosso".Usava un
arco come arma,e sapeva padroneggiarlo egregiamente,tanto che i suoi
nemici lo soprannominavano:"Occhio di falco".Era diventato un esempio
per tutti,poichè si metteva completamente al servizio della
giustizia.Passarono tre anni,fra uscite di nascosto e piccole nuove
paure,finchè un giorno Doji promise a Ryuga che per il suo
tredicesimo compleanno sarebbe potuto uscire liberamente.L'albino non
stava più nella pelle,finalmente un'opportunità
di
conoscere gente nuova,senza travestirsi,rimanendo sè
stesso.Purtroppo però le mire di Doji non erano certo quelle
di
farlo divertire,al contrario.Il trenta luglio 2008 fu un giorno che il
povero blader non avrebbe mai più scordato.Il suo patrigno
lo
obbligò a rubare il bey proibito,Litningh L-Drago,uccidendo
la
sua balia che aveva tentato di proteggerlo.Davanti ai suoi occhi.Ryuga
vide morire dissanguata la persona a cui voleva più
bene,Tiana,
l'unica donna che lo avesse mai amato. Perciò per evitare la
sua
stessa sorte, fu costretto a rubare, contro la sua volontà,
quel
beyblade, che gli avrebbe cambiato la vita. Subito dopo averlo estratto
dalla roccia, L-Drago si rivelò troppo potente per un
ragazzino.
Il suo potere oscuro era tale da far cadere Ryuga in un coma profondo,
che sarebbe durato due lunghi anni:"Beh,credo che il resto della storia
tu lo sappia" Kagome si riferiva agli avvenimenti successivi, quelli
che lo avevano portato a fondare la loro squadra. Julie
annuì,sconvolta dalla narrazione appena conclusa. La
sacerdotessa le sorrise dolcemente:"Sapevi che Ryuga ha gli artigli del
drago?" La bruna parve non capire:"Sono delle cicatrici profonde che
assomigliano molto a segni di artigli.E'stato L-Drago a
farglieli,quando Ryuga lo rubò" Julie era attonita, e lei
che
pensava di avere avuto un'infanzia infelice! In confronto a lui lei era
cresciuta nella bambagia:"Sei ancora sicura di voler stare con lui?" La
ragazza strinse i pugni e serrò la mascella:"Certo che
voglio
stare con lui!Adesso che so il suo passato,voglio stargli ancora
più vicina possibile!" La sacerdotessa parve
rasserenarsi:"Si
vede che lo ami" Le due amiche si abbracciarono:"Grazie Kagome,ora so
ancora più cose di lui"
"E'stato un piacere...ma non sei in ritardo?" La bruna si prese il viso
tra le mani:"Oh già!L'appuntamento!Scusa Kagome,devo
scappare!"
Uscì correndo.Ryuga l'avrebbe ammazzata per il suo ritardo.
Era lì,immobile,i capelli al vento.Osservava assorto la
città di Tokyo al tramonto,era davvero splendida. Julie si
sistemò i capelli, ormai scompigliati a causa della corsa, e
si
spazzolò la gona. Avanzò verso di lui lentamente,
affiancandolo.Vedendolo così concentrato sull'orizzonte, non
se
la sentì di parlare, avrebbe rovinato tutto. Invece si
limitò di unirsi a lui,puntando lo sguardo sul sole,che
placidamente scompariva dietro il mare. Uno spettacolo mozzafiato:"E'
bellissimo...."Si lasciò sfuggire in un sussurro,ugualmente
udibile dall'orecchio allenato di Ryuga:"Già...ma ho accanto
uno
spettacolo nettamente migliore..."Asserì, senza spostare lo
sguardo. Julie sorrise e prese il coraggio a due mani:"Posso chiederti
una cosa?"
"Certo"La bruna prese un respiro:"Posso vederli?" Il blader
aggrottò la fronte, non capendo a cosa la sua ragazza si
riferisse. Quando finalmente realizzò cosa gli stesse
domandando, scoppiò a ridere:"Mi stai chiedendo di
spogliarmi,
Julie?" La bruna avvampò di colpo:"Beh...solo in parte"
Ryuga
ricambiò il suo sorriso, e con un gesto rapido si
sbottonò la felpa e si tolse la maglietta, rimanendo a torso
nudo. Julie rimase esterrefatta, Kagome aveva ragione, le cicatrici
erano profonde e oblique, proprio come se un grosso animale gli avesse
inferto una zampata poderosa. Gli accarezzò lievemente la
schiena, percorrendola per intero. Questo gesto scaturì dei
brividi nel blader, che lui cercò strenuamente di
nascondere. La
bruna notò che in mezzo a quell'artigliata c'erano altri
cinque
tatuaggi neri: un occhio, un albero, due mani che si stringono, una
bilancia coi piatti sbilenchi e un cerchio di fuoco. Li
osservò
meglio:"Perchè...perchè questi tatuaggi?"
Domandò
con un filo di voce:"Non voglio avere punti deboli...non voglio essere
una cosa sola:io voglio essere intelligente, altruista, sincero,
coraggioso e gentile"Allora era questo che rappresentavano quelle
immagini: il primo rappresentava l'occhio onniscente della conoscenza,
il secondo la fertilità della pace, il terzo l'altruismo di
una
persona che ne aiuta un'altra, il quarto il peso della
verità e
il quinto il coraggio di attraversare il cerchio infuocato. Julie era
senza parole. Il blader si voltò:"Al momento sto ancora
lavorando sulla gentilezza" Scherzò, per poi baciarla con
passione. La bruna si aggrappò a lui, assaporando a pieno le
sue
labbra. Quando si staccarono, l'albino poggiò la sua fronte
su
quella della sua ragazza, ansimando leggermente. Julie sorrise
accarezzandogli una guancia con i polpastrelli. Ryuga annusò
i
suo capelli, beandosi di quell'aroma squisita:"Julie...te l'ho mai
detto che hai un buon odore?"
"Sì credo che tu me l'abbia detto..."
"Che sei bellissima?"
"Ummm,sì tra le righe mi hai detto qualcosa del genere..."
"E che ho voglia di fare l'amore con te?"
"Questo me l'hai fatto capire..." Il blader rise:"Ti amo Julie"
"Anche io...più della mia stessa vita..."La ragazza si
staccò da lui sorridendo,desolata di dover interrompere quel
momento magico.Frugò nella sua borsa,e ne trasse due
sandiwich
molto appetitosi.L'albino ne prese uno e si sedette accanto a lei sul
bordo del tetto,cominciando a mangiare.Julie fece dondolare le gambe
nel vuoto,chiuse gli occhi e assaporò la meravigliosa
sensazione
del vento tra i capelli. Ryuga rimase incantato a fissarla, per lui non
esisteva visione migliore di quella. La ragazza si accostò a
lui, appoggiandogli la testa sulla spalla, il suo panino era finito da
un pezzo nei meandri del suo stomaco senza fondo. Si
strusciò su
di lui, e Ryuga la strinse a sè più che
poteva:"Sai
Julie...questo paesaggio senza di te...non sarebbe niente...sarebbe
così vuoto" La ragazza si diede una piccola spinta, per
lasciargli un lieve bacio a stampo:"Sai di maionese"Sussurò
lei,
leccandosi le labbra. Lui grugnì qualcosa in risposta, ma
era
troppo occupato a torturarle l'orecchio per preoccuparsi di formulare
frasi sensate. Quei momenti, quegli istanti, i loro baci, le loro
carezze, i loro abbracci, per Julie valevano molto più di
tutto
il denaro del mondo. Non avrebbe mai creduto di potersi innamorare
così...
Sbattè un paio di volte le palpebre. Si rese conto di aver
dormito, poichè i suoi occhi faticavano ad aprirsi. Si
voltò leggermente, e una visione meravigliosa la colse:
Ryuga
dormiva beatamente al suo fianco. Un pensiero fulmineo la colse, si
toccò e tirò un sospiro di sollievo: era vestita.
Evidentemente la sera precedente non avevano fatto niente di
insolito...Ridacchiò fra sè a quel pensiero. Si
voltò e fece una carezza affettuosa alla persona che le
dormiva
in fianco, trattasi di Ryuga ovviamente. Ma,a sua insaputa, il blader
era già sveglio, infatti quando lei avvicinò la
mano al
suo volto, lui la strinse, allargando il sorriso che aveva sulle
labbra. Julie,nonostante avesse già passato la notte al
fianco
dell'albino, ogni volta che si risvegliava con lui, provava un profondo
imbarazzo, non avrebbe saputo nemmeno lei spiegarsi il
perchè.
Il ragazzo aprì definitivamente gli occhi:"Buongiorno" La
salutò,con voce ancora impastata a causa del recente
risveglio:"Buongiorno" L'albino rise di gusto:"Che
c'è,perchè ridi?" Sussurrò Julie con
dolcezza:"Niente,pensavo solo che quando mi risveglio al tuo fianco,
è davvero un buon giorno" La bruna arrossì
involontariamente, mentre il blader si morse il labbro inferiore.
Quanto amava vederla così...così...piccola,
bambina in un
certo senso. Dopo tutto non le aveva detto chissà quale
frase,
eppure lei si imbarazzava ugualmente, come una bimba a cui viene fatto
un complimento inaspettato. Non resistette alla tentazione, e
posò le labbra su quelle di Julie, in un dolce e casto
bacio.
Quando si allontanò, la ragazza era ancora più
rossa, di
una sfumatura bordeaux si potrebbe dire. A Ryuga sarebbe piaciuto che
ogni singolo risveglio fosse così.
Avevano passeggiato tutto il giorno, ammirando di tanto in tanto le
vetrine che coloravano le strade. Ryuga aveva deciso che le avrebbe
dedicato quanto di più potesse, non voleva perdere un solo
istante su inutili carte e scartoffie di vario genere, il suo tempo
doveva catalizzarlo su di lei. In ogni caso, per quanto girassero,
finivano per ritrovarsi sempre nel loro posto segreto. Come di consueto
si accoccolarono ai piedi della quercia, ridendo e scherzando come due
persone che non hanno un solo singolo pensiero al mondo. Julie,venendo
in quel luogo, aveva notato una splendida radura, che sembrava essere
scampata al freddo pungente. Si alzò da terra, spazzolandosi
il
trench bianco, che la copriva fino a sopra il ginocchio. L'albino
alzò un sopracciglio:"Dove vai?" Domandò, ma non
ottenne
alcuna risposta:"Ripeto, dove vai?" La bruna gli sorrise:"Tranquillo
vado solo un po' più in là, ho trovato una radura
splendida, vorrei osservarla meglio" Il blader si
alzò:"Allora
vengo con te"
"Dai amore, vado e torno, giurin giurello!" Sfoderò i suoi
micidiali occhi da Bambi, e l'albino storse il naso:"Aaa, quella
faccia, quegli occhi...e va bene, ma fa'una cosa veloce!" Julie gli
saltò al collo, lasciandogli un bacio a stampo e sparendo
tra la
vegetazione.
Fischiettava, mentre raggiungeva a passo di marcia il luogo che aveva
addocchiato prima. D'un tratto la sua attenzione venne deviata da una
scia di fumo nel cielo...no un momento, non era una semplice
scia...sembrava più il motore di un qualche veicolo col
motore in avaria.
Decise di andare a fondo. Aumentò il ritmo,
finchè non
cominciò a correre. Rimase di sasso. Nel punto che era
intenzionata a raggiungere, ora svettava un'astronave dalla forma
sferica, dalla quale usciva una nube grigiastra. La ragazza si
avvicinò, tossicchiando di tanto in tanto. Quando fu
abbastanza
vicina, sbirciò dal vetro dell'oblò, per capire
se dentro
c'era qualcuno. Altrochè se c'era! Una testa fece capolino
da
dentro, graffiando con le unghie l'interno della navicella. Julie si
affrettò ad aprire il portello, e appena riuscì a
scardinarlo, si accasciò al suolo una strana creatura, molto
simile ad una salamandra, ma vestito come...un pirata? La bruna si
precipitò ad aiutarlo, sorreggendolo:"Ehi signore, state
bene?"
Chiese allarmata. L'individuo ritirò la testa nel cappotto
blu
che lo avvolgeva, per poi mostrarsi di nuovo lentamente:"Sta arrivando!
Lo senti? Con quei suoi ingranaggi che stridono e scattano come se
fossero il diavolo in persona!" Julie si massaggiò una
tempia,
strabuzzando gli occhi:"Ahhh,dovete aver battuto forte la
testa,vero?"L'alieno non prestò attenzione alla sua domanda,
ma
prese tra le mani il forziere che aveva accanto ai piedi:"Lui vuole il
mio forziere, quel furfante di un cyborg, con la sua banda di
tagliagole!" Se lo issò in spalla, con un verso
affaticato:"Ma
dovranno strapparlo alle dita del vecchio Billy Boles, irrigidite dalla
morte se lo vogliono, prima di...ahhhh" Cadde a terra, tenendosi la
gola, ed emettendo dei suoni gutturali e sofferenti. Julie gli si
buttò addosso, aiutandolo ad
alzarsi:"Coraggio, appoggiatevi alla mia spalla,
così"
Cominciarono a camminare, nella direzione del posto segreto:"Sei una
brava ragazza"
"Ryuga sarà contento..."
Ryuga si stava beando del venticello che tirava, faceva freddo, ma si
stava abbastanza bene. D'un tratto, venne distratto da un rumore
proveniente dalle piante davanti a sè. Scattò in
piedi e
si preparò al peggio, inserendo il bey nel lanciatore. Dagli
alberi spuntò Julie, con una strana creatura gobba e viscida
sotto braccio. Ryuga lasciò cadere la sua arma, confuso e
sorpreso:"Giulietta Candore Casterville,ma cosa...!"Gridò,
precipitandosi ad aiutarla:"Ryuga, è ferito! E' grave!" Lo
adagiò delicatamente a terra. Il poveretto respirava a
fatica.
Allungò una mano:"Il mio...forziere..." Biascicò,
indicando la cassetta che gli stava a pochi centimetri di distanza.
Julie si affrettò ad avvicinarglielo:"Ragazza..." Premette
dei
tasti in sequenza, e il forziere:"Lui arriverà..." Prese da
dentro il bauletto un involucro marrone di forma rotonda:"Non devi
fargli trovare questo..." La ragazza alzò le spalle:"Chi sta
arrivando?" Domandò ingenua. Billy la tirò per la
collottola del suo gilet, avvicinando la sua bocca grinzosa
all'orecchio della bruna:"Il cyborg! Guardati...dal cyborg!"
Dopo
aver pronunciato queste parole, si accasciò lentamente a
terra,
senza vita. Julie si strinse l'oggetto misterioso al petto. L'albino si
coprì la bocca con la mano destra, scosso da quanto era
appena
accaduto. D'un tratto, un rumore proveniente da sopra le loro teste
distrasse la loro attenzione. Il cielo si era fatto scuro e bigio, di
li a poco avrebbe piovuto. Entrambi guardarono in alto, scorgendo, poco
più avanti rispetto a dove erano loro, una navicella aliena
che
puntava i fari alla spasmodica ricerca di qualcosa. Julie si
alzò impaurita, stringendo così forte la presa
sull'involucro da farsi diventare bianche tutte le nocche. La navetta
era atterrata a qualche metro da loro. Il blader avanzò e
scostò lievemente la boscaglia per vedere...Alieni,
sicuramente
alieni, i visi non erano chiaramente distinguibili poichè
aveva
già fatto buio, oltre alle nuvole che certo non aiutavano.
L'albino si riscosse, afferrando la ragazza per un braccio e
cominciando a trascinarla via:" Dobbiamo andarcene di qui!"
Gridò, mentre i loro indefiniti nemici cominciavano a
sparare
dei colpi di... bazooka probabilmente, data la potenza di fuoco.
L'impatto dello sparo con la vegetazione attizzò un piccolo
incendio, che era destinato a diventare di proporzioni macroscopiche.
Quando questo accadde, per fortuna i nostri eroi erano già
fuori
dal loro luogo segreto e dal parco in generale. Continuarono a correre
finchè non furono certi di essere in salvo. Intanto aveva
cominciato a piovere copiosamente, perciò erano bagnati
fradici.
Da lontano Julie osservò il loro posticino preferito
bruciare,
nemmeno la pioggia poteva spegnere completamente un incendio di quella
portata. La ragazza cadde in ginocchio, tenendosi la mano su gli occhi
per evitare di piangere. Ryuga la guardò affranto, poi prese
il
misterioso oggetto dalle sue mani e lo aprì lentamente. Non
sembrava un'arma...ma era una strana sfera, tempestata di righe e punti
che convergevano nel centro della sfera stessa. Sospirò, i
misteri si facevano sempre più fitti. Non avrebbe voluto
disturbare la sua ragazza ma fu costretto a farla alzare, altrimenti si
sarebbero ammalati per bene. La sorresse, poichè Julie era
ancora shockata da tutto ciò che aveva visto, in
più le
dolevano un poco le gambe per la folle corsa. Prima di andarsene
definitivamente, il blader buttò un'ultima fugace occhiata
al
parco. Sentiva dentro di sè che i giochi erano appena
cominciati.
Julie era rannicchiata davanti al fuoco, seduta sulla sua poltrona
preferita, avvolta in un asciugamano e infreddolita fino alla punta dei
piedi. Ben girava per la stanza:"Ho parlato con i risolutori di zona,
sembra che di quei manigoldi non ci sia traccia" Si
inginocchiò
di fianco a lei:"Mi dispiace Julie, ma sembra che del vostro vecchio
luogo segreto...sia rimasta solo cenere" Ryuga intanto continuava a
rigirarsi fra le mani quella strana sfera. La toccava in più
punti... qualcosa scattò. L'albino si morse il labbro
inferiore
con fare interessato. Continuò nella sua opera di
esplorazione.
Girò la metà superiore della sfera e...da essa si
materializzò una mappa olografica
dell'universo:"Ehi!"Gridò Ben, ma si bloccò
quando vide
ciò che gli stava davanti. Anche Julie si riscosse dal suo
stato
di torpore e si alzò lentamente dalla poltrona. I tre
risolutori
osservarono stupefatti quella perfetta rappresentazione in scala
dell'universo intero. Ben si avvicinò ad un intreccio di
filamenti verdi a forma di sfera:"Ehi guardate, questo è il
nostro, il pianeta Terra!" Lo toccò e subito la mappa
cominciò a spostarsi:"Questa è la costellazione
del
cigno!La nube di Magellano e.." L'ologramma si bloccò su un
pianeta gigantesco:" Questo non lo riconosco, non ho mai visto niente
di simile" Ammise il moro, fissando incredulo l'immagine. Ryuga lo
guardò a sua volta... in quel momento immagini confuse
cominciarono ad annebbiargli la mente.. si sovrapponevano, cambiavano
rapidamente. Cadde a terra, urlando e tenendosi la testa. Julie si
gettò su di lui:"Ryuga, tutto bene?"In un istante, le
visioni
svanirono:"Sì, sto bene..." Respirava affannosamente. Il
portatore dell'Ultimatrix lo aiutò a tirarsi in piedi,
sorreggendolo per un braccio. Improvvisamente il suo distintivo da
risolutore cominciò a brillare ad intermittenza. Lo prese e
rispose alla chiamata:"Sì, no sono Ben, certo" L'albino
chiuse
la mappa, guardando in direzione di Ben, il quale, dopo qualche
secondo, chiuse. Si avvicinò ai nostri eroi:"Julie, un mio
amico
ha detto che devi venire subito nel posto da lui indicato. A quanto
pare un vecchio amico di tuo padre vuole vederti" La bruna
aggrottò la fronte:" Amici di mio padre in questo mondo?
D'accordo, arrivo subito"
Si recarono nel luogo indicato, che non era altro se non una squallida
bettola per ubriaconi. La ragazza si guardò intorno, ma
venne
distratta da una cameriera che le si parò davanti:"Venite
con
me, ragazzoni, un tale chiede di voi" I ragazzi si guardarono e
annuirono, facendosi scortare al tavolo del richiedente. Seduto c'era
un uomo dal volto indefinito, poichè aveva la testa piegata
in
avanti e un cappello in perfetto stile pirata che gli copriva gli
occhi. Il personaggio diede una moneta alla cameriera che se ne
andò con un ghigno stampato in faccia. L'uomo sorrise:"Mi
presento, il mio nome è John Silver" Si tolse il berretto.
La
bruna e Ryuga trasalirono quando videro che aveva un occhio e un arto
completamente meccanici, anche la gamba sinistra, che spuntava da sotto
il tavolo era una macchina:"Un cyborg..."Sussurrò
l'albino:"Julie, bambina mia non mi riconosci?"Chiese Silver con voce
melliflua:"No...dovrei?"L'omone scoppiò a ridere:"Ma
certo...però eri così piccola quando me ne sono
andato,
forse è per questo che non ti ricordi di me" La ragazza
sorrise:"Oh ecco perchè il vostro volto non mi
sovviene...questo
è il mio ragazzo, Ryuga"Lo indicò, e subito il
cyborg gli
tese la mano meccanica:"Ryu!" Esclamò, ma il blader non fece
nulla, se non fissarlo con diffidenza:"Oh, non farti intimorire da
tutta questa ferraglia!" In pochi secondi trasformò il suo
braccio in mille utensili diversi:"E' un po' pesante da portare, ma
all'occasione può tornare utile" Ben era senza parole.
Silver
spinse una ciotola ripiena verso il ragazzo:"Orsù adesso
assaggiate il mio stufato di Bonzawuoi" Il portatore dell'Ultimatrix ne
sorbì una cucchiaiata:"Mmm, delicatamente speziato
ma...saporito!" Il cyborg rise:"E'una ricetta di famiglia!" Dalla
brodaglia spuntò un bulbo oculare:"Infatti quello faceva
parte
della famiglia una volta!"Scherzò Silver e
inghiottì
quella disgustosa parte del corpo umano:"Dai Ryu,solo un
boccone"Spronò Ryuga che immerse il cucchiaio poco convinto.
In
meno di un secondo la minestra venne risucchiato da una cannuccia che
spuntò dal nulla:"Morphi!Ecco dove ti eri cacciato!" La
cannuccia si trasformò in un essere rosa fatto interamente
di
plasma, le uniche cose che suggerivano che era una cosa viva erano i
due occhi immersi nel corpo gelatinoso. Morphi si strusciò
sull'uomo:"Ho salvato l'esserino metamorfico su Proteus 1, è
stato amore a prima vista" Ben si schiarì la voce:"Non credo
che, signor Silver, ci abbiate convocato per mostrarci il vostro amico
e lo stufato" Silver sospirò:"Purtroppo no, mio giovane
collega,
questa non è solo una rimpatriata" Julie
strabuzzò gli
occhi:"Collega?!"
"Sì, anche io sono un risolutore, non si era capito?" I tre
ragazzi si guardarono perplessi. Il cyborg fece loro segno di
avvicinarsi e loro obbedirono:"Dobbiamo fare un'uregente riunione con i
risolutori più anziani, e visti i vostri recenti successi,
ho
deciso di portare con me Julie se per voi non è un disturbo"
La
ragazza annuì subito, ma l'albino la bloccò:"No,
Julie
non è pratica di queste cose, verrò io al suo
posto"
Ovviamente non era quello il vero motivo, Ryuga non si fidava per
niente di quello strano tipo, non dopo tutto quello che era successo.
Silver si grattò il mento:"E va bene Ryu, verrai tu con me"
Erano finalmente alla riunione, ed era vero che a quanto pareva c'erano
solo i mani...risolutori più vecchi. In effetto nessuno di
loro
aveva facce rassicuranti, nè tantomeno amichevoli. Ryuga si
guardava in giro con circospezione, tentando di carpire ogni parola di
ogni conversazione che quegli sgorbi alieni stavano intavolando. Silver
gli battè una pacca sulla spalla:"Io devo allontanarmi un
attimo, tu resta qui e non muoverti" Prima che l'albino potesse
rispondergli a dovere, il cyborg se ne andò. Il blader
sbuffò, tanto valeva obbedire, dato che non aveva di meglio
da
fare. Rimase immobile sul posto, quando un alieno di proporizioni
elefantiache lo urtò, facendogli perdere per un momento
l'equilibrio:"Attento a te sgorbio!" Gli imprecò contro la
creatura orrenda con otto braccia. In un'altra circostanza Ryuga
avrebbe fatto a botte, ma non era il caso di pestare un tipo del genere
davanti a tutta quella gente. Scosse la testa e puntò lo
sguardo
su dei tipi che bisbigliavano poco distanti da lui. Quando notarono che
li stava fissando, smisero immediatamente di confabulare:"Ehi che hai
da guardare reatura strana?" Chiese uno di loro...anzi una testa, che
si spostò dal corpo del compagno:"Ma strana forte!"
Rincarò il tipo sul quale era poggiata la testa parlante. Il
blader fece una faccia disgustata. In mezzo alla folla si fece largo un
ragno grosso e rosso scarlatto, con due enormi occhi gialli e
sicuramente subdoli:"Che succede qui?Non è il caso che un
ragazzino ficchi il naso nelle questioni altrui" Biascicò
contro
Ryuga con la sua voce bassa e roca. L'albino decise che era il momento
di smetterla. Assunse un'espressione beffarda:"Perchè, hai
qualcosa da nascondere begli occhioni?" Il ragnone si
alterò, e
si avvicinò pericolosamente al suo viso:"Forse hai le
orecchie
tappate e non ci senti troppo bene!" Gli sibilò in faccia.
Ryuga
fece un verso disgustato:"Sì, ma il mio naso funziona a
meraviglia!" Ora l'alieno era proprio furioso. Lo tirò su
per la
collottola, con le sue enormi chele:"Piccolo impudente!" Tutti
incitavano quella blatta orrenda a prenderlo a pugni:"Le ultime
parole?" Chiese a Ryuga, ma prima che entrambi potessero fare qualsiasi
cosa, Silver afferrò la chela del ragno. La sua espressione
sembrava tranquilla, mangiava placidamente un frutto viola:"Signor
Scroope, sa cosa succede alle melviole fresche quando si schiacciano
forte?"Girò all'insotto l'arto dell'alieno che si contorse e
mollò la presa su Ryuga, lasciandolo cadere a terra.
Immediatamente tutti si allontanarono con la coda tra le gambe. Quando
fu sicuro che non ci fosse più nessuno nei paraggi, Silver
cambiò espressione, diventando furioso:"Ryuga, ti ho dato un
ordine!"+
"E' stato quel coso orrendo a cominciare!"
"E QUANDO TI DO UN ORDINE ESIGO CHE VENGA RISPETTATO!"Gli
urlò
così forte che tutti sentirono:"Adesso noi andiamo alla
riunione, e non sai che ti capita se provi a parlare se non
interpellato!" Lo ammonì. Ryuga girò la faccia
contrariato, nessuno si era mai permesso di rivolgersi in quel modo al
Grande Imperatore Drago.
Il raduno si concluse nel giro di un'ora. Niente di importante, solo
una riunione informativa. Il cyborg e Ryuga stavano tornando a casa.
L'albino sentiva una sensazione strana dentro di sè,
nonostante
quello strano tipo lo avesse sgridato come un bambino pubblicamente,
non riusciva a fare a meno di essergli grato:"Senti, per quello che hai
fatto prima...insomma...grazie" Disse con una buona dose di fatica.
Silver sorrise:"Tuo padre non ti ha insegnato a scegliere con
più attenzione con chi batterti?" Il blader
abbassò lo
sguardo:"Tuo padre non è uno di quei tipi che insegna?"
"No...è più che altro uno di quei tipi che ti
abbandonano in mezzo alla strada e tu non conosci mai..."
"Oh...mi dispiace"
"Ah non fa nulla, me la cavo lo stesso" Il cyborg si portò
una
mano sotto il mento:"Oh, ma davvero? Beh, che tu lo voglia o no,
proverò a ficcare qualche trucco in quella testolina"
"Che cosa?!"
"E non potrai mangiare, dormire, o grattarti la pancia senza il mio
consenso!"
"Grazie ma basta con i favori!"
"Oh di questo puoi starne certo!"
Gli sbattè davanti una pila assurda di libri:"Adesso,
studia!"Gli intimò il cyborg. Ma Ryuga incrociò
le
braccia al petto con fare altezzoso:"Altrimenti?"
"Dannazione, mi sembra di essere stato chiaro sugli ordini!" Julie li
vide dalla soglia della porta, e sbuffò pesantemente,
scuotendo la testa più volte. Si avvicinò,
tenendo le braccia incrociate al petto:"Si può sapere che
combinate?!"Domandò, evidentemente seccata:"Sto cercando di
rendere civilizzato questo avanzo di galera!" Scandì il
cyborg, indicando con un gesto di stizza l'albino:"Pfui, sentite chi
parla!" Ribattè lui, andando sotto all'uomo. I due fumavano
come braci ardenti. Silver afferò un libro, con l'intento di
colpirlo probabilmente, ma venne bloccato da Julie:"Oh perfavore signor
Silver, se cercate di insegnare a questo modo, è meglio che
vi ritiriate subito. Ancora questi metodi alla:'io sono il
più forte quindi comando?! Oh, andiamo" Gli prese il volume
dalle mani, lasciando entrambi di stucco:"Da qui in poi ci penso io"
Julie camminava avanti e indietro con una pila altissima di libri sulla
testa. Un portamento impeccabile il suo, che non si sbilanciava nemmeno
se le avessero tirato una bazookata. Ryuga era a bocca aperta:"Io
dovrei fare questo?!" Chiese incredulo. La ragazza sorrise dolcemente e
appoggiò uno per uno i volumi per terra. Ne tenne solo uno
in mano:"Se vogliamo fare di te un perfetto gentlman, sì
devi farlo"
"E se io mi rifiutassi?"
"Ryuga che non accetta una sfida? Accidenti tesoro, sei caduto in
basso" L'albino diventò bordeaux per la rabbia, ma poi si
accorse che Julie lo stava solo provocando affinchè lui
accettasse. Evidentemente era proprio necessario quel supplizzio.
Annuì convinto:"Lo so che me ne
pentirò...accetto" La bruna parve molto soddisfatta. Aveva
raggiunto il suo scopo. Silver la affiancò in quel
momento:"E lui?!" Domandò scortese Ryuga:"Beh devi sapere
caro, che se vuoi allenarti con me ci sono quattro regole fondamentali:
punto primo non si controbatte o si discute a quello che dico, punto
numero due ti eserciterai finchè lo riterrò
necessario, punto numero tre non si trasgrediscono i primi due punti,
punto numero quattro, beh, i primi tre punti dovrebbero bastare" Si
ravvivò la chioma folta in segno di vittoria. Il blader
sorrise a sua volta, aveva usato le sue parole contro di lui. Julie si
alzò sulle punte e gli poggiò il libro sulla
testa:"Un passo alla volta"
Fa quello che vuoi,
io sono qui
Fa vedere ed imparerò
Se tutto ha un senso
tu puoi dirmi qual è?
Studiarono di tutto: dalla storia alla chimica, dalla
filosofia alla letteratura...
Perchè non si
finisce mai
di apprendere, di crescere
Io sono immerso nel mio mondo
ma io so che fuori c'è dell'altro
Arrivarono all'astronomia. Ryuga rimase
sbalordito:"C'è qualcosa che teorizza tutto ciò
che i blader vedono nelle stelle?" Chiese, ma stavolta non era una
delle sue solite domande sarcastiche, al contrario era curioso:"Certo!
Tutto si può teorizzare..." La bruna si bloccò
quando vide le dita delle loro mani intrecciate:"Beh...quasi tutto" Il
blader capì subito a cosa si riferisse e le sorrise,
tornando poi con la testa sui libri per paura di perdere la
concentrazione che aveva faticosamente accumulato:"Quindi...possiamo
vederle?" Si riferiva alle stelle. Ovvero le stava chiedendo se era
possibile osservare gli astri applicando ciò che quella
scienza insegnava. Julie annuì.
In poco tempo erano fuori, e la ragazza spiegava, sotto lo sguardo
incredulo di Ryuga e di Silver, tutto ciò che il volume
diceva...
Perchè non so
com'è il mondo!
Cosa succede al di fuori di me
Voglio più di un sogno
appartenere al di fuori di me
Silver aveva dato il cambio a Julie, tentando di
insegnargli qualcosa in più in materia di ingegneria. La
ragazza era poco distante da loro e stava disegnando, ritraendo
chissà cosa con un fervido interesse. Il cyborg parlava, ma
l'albino era perso nella bellezza di Julie...
E ogni gesto, quando io
vedo lei
mi da il sole, mi sento così
Così come mai
mi son sentito nella vita!
Quella sera non aveva la benchè minima voglia
di starsene a letto. Rimase sul tetto di casa, cercando di prendere
sonno, ma proprio non ci riusciva. Era così preso da tutto
quello che stava imparando che non riusciva a pensare ad altro...
Sta succedendo qualcosa
in più
e non sulla terra, molto più in su
Oltre le nuvole fra noi
ora mi oriento un po'
Sono vivo!
Perchè non so com'è il mondo
cosa succede al di fuori di me
Voglio più di un sogno
appartenere al di fuori di me
Nonstante Julie tentasse in tutti i modi di mostrarsi
allegra, si leggeva nel suo sguardo che nel profondo non lo era. Era
ancora triste per aver perso il suo luogo segreto, che aveva
più che altro un significato simbolico per lei, quella
radura sotto la grande quercia aveva accompagnato tutti i momenti
romantici di lei e Ryuga. Le mancava molto quel piccolo angolo di
paradiso. L'albino la notò, rannicchiata sulla poltrona
davanti al camino,e si intristì. Per nulla al mondo avrebbe
voluto vederla affranta. Le si avvicinò e le mise una mano
sulla spalla. Si sforzò di trovare un modo per confortarla.
Gli venne un'idea:"Julie vieni con me, voglio mostrarti una cosa" La
ragazza dapprima non capì, poi realizzò che
l'albino voleva portarla da qualche parte per risollevarle il morale.
Ma lei proprio non se la sentiva di uscire. Non sapendo cosa
rispondere, si limitò a scuotere la testa con lo sguardo
basso e affranto. Ryuga si morse il labbro inferiore, in fondo la
capiva. Si riscosse, poichè gli venne in mente una cosa. Gli
porse la mano:"Ti fidi di me?" Julie alzò gli occhi per
poterlo vedere. Aveva un sorriso stampato in viso e l'espressione
sicura di chi ha la situazione in pugno. Quella stessa espressione che
le faceva perdere la testa. Aggrottò la fronte:"...come?"
"Ti fidi di me?" La bruna strinse forte la sua mano
alzandosi:"Sì" Era ancora più compiaciuta
perchè sapeva che quella situazione si era già
verificata quando erano stati a New York, il che significava che il
blader la conosceva così bene da sapere su cosa fare leva
per convincerla...
Stai con me che ti
mostrerò
il mio mondo che tuo sarà
La scortò fino ad un'altra radura, molto bella,
così appartata ed intima che solo Ryuga poteva conoscerla.
Julie era senza parole:"Ryuga io... non so che dire...!"
Confessò lei con commozione. L'albino le mise un dito sulle
labbra:"Allora non dire niente"
Senti ciò che
sento io
starò con te
Sto con te
finalmente lo saprò oh,woa!
Rimasero così, fronte contro fronte, senza dire
niente, per un tempo che ad entrambi parve infinito.
"Dici che gli starà bene?" Domandò il cyborg a
Julie, la quale alzò le spalle, non sapendo ma sperando
nella risposta che voleva sentire. Dopo qualche secondo la tenda del
camerino di fronte a loro si spalancò. Rimasero tutti e due
senza fiato, sopratutto Julie. Ryuga indossava un bellissimo smoking,
con un'aria da perfetto principe azzurro. La ragazza gli si
avvicinò, gli occhi velati da una coperta di lacrime:"Beh?
Mi sta bene?"
"Direi...direi che il tuo addestramento è completato, non ho
più niente da insegnarti!" Detto questo gli
saltò al collo. Non avrebbe mai creduto che lui potesse
essere DAVVERO il suo principe azzurro. Insomma, era già
perfetto di suo, ma così vestito ed educato il suo livello
aumentava a semidio. Ryuga la strinse a sè come faceva di
solito, era consapevole di aver imparato un sacco di cose utili, che
all'occorrenza sicuramente sarebbero servite, ma lui rimaneva sempre
Ryuga, quindi essere, come dire...ineducato, scortese, scorbutico etc
erano nel suo essere più profondo. Tuttavia, al momento
giusto almeno avrebbe saputo da che forchetta cominciare durante un
banchetto o come sostenere un discorso con intellettuali di alto
livello. Silver si asciugò una lacrima con un dito, poi
improvvisamente si riscosse:"Amm, devo andare un attimo al bagno, voi
continuate pure" Disse, per poi sparire alla loro vista.
"Hai scoperto qualcosa?"
"Non ancora...insomma qualcosa sì, ma nulla che conduca alla
mappa" Silver stava parlando con qualcuno al telefono:"Vedi di
sbrigarti, N già sta scalpitando a causa del tuo ritardo"
"Di'a N che si calmi i bollori. Sto facendo il possibile, quando
avrò finito, lo contatterò"
"Va bene riferirò, ma tu non prendertela troppo con calma"
"Agli ordini...Banjo"
Il cyborg chiuse la chiamata. La sua missione era appena cominciata...
Perchè non so
com'è il mondo
cosa succede al di fuori
di me
Voglio più di un sogno
appartenere al di fuori di me
Perchè no so...
Ryuga era di nuovo sul tetto che studiava le stelle così
come gli aveva insegnato Julie. Si beò di quella sensazione
meravigliosa che gli inebriava corpo e mente, e lasciò
dondolare i piedi nel vuoto. D'un tratto qualcuno gli si sedette
accanto:"Sono proprio belle non è vero?" Era Silver che
aveva iniziato ad imitarlo:"Già...sai mi sbagliavo sul tuo
conto...sei una brava persona" Il cyborg sembrò stupito per
un momento:"Beh...grazie Ryuga"
"Ryu-chan...per gli amici" Si sorrisero, e senza aggiungere altre
parole, continuarono la loro attività, che coinvolgeva molto
entrambi. A quanto pare Silver si stava affezionando un po'troppo a
quel ragazzino. Doveva sbarazzarsene al più presto.
Facevano una passeggiata per le strade di Tokyo, nonostante il freddo
pungente di dicembre ostacolasse qualsiasi ragionevole progetto. Ma
loro due non si lasciavano intimidire da un po'di sano gelo nelle ossa.
Anzi Julie sembrava più solare che mai. Chiacchierava senza
freno come suo solito, e Ryuga l'ascoltava pazientemente. Non avevano
ancora risolto il mistero della mappa, anche se Ben aveva girato il
tutto a sua cugina, l'anodite non era riuscita a far saltare fuori
niente, neppure dai suoi libroni. Eppure Julie era convinta che se
quello strano alieno, Billy Boles, non volesse farla trovare a
chicchessia, ci fosse un motivo più che valido. Quel giorno
aveva deciso di portarsi la mappa con sè, non sapeva
perchè ma, proprio come il cuore di cristallo, quella buffa
sfera le infondeva uno strano senso di pace ed inquietudine al tempo
stesso. Camminando, urtò con il gomito una donna, bardata
fino al collo e con gli occhiali da sole in pieno inverno. Nell'urto,
la sua borsetta cadde a terra, svuotandosi del suo contenuto, che si
riversò sul marciapiede:"Oh che sbadata, l'aiuto io"Si
offrì la donna:"Ma no, è stata colpa mia, sono
sempre così sbadata!" Insieme cominciarono a riordinare.
L'attenzione della donna si fermò sulla mappa, ma venne
bruscamente distratta dai suoi pensieri quando Julie raccolse l'oggetto
e lo rimise al suo posto:"Grazie mille per avermi aiutato, e scusi se
l'ho urtata" Fece un inchino, per poi riprendere a camminare assieme a
Ryuga. Il personaggio riprese la sua marcia frenetica.
Afferrò il cellulare Nokia 5310 e digitò un
numero. Immediatamente qualcuno rispose:"Allora, ce l'ha lei?" Chiese
la persona al di là della "cornetta". Era un maschio, si
riconosceva dalla voce:"Sì, ce l'ha lei. Ormai non abbiamo
più dubbi"
"Che farai, hai intenzione di agire Akari?"
"La vittoria arride a chi sa attendere, Ryan, abbi pazienza e vedrai"
Chiuse la telefonata. Sul suo volto opalescente comparve un sorriso
beffardo. Cosa aveva in serbo questa nuova figura per i nostri eroi?
Angolo Autrice
Ok, sono pronta, cominciate pure ad insultarmi! Sono in un ritardo
mostruoso, chiedo pietà...Ma bando alle ciance, veniamo al
capitolo. Dunque, questo Silver non si capisce bene da che parte sta, e
poi Banjo?!?!?!Che c'entra Banjo con Silver ed N?E questa misteriosa
Akari, chi sarà?Amica o nemica? Tutto questo e molto altro
nel prossimo capitolo:Natale coi fiocchi!Non mancate!
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