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Autore: iloveryuga 2000    05/08/2014    8 recensioni
Una maschera di vetro le persone indossano e il loro vero volto nascondono.Credete alla teoria dei mondi paralleli?Neanche lei ci credeva.M dovette ricredersi.Perché quando un sentimento e verace e puro,va oltre il tempo e lo spazio.[Questo è il link del trailer:https://www.youtube.com/watch?v=C4fHF3laN94&feature=youtu.be] Questo è il link di un altro trailer che ho fatto: http://youtu.be/PlEsrQIjHWw
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ryuga, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 26 Julie era così eccitata che non riusciva a smetterla di emettere piccoli urletti di gioia.Ryuga l'aveva invitata sul tetto più alto della città di Tokyo,per parlare e per...stare un po'da soli.Ormai l'albino le aveva insegnato come correre e saltare da un palazzo all'altro,quindi era perfettamente in grado di raggiungere autonomamente il luogo dell'incontro.La ragazza si stava facendo bella davanti allo specchio,infilandosi un paio di orecchini di cristallo firmati Swarowsky.Si ravvivò i capelli e sorrise.Anche se non era la prima volta che uscivano insieme,Julie era contenta come se lo fosse stata.Per lei ogni appuntamento era un regalo prezioso,un'occasione in più per trascorrere del tempo assieme alla persona che amava di più al mondo.Sospirò,appoggiando la testa ad una mano con aria trasognata.Un bussare sommesso la riscosse dai suoi soavi pensieri:"Julie,sono Kagome,è permesso?"Chiese la sacerdotessa,con voce attutita a causa dei muri che separavano la stanza dal corridoio:"Avanti!"Gridò la bruna,finendo di acconciarsi.Kagome entrò lentamente,quasi avesse paura di turbare la quiete della sua amica.Sorrise nel vedere Julie alle prese con la cosmesi:"Stai per uscire?"Domandò,sedendosi sul letto.La bruna,entusiasta del fatto che qualcuno le avesse rivolto quella domanda,si voltò di scatto:"Sì!Ryuga mi ha invitata sul tetto più alto di Tokyo!"Esultò,scalciando con i piedi.Il sorriso sul volto della sacerdotessa si allargò vistosamente:incredibile come in Julie convivessero due personalità contrastanti.Una era la bambina,che si eccitava per ogni minima cosa,l'altra la donna,forte,matura e sicura di sè.Forse era proprio questo connubio di cose che facevano andare in visibilio l'albino.Kagome sospirò,chiudendo gli occhi.Vedendola scurirsi di colpo,la bruna lasciò andare la ciocca di capelli che aveva in mano:"Qualcosa non va?"Chiese apprensiva.La nera scosse la testa,facendole segno di sedersi accanto a lei.La ragazza obbedì senza capire:"Dimmi Julie,quanto ami Ryuga?"La bruna trasalì,diventando di un color rosso accesso:"Ma...ma che domande sono?!"Balbettò,ma Kagome puntò gli occhi nei suoi,fissandola quasi truce.In quel momento Julie realizzò che evidentemente si trattava di una cosa seria,e si decise a collaborare:"Io...lo amo,lo amo tantissimo,più di me stessa.Sarei pronta a dare la vita per lui"Asserì convinta.Kagome parve rilassarsi,ma solo per un momento,prima di tornare di nuovo seria e impassibile:"Lo ameresti qualsiasi cosa accada?"
"Certo!"
"Anche se sapessi il suo passato?"La bruna rimase un istante spiazzata da quella domanda,strinse i pugni e annuì.Finalmente,l'espressione della sacerdotessa ritornò quella di sempre:"Bene...allora è il momento che tu sappia"La ragazza si morse il labbro inferiore,degluttendo rumorosamente.Anche se aveva fronteggiato le battaglie più perigliose,dover sopportare il peso di un passato travagliato come quello del blader,la faceva rabbrividire.Si mise comoda,pronta ad ascoltare un racconto lungo ed estenuante.Kagome si schiarì la voce:"Dunque...cominciamo dall'inizio"E la narrazione cominciò,lenta ed inesorabile.Partirono proprio dal principio.Ryuga era orfano,questo lo sapevano anche le pietre.Non aveva nessuno al mondo.Un giorno,di diciannove anni prima,quando il blader era ancora un tenero bimbo appena nato,un uomo malvagio e assetato di potere come nessun altro,trovò Ryuga in un vicolo,avvolto solo da un panno.Per realizzare le sue folli ambizioni,aveva bisogno di gambe forti e braccia robuste,dato che lui si avviava già a grandi passi verso la quarantina.Perciò,decise che avrebbe preso quel bambino,e l'avrebbe cresciuto come figlio suo.Ma per fare in modo che un giorno quel dannato moccioso obbedisse ciecamente ai suoi comandi,doveva far in modo che non conoscesse altro se non le mura domestiche.Per quel povero bambino era già stata scolpita una strada oscura e triste.
Gli anni passavano,e Ryuga cresceva felice grazie alle amorevoli cure della sua balia,Tiana.Doji,quello che credeva fosse suo padre,lo si vedeva solo ai pasti,e il povero ragazzino provava un enorme timor reverenziale nei confronti di quell'uomo misterioso che diceva di essere suo genitore.Però,si possono tenere nascoste molte cose,ma non si può incatenare uno spirito libero.A dieci anni,Ryuga decise di andare a scoprire cosa c'era fuori il suo palazzo,con l'appoggio silente di Tiana,che voleva solo il bene di quello che ormai considerava un figlio.Quando l'albino mise piede per la prima volta nel mondo esterno,si rese conto di quanto suo padre gli avesse mentito,ricordandogli sempre che la realtà fuori casa era perfetta così com'era,senza che Ryuga interferisse con la sua fastidiosa presenza.Era tutto il contrario!La città aveva bisogno più che mai che qualcuno la proteggesse.Per la prima volta nella sua vita,l'albino si rese conto che la sua stazza poteva tornargli molto utile.Sì perchè nonostante avesse poco più di dieci anni,era alto ben un metro e cinquanta e la sua corporatura era fortissima,a causa dei massacranti allenamenti cui lo sottoponeva Doji.Non aveva mai avuto un istante di pietà,neppure quando Ryuga,piegato a terra per la fatica ed il dolore,supplicava indulgenza.Forse poteva far tornare quella prestanza fisica a suo vantaggio.Decise che sarebbe diventato il nuovo eroe cittadino.Si travestì e si mascherò,con una divisa molto simile a quella di Zorro,facendosi chiamare dalla gente:"Turbine rosso".Usava un arco come arma,e sapeva padroneggiarlo egregiamente,tanto che i suoi nemici lo soprannominavano:"Occhio di falco".Era diventato un esempio per tutti,poichè si metteva completamente al servizio della giustizia.Passarono tre anni,fra uscite di nascosto e piccole nuove paure,finchè un giorno Doji promise a Ryuga che per il suo tredicesimo compleanno sarebbe potuto uscire liberamente.L'albino non stava più nella pelle,finalmente un'opportunità di conoscere gente nuova,senza travestirsi,rimanendo sè stesso.Purtroppo però le mire di Doji non erano certo quelle di farlo divertire,al contrario.Il trenta luglio 2008 fu un giorno che il povero blader non avrebbe mai più scordato.Il suo patrigno lo obbligò a rubare il bey proibito,Litningh L-Drago,uccidendo la sua balia che aveva tentato di proteggerlo.Davanti ai suoi occhi.Ryuga vide morire dissanguata la persona a cui voleva più bene,Tiana, l'unica donna che lo avesse mai amato. Perciò per evitare la sua stessa sorte, fu costretto a rubare, contro la sua volontà, quel beyblade, che gli avrebbe cambiato la vita. Subito dopo averlo estratto dalla roccia, L-Drago si rivelò troppo potente per un ragazzino. Il suo potere oscuro era tale da far cadere Ryuga in un coma profondo, che sarebbe durato due lunghi anni:"Beh,credo che il resto della storia tu lo sappia" Kagome si riferiva agli avvenimenti successivi, quelli che lo avevano portato a fondare la loro squadra. Julie annuì,sconvolta dalla narrazione appena conclusa. La sacerdotessa le sorrise dolcemente:"Sapevi che Ryuga ha gli artigli del drago?" La bruna parve non capire:"Sono delle cicatrici profonde che assomigliano molto a segni di artigli.E'stato L-Drago a farglieli,quando Ryuga lo rubò" Julie era attonita, e lei che pensava di avere avuto un'infanzia infelice! In confronto a lui lei era cresciuta nella bambagia:"Sei ancora sicura di voler stare con lui?" La ragazza strinse i pugni e serrò la mascella:"Certo che voglio stare con lui!Adesso che so il suo passato,voglio stargli ancora più vicina possibile!" La sacerdotessa parve rasserenarsi:"Si vede che lo ami" Le due amiche si abbracciarono:"Grazie Kagome,ora so ancora più cose di lui"
"E'stato un piacere...ma non sei in ritardo?" La bruna si prese il viso tra le mani:"Oh già!L'appuntamento!Scusa Kagome,devo scappare!" Uscì correndo.Ryuga l'avrebbe ammazzata per il suo ritardo.

Era lì,immobile,i capelli al vento.Osservava assorto la città di Tokyo al tramonto,era davvero splendida. Julie si sistemò i capelli, ormai scompigliati a causa della corsa, e si spazzolò la gona. Avanzò verso di lui lentamente, affiancandolo.Vedendolo così concentrato sull'orizzonte, non se la sentì di parlare, avrebbe rovinato tutto. Invece si limitò di unirsi a lui,puntando lo sguardo sul sole,che placidamente scompariva dietro il mare. Uno spettacolo mozzafiato:"E' bellissimo...."Si lasciò sfuggire in un sussurro,ugualmente udibile dall'orecchio allenato di Ryuga:"Già...ma ho accanto uno spettacolo nettamente migliore..."Asserì, senza spostare lo sguardo. Julie sorrise e prese il coraggio a due mani:"Posso chiederti una cosa?"
"Certo"La bruna prese un respiro:"Posso vederli?" Il blader aggrottò la fronte, non capendo a cosa la sua ragazza si riferisse. Quando finalmente realizzò cosa gli stesse domandando, scoppiò a ridere:"Mi stai chiedendo di spogliarmi, Julie?" La bruna avvampò di colpo:"Beh...solo in parte" Ryuga ricambiò il suo sorriso, e con un gesto rapido si sbottonò la felpa e si tolse la maglietta, rimanendo a torso nudo. Julie rimase esterrefatta, Kagome aveva ragione, le cicatrici erano profonde e oblique, proprio come se un grosso animale gli avesse inferto una zampata poderosa. Gli accarezzò lievemente la schiena, percorrendola per intero. Questo gesto scaturì dei brividi nel blader, che lui cercò strenuamente di nascondere. La bruna notò che in mezzo a quell'artigliata c'erano altri cinque tatuaggi neri: un occhio, un albero, due mani che si stringono, una bilancia coi piatti sbilenchi e un cerchio di fuoco. Li osservò meglio:"Perchè...perchè questi tatuaggi?" Domandò con un filo di voce:"Non voglio avere punti deboli...non voglio essere una cosa sola:io voglio essere intelligente, altruista, sincero, coraggioso e gentile"Allora era questo che rappresentavano quelle immagini: il primo rappresentava l'occhio onniscente della conoscenza, il secondo la fertilità della pace, il terzo l'altruismo di una persona che ne aiuta un'altra, il quarto il peso della verità e il quinto il coraggio di attraversare il cerchio infuocato. Julie era senza parole. Il blader si voltò:"Al momento sto ancora lavorando sulla gentilezza" Scherzò, per poi baciarla con passione. La bruna si aggrappò a lui, assaporando a pieno le sue labbra. Quando si staccarono, l'albino poggiò la sua fronte su quella della sua ragazza, ansimando leggermente. Julie sorrise accarezzandogli una guancia con i polpastrelli. Ryuga annusò i suo capelli, beandosi di quell'aroma squisita:"Julie...te l'ho mai detto che hai un buon odore?"
"Sì credo che tu me l'abbia detto..."
"Che sei bellissima?"
"Ummm,sì tra le righe mi hai detto qualcosa del genere..."
"E che ho voglia di fare l'amore con te?"
"Questo me l'hai fatto capire..." Il blader rise:"Ti amo Julie"
"Anche io...più della mia stessa vita..."La ragazza si staccò da lui sorridendo,desolata di dover interrompere quel momento magico.Frugò nella sua borsa,e ne trasse due sandiwich molto appetitosi.L'albino ne prese uno e si sedette accanto a lei sul bordo del tetto,cominciando a mangiare.Julie fece dondolare le gambe nel vuoto,chiuse gli occhi e assaporò la meravigliosa sensazione del vento tra i capelli. Ryuga rimase incantato a fissarla, per lui non esisteva visione migliore di quella. La ragazza si accostò a lui, appoggiandogli la testa sulla spalla, il suo panino era finito da un pezzo nei meandri del suo stomaco senza fondo. Si strusciò su di lui, e Ryuga la strinse a sè più che poteva:"Sai Julie...questo paesaggio senza di te...non sarebbe niente...sarebbe così vuoto" La ragazza si diede una piccola spinta, per lasciargli un lieve bacio a stampo:"Sai di maionese"Sussurò lei, leccandosi le labbra. Lui grugnì qualcosa in risposta, ma era troppo occupato a torturarle l'orecchio per preoccuparsi di formulare frasi sensate. Quei momenti, quegli istanti, i loro baci, le loro carezze, i loro abbracci, per Julie valevano molto più di tutto il denaro del mondo. Non avrebbe mai creduto di potersi innamorare così...

Sbattè un paio di volte le palpebre. Si rese conto di aver dormito, poichè i suoi occhi faticavano ad aprirsi. Si voltò leggermente, e una visione meravigliosa la colse: Ryuga dormiva beatamente al suo fianco. Un pensiero fulmineo la colse, si toccò e tirò un sospiro di sollievo: era vestita. Evidentemente la sera precedente non avevano fatto niente di insolito...Ridacchiò fra sè a quel pensiero. Si voltò e fece una carezza affettuosa alla persona che le dormiva in fianco, trattasi di Ryuga ovviamente. Ma,a sua insaputa, il blader era già sveglio, infatti quando lei avvicinò la mano al suo volto, lui la strinse, allargando il sorriso che aveva sulle labbra. Julie,nonostante avesse già passato la notte al fianco dell'albino, ogni volta che si risvegliava con lui, provava un profondo imbarazzo, non avrebbe saputo nemmeno lei spiegarsi il perchè. Il ragazzo aprì definitivamente gli occhi:"Buongiorno" La salutò,con voce ancora impastata a causa del recente risveglio:"Buongiorno" L'albino rise di gusto:"Che c'è,perchè ridi?" Sussurrò Julie con dolcezza:"Niente,pensavo solo che quando mi risveglio al tuo fianco, è davvero un buon giorno" La bruna arrossì involontariamente, mentre il blader si morse il labbro inferiore. Quanto amava vederla così...così...piccola, bambina in un certo senso. Dopo tutto non le aveva detto chissà quale frase, eppure lei si imbarazzava ugualmente, come una bimba a cui viene fatto un complimento inaspettato. Non resistette alla tentazione, e posò le labbra su quelle di Julie, in un dolce e casto bacio. Quando si allontanò, la ragazza era ancora più rossa, di una sfumatura bordeaux si potrebbe dire. A Ryuga sarebbe piaciuto che ogni singolo risveglio fosse così.

Avevano passeggiato tutto il giorno, ammirando di tanto in tanto le vetrine che coloravano le strade. Ryuga aveva deciso che le avrebbe dedicato quanto di più potesse, non voleva perdere un solo istante su inutili carte e scartoffie di vario genere, il suo tempo doveva catalizzarlo su di lei. In ogni caso, per quanto girassero, finivano per ritrovarsi sempre nel loro posto segreto. Come di consueto si accoccolarono ai piedi della quercia, ridendo e scherzando come due persone che non hanno un solo singolo pensiero al mondo. Julie,venendo in quel luogo, aveva notato una splendida radura, che sembrava essere scampata al freddo pungente. Si alzò da terra, spazzolandosi il trench bianco, che la copriva fino a sopra il ginocchio. L'albino alzò un sopracciglio:"Dove vai?" Domandò, ma non ottenne alcuna risposta:"Ripeto, dove vai?" La bruna gli sorrise:"Tranquillo vado solo un po' più in là, ho trovato una radura splendida, vorrei osservarla meglio" Il blader si alzò:"Allora vengo con te"
"Dai amore, vado e torno, giurin giurello!" Sfoderò i suoi micidiali occhi da Bambi, e l'albino storse il naso:"Aaa, quella faccia, quegli occhi...e va bene, ma fa'una cosa veloce!" Julie gli saltò al collo, lasciandogli un bacio a stampo e sparendo tra la vegetazione.
Fischiettava, mentre raggiungeva a passo di marcia il luogo che aveva addocchiato prima. D'un tratto la sua attenzione venne deviata da una scia di fumo nel cielo...no un momento, non era una semplice scia...sembrava più il motore di un qualche veicolo col motore  in avaria. Decise di andare a fondo. Aumentò il ritmo, finchè non cominciò a correre. Rimase di sasso. Nel punto che era intenzionata a raggiungere, ora svettava un'astronave dalla forma sferica, dalla quale usciva una nube grigiastra. La ragazza si avvicinò, tossicchiando di tanto in tanto. Quando fu abbastanza vicina, sbirciò dal vetro dell'oblò, per capire se dentro c'era qualcuno. Altrochè se c'era! Una testa fece capolino da dentro, graffiando con le unghie l'interno della navicella. Julie si affrettò ad aprire il portello, e appena riuscì a scardinarlo, si accasciò al suolo una strana creatura, molto simile ad una salamandra, ma vestito come...un pirata? La bruna si precipitò ad aiutarlo, sorreggendolo:"Ehi signore, state bene?" Chiese allarmata. L'individuo ritirò la testa nel cappotto blu che lo avvolgeva, per poi mostrarsi di nuovo lentamente:"Sta arrivando! Lo senti? Con quei suoi ingranaggi che stridono e scattano come se fossero il diavolo in persona!" Julie si massaggiò una tempia, strabuzzando gli occhi:"Ahhh,dovete aver battuto forte la testa,vero?"L'alieno non prestò attenzione alla sua domanda, ma prese tra le mani il forziere che aveva accanto ai piedi:"Lui vuole il mio forziere, quel furfante di un cyborg, con la sua banda di tagliagole!" Se lo issò in spalla, con un verso affaticato:"Ma dovranno strapparlo alle dita del vecchio Billy Boles, irrigidite dalla morte se lo vogliono, prima di...ahhhh" Cadde a terra, tenendosi la gola, ed emettendo dei suoni gutturali e sofferenti. Julie gli si buttò addosso, aiutandolo ad alzarsi:"Coraggio, appoggiatevi alla mia spalla, così" Cominciarono a camminare, nella direzione del posto segreto:"Sei una brava ragazza"
"Ryuga sarà contento..."

Ryuga si stava beando del venticello che tirava, faceva freddo, ma si stava abbastanza bene. D'un tratto, venne distratto da un rumore proveniente dalle piante davanti a sè. Scattò in piedi e si preparò al peggio, inserendo il bey nel lanciatore. Dagli alberi spuntò Julie, con una strana creatura gobba e viscida sotto braccio. Ryuga lasciò cadere la sua arma, confuso e sorpreso:"Giulietta Candore Casterville,ma cosa...!"Gridò, precipitandosi ad aiutarla:"Ryuga, è ferito! E' grave!" Lo adagiò delicatamente a terra. Il poveretto respirava a fatica. Allungò una mano:"Il mio...forziere..." Biascicò, indicando la cassetta che gli stava a pochi centimetri di distanza. Julie si affrettò ad avvicinarglielo:"Ragazza..." Premette dei tasti in sequenza, e il forziere:"Lui arriverà..." Prese da dentro il bauletto un involucro marrone di forma rotonda:"Non devi fargli trovare questo..." La ragazza alzò le spalle:"Chi sta arrivando?" Domandò ingenua. Billy la tirò per la collottola del suo gilet, avvicinando la sua bocca grinzosa all'orecchio della bruna:"Il  cyborg! Guardati...dal cyborg!" Dopo aver pronunciato queste parole, si accasciò lentamente a terra, senza vita. Julie si strinse l'oggetto misterioso al petto. L'albino si coprì la bocca con la mano destra, scosso da quanto era appena accaduto. D'un tratto, un rumore proveniente da sopra le loro teste distrasse la loro attenzione. Il cielo si era fatto scuro e bigio, di li a poco avrebbe piovuto. Entrambi guardarono in alto, scorgendo, poco più avanti rispetto a dove erano loro, una navicella aliena che puntava i fari alla spasmodica ricerca di qualcosa. Julie si alzò impaurita, stringendo così forte la presa sull'involucro da farsi diventare bianche tutte le nocche. La navetta era atterrata a qualche metro da loro. Il blader avanzò e scostò lievemente la boscaglia per vedere...Alieni, sicuramente alieni, i visi non erano chiaramente distinguibili poichè aveva già fatto buio, oltre alle nuvole che certo non aiutavano. L'albino si riscosse, afferrando la ragazza per un braccio e cominciando a trascinarla via:" Dobbiamo andarcene di qui!" Gridò, mentre i loro indefiniti nemici cominciavano a sparare dei colpi di... bazooka probabilmente, data la potenza di fuoco. L'impatto dello sparo con la vegetazione attizzò un piccolo incendio, che era destinato a diventare di proporzioni macroscopiche. Quando questo accadde, per fortuna i nostri eroi erano già fuori dal loro luogo segreto e dal parco in generale. Continuarono a correre finchè non furono certi di essere in salvo. Intanto aveva cominciato a piovere copiosamente, perciò erano bagnati fradici. Da lontano Julie osservò il loro posticino preferito bruciare, nemmeno la pioggia poteva spegnere completamente un incendio di quella portata. La ragazza cadde in ginocchio, tenendosi la mano su gli occhi per evitare di piangere. Ryuga la guardò affranto, poi prese il misterioso oggetto dalle sue mani e lo aprì lentamente. Non sembrava un'arma...ma era una strana sfera, tempestata di righe e punti che convergevano nel centro della sfera stessa. Sospirò, i misteri si facevano sempre più fitti. Non avrebbe voluto disturbare la sua ragazza ma fu costretto a farla alzare, altrimenti si sarebbero ammalati per bene. La sorresse, poichè Julie era ancora shockata da tutto ciò che aveva visto, in più le dolevano un poco le gambe per la folle corsa. Prima di andarsene definitivamente, il blader buttò un'ultima fugace occhiata al parco. Sentiva dentro di sè che i giochi erano appena cominciati.

Julie era rannicchiata davanti al fuoco, seduta sulla sua poltrona preferita, avvolta in un asciugamano e infreddolita fino alla punta dei piedi. Ben girava per la stanza:"Ho parlato con i risolutori di zona, sembra che di quei manigoldi non ci sia traccia" Si inginocchiò di fianco a lei:"Mi dispiace Julie, ma sembra che del vostro vecchio luogo segreto...sia rimasta solo cenere" Ryuga intanto continuava a rigirarsi fra le mani quella strana sfera. La toccava in più punti... qualcosa scattò. L'albino si morse il labbro inferiore con fare interessato. Continuò nella sua opera di esplorazione. Girò la metà superiore della sfera e...da essa si materializzò una mappa olografica dell'universo:"Ehi!"Gridò Ben, ma si bloccò quando vide ciò che gli stava davanti. Anche Julie si riscosse dal suo stato di torpore e si alzò lentamente dalla poltrona. I tre risolutori osservarono stupefatti quella perfetta rappresentazione in scala dell'universo intero. Ben si avvicinò ad un intreccio di filamenti verdi a forma di sfera:"Ehi guardate, questo è il nostro, il pianeta Terra!" Lo toccò e subito la mappa cominciò a spostarsi:"Questa è la costellazione del cigno!La nube di Magellano e.." L'ologramma si bloccò su un pianeta gigantesco:" Questo non lo riconosco, non ho mai visto niente di simile" Ammise il moro, fissando incredulo l'immagine. Ryuga lo guardò a sua volta... in quel momento immagini confuse cominciarono ad annebbiargli la mente.. si sovrapponevano, cambiavano rapidamente. Cadde a terra, urlando e tenendosi la testa. Julie si gettò su di lui:"Ryuga, tutto bene?"In un istante, le visioni svanirono:"Sì, sto bene..." Respirava affannosamente. Il portatore dell'Ultimatrix lo aiutò a tirarsi in piedi, sorreggendolo per un braccio. Improvvisamente il suo distintivo da risolutore cominciò a brillare ad intermittenza. Lo prese e rispose alla chiamata:"Sì, no sono Ben, certo" L'albino chiuse la mappa, guardando in direzione di Ben, il quale, dopo qualche secondo, chiuse. Si avvicinò ai nostri eroi:"Julie, un mio amico ha detto che devi venire subito nel posto da lui indicato. A quanto pare un vecchio amico di tuo padre vuole vederti" La bruna aggrottò la fronte:" Amici di mio padre in questo mondo? D'accordo, arrivo subito"

Si recarono nel luogo indicato, che non era altro se non una squallida bettola per ubriaconi. La ragazza si guardò intorno, ma venne distratta da una cameriera che le si parò davanti:"Venite con me, ragazzoni, un tale chiede di voi" I ragazzi si guardarono e annuirono, facendosi scortare al tavolo del richiedente. Seduto c'era un uomo dal volto indefinito, poichè aveva la testa piegata in avanti e un cappello in perfetto stile pirata che gli copriva gli occhi. Il personaggio diede una moneta alla cameriera che se ne andò con un ghigno stampato in faccia. L'uomo sorrise:"Mi presento, il mio nome è John Silver" Si tolse il berretto. La bruna e Ryuga trasalirono quando videro che aveva un occhio e un arto completamente meccanici, anche la gamba sinistra, che spuntava da sotto il tavolo era una macchina:"Un cyborg..."Sussurrò l'albino:"Julie, bambina mia non mi riconosci?"Chiese Silver con voce melliflua:"No...dovrei?"L'omone scoppiò a ridere:"Ma certo...però eri così piccola quando me ne sono andato, forse è per questo che non ti ricordi di me" La ragazza sorrise:"Oh ecco perchè il vostro volto non mi sovviene...questo è il mio ragazzo, Ryuga"Lo indicò, e subito il cyborg gli tese la mano meccanica:"Ryu!" Esclamò, ma il blader non fece nulla, se non fissarlo con diffidenza:"Oh, non farti intimorire da tutta questa ferraglia!" In pochi secondi trasformò il suo braccio in mille utensili diversi:"E' un po' pesante da portare, ma all'occasione può tornare utile" Ben era senza parole. Silver spinse una ciotola ripiena verso il ragazzo:"Orsù adesso assaggiate il mio stufato di Bonzawuoi" Il portatore dell'Ultimatrix ne sorbì una cucchiaiata:"Mmm, delicatamente speziato ma...saporito!" Il cyborg rise:"E'una ricetta di famiglia!" Dalla brodaglia spuntò un bulbo oculare:"Infatti quello faceva parte della famiglia una volta!"Scherzò Silver e inghiottì quella disgustosa parte del corpo umano:"Dai Ryu,solo un boccone"Spronò Ryuga che immerse il cucchiaio poco convinto. In meno di un secondo la minestra venne risucchiato da una cannuccia che spuntò dal nulla:"Morphi!Ecco dove ti eri cacciato!" La cannuccia si trasformò in un essere rosa fatto interamente di plasma, le uniche cose che suggerivano che era una cosa viva erano i due occhi immersi nel corpo gelatinoso. Morphi si strusciò sull'uomo:"Ho salvato l'esserino metamorfico su Proteus 1, è stato amore a prima vista" Ben si schiarì la voce:"Non credo che, signor Silver, ci abbiate convocato per mostrarci il vostro amico e lo stufato" Silver sospirò:"Purtroppo no, mio giovane collega, questa non è solo una rimpatriata" Julie strabuzzò gli occhi:"Collega?!"
"Sì, anche io sono un risolutore, non si era capito?" I tre ragazzi si guardarono perplessi. Il cyborg fece loro segno di avvicinarsi e loro obbedirono:"Dobbiamo fare un'uregente riunione con i risolutori più anziani, e visti i vostri recenti successi, ho deciso di portare con me Julie se per voi non è un disturbo" La ragazza annuì subito, ma l'albino la bloccò:"No, Julie non è pratica di queste cose, verrò io al suo posto" Ovviamente non era quello il vero motivo, Ryuga non si fidava per niente di quello strano tipo, non dopo tutto quello che era successo. Silver si grattò il mento:"E va bene Ryu, verrai tu con me"


Erano finalmente alla riunione, ed era vero che a quanto pareva c'erano solo i mani...risolutori più vecchi. In effetto nessuno di loro aveva facce rassicuranti, nè tantomeno amichevoli. Ryuga si guardava in giro con circospezione, tentando di carpire ogni parola di ogni conversazione che quegli sgorbi alieni stavano intavolando. Silver gli battè una pacca sulla spalla:"Io devo allontanarmi un attimo, tu resta qui e non muoverti" Prima che l'albino potesse rispondergli a dovere, il cyborg se ne andò. Il blader sbuffò, tanto valeva obbedire, dato che non aveva di meglio da fare. Rimase immobile sul posto, quando un alieno di proporizioni elefantiache lo urtò, facendogli perdere per un momento l'equilibrio:"Attento a te sgorbio!" Gli imprecò contro la creatura orrenda con otto braccia. In un'altra circostanza Ryuga avrebbe fatto a botte, ma non era il caso di pestare un tipo del genere davanti a tutta quella gente. Scosse la testa e puntò lo sguardo su dei tipi che bisbigliavano poco distanti da lui. Quando notarono che li stava fissando, smisero immediatamente di confabulare:"Ehi che hai da guardare reatura strana?" Chiese uno di loro...anzi una testa, che si spostò dal corpo del compagno:"Ma strana forte!" Rincarò il tipo sul quale era poggiata la testa parlante. Il blader fece una faccia disgustata. In mezzo alla folla si fece largo un ragno grosso e rosso scarlatto, con due enormi occhi gialli e sicuramente subdoli:"Che succede qui?Non è il caso che un ragazzino ficchi il naso nelle questioni altrui" Biascicò contro Ryuga con la sua voce bassa e roca. L'albino decise che era il momento di smetterla. Assunse un'espressione beffarda:"Perchè, hai qualcosa da nascondere begli occhioni?" Il ragnone si alterò, e si avvicinò pericolosamente al suo viso:"Forse hai le orecchie tappate e non ci senti troppo bene!" Gli sibilò in faccia. Ryuga fece un verso disgustato:"Sì, ma il mio naso funziona a meraviglia!" Ora l'alieno era proprio furioso. Lo tirò su per la collottola, con le sue enormi chele:"Piccolo impudente!" Tutti incitavano quella blatta orrenda a prenderlo a pugni:"Le ultime parole?" Chiese a Ryuga, ma prima che entrambi potessero fare qualsiasi cosa, Silver afferrò la chela del ragno. La sua espressione sembrava tranquilla, mangiava placidamente un frutto viola:"Signor Scroope, sa cosa succede alle melviole fresche quando si schiacciano forte?"Girò all'insotto l'arto dell'alieno che si contorse e mollò la presa su Ryuga, lasciandolo cadere a terra. Immediatamente tutti si allontanarono con la coda tra le gambe. Quando fu sicuro che non ci fosse più nessuno nei paraggi, Silver cambiò espressione, diventando furioso:"Ryuga, ti ho dato un ordine!"+
"E' stato quel coso orrendo a cominciare!"
"E QUANDO TI DO UN ORDINE ESIGO CHE VENGA RISPETTATO!"Gli urlò così forte che tutti sentirono:"Adesso noi andiamo alla riunione, e non sai che ti capita se provi a parlare se non interpellato!" Lo ammonì. Ryuga girò la faccia contrariato, nessuno si era mai permesso di rivolgersi in quel modo al Grande Imperatore Drago.

Il raduno si concluse nel giro di un'ora. Niente di importante, solo una riunione informativa. Il cyborg e Ryuga stavano tornando a casa. L'albino sentiva una sensazione strana dentro di sè, nonostante quello strano tipo lo avesse sgridato come un bambino pubblicamente, non riusciva a fare a meno di essergli grato:"Senti, per quello che hai fatto prima...insomma...grazie" Disse con una buona dose di fatica. Silver sorrise:"Tuo padre non ti ha insegnato a scegliere con più attenzione con chi batterti?" Il blader abbassò lo sguardo:"Tuo padre non è uno di quei tipi che insegna?"
"No...è più che altro uno di quei tipi che ti abbandonano in mezzo alla strada e tu non conosci mai..."
"Oh...mi dispiace"
"Ah non fa nulla, me la cavo lo stesso" Il cyborg si portò una mano sotto il mento:"Oh, ma davvero? Beh, che tu lo voglia o no, proverò a ficcare qualche trucco in quella testolina"
"Che cosa?!"
"E non potrai mangiare, dormire, o grattarti la pancia senza il mio consenso!"
"Grazie ma basta con i favori!"
"Oh di questo puoi starne certo!"


Gli sbattè davanti una pila assurda di libri:"Adesso, studia!"Gli intimò il cyborg. Ma Ryuga incrociò le braccia al petto con fare altezzoso:"Altrimenti?"
"Dannazione, mi sembra di essere stato chiaro sugli ordini!" Julie li vide dalla soglia della porta, e sbuffò pesantemente, scuotendo la testa più volte. Si avvicinò, tenendo le braccia incrociate al petto:"Si può sapere che combinate?!"Domandò, evidentemente seccata:"Sto cercando di rendere civilizzato questo avanzo di galera!" Scandì il cyborg, indicando con un gesto di stizza l'albino:"Pfui, sentite chi parla!" Ribattè lui, andando sotto all'uomo. I due fumavano come braci ardenti. Silver afferò un libro, con l'intento di colpirlo probabilmente, ma venne bloccato da Julie:"Oh perfavore signor Silver, se cercate di insegnare a questo modo, è meglio che vi ritiriate subito. Ancora questi metodi alla:'io sono il più forte quindi comando?! Oh, andiamo" Gli prese il volume dalle mani, lasciando entrambi di stucco:"Da qui in poi ci penso io"

Julie camminava avanti e indietro con una pila altissima di libri sulla testa. Un portamento impeccabile il suo, che non si sbilanciava nemmeno se le avessero tirato una bazookata. Ryuga era a bocca aperta:"Io dovrei fare questo?!" Chiese incredulo. La ragazza sorrise dolcemente e appoggiò uno per uno i volumi per terra. Ne tenne solo uno in mano:"Se vogliamo fare di te un perfetto gentlman, sì devi farlo"
"E se io mi rifiutassi?"
"Ryuga che non accetta una sfida? Accidenti tesoro, sei caduto in basso" L'albino diventò bordeaux per la rabbia, ma poi si accorse che Julie lo stava solo provocando affinchè lui accettasse. Evidentemente era proprio necessario quel supplizzio. Annuì convinto:"Lo so che me ne pentirò...accetto" La bruna parve molto soddisfatta. Aveva raggiunto il suo scopo. Silver la affiancò in quel momento:"E lui?!" Domandò scortese Ryuga:"Beh devi sapere caro, che se vuoi allenarti con me ci sono quattro regole fondamentali: punto primo non si controbatte o si discute a quello che dico, punto numero due ti eserciterai finchè lo riterrò necessario, punto numero tre non si trasgrediscono i primi due punti, punto numero quattro, beh, i primi tre punti dovrebbero bastare" Si ravvivò la chioma folta in segno di vittoria. Il blader sorrise a sua volta, aveva usato le sue parole contro di lui. Julie si alzò sulle punte e gli poggiò il libro sulla testa:"Un passo alla volta"

Fa quello che vuoi,
io sono qui
Fa vedere ed imparerò
Se tutto ha un senso
tu puoi dirmi qual è?

Studiarono di tutto: dalla storia alla chimica, dalla filosofia alla letteratura...

Perchè non si finisce mai
di apprendere, di crescere
Io sono immerso nel mio mondo
ma io so che fuori c'è dell'altro

Arrivarono all'astronomia. Ryuga rimase sbalordito:"C'è qualcosa che teorizza tutto ciò che i blader vedono nelle stelle?" Chiese, ma stavolta non era una delle sue solite domande sarcastiche, al contrario era curioso:"Certo! Tutto si può teorizzare..." La bruna si bloccò quando vide le dita delle loro mani intrecciate:"Beh...quasi tutto" Il blader capì subito a cosa si riferisse e le sorrise, tornando poi con la testa sui libri per paura di perdere la concentrazione che aveva faticosamente accumulato:"Quindi...possiamo vederle?" Si riferiva alle stelle. Ovvero le stava chiedendo se era possibile osservare gli astri applicando ciò che quella scienza insegnava. Julie annuì.
In poco tempo erano fuori, e la ragazza spiegava, sotto lo sguardo incredulo di Ryuga e di Silver, tutto ciò che il volume diceva...

Perchè non so
com'è il mondo!
Cosa succede al di fuori di me
Voglio più di un sogno
appartenere al di fuori di me

Silver aveva dato il cambio a Julie, tentando di insegnargli qualcosa in più in materia di ingegneria. La ragazza era poco distante da loro e stava disegnando, ritraendo chissà cosa con un fervido interesse. Il cyborg parlava, ma l'albino era perso nella bellezza di Julie...

E ogni gesto, quando io vedo lei
mi da il sole, mi sento così
Così come mai
mi son sentito nella vita!

Quella sera non aveva la benchè minima voglia di starsene a letto. Rimase sul tetto di casa, cercando di prendere sonno, ma proprio non ci riusciva. Era così preso da tutto quello che stava imparando che non riusciva a pensare ad altro...

Sta succedendo qualcosa in più
e non sulla terra, molto più in su
Oltre le nuvole fra noi
ora mi oriento un po'
Sono vivo!
Perchè non so com'è il mondo
cosa succede al di fuori di me
Voglio più di un sogno
appartenere al di fuori di me

Nonstante Julie tentasse in tutti i modi di mostrarsi allegra, si leggeva nel suo sguardo che nel profondo non lo era. Era ancora triste per aver perso il suo luogo segreto, che aveva più che altro un significato simbolico per lei, quella radura sotto la grande quercia aveva accompagnato tutti i momenti romantici di lei e Ryuga. Le mancava molto quel piccolo angolo di paradiso. L'albino la notò, rannicchiata sulla poltrona davanti al camino,e si intristì. Per nulla al mondo avrebbe voluto vederla affranta. Le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla. Si sforzò di trovare un modo per confortarla. Gli venne un'idea:"Julie vieni con me, voglio mostrarti una cosa" La ragazza dapprima non capì, poi realizzò che l'albino voleva portarla da qualche parte per risollevarle il morale. Ma lei proprio non se la sentiva di uscire. Non sapendo cosa rispondere, si limitò a scuotere la testa con lo sguardo basso e affranto. Ryuga si morse il labbro inferiore, in fondo la capiva. Si riscosse, poichè gli venne in mente una cosa. Gli porse la mano:"Ti fidi di me?" Julie alzò gli occhi per poterlo vedere. Aveva un sorriso stampato in viso e l'espressione sicura di chi ha la situazione in pugno. Quella stessa espressione che le faceva perdere la testa. Aggrottò la fronte:"...come?"
"Ti fidi di me?" La bruna strinse forte la sua mano alzandosi:"Sì" Era ancora più compiaciuta perchè sapeva che quella situazione si era già verificata quando erano stati a New York, il che significava che il blader la conosceva così bene da sapere su cosa fare leva per convincerla...

Stai con me che ti mostrerò
il mio mondo che tuo sarà

La scortò fino ad un'altra radura, molto bella, così appartata ed intima che solo Ryuga poteva conoscerla. Julie era senza parole:"Ryuga io... non so che dire...!" Confessò lei con commozione. L'albino le mise un dito sulle labbra:"Allora non dire niente"

Senti ciò che sento io
starò con te
Sto con te
finalmente lo saprò oh,woa!

Rimasero così, fronte contro fronte, senza dire niente, per un tempo che ad entrambi parve infinito.



"Dici che gli starà bene?" Domandò il cyborg a Julie, la quale alzò le spalle, non sapendo ma sperando nella risposta che voleva sentire. Dopo qualche secondo la tenda del camerino di fronte a loro si spalancò. Rimasero tutti e due senza fiato, sopratutto Julie. Ryuga indossava un bellissimo smoking, con un'aria da perfetto principe azzurro. La ragazza gli si avvicinò, gli occhi velati da una coperta di lacrime:"Beh? Mi sta bene?"
"Direi...direi che il tuo addestramento è completato, non ho più  niente da insegnarti!" Detto questo gli saltò al collo. Non avrebbe mai creduto che lui potesse essere DAVVERO il suo principe azzurro. Insomma, era già perfetto di suo, ma così vestito ed educato il suo livello aumentava a semidio. Ryuga la strinse a sè come faceva di solito, era consapevole di aver imparato un sacco di cose utili, che all'occorrenza sicuramente sarebbero servite, ma lui rimaneva sempre Ryuga, quindi essere, come dire...ineducato, scortese, scorbutico etc erano nel suo essere più profondo. Tuttavia, al momento giusto almeno avrebbe saputo da che forchetta cominciare durante un banchetto o come sostenere un discorso con intellettuali di alto livello. Silver si asciugò una lacrima con un dito, poi improvvisamente si riscosse:"Amm, devo andare un attimo al bagno, voi continuate pure" Disse, per poi sparire alla loro vista.


"Hai scoperto qualcosa?"
"Non ancora...insomma qualcosa sì, ma nulla che conduca alla mappa" Silver stava parlando con qualcuno al telefono:"Vedi di sbrigarti, N già sta scalpitando a causa del tuo ritardo"
"Di'a N che si calmi i bollori. Sto facendo il possibile, quando avrò finito, lo contatterò"
"Va bene riferirò, ma tu non prendertela troppo con calma"
"Agli ordini...Banjo" Il cyborg chiuse la chiamata. La sua missione era appena cominciata...

Perchè non so com'è il mondo
cosa succede al di fuori di me
Voglio più di un sogno
appartenere al di fuori di me
Perchè no so...


Ryuga era di nuovo sul tetto che studiava le stelle così come gli aveva insegnato Julie. Si beò di quella sensazione meravigliosa che gli inebriava corpo e mente, e lasciò dondolare i piedi nel vuoto. D'un tratto qualcuno gli si sedette accanto:"Sono proprio belle non è vero?" Era Silver che aveva iniziato ad imitarlo:"Già...sai mi sbagliavo sul tuo conto...sei una brava persona" Il cyborg sembrò stupito per un momento:"Beh...grazie Ryuga"
"Ryu-chan...per gli amici" Si sorrisero, e senza aggiungere altre parole, continuarono la loro attività, che coinvolgeva molto entrambi. A quanto pare Silver si stava affezionando un po'troppo a quel ragazzino. Doveva sbarazzarsene al più presto.

Facevano una passeggiata per le strade di Tokyo, nonostante il freddo pungente di dicembre ostacolasse qualsiasi ragionevole progetto. Ma loro due non si lasciavano intimidire da un po'di sano gelo nelle ossa. Anzi Julie sembrava più solare che mai. Chiacchierava senza freno come suo solito, e Ryuga l'ascoltava pazientemente. Non avevano ancora risolto il mistero della mappa, anche se Ben aveva girato il tutto a sua cugina, l'anodite non era riuscita a far saltare fuori niente, neppure dai suoi libroni. Eppure Julie era convinta che se quello strano alieno, Billy Boles, non volesse farla trovare a chicchessia, ci fosse un motivo più che valido. Quel giorno aveva deciso di portarsi la mappa con sè, non sapeva perchè ma, proprio come il cuore di cristallo, quella buffa sfera le infondeva uno strano senso di pace ed inquietudine al tempo stesso. Camminando, urtò con il gomito una donna, bardata fino al collo e con gli occhiali da sole in pieno inverno. Nell'urto, la sua borsetta cadde a terra, svuotandosi del suo contenuto, che si riversò sul marciapiede:"Oh che sbadata, l'aiuto io"Si offrì la donna:"Ma no, è stata colpa mia, sono sempre così sbadata!" Insieme cominciarono a riordinare. L'attenzione della donna si fermò sulla mappa, ma venne bruscamente distratta dai suoi pensieri quando Julie raccolse l'oggetto e lo rimise al suo posto:"Grazie mille per avermi aiutato, e scusi se l'ho urtata" Fece un inchino, per poi riprendere a camminare assieme a Ryuga. Il personaggio riprese la sua marcia frenetica. Afferrò il cellulare Nokia 5310 e digitò un numero. Immediatamente qualcuno rispose:"Allora, ce l'ha lei?" Chiese la persona al di là della "cornetta". Era un maschio, si riconosceva dalla voce:"Sì, ce l'ha lei. Ormai non abbiamo più dubbi"
"Che farai, hai intenzione di agire Akari?"
"La vittoria arride a chi sa attendere, Ryan, abbi pazienza e vedrai" Chiuse la telefonata. Sul suo volto opalescente comparve un sorriso beffardo. Cosa aveva in serbo questa nuova figura per i nostri eroi?

Angolo Autrice

Ok, sono pronta, cominciate pure ad insultarmi! Sono in un ritardo mostruoso, chiedo pietà...Ma bando alle ciance, veniamo al capitolo. Dunque, questo Silver non si capisce bene da che parte sta, e poi Banjo?!?!?!Che c'entra Banjo con Silver ed N?E questa misteriosa Akari, chi sarà?Amica o nemica? Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Natale coi fiocchi!Non mancate!



   
 
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