Quella
mattina Severus Piton stava passeggiando tranquillamente verso il lago
dove aveva appuntamento con Lily per ripassare pozioni. Come ogni volta
in cui era da solo, camminava velocemente e si guardava intorno
circospetto temendo l'arrivo dei suoi tormentatori. Se avessero notato
che era da solo, avrebbero sicuramente attaccato briga. Era
più difficile infatti che James e il suo gruppetto lo
attaccasse quando era insieme ai suoi compagni Serpeverde o a Lily,
anche se non erano rare le volte in cui se la prendevano anche con la
ragazzina.
Arrivò
al luogo d'incontro leggermente in ritardo e notò con
disappunto che la ragazza non era ancora arrivata. Ultimamente Lily
tardava sempre ai loro appuntamenti. Accadeva principalmente a causa di
impegni improvvisi con le sue amiche, che sembrava proprio non poter
trascurare. Il fatto che Lily stesse iniziando a dare più
importanza alle sue nuove amiche che a lui, provocava nel ragazzo un
certo fastidio che faticava ad identificare. Pensò che alla
fine comunque c'era da aspettarselo: era ovvio che una volta arrivata
ad Hogwarts avrebbe incontrato altre persone, stretto nuove amicizie,
ma era comunque dura vederla allontanarsi pian piano da lui.
Quei
pensieri lo gettarono nello sconforto e arrivato sotto l'albero in riva
al Lago Nero si sedette nervoso, poggiando la schiene contro il tronco
ruvido.
“Infondo
sapevo che prima o poi doveva succedere” pensò cominciando
ad estrarre dalla borsa a tracolla il libro di pozioni e il necessario
per scrivere. In effetti, se ci pensava
bene, non riusciva proprio a capire come fosse possibile che una
ragazza così dolce e gentile verso tutti, estroversa e
intelligente, avesse scelto proprio uno come lui per migliore amico.
Pensò che la sua fortuna stava proprio nell'averla
incontrata prima di Hogwarts. Era certo che se si fossero incontrati a
scuola, probabilmente lei lo avrebbe preso in giro come tutti gli altri.
Dopotutto,
che cosa ci faceva una ragazza come Lily con un amico come Mocciosus
dai capelli unticci e dalla camminata curva?
“Mocciosus”.
Forse
alla fine era proprio azzeccato come soprannome. Ma Piton non poteva
farci niente. Lui era fatto così e, anche se avesse voluto,
non avrebbe saputo come cambiare.
Sospirò
e decise, dato che Lily tardava ancora, di mettersi avanti con il
ripasso.
Nonostante
fosse un allievo brillante in Pozioni, la sua materia preferita
rimaneva Difesa Contro Le Arti Oscure.
Quando
aveva del tempo libero lo trascorreva leggendo il tomo di Difesa,
oppure facendo varie ricerche sulla materia in Biblioteca. Era rimasto
piuttosto deluso dal fatto che al primo anno non erano previste molte
ore di pratica in Difesa Contro le Arti Oscure: le lezioni consistevano
più che altro nell'analisi delle creature magiche e dei loro
punti deboli. Il professor Douglas eseguiva sempre dei test a sorpresa
per verificare il livello degli studenti. Quei test consistevano
principalmente in interrogazioni orali durante le quali lui mostrava le
immagini di varie creature e gli studenti dovevano essere svelti a
trovare i punti deboli in cui colpirli.
Tutto
questo poteva essere interessante per uno studente qualunque, ma non
per Piton.
Nelle
varie letture e ricerche svolte, aveva letto di incantesimi usati nei
duelli, difese in grado di contrastare interi eserciti, formule in
grado di mettere al tappeto una persona in un secondo.
Erano
queste le cose che avrebbe voluto imparare e non aveva la pazienza di
aspettare di diventare più grande. Se in Pozioni riusciva a
creare composti che venivano insegnati normalmente al terzo anno
solamente seguendo l'istinto, in Difesa si era reso conto che l'istinto
non era abbastanza, ma erano necessari anche una certa forza e potere
che si sviluppavano solo con gli anni. Questa consapevolezza lo
frustrava terribilmente, ma non poteva fare altro che continuare a fare
ricerche ed esercitarsi.
Stava
calcolando il numero di gocce di lacrime di unicorno necessari per due
porzioni di pozione Illuminante quando sentì le risate e le
voci acute dei suoi ormai nemici ad Hogwarts. Non aveva ancora compreso
del tutto il perché ce l'avessero tanto con lui quei
quattro, ma dal momento in cui si erano incontrati la prima volta
James, Sirius e i loro amici non avevano perso occasione per
tormentarlo.
Si
maledisse per non essere stato allerta sentendo le risate dei quattro
avvicinarsi sempre di più e rendendosi conto con orrore di
non avere più possibilità di fuggire.
Cercò allora di nascondersi il più possibile
dietro al libro di Pozioni, reggendolo in modo che nascondesse il
più possibile il suo volto e osservando fisso da vicino la
pagina piena di scritte, quasi pregando di esserne risucchiato.
Piton
sperò in un'apparizione improvvisa di Lily o di qualcuno dei
suoi compagni (non li considerava ancora dei veri e propri amici) ma si
vergognò subito di quel pensiero. Non voleva nascondersi
dietro ad una ragazza o ai suoi amici.
James
Potter aveva sviluppato una specie di sesto senso quando si trattava di
individuare una preda da tormentare.
<<
Hey Mocciosus, che ci fai qui tutto solo soletto? >>
domandò sarcastico James lanciando occhiate d'intesa ai suoi
amici. Come sempre però, l'unico che rispondeva con
incoraggiamento alle sue occhiate era Sirius. Remus e Peter, nonostante
assistessero alle loro malefatte, si mantenevano sempre un po' in
disparte. Peter perché aveva paura di essere a sua volta
coinvolto negli scherzi di James e Sirius, Remus perché
nonostante apprezzasse stare insieme ai suoi amici e li sostenesse
sempre, si sentiva sempre un po' in colpa.
<<
Che c'è Mocciosus, hai perso la lingua? >> lo
schernì Sirius.
<<
Oppure il libro ti ha mangiato la faccia? >> intervenne
James << “Per la pozione Cola Moccolo Aggiungere
due misurini di unto di Mocciosus, più un pezzo di quel naso
storto, mescolare lentamente e servire caldo”...mmh
ho appena inventato una nuova pozione, come sono intelligente
>>.
Piton
strinse le mani contro contro il libro fino a far sbiancare le nocche.
Pregò affinché la Piovra Gigante spuntasse dalle
acque scure del lago e li inghiottisse tutti quanti.
Alcuni
studenti avevano intanto notato il gruppetto e si stavano avvicinando
curiosi. Erano soprattutto coetanei i quali avevano iniziato ad
apprezzare molto gli scherzi dei quattro. I più grandi
principalmente li ignoravano. Delle volte però se la
prendevano piuttosto male quando le malefatte del gruppetto portavano
alla perdita di punti per i Grifondoro.
<<
Si dà il caso che oggi sia una giornata molto speciale per
me...e voglio trascorrerla al meglio Moccy! >> disse
James ridendo sotto i baffi ed estraendo la bacchetta. La
agitò e fece volare via il libro di Pozioni dalle mani di
Severus.
<<
Lasciatemi stare >> disse il ragazzo con voce flebile.
<<
Perché, sennò che farai? Ci maledirai tutti con
la tua temibile aura da perdente? >> lo
schernì Sirius. Gli altri scoppiarono a ridere.
Piton
si alzò iniziando a raccogliere le proprie cose.
<<
Come Mocciosus, già te ne vai? >> chiede James
con un finto tono dispiaciuto << Ci stavamo divertendo!
Qualche distrazione dai libri non ti farebbe male ogni tanto
>>.
Con
un colpo di bacchetta da parte di Sirius la borsa di Piton si
spalancò violentemente, spargendo tutto il contenuto sul
terreno. Gli oggetti si animarono come di vita propria e iniziarono a
volteggiare attorno al proprietario, colpendolo ripetutamente.
<<
Dài Mocciosus, come sei messo? Ti stai facendo picchiare dai
tuoi stessi libri! >> lo schernì Sirius.
<<
Nemmeno loro sopportano più la tua faccia da cadavere
>> convenne James.
Gli
spettatori che si erano intanto radunati, ridevano di gusto davanti a
quella scena assieme agli artefici.
Piton
si coprì la testa con le mani e prese ad allontanarsi il
più in fretta possibile.
<<
Ragazzi dài basta >> intervenne Remus.
<<
Rem, non fare il guastafeste. E' il mio compleanno, posso fare quello
che mi pare >> disse James continuando a sorridere
assieme agli altri.
<<
Guardatelo, gli state facendo veramente male >>.
James
e Sirius sbuffarono, ma abbassarono le bacchette.
<<
Vabbé, tanto ho ottenuto quello che volevo: è
fuggito di nuovo come una femminuccia >>
ridacchiò il ragazzino.
Severus
se ne stava sdraiato a pancia in sù osservando il passaggio
delle nuvole nel cielo azzurro. Di quando in quando si massaggiava la
testa dolorante. Il tomo di Storia della Magia lo aveva colpito
violentemente in fronte lasciandoci un bernoccolo piuttosto vistoso.
Si
alzò a sedere guardandosi attorno. Si trovava sempre in riva
al Lago Nero, ma in un punto vicino alla Foresta Proibita. Quel luogo
lo inquietava parecchio ma almeno aveva la certezza che nessuno sarebbe
venuto a disturbarlo, dato che quasi tutti al castello avevano paura
delle leggende che circondavano quel luogo. Per l'ennesima volta si
chiese che cosa avesse fatto di male per dover sopportare tutte quelle
umiliazioni.
Non
bastava l'aver vissuto per undici anni in una famiglia di emarginati e
disagiati, ma ora che pensava di aver trovato il suo posto ad Hogwarts
doveva sopportare angherie ben peggiori dei litigi continui dei suoi
genitori. Ma la forza dei suoi aguzzini stava tutta nel numero, ne era
certo. Se Potter fosse stato da solo, probabilmente sarebbe riuscito ad
affrontarlo.
Ma con un gruppo non poteva farcela senza l'aiuto degli altri
Serpeverde. Non che avesse mai chiesto aiuto ai compagni. Non erano
abbastanza in confidenza perché loro si premurassero di
difenderlo da quei quattro.
Inoltre
aveva sperato, anche su consiglio di Lily, che prima o poi avrebbero
smesso di tormentarlo.
Ma
era inutile sperare, Potter e i suoi non lo avrebbero mai lasciato
stare, soprattutto ora che avevano anche un pubblico. Lentamente stava
diventando lo zimbello di Hogwarts.
<<
Sev...>> il ragazzino sobbalzò sentendo la
voce di Lily alle sue spalle.
La
sentì avvicinarsi e porgergli la borsa che aveva abbandonato
sul luogo dell'attacco.
<<
L'ho trovata vicino al nostro albero. Più avanti in questa
direzione c'erano anche alcune pergamene e dei libri, ho seguito la
scia cercando di raccogliere tutto, ma credo che alcune cose siano
rimaste comunque indietro >> disse la ragazza.
<<
Grazie >> bofonchiò Piton raccogliendo incerto
la borsa e appoggiandola sulle ginocchia.
Lily
gli si sedette accanto osservandolo con attenzione.
<<
Cosa e successo questa volta? Ancora Potter e i suoi? >>
chiese la ragazza preoccupata.
Piton
annuì prendendo a giocare nervoso col gancetto di chiusura
della borsa.
<<
Sev non puoi lasciare che continuino a comportarsi
così...devi dirlo a qualcuno, dovresti denunciarli al
professor Silente>>.
Piton
fece spallucce senza rispondere, ma tenne lo sguardo basso.
<<
Oppure dillo a qualche insegnante, o anche ai Capiscuola. Qualcuno
interverrà sicuramente >> continuò
la ragazza.
Notando
che Piton teneva ancora la testa bassa, gli si avvicinò
tentando di catturare il suo sguardo.
<<
Se vuoi ti accompagno, oppure posso chiedere direttamente io al
Professor Lumacorno di fare qualcosa se...>>
<<
Non è così facile Lily >> disse lui.
La
ragazzina lo osservò stranita << Cosa dici? E'
la cosa più semplice del mondo, basta che vai da lui
e...>>
<<
Non capisci, quelli come loro la
passano sempre liscia >> il tono di Piton assunse un moto
di impazienza che irritò Lily.
<<
Quelli come chi scusa? Cosa hanno Potter e gli altri di speciale che li
rendono tanto diversi, eh?>>.
Piton
scosse le spalle senza rispondere.
<<
Secondo me bisogna fargliela pagare, va bene? Non so te, ma io non ne
posso più delle loro stupidaggini >> disse la
ragazza.
<<
E come vorresti fargliela pagare?>>
<<
Beh, ci ho pensato un po' e credo che la cosa migliore sarebbe
coglierli sul fatto >>.
Piton
sospirò << Già, come se servisse a
qualcosa >>.
Lily
sbuffò spazientita << Avanti Sev! Devo per
caso ricordarti dell'altro giorno, quando Potter e Black sono stati
beccati da un Prefetto mentre cercavano di dare Mrs Purr in pasto alle
Lumache Carnivore? >>
Severus
ripensò con piacere alla scenata che Gazza aveva fatto in
Sala Grande. Quella bravata aveva fruttato ai due l'ennesima punizione.
<<
Ecco. Dobbiamo fare in modo di beccarli mentre ne combinano una
veramente grossa, tanto da fargli rischiare l'espulsione,
così ce li toglieremo finalmente dai piedi >>
la voce di Lily appariva decisa. Piton si sorprese di quella sua
determinazione tanto da alzare lo sguardo e osservarla incredulo. Per
quanto ne sapesse, Lily era la ragazza più buona e gentile
che avesse mai conosciuto. Non era da lei ideare piani di vendetta.
<<
Che c'è? >> domandò la ragazza
ritraendosi di fronte all'espressione sorpresa di Severus.
Piton
non disse nulla, semplicemente si limitò a fissarla ancora
sotto shock.
Lily
sbuffò massaggiandosi il polso destro
distrattamente<< Smettila di fissarmi così,
sei inquietante >>.
Piton
arrossì e distolse lo sguardo che scivolò sulle
mani piccole e candide della ragazza. In alcuni punti erano solcate da
segni rossi che stavano ormai scomparendo.
Ripensandoci
non si sorprese della determinazione di Lily. La ragazza non poteva di
certo aver dimenticato quello che era successo il giorno del suo
compleanno.
Dopo
la fattura Furnunculus di
quell'idiota di Potter era rimasta in Infermeria quasi un pomeriggio
intero mentre Madama Chips cercava di ripulirle il viso dal pus che
continuava a fuoriuscire dai foruncoli. Lily si era poi rinchiusa in
dormitorio per due interi giorni, saltando persino le lezioni, sino a
quando non era guarita quasi del tutto. Ma alcuni segni, seppur lievi,
non erano ancora scomparsi.
<<
Madama Chips dice che tra un po' scompariranno anche questi
>> disse Lily a disagio notando lo sguardo di Piton.
Il
ragazzino distolse lo sguardo imbarazzato. Non poteva fare a meno di
pensare che quello che le era successo fosse in parte anche colpa sua.
Dopotutto, se loro due non fossero amici, Potter e i suoi non se la
sarebbero mai presa con lei.
Rimasero
per un po' in silenzio, osservando la superficie scura e calma del Lago.
<<
Senti Lily, mi dispiace molto, ma non credo che la tua idea possa
funzionare. Potter e Black non saranno mai espulsi >> .
<<
Questo lo dici tu >> ribatté la ragazza sicura
di sé.
<<
Credimi, il massimo che potremo ottenere sarà una punizione
che li farà infuriare. Così ci tormenteranno
ancora di più >>.
<<
Fidati che se fanno qualcosa di tremendo non la scamperanno
>>.
<<
Non capici Lily, non espelleranno mai quei due, le loro famiglie sono
tra le più importanti nel mondo dei Maghi
e...>>
<<
E con questo? Cosa c'entrano adesso le loro famiglie?>>
domandò Lily irritata.
<<
Beh, sono molto importanti e di solito hanno molto potere
e...>> balbettò Piton nervoso.
<<
Cosa stai cercando di dire Sev? >> Lily era perplessa,
non capiva dove il suo amico volesse andare a parare .
<<
Che anche in caso li cogliessimo sul fatto, sarebbe la nostra parola
contro la loro, e secondo te chi avrebbe la meglio? >> le
chiese Severus.
<<
Mi stai dicendo che Potter e Black la passeranno sempre liscia
perché “Appartengono a famiglie
importanti”? Ti rendi conto anche tu che la cosa
non ha alcun senso vero? >>.
<<
C'è l'ha eccome credimi, è tutta una questione di
sangue e....>>.
<<
Cosa c'entra adesso il sangue scusa? Vorresti dirmi che il loro sangue
è più importante del nostro? >>.
Lily osservava Severus incredula, cosa stava cercando di dirle
esattamente?
<<
E' una cosa complicata...ma diciamo che il loro sangue è
più puro di...>>
<<
Ora basta Sev! Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo? Cosa sono tutte
queste sciocchezze sul sangue? >> Lily scattò
in piedi infuriata. Le cose dette da Severus non avevano per lei alcun
senso.
Il
ragazzo non rispose e abbassò lo sguardo arrossendo.
<<
Scusa, ora devo andare. Dimentica tutto, vendetta e altro, continua
pure a farti maltrattare da quei quattro imbecilli, se
vuoi>>. Disse, dopodiché si
allontanò a passo spedito verso il castello lasciando Piton
ancora più demoralizzato di prima.
<<
Avete visto la sua faccia? >> stava chiedendo James .
<<
Impagabile >> rispose Sirius
<<
Non pensate che forse abbiamo esagerato un po'?>>
<<
Oh andiamo Rem! Non potevamo farci sfuggire un'occasione del
genere!>>.
I
quattro amici erano arrivati nel dormitorio trasportando una
moltitudine di pacchi regalo dalle diverse forme e dimensioni.
James
spalancò la porta con un calcio ed entrò seguito
dagli altri.
<<
Ma tutta questa roba viene solo dai tuoi? >>chiese Sirius
col fiatone appoggiando con malagrazia i pacchi sul letto di James.
Il
ragazzo appoggiò a sua volta i regali e li
osservò attentamente << Direi di
sì...oh aspetta credo che alcuni siano da parte degli zii e
dei vari cugini >> rispose.
<<
Ma quanti parenti hai?>> domandò Remus
sorpreso aggiungendo i suoi e quelli di Peter alla moltitudine.
<<
Beh, e io che ne so? In realtà non è che li veda
molto spesso. Non so il perché ...penso sia successo
qualcosa tra loro e i miei >> osservò James
scartando il primo pacchetto che si ritrovò tra le mani:
<< Forte! Una Trottola Infuocata>>
esclamò poi osservando l'oggetto esaltato.
<<
Che cosa può essere successo secondo te? >>
continuò Remus osservando l'oggetto che James reggeva tra le
mani con curiosità.
James
fece spallucce e lanciò la trottola che prese a vorticare
creando delle piccole fiammelle. Il giocattolo raggiunse una scarpa di
Peter, che a contatto con le fiamme prese fuoco. Il ragazzino
lanciò uno strillo acuto e cercò di fuggire dalla
Trottola. Fu James a salvarlo, fermando l'oggetto.
<<
Scusa, Pet >> ridacchiò James poco credibile.
<<
Certo che i tuoi ti credono veramente malnutrito>>
osservò Sirius sorpreso scartando la terza torta al
cioccolato e appoggiandola sul baule di James, assieme ad altre due
già precedentemente scartate, ad un cestino di dolci e ai
numerosi pacchetti di gelatine e calderoni.
<<
Almeno adesso abbiamo una scorta per le notti insonni.>>
considerò James tutto contento
<<
Vuoi dire quelle in cui tu e Sirius rimanete svegli per ideare i vostri
piani malvagi? >> chiese Remus sarcastico.
<<
Proprio quelle >> confermò James scartando un
involucro informe che si rivelò essere un maglione in lana
pregiata << A quanto pare temono che possa morire anche
freddo >> brontolò.
Intanto,
ad un occhiata di Sirius, Remus aveva estratto dal proprio baule un
involucro.
<<
Sai James, anche noi ti abbiamo preso una cosina...>>
iniziò Sirius
<<
Non è un gran ché in effetti, soprattutto in
confronto a tutti questi regali però...>>
continuò Remus.
<<
S-speriamo c-che ti p-piaccia e-ecco >> concluse Peter.
Tutti
e tre sembravano piuttosto in soggezione.
James
osservò il pacchetto incartato con quelli che a occhio e
croce parevano pezzi della Gazzette del Profeta. Era di forma
cilindrica e piuttosto lungo. Dopodiché l'afferrò
e iniziò a scartarlo con foga, sorridendo entusiasta.
L'involucro
conteneva un specie di foglio arrotolato su se stesso, che si
rivelò essere il poster gigante di una squadra di Quidditch.
Ma non una qualsiasi squadra: si trattava dei Caerphilly Catapults, i
preferiti di James.
<<
Forte! >> fu l'unica cosa che riuscì a dire
mentre fissava estasiato i giocatori nelle divise a strisce rossoverdi
muoversi veloci su un campo da Quidditch >>.
<<
Come avete fatto a trovarlo a colori? >> chiese poi
osservando i suoi amici con gratitudine.
Sirius
scosse le spalle a disagio:<< C'era un annuncio sulla
Gazzetta del Profeta, era l'ultima copia rimasta ed era in svendita
perciò abbiamo pensato potesse essere una buona idea per il
tuo compleanno >>.
James
sorrise: << E' davvero bellissimo, forza aiutatemi ad
appenderlo! >>esclamò tutto contento.
Angolo Autrice:
Penso di aver scritto e
riscritto questo capitolo qualcosa come una decina di volte in questi
mesi. Ero partita da un'idea iniziale totalmente diversa, ed
è venuto fuori questo.
Mi sento molto in imbarazzo
a rifarmi viva dopo così tanto tempo, ma non ho mai voluto
smettere di scrivere questa storia, solo che non sono più
riuscita a continuare sino ad ora. Cercherò di essere
più attiva da ora in poi, sperando che ci sia ancora
qualcuno disposto a seguirmi :)
l'immagine non è di mia proprietà, i diritti sono
riservati all'artista.
Nella speranza che il capitolo si di vostro gradimento ( mi farebbe
piacere sapere cosa ne pensate)
Un abbraccio,
Maria_A
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