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Autore: Maria_A    12/08/2014    2 recensioni
La prima storia di una serie ispirata agli anni dei Malandrini ad Hogwarts, così come abbaimo provato ad immaginarla noi dalle poche informazioni della mitica J.K.Rowling sulla loro era. Partendo dal primo anno, seguiremo l'evoluzione e la crescita di James, Sirius, Remus e Peter, di Lily Evans, Severus Piton e altri personaggi, attraverso scherzi, trasformazioni, amicizie, litigi, amori e anche di una guerra che minaccia il mondo magico.
Primo anno- 1971: l'anno in cui quattro ragazzini si incontrano per la prima volta dando il via ad un'amicizia unica, speciale.
Dal primo capitolo:
"Al suono della porta dello scompartimento che si apriva, il ragazzino girò la testa di scatto, e non appena vide Sirius,saltò su come una molla, gli si avvicinò a grandi passi, si premurò di allargare il suo sorriso che ormai copriva metà faccia e, senza concedere all’altro il tempo di fare qualsiasi cosa, gli porse la mano con aria solenne proclamando:- Ciao, piacere! Io mi chiamo James! Tu chi sei? -.
Sirius lo squadrò un momento perplesso, ma alla fine decise di stringere la mano che l’altro gli porgeva anche se un po’ titubante. - Io mi chiamo Sirius Black -.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Quella mattina Severus Piton stava passeggiando tranquillamente verso il lago dove aveva appuntamento con Lily per ripassare pozioni. Come ogni volta in cui era da solo, camminava velocemente e si guardava intorno circospetto temendo l'arrivo dei suoi tormentatori. Se avessero notato che era da solo, avrebbero sicuramente attaccato briga. Era più difficile infatti che James e il suo gruppetto lo attaccasse quando era insieme ai suoi compagni Serpeverde o a Lily, anche se non erano rare le volte in cui se la prendevano anche con la ragazzina.

Arrivò al luogo d'incontro leggermente in ritardo e notò con disappunto che la ragazza non era ancora arrivata. Ultimamente Lily tardava sempre ai loro appuntamenti. Accadeva principalmente a causa di impegni improvvisi con le sue amiche, che sembrava proprio non poter trascurare. Il fatto che Lily stesse iniziando a dare più importanza alle sue nuove amiche che a lui, provocava nel ragazzo un certo fastidio che faticava ad identificare. Pensò che alla fine comunque c'era da aspettarselo: era ovvio che una volta arrivata ad Hogwarts avrebbe incontrato altre persone, stretto nuove amicizie, ma era comunque dura vederla allontanarsi pian piano da lui.

Quei pensieri lo gettarono nello sconforto e arrivato sotto l'albero in riva al Lago Nero si sedette nervoso, poggiando la schiene contro il tronco ruvido.

Infondo sapevo che prima o poi doveva succedere” pensò cominciando ad estrarre dalla borsa a tracolla il libro di pozioni e il necessario per scrivere. In effetti, se ci pensava bene, non riusciva proprio a capire come fosse possibile che una ragazza così dolce e gentile verso tutti, estroversa e intelligente, avesse scelto proprio uno come lui per migliore amico. Pensò che la sua fortuna stava proprio nell'averla incontrata prima di Hogwarts. Era certo che se si fossero incontrati a scuola, probabilmente lei lo avrebbe preso in giro come tutti gli altri.

Dopotutto, che cosa ci faceva una ragazza come Lily con un amico come Mocciosus dai capelli unticci e dalla camminata curva?

Mocciosus”.

Forse alla fine era proprio azzeccato come soprannome. Ma Piton non poteva farci niente. Lui era fatto così e, anche se avesse voluto, non avrebbe saputo come cambiare.

Sospirò e decise, dato che Lily tardava ancora, di mettersi avanti con il ripasso.

Nonostante fosse un allievo brillante in Pozioni, la sua materia preferita rimaneva Difesa Contro Le Arti Oscure.

Quando aveva del tempo libero lo trascorreva leggendo il tomo di Difesa, oppure facendo varie ricerche sulla materia in Biblioteca. Era rimasto piuttosto deluso dal fatto che al primo anno non erano previste molte ore di pratica in Difesa Contro le Arti Oscure: le lezioni consistevano più che altro nell'analisi delle creature magiche e dei loro punti deboli. Il professor Douglas eseguiva sempre dei test a sorpresa per verificare il livello degli studenti. Quei test consistevano principalmente in interrogazioni orali durante le quali lui mostrava le immagini di varie creature e gli studenti dovevano essere svelti a trovare i punti deboli in cui colpirli.

Tutto questo poteva essere interessante per uno studente qualunque, ma non per Piton. 

Nelle varie letture e ricerche svolte, aveva letto di incantesimi usati nei duelli, difese in grado di contrastare interi eserciti, formule in grado di mettere al tappeto una persona in un secondo.

Erano queste le cose che avrebbe voluto imparare e non aveva la pazienza di aspettare di diventare più grande. Se in Pozioni riusciva a creare composti che venivano insegnati normalmente al terzo anno solamente seguendo l'istinto, in Difesa si era reso conto che l'istinto non era abbastanza, ma erano necessari anche una certa forza e potere che si sviluppavano solo con gli anni. Questa consapevolezza lo frustrava terribilmente, ma non poteva fare altro che continuare a fare ricerche ed esercitarsi.

Stava calcolando il numero di gocce di lacrime di unicorno necessari per due porzioni di pozione Illuminante quando sentì le risate e le voci acute dei suoi ormai nemici ad Hogwarts. Non aveva ancora compreso del tutto il perché ce l'avessero tanto con lui quei quattro, ma dal momento in cui si erano incontrati la prima volta James, Sirius e i loro amici non avevano perso occasione per tormentarlo.

Si maledisse per non essere stato allerta sentendo le risate dei quattro avvicinarsi sempre di più e rendendosi conto con orrore di non avere più possibilità di fuggire. Cercò allora di nascondersi il più possibile dietro al libro di Pozioni, reggendolo in modo che nascondesse il più possibile il suo volto e osservando fisso da vicino la pagina piena di scritte, quasi pregando di esserne risucchiato.

Piton sperò in un'apparizione improvvisa di Lily o di qualcuno dei suoi compagni (non li considerava ancora dei veri e propri amici) ma si vergognò subito di quel pensiero. Non voleva nascondersi dietro ad una ragazza o ai suoi amici.

James Potter aveva sviluppato una specie di sesto senso quando si trattava di individuare una preda da tormentare.

<< Hey Mocciosus, che ci fai qui tutto solo soletto? >> domandò sarcastico James lanciando occhiate d'intesa ai suoi amici. Come sempre però, l'unico che rispondeva con incoraggiamento alle sue occhiate era Sirius. Remus e Peter, nonostante assistessero alle loro malefatte, si mantenevano sempre un po' in disparte. Peter perché aveva paura di essere a sua volta coinvolto negli scherzi di James e Sirius, Remus perché nonostante apprezzasse stare insieme ai suoi amici e li sostenesse sempre, si sentiva sempre un po' in colpa.

<< Che c'è Mocciosus, hai perso la lingua? >> lo schernì Sirius.

<< Oppure il libro ti ha mangiato la faccia? >> intervenne James << “Per la pozione Cola Moccolo Aggiungere due misurini di unto di Mocciosus, più un pezzo di quel naso storto, mescolare lentamente e servire caldo”...mmh ho appena inventato una nuova pozione, come sono intelligente >>.

Piton strinse le mani contro contro il libro fino a far sbiancare le nocche. Pregò affinché la Piovra Gigante spuntasse dalle acque scure del lago e li inghiottisse tutti quanti.

Alcuni studenti avevano intanto notato il gruppetto e si stavano avvicinando curiosi. Erano soprattutto coetanei i quali avevano iniziato ad apprezzare molto gli scherzi dei quattro. I più grandi principalmente li ignoravano. Delle volte però se la prendevano piuttosto male quando le malefatte del gruppetto portavano alla perdita di punti per i Grifondoro.

<< Si dà il caso che oggi sia una giornata molto speciale per me...e voglio trascorrerla al meglio Moccy! >> disse James ridendo sotto i baffi ed estraendo la bacchetta. La agitò e fece volare via il libro di Pozioni dalle mani di Severus.

<< Lasciatemi stare >> disse il ragazzo con voce flebile.

<< Perché, sennò che farai? Ci maledirai tutti con la tua temibile aura da perdente? >> lo schernì Sirius. Gli altri scoppiarono a ridere.

Piton si alzò iniziando a raccogliere le proprie cose.

<< Come Mocciosus, già te ne vai? >> chiede James con un finto tono dispiaciuto << Ci stavamo divertendo! Qualche distrazione dai libri non ti farebbe male ogni tanto >>.

Con un colpo di bacchetta da parte di Sirius la borsa di Piton si spalancò violentemente, spargendo tutto il contenuto sul terreno. Gli oggetti si animarono come di vita propria e iniziarono a volteggiare attorno al proprietario, colpendolo ripetutamente.

<< Dài Mocciosus, come sei messo? Ti stai facendo picchiare dai tuoi stessi libri! >> lo schernì Sirius.

<< Nemmeno loro sopportano più la tua faccia da cadavere >> convenne James.

Gli spettatori che si erano intanto radunati, ridevano di gusto davanti a quella scena assieme agli artefici.

Piton si coprì la testa con le mani e prese ad allontanarsi il più in fretta possibile.

<< Ragazzi dài basta >> intervenne Remus.

<< Rem, non fare il guastafeste. E' il mio compleanno, posso fare quello che mi pare >> disse James continuando a sorridere assieme agli altri.

<< Guardatelo, gli state facendo veramente male >>.

James e Sirius sbuffarono, ma abbassarono le bacchette.

<< Vabbé, tanto ho ottenuto quello che volevo: è fuggito di nuovo come una femminuccia >> ridacchiò il ragazzino.

 

 

Severus se ne stava sdraiato a pancia in sù osservando il passaggio delle nuvole nel cielo azzurro. Di quando in quando si massaggiava la testa dolorante. Il tomo di Storia della Magia lo aveva colpito violentemente in fronte lasciandoci un bernoccolo piuttosto vistoso.

Si alzò a sedere guardandosi attorno. Si trovava sempre in riva al Lago Nero, ma in un punto vicino alla Foresta Proibita. Quel luogo lo inquietava parecchio ma almeno aveva la certezza che nessuno sarebbe venuto a disturbarlo, dato che quasi tutti al castello avevano paura delle leggende che circondavano quel luogo. Per l'ennesima volta si chiese che cosa avesse fatto di male per dover sopportare tutte quelle umiliazioni. 

Non bastava l'aver vissuto per undici anni in una famiglia di emarginati e disagiati, ma ora che pensava di aver trovato il suo posto ad Hogwarts doveva sopportare angherie ben peggiori dei litigi continui dei suoi genitori. Ma la forza dei suoi aguzzini stava tutta nel numero, ne era certo. Se Potter fosse stato da solo, probabilmente sarebbe riuscito ad affrontarlo.
Ma con un gruppo non poteva farcela senza l'aiuto degli altri Serpeverde. Non che avesse mai chiesto aiuto ai compagni. Non erano abbastanza in confidenza perché loro si premurassero di difenderlo da quei quattro.

Inoltre aveva sperato, anche su consiglio di Lily, che prima o poi avrebbero smesso di tormentarlo.

Ma era inutile sperare, Potter e i suoi non lo avrebbero mai lasciato stare, soprattutto ora che avevano anche un pubblico. Lentamente stava diventando lo zimbello di Hogwarts.

<< Sev...>> il ragazzino sobbalzò sentendo la voce di Lily alle sue spalle.

La sentì avvicinarsi e porgergli la borsa che aveva abbandonato sul luogo dell'attacco.

<< L'ho trovata vicino al nostro albero. Più avanti in questa direzione c'erano anche alcune pergamene e dei libri, ho seguito la scia cercando di raccogliere tutto, ma credo che alcune cose siano rimaste comunque indietro >> disse la ragazza.

<< Grazie >> bofonchiò Piton raccogliendo incerto la borsa e appoggiandola sulle ginocchia.

Lily gli si sedette accanto osservandolo con attenzione.

<< Cosa e successo questa volta? Ancora Potter e i suoi? >> chiese la ragazza preoccupata.

Piton annuì prendendo a giocare nervoso col gancetto di chiusura della borsa.

<< Sev non puoi lasciare che continuino a comportarsi così...devi dirlo a qualcuno, dovresti denunciarli al professor Silente>>.

Piton fece spallucce senza rispondere, ma tenne lo sguardo basso.

<< Oppure dillo a qualche insegnante, o anche ai Capiscuola. Qualcuno interverrà sicuramente >> continuò la ragazza.

Notando che Piton teneva ancora la testa bassa, gli si avvicinò tentando di catturare il suo sguardo.

<< Se vuoi ti accompagno, oppure posso chiedere direttamente io al Professor Lumacorno di fare qualcosa se...>>

<< Non è così facile Lily >> disse lui.

La ragazzina lo osservò stranita << Cosa dici? E' la cosa più semplice del mondo, basta che vai da lui e...>>

<< Non capisci, quelli come loro la passano sempre liscia >> il tono di Piton assunse un moto di impazienza che irritò Lily.

<< Quelli come chi scusa? Cosa hanno Potter e gli altri di speciale che li rendono tanto diversi, eh?>>.

Piton scosse le spalle senza rispondere.

<< Secondo me bisogna fargliela pagare, va bene? Non so te, ma io non ne posso più delle loro stupidaggini >> disse la ragazza.

<< E come vorresti fargliela pagare?>>

<< Beh, ci ho pensato un po' e credo che la cosa migliore sarebbe coglierli sul fatto >>.

Piton sospirò << Già, come se servisse a qualcosa >>.

Lily sbuffò spazientita << Avanti Sev! Devo per caso ricordarti dell'altro giorno, quando Potter e Black sono stati beccati da un Prefetto mentre cercavano di dare Mrs Purr in pasto alle Lumache Carnivore? >>

Severus ripensò con piacere alla scenata che Gazza aveva fatto in Sala Grande. Quella bravata aveva fruttato ai due l'ennesima punizione.

<< Ecco. Dobbiamo fare in modo di beccarli mentre ne combinano una veramente grossa, tanto da fargli rischiare l'espulsione, così ce li toglieremo finalmente dai piedi >> la voce di Lily appariva decisa. Piton si sorprese di quella sua determinazione tanto da alzare lo sguardo e osservarla incredulo. Per quanto ne sapesse, Lily era la ragazza più buona e gentile che avesse mai conosciuto. Non era da lei ideare piani di vendetta.

<< Che c'è? >> domandò la ragazza ritraendosi di fronte all'espressione sorpresa di Severus.

Piton non disse nulla, semplicemente si limitò a fissarla ancora sotto shock.

Lily sbuffò massaggiandosi il polso destro distrattamente<< Smettila di fissarmi così, sei inquietante >>.

Piton arrossì e distolse lo sguardo che scivolò sulle mani piccole e candide della ragazza. In alcuni punti erano solcate da segni rossi che stavano ormai scomparendo.

Ripensandoci non si sorprese della determinazione di Lily. La ragazza non poteva di certo aver dimenticato quello che era successo il giorno del suo compleanno.

Dopo la fattura Furnunculus di quell'idiota di Potter era rimasta in Infermeria quasi un pomeriggio intero mentre Madama Chips cercava di ripulirle il viso dal pus che continuava a fuoriuscire dai foruncoli. Lily si era poi rinchiusa in dormitorio per due interi giorni, saltando persino le lezioni, sino a quando non era guarita quasi del tutto. Ma alcuni segni, seppur lievi, non erano ancora scomparsi.

<< Madama Chips dice che tra un po' scompariranno anche questi >> disse Lily a disagio notando lo sguardo di Piton.

Il ragazzino distolse lo sguardo imbarazzato. Non poteva fare a meno di pensare che quello che le era successo fosse in parte anche colpa sua. Dopotutto, se loro due non fossero amici, Potter e i suoi non se la sarebbero mai presa con lei.

Rimasero per un po' in silenzio, osservando la superficie scura e calma del Lago.

<< Senti Lily, mi dispiace molto, ma non credo che la tua idea possa funzionare. Potter e Black non saranno mai espulsi >> .

<< Questo lo dici tu >> ribatté la ragazza sicura di sé.

<< Credimi, il massimo che potremo ottenere sarà una punizione che li farà infuriare. Così ci tormenteranno ancora di più >>.

<< Fidati che se fanno qualcosa di tremendo non la scamperanno >>.

<< Non capici Lily, non espelleranno mai quei due, le loro famiglie sono tra le più importanti nel mondo dei Maghi e...>>

<< E con questo? Cosa c'entrano adesso le loro famiglie?>> domandò Lily irritata.

<< Beh, sono molto importanti e di solito hanno molto potere e...>> balbettò Piton nervoso.

<< Cosa stai cercando di dire Sev? >> Lily era perplessa, non capiva dove il suo amico volesse andare a parare .

<< Che anche in caso li cogliessimo sul fatto, sarebbe la nostra parola contro la loro, e secondo te chi avrebbe la meglio? >> le chiese Severus.

<< Mi stai dicendo che Potter e Black la passeranno sempre liscia perché “Appartengono a famiglie importanti”? Ti rendi conto anche tu che la cosa non ha alcun senso vero? >>.

<< C'è l'ha eccome credimi, è tutta una questione di sangue e....>>.

<< Cosa c'entra adesso il sangue scusa? Vorresti dirmi che il loro sangue è più importante del nostro? >>. Lily osservava Severus incredula, cosa stava cercando di dirle esattamente?

<< E' una cosa complicata...ma diciamo che il loro sangue è più puro di...>>

<< Ora basta Sev! Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo? Cosa sono tutte queste sciocchezze sul sangue? >> Lily scattò in piedi infuriata. Le cose dette da Severus non avevano per lei alcun senso.

Il ragazzo non rispose e abbassò lo sguardo arrossendo.

<< Scusa, ora devo andare. Dimentica tutto, vendetta e altro, continua pure a farti maltrattare da quei quattro imbecilli, se vuoi>>. Disse, dopodiché si allontanò a passo spedito verso il castello lasciando Piton ancora più demoralizzato di prima.

 

 

<< Avete visto la sua faccia? >> stava chiedendo James .

<< Impagabile >> rispose Sirius

<< Non pensate che forse abbiamo esagerato un po'?>>

<< Oh andiamo Rem! Non potevamo farci sfuggire un'occasione del genere!>>.

I quattro amici erano arrivati nel dormitorio trasportando una moltitudine di pacchi regalo dalle diverse forme e dimensioni.

James spalancò la porta con un calcio ed entrò seguito dagli altri.

<< Ma tutta questa roba viene solo dai tuoi? >>chiese Sirius col fiatone appoggiando con malagrazia i pacchi sul letto di James.

Il ragazzo appoggiò a sua volta i regali e li osservò attentamente << Direi di sì...oh aspetta credo che alcuni siano da parte degli zii e dei vari cugini >> rispose.

<< Ma quanti parenti hai?>> domandò Remus sorpreso aggiungendo i suoi e quelli di Peter alla moltitudine.

<< Beh, e io che ne so? In realtà non è che li veda molto spesso. Non so il perché ...penso sia successo qualcosa tra loro e i miei >> osservò James scartando il primo pacchetto che si ritrovò tra le mani: << Forte! Una Trottola Infuocata>> esclamò poi osservando l'oggetto esaltato.

<< Che cosa può essere successo secondo te? >> continuò Remus osservando l'oggetto che James reggeva tra le mani con curiosità.

James fece spallucce e lanciò la trottola che prese a vorticare creando delle piccole fiammelle. Il giocattolo raggiunse una scarpa di Peter, che a contatto con le fiamme prese fuoco. Il ragazzino lanciò uno strillo acuto e cercò di fuggire dalla Trottola. Fu James a salvarlo, fermando l'oggetto.

<< Scusa, Pet >> ridacchiò James poco credibile.

<< Certo che i tuoi ti credono veramente malnutrito>> osservò Sirius sorpreso scartando la terza torta al cioccolato e appoggiandola sul baule di James, assieme ad altre due già precedentemente scartate, ad un cestino di dolci e ai numerosi pacchetti di gelatine e calderoni.

<< Almeno adesso abbiamo una scorta per le notti insonni.>> considerò James tutto contento

<< Vuoi dire quelle in cui tu e Sirius rimanete svegli per ideare i vostri piani malvagi? >> chiese Remus sarcastico.

<< Proprio quelle >> confermò James scartando un involucro informe che si rivelò essere un maglione in lana pregiata << A quanto pare temono che possa morire anche freddo >> brontolò.

Intanto, ad un occhiata di Sirius, Remus aveva estratto dal proprio baule un involucro.

<< Sai James, anche noi ti abbiamo preso una cosina...>> iniziò Sirius

<< Non è un gran ché in effetti, soprattutto in confronto a tutti questi regali però...>> continuò Remus.

<< S-speriamo c-che ti p-piaccia e-ecco >> concluse Peter.

Tutti e tre sembravano piuttosto in soggezione.

James osservò il pacchetto incartato con quelli che a occhio e croce parevano pezzi della Gazzette del Profeta. Era di forma cilindrica e piuttosto lungo. Dopodiché l'afferrò e iniziò a scartarlo con foga, sorridendo entusiasta.

L'involucro conteneva un specie di foglio arrotolato su se stesso, che si rivelò essere il poster gigante di una squadra di Quidditch. Ma non una qualsiasi squadra: si trattava dei Caerphilly Catapults, i preferiti di James.

<< Forte! >> fu l'unica cosa che riuscì a dire mentre fissava estasiato i giocatori nelle divise a strisce rossoverdi muoversi veloci su un campo da Quidditch >>.

<< Come avete fatto a trovarlo a colori? >> chiese poi osservando i suoi amici con gratitudine.

Sirius scosse le spalle a disagio:<< C'era un annuncio sulla Gazzetta del Profeta, era l'ultima copia rimasta ed era in svendita perciò abbiamo pensato potesse essere una buona idea per il tuo compleanno >>.

James sorrise: << E' davvero bellissimo, forza aiutatemi ad appenderlo! >>esclamò tutto contento.







Angolo Autrice:

Penso di aver scritto e riscritto questo capitolo qualcosa come una decina di volte in questi mesi. Ero partita da un'idea iniziale totalmente diversa, ed è venuto fuori questo.

Mi sento molto in imbarazzo a rifarmi viva dopo così tanto tempo, ma non ho mai voluto smettere di scrivere questa storia, solo che non sono più riuscita a continuare sino ad ora. Cercherò di essere più attiva da ora in poi, sperando che ci sia ancora qualcuno disposto a seguirmi :)


l'immagine non è di mia proprietà, i diritti sono riservati all'artista. 

Nella speranza che il capitolo si di vostro gradimento ( mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate) 

Un abbraccio, 
Maria_A


   
 
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