Scusatemi
tutti per il mega
ritardo. Tra i vari esami e le vacanze il tempo è passato
come un fulmine.
Scusatemi ancora. E grazie a:
-momob
-Hele91
-algin91
-_sefiri_
-bells87
Scusate
ancora e grazie anche a
chi lo ha solo letto..
Isabella
Cullen
CAPITOLO 2
Le lacrime non volevano sapere di
smettere di scendere.
Ormai eravamo già sull’autostrada da quindici
minuti. Edward mi teneva la mano
per rassicurarmi, ma si vedeva che anche lui non si sentiva pronto.
Pensai a quanto
ero felice i giorni precedenti… il matrimonio sfarzoso
preparato da Alice, la
magnifica luna di miele in Brasile e le notti della luna di miele. Ma
dopo
tutto questo mi sentivo spossata. Avevo lo stomaco che faceva i salti
mortali.
Avevo fame ma non volevo scendere dalla macchina e non volevo fermarmi.
Volevo
togliermi il più presto possibile questo dente…
Mi addormentai sul finestrino e
quando mi risvegliai vidi un
cartello con su scritto “AUTOGRILL
A 100
m”. Edward doveva aver
sentito il mio stomaco brontolare.
<< Non ho fame
>>mentii, ma dato che io le bugie
non le sapevo dire capì la verità.
<< Non è
vero..se non vuoi scendere vado io. >>
<< No vengo
anch’io >> non so perché ma da un
paio di giorni ero due persone completamente diverse: la Bella
ragazza che voleva
stare per sempre col suo angelo e la Bella
bambina che voleva stare ancora con mamma e papà. Non
mi riconoscevo più. Edward mi passò un cappotto.
<< Fa più
freddo di Forks, c’è la neve. >> Lo
presi, non volevo far arrabbiare Edward per certe cavolate.
<< Aspetta!!
>>gli dissi. Mi dovevo fare ancora
perdonare. Si girò verso di me. Rimasi delusa dalla sua
espressione: era
scocciata. Ma non mi importava. Gli diedi un bacio. Mi strinse a
sé con forza.
Mi baciò in modo dolce, ma anche malizioso. Poi mi
lasciò. Mi ero dimenticata
di nuovo di respirare. Adesso sorrideva. Quindi era così. Se
non gli avessi
dato un bacio mi avrebbe trattata male tutto il giorno. Questo non era
da
Edward. Mi sentii offesa. Arrivata dentro il bar mi presi dei biscotti
e una
piadina prosciutto cotto. Mentre mangiavo mi accorsi che Edward aveva
la stessa
espressione di prima.
<< Mi dici cosa
c’è? >> scoppiai. non avevo mai
trattato così Edward. Mi dispiaceva, ma se aveva cambiato
idea me lo doveva
dire prima che arrivassimo a Denali.
<< Come?
>> non si aspettava una reazione così
da me.
<< Cosa
c’è che non va? >> ora il mio tono
si
era abbassato, ma era sempre alterato.
<< Ero soprappensiero.
Non ti preoccupare. Tutto bene…
>> non andava tutto bene. Assolutamente non andava tutto
bene. Volevo
sapere cosa stava pensando.
<< Edward non mi vuoi
più? >> mi giocai la carta
più bastarda che avevo. Non avrebbe resistito.
<< Sei impazzita? Ma
cosa ti passa per la mente? È
solo che… che… >> non avevo mai
sentito Edward balbettare.
<< che..?
>>cercai di aiutarlo.
<< Ecco Bella, siamo in
Canada…e sento un odore
strano. >> All’inizio non riuscii a capire. Che
c’entrava il Canada e gli
odori. In quel momento capii tutto. Jacob era qui.
<<
Dov’è? >> chiesi a Edward. Sapeva
chi intendevo.
<< Alla Volvo. Ti sta
aspettando. >> non vedevo
Jake da quasi quattro mesi. Dovevo andare a salutarlo. Non
l’avrei più rivisto.
Questa era la mia ultima possibilità. Mi alzai
così in fretta che feci cadere
il bicchiere di carta, per fortuna vuoto. Edward mi prese per un
braccio.
<< Ti prego, non
andare. >> aveva lo sguardo
implorante. Cercai di liberarmi, ma non m,i lasciava andare.
<< Edward lo saluto e
poi non lo vedrò mai più. Ti
prego, capiscimi. >> Stavo piangendo.
<< Va bene, ma vengo
anch’io. >>
<< No! Devo stare da
sola con lui. Devo parlargli.
Scusami. >> mi lasciò il braccio.
Uscii dall’autogrill
correndo verso la
Volvo metallizzata che
risplendeva tra tutti questi rottami di camion e macchine che avevano
quanto il
mio magnifico Pick-up.
Cercasi
commentino, positivo o negativo, per sapere che fine deve fare
“CAMBIO VITA” e
me….
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